Mi sono lasciata un mese e mezzo fa dopo una relazione di 5 anni. Questa persona è stata ed è il mio primo amore. Abbiamo vissuto un rapporto molto sano, dove siamo cresciuti insieme su tantissime cose, ci siamo appoggiati, messi in discussione, amati, condiviso momenti, amici, famiglia etc. Una relazione molto matura malgrado fossimo all'inizio dei nostri vent'anni. Quest'anno, probabilmente crescendo ed entrando maggiormente nell'età adulta, abbiamo iniziato a distanziarci, anche perché siamo sempre stati molto diversi, sia da un punto di vista di interessi, che su alcuni aspetti caratteriali (mentre siamo sempre stati uguali dal punto di vista dei valori e delle visioni di vita). Lui inoltre è sempre stato una persona molto rigida per tutto ciò che riguardasse l'organizzazione, gli orari, i pasti, l'ordine etc. Quest'anno questi suoi aspetti sono peggiorati tantissimo ( adesso è infatti seguito da un esperto) e io ho iniziato a sentirmi oppressa dai suoi modi di fare, arrivando addirittura ad avere degli attacchi di ansia in sua presenza. A ciò si è aggiunta anche una lontananza fisica, non è mai stato una persona molto affettuosa, però quest'anno ha iniziato anche a respingermi fisicamente ( io, al contrario, sono una persona che considera l'attrazione fisica e sessuale molto importante nella relazione). Tutta queste serie di situazioni mi hanno portata ad allontanarmi da lui, e malgrado abbiamo provato per mesi e mesi ad aggiustare le cose senza mollare un secondo, io dopo 6 mesi di lotta sono arrivata completamente esausta e ho deciso di chiuderla, perché avevo letteralmente finito tutto (inoltre, ho smesso di provare un sentimento verso di lui). Le prime due settimane ero super tranquilla, mi sentivo come se mi fossi tolta un peso, ho ricominciato a respirare (mentre lui stava malissimo, non riusciva minimamente ad accettare di vivere la sua vita senza di me). Adesso invece, ci siamo scambiati: io soffro come un cane, mi manca e ammetto che c'è una parte di me che spera di ritornarci insieme. Lui invece, mi odia: ci siamo visti durante un evento legato ad un'amicizia in comune, e lui mi ha salutato stringendomi la mano (come se fossimo ad un colloquio di lavoro) e poi è rimasto in silenzio ( anche con gli altri che parlavano e interagivano) guardandomi con fastidio e disgusto. A me, personalmente, questa cosa ha ferito tantissimo, perché malgrado tutto, riconosco la persona meravigliosa che lui è, un fidanzato in grado di amarti, rispettarti, essere presente, generoso, buono, intelligente sia cerebralmente che emotivamente.. invece ieri, mi sono trovata davanti uno sconosciuto. Ho paura di aver fatto una cazzata a lasciarlo andare, eppure sono sicura fosse la cosa giusta da fare per entrambi, perché anche lui non era più felice di stare con me, semplicemente, essendo più abitudinario e dipendente, non riusciva ad accettarlo...e mi fa male vedere come lui adesso mi tratta e come probabilmente pensa sia solo colpa mia, quando in una coppia, se si arriva a certi punti relazionali, è colpa di entrambi..