Esperienze

Nell'arco della vita di ogni persona possono sorgere ostacoli e difficoltà che si manifestano con stati di disagio, sintomi individuali di tipo ansioso, depressione, attacchi di panico o somatizzazioni, e che inevitabilmente comportano anche un peggioramento delle relazioni con gli altri. E' in questi momenti che l'intervento di una psicologa può essere fondamentale ma scegliere a chi affidarsi non è facile.

Tra le mie peculiarità c'è anche la consuetudine durante gli incontri all'utilizzo della lingua inglese, se richiesta.

La mia esperienza professionale mi ha portato a contatto con vari e diversi tipi di sofferenza, (pazienti psichiatrici, pazienti oncologici, perizie per il Tribunale) formandomi e spingendomi a elaborare una metodologia d'intervento che ha integrato queste esperienze, conoscenze e formazioni e che ha caratterizzato il mio percorso di terapeuta.

Dal 2011 utilizzo anche l'EMDR - Eye Movement Desensitization and Reprocessing (approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico) arrivando anche a ottenere la qualifica di Pratictioner tra le cui caratteristiche è presente anche l'aggiornamento continuo.

Alla base di tutto il mio orientamento resta fondamentale l'approccio del modello dell'Informazione Adattiva di Francine Shapiro (AIP), sulla Teoria dell'Attaccamento (Bowlby) e sulla Teoria della Dissociazione Strutturale.

Faccio inoltre parte dell'AISTED (Associazione Italiana per lo Studio sul Trauma e la Dissociazione), dell'ESTD (European Society for Trauma and Dissociation), EMDR Italia, ICEEFT (International Centre of Excellence of Emotionally Focused Therapy). Associazioni queste che mi hanno permesso di partecipare a formazioni con colleghi riconosciuti a livello internazionale come Stephen Porges, Janina Fisher, Bessel van der Kolk, Onno van der Hart, Dolores Mosquera, Kathy Steele, Roger Solomon, Jim Knipe, Renèe Poitgiers-Marks, Sue Johnson, Zoya Simadhoskaya, Leanne Campbell. Momenti di aggiornamento e di scambio ricchissimi di informazioni e stimoli che hanno contribuito ad accrescere il mio bagaglio di conoscenze ed esperienze non solo professionali ma anche personali.

Terapie
(Se richieste anche in lingua inglese)
Terapia individuale
Terapia di coppia
Terapia Trauma-informed per bambini e adolescenti
Gruppi Hold Me Tight - Stringimi Forte
Altro

Indirizzi (2)

Studio privato
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L
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Forte empatia ed estrema professionalità. La dr.ssa mette a proprio agio i pazienti, lavora seriamente ma non "seriosamente", poiché è una persona gioiosa,a tratti anche scherzosa. Durante la nostra terapia ha meritato e continua a meritare tutta la nostra fiducia.

S
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Conosco la Dott.ssa Modiano da anni ed è per me un riferimento fondamentale nella vita.
Professionale, ben preparata dal punto di vista scientifico, accogliente e sempre disponibile anche in caso d'urgenza.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve a tutti*, sono una ragazza di 23 anni al terzo anno di università. Per così dire, visto che in 3 anni sono riuscita a dare in tutto 5 esami. Sono più di 5 anni che soffro di depressione, sbalzi d'umore, attacchi di panico, ansia costante. Ho fatto un percorso psicoterapeutico per circa 1 anno e mezzo, ma senza concluderlo, anche a causa del Covid. E non sono più riuscita a portare avanti altri percorsi, ci ho provato, ma ho abbandonato sempre subito dopo averli iniziati.
Sono in terapia al Sert dal 2017, ho cambiato tanti tanti farmaci, tra ansiolitici, antidepressivi e stabilizzatori d'umore, fino ad arrivare ad oggi che non prendo più niente (se non il Subotex).
Vivo a Bologna da 1 anno e mezzo, ma ad aprile mi scadrà il contratto di locazione e non so che fare: se restare o ritornare a casa. Mi sento sola, persa, spaesata, bloccata, non riesco più a fare tutto ciò che prima amavo fare, l'unico modo che ho per non avere pensieri terribili è quello di dormire, infatti dormo molto.
Mi sento in colpa, perché sto prendendo in giro sia me stessa, sia i miei genitori che mi appoggiano nel vivere in questa splendida città. Il mio desiderio è quello di conseguire la laurea e continuare con una magistrale, amo studiare, anche se ormai sono mesi che non ci riesco, non riesco nemmeno a leggere libri per "svago". Ho continuamente pensieri intrusivi, paura del futuro, paura di dire ai miei che dovrò pagare le tasse e non avere l'esenzione perché non sono riuscita a raggiungere i CFU minimi per ottenerla. Ho paura di dover restare a Bologna, perché mi sento incastrata, ma allo stesso tempo ho il terrore di tornare a casa da cui sono letteralmente scappata, per vari problemi sociali e familiari. Ho paura di dover dire ai miei quanto sto soffrendo.
La cosa che mi preoccupa di più è che a marzo dovrò pagare la seconda rata dell'università, ma non so se pagarla o meno visto che non credo di riuscire a studiare se non metto a posto la mia mente e la mia anima. Il 6 marzo dovrei sostenere il primo esame dell'anno, ma non sono riuscita ancora a studiare.. quando arrivo alla sera mi faccio il programma per il giorno seguente, tutto preciso, ma la mattina mi sveglio con una grande depressione e la giornata si ripete come quella precedente. Non so che fare. Mi sento fallita. Ho paura di non riuscire a riprendermi da questo periodo che dura da veramente troppo tempo.
Non riesco nemmeno più ad uscire con gli amici, con i partner, o in generale, provo una forte ansia sociale.
Ci sono momenti nella giornata in cui penso di riuscire a fare tutto, studiare, allenarmi, uscire con gli amici, pulire, cercare un lavoro: insomma, vivere. Ma durano poco.
Forse avrei bisogno di una diagnosi, sento spesso ragazz* che soffrono di depressione, ma riescono comunque a vivere in qualche modo. Io sono spenta, non vedo più la luce, vedo solo nero. Mi spaventa il domani, il futuro. E ogni giorno che passa la situazione peggiora.
Sto sprecando la mia vita, ho già sprecato gli anni più belli facendo cose che non andrebbero mai fatte. Ora quelle cose non sono più un problema, anche se sono ancora in terapia farmacologica.
Ho bisogno di sapere quale sia il mio problema, da dove provenga, perché sia così tanto grande da non farmi vedere nel vicino futuro.
Pensavo di tornare a casa, per iniziare un percorso, sospendere gli studi per un po' in modo da non avere l'ansia di star buttando via soldi per nulla. Ma la sospensione della carriera universitaria si può fare solo in certi casi, ad esempio presentando un certificato per una malattia invalidante.
Non so se la mia venga riconosciuta come malattia, ho paura di sentirmi dire che sono malata, ma dentro di me so di esserlo.
Ho paura. Tanta paura. E anche il mio fisico ne risente, mi sento vecchia.
Come uscire da tutto questo? Come spiegare ai miei che ho bisogno di riposarmi e di curarmi? (sanno del mio problema, ma solo in parte, perché non ho voluto far sapere loro quanto sto male per non farli preoccupare e soffrire, pensando che sarei riuscita a risolvere la mia situazione.. ma il tempo passa, e peggiora sempre di più).

Grazie per l'ascolto...

Mia cara ragazza di 23 anni, ho letto con attenzione la tua lunga mail e sono rimasta colpita dalla sofferenza profonda che esprimi, insieme a confusione e disperazione. Dentro di te in questo momento c’è l’inferno. Non conosco il motivo per cui non sei riuscita a tornare in terapia, credo che per te sia difficile fidarti di qualcuno ma devi trovare il coraggio di farlo perché certe ferite profonde si possono curare solo attraverso un rapporto con un’altra persona ma che sia un professionista in modo che tu ti possa sentire al sicuro. Non so quali esperienze hai passato ma devono essere state molto dure per averti portato al tuo attuale stato. Ti consiglierei di trovare un bravo psicodiagnosta che con l’aiuto anche di test psicologici ti possa restituire un’immagine accurata e globale del tuo stato. Già questo potrebbe fornirti un po’ di chiarezza anche sui passi seguenti da intraprendere per poterti riconsegnare alla vita.


Dott.ssa Rossella Modiano

Buonasera il mio compagno mi ha chiesto una pausa di riflessione perché dice che non sta' bene con se stesso sono 8 mesi che stiamo insieme prende il reddito di cittadinanza,gli hanno staccato l'acqua io lo sapevo dall'inizio i problemi che aveva l'ho sempre aiutato nel mio piccolo lui dice che non è giusto che io lo aiuti ma se non lo aiuto io chi lo aiuta?Lui dice di amarmi la mia domanda è questa:che devo fare devo aspettarlo?

Ciao,
da quello che leggo il tuo compagno si trova in una situazione molto difficile. Non so quanti anni ha ma trovarsi senza lavoro e non riuscire a pagare l'acqua al punto di vedersela staccata deve essere molto umiliante per lui. Lo so che quando si ama qualcuno si cerca con tutto il cuore di aiutarlo. Al tempo stesso, se provo a mettermi nei panni del tuo compagno, vorrei guardare negli occhi la donna che amo e non sentirmi un perdente ma vedere un'altro tipo di immagine riflesso nei suoi occhi.
Quando qualcuno chiede una pausa di riflessione è normale che si attivi in noi lo spettro dell'abbandono, che ci si chieda se è una pausa di riflessione o un modo di iniziare a prendere le distanze per poi dire all'altro che è finita. Ma lui dice di amarti. Cosa ti porta a credere che non sia così? Hai notato qualcos'altro nel suo comportamento che ti fa dubitare? Come hai percepito la vostra relazione in questi 8 mesi?
Certo è un momento difficile per entrambi, i dubbi sono comprensibili. Ti auguro che tutto si risolva per il meglio o che tu possa trovare una persona più solida che ti possa rendere felice.
In questi casi il mio consiglio è quello di decidere un tempo (un mese, due mesi, sei mesi o quello che senti migliore per te) e trascorso questo tempo riparlare con lui per decidere se devi voltare pagina oppure no.

Dott.ssa Rossella Modiano
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