In caso di imprevisti, si prega di cancellare o riprogrammare la visita con almeno 24 ore di anticipo.
14/04/2025
Dott. Remo Poto
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Dott. Remo Poto
Corso Giuseppe Garibaldi 195, Salerno 84122
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Esperienze
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Sono specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica, con una passione per la ricerca e la salute dei miei pazienti. Mi occupo di diagnosi di precisione e trattamento personalizzato di una vasta gamma di condizioni:
- Allergie respiratorie (es. asma bronchiale, rinite, congiuntivite, sinusite, poliposi, eosinofilia etc.)
- Allergie ed intolleranze alimentari (es. allergia alle proteine del latte, intolleranza al lattosio,
celiachia etc.)
- Allergie cutanee (es. dermatite atopica, orticaria, dermatite da contatto etc.)
- Allergie e reazioni avverse a farmaci (es. antinfiammatori, antibiotici etc.)
- Allergie al veleno di insetti (es. ape, calabrone, vespa etc.)
- Malattie autoimmuni (es. artrite reumatoide, artrite psoriasica, lupus eritematoso sistemico,
sclerodermia, connettivite indifferenziata, vasculiti).
- Deficit del sistema immunitario (es. immunodeficienze primitive e secondarie)
Mi occupo di pazienti di tutte le età, dai neonati agli anziani. Il mio approccio è sempre orientato a soddisfare le specifiche esigenze di ciascun individuo, indipendentemente dall'età.
Collaboro strettamente con altri professionisti del settore medico, compresi dermatologi, otorinolaringoiatri e altri specialisti, per garantire una cura completa e personalizzata ai miei pazienti.
Mi sono laureato con il massimo dei voti presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - Fondazione Policlinico Agostino Gemelli, ed ho completato il mio percorso di studi conseguendo la specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica, con altrettanto successo, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Ho completato un dottorato di ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale presso la stessa università, sviluppando competenze avanzate nella ricerca traslazionale. La mia formazione ha permesso di sviluppare una solida base di conoscenze e competenze nel gestire le malattie allergiche e del sistema immunitario.
Ho lavorato con dedizione presso ambulatori e reparti di degenza dedicati alle malattie allergiche e del sistema immunitario, acquisendo esperienza pratica nel trattamento di una vasta gamma di condizioni cliniche. Inoltre, ho svolto attività di ricerca clinica traslazionale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, contribuendo al progresso della comprensione di queste patologie.
Sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali di settore. Nel corso della mia carriera, ho svolto il ruolo di sub-investigator in studi clinici randomizzati, contribuendo alla ricerca ed allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici e alle migliori pratiche nella gestione delle allergie respiratorie, delle allergie alimentari, delle allergie cutanee, delle malattie autoimmuni e delle immunodeficienze. Sono membro della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) e dell'European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI), dove continuo a imparare e a condividere conoscenze con altri professionisti del settore.
Puoi prenotare una visita presso il mio studio professionale, situato in Corso Garibaldi 195 a Salerno. Qui, insieme, possiamo esplorare le tue preoccupazioni di salute, sviluppando piani di trattamento personalizzati per affrontare le tue specifiche esigenze.
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Mi sono laureato con il massimo dei voti presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - Fondazione Policlinico Agostino Gemelli, ed ho completato il mio percorso di studi conseguendo la specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica, con altrettanto successo, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Ho completato un dottorato di ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale presso la stessa università, sviluppando competenze avanzate nella ricerca traslazionale. La mia formazione ha permesso di sviluppare una solida base di conoscenze e competenze nel gestire le malattie allergiche e del sistema immunitario.
Ho lavorato con dedizione presso ambulatori e reparti di degenza dedicati alle malattie allergiche e del sistema immunitario, acquisendo esperienza pratica nel trattamento di una vasta gamma di condizioni cliniche. Inoltre, ho svolto attività di ricerca clinica traslazionale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, contribuendo al progresso della comprensione di queste patologie.
Sono autore di diverse pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali di settore. Nel corso della mia carriera, ho svolto il ruolo di sub-investigator in studi clinici randomizzati, contribuendo alla ricerca ed allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici e alle migliori pratiche nella gestione delle allergie respiratorie, delle allergie alimentari, delle allergie cutanee, delle malattie autoimmuni e delle immunodeficienze. Sono membro della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) e dell'European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI), dove continuo a imparare e a condividere conoscenze con altri professionisti del settore.
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Attività clinica e di ricerca presso U.O.C. di Medicina Interna e Gastroenterologia - Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS
Attività clinica e di ricerca presso U.O.C. di Medicina Interna ad Indirizzo Immunoreumatologico - Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli
Pubblicazioni
Holistic Approach to Immune Checkpoint Inhibitor-Related Adverse Events (Frontiers in Immunology 2022))
Neutrophil Extracellular Traps, Angiogenesis and Cancer (Biomedicines 2022))
Can FeNO be a biomarker in the post-COVID-19 patients monitoring? (Respiratory Medicine 2022))
IL-3 in the development and function of basophils (Seminars in Immunology 2021)
The Pleiotropic Functions of Thymic Stromal Lymphopoietin in Allergic Inflammation (Global Journal of Pathology and Microbiology - 2021))
The immunology of switching biologics in severe eosinophilic asthma patients (The Journal of Allergy and Clinical Immunology: in Practice - 2021)
Inflammation in Cardio-Oncology (Hot topics in Cardio-Oncology - 2021)
Gut Microbiome and Common Variable Immunodeficiency: Few Certainties and Many Outstanding Questions (Frontiers in Immunology 2021))
Heterogeneity of Human Mast Cells With Respect to MRGPRX2 Receptor Expression and Function (Frontiers in Cellular Neuroscience)
How can we manage the cardiac toxicity of immune checkpoint inhibitors? (Expert Opinion on Drug Safety)
IL-33 and Superantigenic Activation of Human Lung Mast Cells Induce the Release of Angiogenic and Lymphangiogenic Factors (Cells)
Is there a role for Basophils in cancer? (Frontiers in Immunology)
Liver stiffness assessment by transient elastography suggests high prevalence of liver involvement in common variable immunodeficiency (Digestive & Liver Disease)
Mepolizumab improves sino-nasal symptoms and asthma control in severe eosinophilic asthma patients with chronic rhinosinusitis and nasal polyps: a 12-month real-life study (Therapeutic Advances in Respiratory Disease)
Oxidative stress in anticancer therapies-related cardiac dysfunction (Free Radical Biology and Medicine)
Real-life evidence of low-dose mepolizumab efficacy in EGPA: a case series (Respiratory Research)
Tezepelumab: a novel biological therapy for the treatment of severe uncontrolled asthma (Expert Opinion on Investigational Drugs)
The emerging role of T follicular helper (TFH) cells in aging: Influence on the immune frailty (Ageing Research Reviews)
Towards precision medicine in COPD: Targeting type 2 cytokines and alarmins (Eur J Intern Med. 2024)
Thymic Stromal Lymphopoietin (TSLP) Is Cleaved by Human Mast Cell Tryptase and Chymase (Int J Mol Sci 2024)
TSLP is localized in and released from human lung macrophages activated by T2-high and T2-low stimuli: relevance in asthma and COPD (Eur J Intern Med 2024)
Benralizumab versus Mepolizumab for Eosinophilic Granulomatosis with Polyangiitis (N Engl J Med 2024)
Mast cells: a novel therapeutic avenue for cardiovascular diseases? (Cardiovasc Res 2024)
Imaging of chronic rhinosinusitis with nasal polyps in the era of biological therapies (Curr Opin Allergy Clin Immunol 2024)
The Role of Gut Microbiota and Leaky Gut in the Pathogenesis of Food Allergy (Nutrients 2023)
Cytokine dysregulation despite immunoglobulin replacement therapy in common variable immunodeficiency (CVID) (Front Immunol 2024)
The broad spectrum of cardiotoxicities from immunotherapies.
Neutrophil extracellular traps and neutrophil-related mediators in human thyroid cancer (Front Immunol 2023)
Thymic stromal lymphopoietin (TSLP) is a substrate for tryptase in patients with mastocytosis (Eur J Intern Med 2023)
Unleashing the power of formyl peptide receptor 2 in cardiovascular disease (Cytokine 2023)
Basophils beyond allergic and parasitic diseases (Front Immunol 2023)
Is there a role for microbiome-based approach in common variable immunodeficiency? (Clin Exp Med 2023)
SARS-CoV-2 Spike Protein Activates Human Lung Macrophages (Int J Mol Sci 2023)
Human Lung Mast Cells: Therapeutic Implications in Asthma (Int J Mol Sci 2023)
Neutrophil Extracellular Traps in Asthma: Friends or Foes? (Cells 2023)
Angiopoietins, vascular endothelial growth factors and secretory phospholipase A2 in heart failure patients with preserved ejection fraction (Eur J Intern Med 2023)
Biologics and airway remodeling in severe asthma (Allergy 2022)
Dottorato di Ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale presso Università degli Studi di Napoli Federico II
Laureato presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - Fondazione Policlinico Agostino Gemelli
Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica presso Università degli Studi di Napoli Federico II
Certificati
Video
Premi e riconoscimenti
Miglior abstract del Congresso Nazionale della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) 2020
Borsa di studio GIMBE: Summer School on...Metodologia dei Trial Clinici.
Vincitore bando di gara HOME dedicato all’Immunopatologia e Terapia Immunologica della rinite e dell’asma allergico da Allergia all’Acaro della Polvere
Miglior abstract del Congresso Nazionale della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) 2023
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Che cos’è?
La visita allergologica serve per valutare la possibile natura allergica di sintomi e segni clinici che coinvolgono l’apparato cutaneo (orticaria, dermatite atopica e da contatto), l’apparato respiratorio (rinite, poliposi nasale, asma bronchiale) e l’apparato gastrointestinale (allergia alimentare).
A che cosa serve?
Lo scopo della visita allergologica è di impostare gli accertamenti utili per identificare l’allergene responsabile del disturbo e stabilire il trattamento più idoneo. Essa può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.
In che cosa consiste la visita allergologica?
Dopo la raccolta delle informazioni sulla storia e lo stile di vita del paziente (ereditarietà familiare per allergie, abitudini alimentari, assunzione di farmaci etc.), la visita prevede l’esame clinico, la visione di eventuali esami diagnostici già effettuati e l’esecuzione di test specialistici. I principali sono:
Prick test
Patch test
Spirometria
Test di broncodilatazione
Ossido nitrico nasale
Ossido nitrico bronchiale
ALEX test
Sono previste norme di preparazione?
E’ opportuno non assumere antistaminici almeno 7 giorni prima della visita e, se il problema è una forma di dermatite, si consiglia di evitare l’uso di cortisonici nelle due settimane precedenti. Inoltre, il giorno della visita è opportuno portare con sé tutta la documentazione relativa al problema allergologico, gli ultimi esami del sangue e l’elenco dei farmaci assunti
Che cos’è?
La visita allergologica serve per valutare la possibile natura allergica di sintomi e segni clinici che coinvolgono l’apparato cutaneo (orticaria, dermatite atopica e da contatto), l’apparato respiratorio (rinite, poliposi nasale, asma bronchiale) e l’apparato gastrointestinale (allergia alimentare).
A che cosa serve?
Lo scopo della visita allergologica è di impostare gli accertamenti utili per identificare l’allergene responsabile del disturbo e stabilire il trattamento più idoneo. Essa può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.
In che cosa consiste la visita allergologica?
Dopo la raccolta delle informazioni sulla storia e lo stile di vita del paziente (ereditarietà familiare per allergie, abitudini alimentari, assunzione di farmaci etc.), la visita prevede l’esame clinico, la visione di eventuali esami diagnostici già effettuati e l’esecuzione di test specialistici. I principali sono:
Prick test
Patch test
Spirometria
Test di broncodilatazione
Ossido nitrico nasale
Ossido nitrico bronchiale
ALEX test
Sono previste norme di preparazione?
E’ opportuno non assumere antistaminici almeno 7 giorni prima della visita e, se il problema è una forma di dermatite, si consiglia di evitare l’uso di cortisonici nelle due settimane precedenti. Inoltre, il giorno della visita è opportuno portare con sé tutta la documentazione relativa al problema allergologico, gli ultimi esami del sangue e l’elenco dei farmaci assunti
Il Breath Test al lattulosio è un esame diagnostico non invasivo finalizzato alla valutazione della sovracrescita batterica dell'intestino tenue (Small Intestinal Bacterial Overgrowth, SIBO) e del tempo di transito oro-cecale. Il principio alla base del test si fonda sulla misurazione delle concentrazioni di idrogeno (H₂) e metano (CH₄) nell'aria espirata in seguito all'ingestione di lattulosio, un disaccaride sintetico non assorbibile.
Principio fisiopatologico:
In condizioni fisiologiche, il lattulosio attraversa l'intestino tenue senza essere assorbito né metabolizzato, raggiungendo il colon dove viene fermentato dalla flora batterica residente, con produzione di gas (idrogeno, metano, anidride carbonica). In presenza di SIBO, la fermentazione si verifica prematuramente nel tenue, determinando un aumento precoce dei livelli di gas esalati, rilevabili tramite specifici analizzatori.
Procedura:
Il paziente deve osservare una dieta povera di fibre e zuccheri fermentabili il giorno precedente l’esame e rimanere a digiuno per almeno 8-12 ore prima del test. È inoltre richiesto di evitare attività fisica intensa, fumo e l'assunzione di farmaci che possano alterare la motilità intestinale o la flora batterica nei giorni precedenti.
Dopo la raccolta di un campione basale di aria espirata, il paziente assume una soluzione contenente una dose standard di lattulosio. Successivamente, a intervalli regolari (generalmente ogni 15-20 minuti), vengono prelevati campioni di aria espirata per un periodo di circa 90-180 minuti.
Indicazioni cliniche:
Sospetto di sovracrescita batterica intestinale (SIBO)
Disordini funzionali gastrointestinali (sindrome dell'intestino irritabile, gonfiore, diarrea o stipsi cronica)
Malassorbimento, intolleranza ai carboidrati
Monitoraggio della motilità gastrointestinale
Che cos’è il breath test?
Il Breath test o “test del respiro”, è un esame diagnostico non invasivo che, mediante l’analisi di campioni di aria espirata, consente di diagnosticare alterazioni dell’apparato digerente, quali l’intolleranza al lattosio, il tempo di transito intestinale e la contaminazione batterica dell’intestino tenue (SIBO).
Il lattosio, zucchero caratteristico del latte e dei latticini, è un disaccaride composto dall’unione dei due monosaccaridi: glucosio e galattosio. Affinché il lattosio possa essere assorbito dai villi intestinali, tale legame dev’essere necessariamente scisso, liberando i due monosaccaridi che vengono poi assorbiti a livello digiuno-ileale (tratti intermedi e finali dell’intestino tenue). Artefice di tale evento è l’enzima lattasi, predisposto appunto alla digestione del lattosio. Purtroppo, una buona fetta della popolazione italiana (30-40% circa) presenta quantità molto basse di lattasi nel proprio intestino; di conseguenza il lattosio non viene digerito e prosegue il proprio transito intestinale senza essere assorbito.
Esistono diversi tipi di Breath test:
Il Breath test al lattosio è rivolto fondamentalmente per vedere se si è intolleranti al latte ed i suoi derivati, come i latticini freschi.
Il Breath test al lattulosio serve per la determinazione del tempo di transito intestinale, e pertanto rivolto a chi soffre di alitosi, digestione lenta, gonfiore, stipsi, coliche addominali e meteorismo.
Il Breath test al glucosio, invece, determina una eventuale colonizzazione batterica anomala, pertanto è molto utile per i pazienti che presentano disturbi come discomfort addominale, gonfiore, diarrea, crampi addominali e digestione lenta.
A cosa serve?
Il Breath Test viene prescritto dallo specialista in presenza di sintomi, quali:
Distensione e crampi addominali
Flatulenza
Meteorismo
Alterazioni dell’alvo (stitichezza o diarrea)
Difficoltà digestive
Come si svolge il test?
Il test consiste in una raccolta di campioni di aria espirata, prima e dopo l’ingestione di uno specifico zucchero sciolto in acqua (es. lattosio), ad intervalli regolari. L’esame ha una durata di quattro ore. Si ricerca in particolare il picco di idrogeno nell’aria espirata, la cui presenza è spia di fermentazione intestinale dello zucchero non assorbito, da parte della flora batterica del colon.
Cos’è il Test del Microbiota Intestinale?
Il test del microbiota intestinale è un esame non invasivo che permette di analizzare la composizione del microbiota, l'insieme di microrganismi che popolano l’intestino umano. Questo esame offre una panoramica dettagliata della presenza di batteri, virus, funghi e altri microrganismi, fornendo informazioni fondamentali sullo stato di salute intestinale e sul suo impatto sull’intero organismo.
A cosa serve?
Il microbiota intestinale gioca un ruolo cruciale in numerosi processi fisiologici, tra cui la digestione, la modulazione del sistema immunitario e la sintesi di vitamine. Attraverso il test del microbiota intestinale, è possibile:
Valutare eventuali squilibri nella flora intestinale (disbiosi)
Identificare la presenza di patogeni intestinali
Individuare carenze o eccessi di specifici ceppi batterici
Ottenere indicazioni utili per trattare disturbi gastrointestinali, come sindrome dell'intestino irritabile, intolleranze alimentari, gonfiore addominale e diarrea ricorrente
Fornire dati utili per la gestione di patologie sistemiche, come allergie, malattie autoimmuni, e problemi metabolici
Come si svolge il test?
Il test del microbiota intestinale si effettua tramite la raccolta di un campione di feci, che può essere prelevato comodamente a casa. Il campione verrà poi analizzato in laboratorio per identificare e quantificare i diversi microrganismi presenti. I risultati del test forniranno una descrizione dettagliata della composizione del microbiota intestinale e suggeriranno eventuali azioni correttive, come l’uso di probiotici o modifiche dietetiche.
Sono previste norme di preparazione per il test?
Non è necessaria una preparazione specifica prima di eseguire il test del microbiota intestinale. È sufficiente seguire le normali abitudini alimentari e quotidiane. Tuttavia, è importante evitare di assumere probiotici o antibiotici nei giorni precedenti al test, a meno che non siano stati specificamente prescritti dal medico.
L'immunoterapia allergenica, comunemente nota come vaccino antiallergico, è un trattamento personalizzato volto a ridurre i sintomi allergici a lungo termine. Questa terapia consiste nella somministrazione graduale di dosi controllate dell'allergene responsabile, allo scopo di modulare la risposta del sistema immunitario e diminuire la sensibilità dell’organismo. È indicata per allergie respiratorie (come rinite allergica e asma allergico) ed allergie a veleni di insetti.
Presso il nostro studio, la terapia viene pianificata in base a una diagnosi accurata e al profilo allergologico di ciascun paziente, garantendo sicurezza ed efficacia. L'obiettivo è migliorare la qualità della vita, riducendo l'uso di farmaci sintomatici e prevenendo la progressione delle allergie.
Per maggiori informazioni o per prenotare una consulenza, contattaci.
Il patch test (o test epicutaneo) è un test diagnostico utilizzato per la diagnosi di dermatite allergica da contatto.
In particolare, questo test specifico permette l’identificazione degli agenti eziologici (apteni) responsabili della dermatite allergica da contatto (DAC).
A chi è indicato?
Il Patch test viene prescritto dal medico quando il paziente manifesta sintomi che possano far pensare a reazioni allergiche da contatto. Serve infatti a confermare o a escludere la diagnosi di una DAC. Il patch test può essere utile anche in presenza di eczema da sospetta dermatite atopica e come supporto diagnostico nei casi di allergia alimentare.
Come funziona?
Il Patch test sfrutta dei dischetti non assorbenti contenenti una o più sostanze con potenziale allergenico da testare, applicati tramite apposite siringhe confezionate. Ogni sostanza, detta aptene, si trova in concentrazioni talmente esigue da evitare qualsiasi pericolo per la salute dei pazienti, compresi quelli con forme allergiche piuttosto gravi.
Per non falsare i risultati, è necessario sospendere:
– L’uso di creme a base di corticosteroidi almeno 15 giorni prima del patch test;
– L’assunzione di corticosteroidi orali almeno 20 giorni prima del patch test;
– L’impiego di farmaci antistaminici per via sistemica almeno 7 giorni prima del patch test;
– In caso di gravidanza accertata o allattamento si consiglia di non effettuare l’esame;
– Comunicare sempre al medico eventuali pregresse reazioni allergiche gravi, quali shock anafilattico o edema della glottide;
Non ci sono gravi controindicazioni ma è bene sapere che:
– Il patch-test dev’essere applicato solo su cute sana ossia senza acne, cicatrici, dermatiti o qualsiasi altra situazione che possa interferire con i risultati del test;
– Nel caso i cerotti producano un forte prurito, bisogna comunque ignorare lo stimolo di grattarsi, in modo da non irritare la pelle e rendere ancor più difficile l’interpretazione dei risultati del patch-test;
Durante lo svolgimento del patch test il paziente dovrà rispettare i seguenti accorgimenti per non invalidare l’esame o falsare l’esito:
– Non nuotare o fare esercizio fisico, poiché i cerotti potrebbero staccarsi;
– Non effettuare doccia o bagno;
– Non toccare, strofinare o grattare la schiena;
– Non staccare i cerotti applicati sulla cute poichè vanno rimossi dal medico;
Il patch test (o test epicutaneo) è un test diagnostico utilizzato per la diagnosi di dermatite allergica da contatto.
In particolare, questo test specifico permette l’identificazione degli agenti eziologici (apteni) responsabili della dermatite allergica da contatto (DAC).
A chi è indicato?
Il Patch test viene prescritto dal medico quando il paziente manifesta sintomi che possano far pensare a reazioni allergiche da contatto. Serve infatti a confermare o a escludere la diagnosi di una DAC. Il patch test può essere utile anche in presenza di eczema da sospetta dermatite atopica e come supporto diagnostico nei casi di allergia alimentare.
Come funziona?
Il Patch test sfrutta dei dischetti non assorbenti contenenti una o più sostanze con potenziale allergenico da testare, applicati tramite apposite siringhe confezionate. Ogni sostanza, detta aptene, si trova in concentrazioni talmente esigue da evitare qualsiasi pericolo per la salute dei pazienti, compresi quelli con forme allergiche piuttosto gravi.
Per non falsare i risultati, è necessario sospendere:
– L’uso di creme a base di corticosteroidi almeno 15 giorni prima del patch test;
– L’assunzione di corticosteroidi orali almeno 20 giorni prima del patch test;
– L’impiego di farmaci antistaminici per via sistemica almeno 7 giorni prima del patch test;
– In caso di gravidanza accertata o allattamento si consiglia di non effettuare l’esame;
– Comunicare sempre al medico eventuali pregresse reazioni allergiche gravi, quali shock anafilattico o edema della glottide;
Non ci sono gravi controindicazioni ma è bene sapere che:
– Il patch-test dev’essere applicato solo su cute sana ossia senza acne, cicatrici, dermatiti o qualsiasi altra situazione che possa interferire con i risultati del test;
– Nel caso i cerotti producano un forte prurito, bisogna comunque ignorare lo stimolo di grattarsi, in modo da non irritare la pelle e rendere ancor più difficile l’interpretazione dei risultati del patch-test;
Durante lo svolgimento del patch test il paziente dovrà rispettare i seguenti accorgimenti per non invalidare l’esame o falsare l’esito:
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– Non toccare, strofinare o grattare la schiena;
– Non staccare i cerotti applicati sulla cute poichè vanno rimossi dal medico;
Che cos’è il Prick test?
Il prick test è un esame diagnostico non invasivo mirato ad individuare la causa di una sospetta allergia respiratoria o di una sospetta allergia ad alimenti.
A cosa serve?
Il primo scopo è quello di individuare con precisione i fattori che scatenano la reazione
allergica, così da consentire di mettere in atto tutte le misure preventive per evitare il contatto con gli allergeni.
La diagnosi permette anche di pianificare interventi terapeutici mirati come una
desensibilizzazione nei confronti degli allergeni e la prescrizione di farmaci appropriati per
il controllo dei sintomi.
Quando è indicato?
Per quanto riguarda i sintomi respiratori, il Prick Test è indicato per coloro che soffrono di congiuntivite, rinite, tosse o asma bronchiale, sia episodici (stagionali) che perenni, qualora si sospetti una causa allergica o la si voglia escludere.
Per quanto riguarda l’allergia alimentare, il Prick Test è indicato se si sospetta un’allergia ad alimenti, che può manifestarsi in maniera eterogenea, variando da sintomi cutanei (es. prurito ed edema del cavo orale, orticaria/angioedema), sintomi respiratori (es. asma bronchiale, oculorinite), sintomi gastrointestinali (vomito e diarrea) ad insorgenza immediata dopo l’assunzione di un determinato alimento, fino ad arrivare all’edema della glottide e allo shock anafilattico.
Come si svolge il test?
Il test è innocuo ed è l’esame iniziale per la diagnosi di allergia alimentare o respiratoria.
Dopo un primo screening può essere necessario effettuare il Prick by Prick con l’alimento sospetto.
Si tratta di una tecnica usata quando gli allergeni da testare non siano presenti in estratti del commercio sufficientemente affidabili. La procedura è molto simile a quella del prick test e comporta una puntura, prima dell’alimento e poi della cute.
Il test cutaneo è sicuro, rapido e semplice. Ciascun allergene verrà “toccato” con una lancetta sterile monouso, munita di una punta calibrata per la penetrazione dell’allergene negli strati superficiali del derma.
Il test non è invasivo e può essere effettuato a qualunque età e in qualsiasi periodo dell’anno, purché non sia in corso una terapia con farmaci antistaminici.
Che cos’è il Prick test?
Il prick test è un esame diagnostico non invasivo mirato ad individuare la causa di una sospetta allergia respiratoria o di una sospetta allergia ad alimenti.
A cosa serve?
Il primo scopo è quello di individuare con precisione i fattori che scatenano la reazione
allergica, così da consentire di mettere in atto tutte le misure preventive per evitare il contatto con gli allergeni.
La diagnosi permette anche di pianificare interventi terapeutici mirati come una
desensibilizzazione nei confronti degli allergeni e la prescrizione di farmaci appropriati per
il controllo dei sintomi.
Quando è indicato?
Per quanto riguarda i sintomi respiratori, il Prick Test è indicato per coloro che soffrono di congiuntivite, rinite, tosse o asma bronchiale, sia episodici (stagionali) che perenni, qualora si sospetti una causa allergica o la si voglia escludere.
Per quanto riguarda l’allergia alimentare, il Prick Test è indicato se si sospetta un’allergia ad alimenti, che può manifestarsi in maniera eterogenea, variando da sintomi cutanei (es. prurito ed edema del cavo orale, orticaria/angioedema), sintomi respiratori (es. asma bronchiale, oculorinite), sintomi gastrointestinali (vomito e diarrea) ad insorgenza immediata dopo l’assunzione di un determinato alimento, fino ad arrivare all’edema della glottide e allo shock anafilattico.
Come si svolge il test?
Il test è innocuo ed è l’esame iniziale per la diagnosi di allergia alimentare o respiratoria.
Dopo un primo screening può essere necessario effettuare il Prick by Prick con l’alimento sospetto.
Si tratta di una tecnica usata quando gli allergeni da testare non siano presenti in estratti del commercio sufficientemente affidabili. La procedura è molto simile a quella del prick test e comporta una puntura, prima dell’alimento e poi della cute.
Il test cutaneo è sicuro, rapido e semplice. Ciascun allergene verrà “toccato” con una lancetta sterile monouso, munita di una punta calibrata per la penetrazione dell’allergene negli strati superficiali del derma.
Il test non è invasivo e può essere effettuato a qualunque età e in qualsiasi periodo dell’anno, purché non sia in corso una terapia con farmaci antistaminici.
Cos’è?
La visita immunologica è rivolta al paziente affetto da malattie caratterizzate da un’alterazione del sistema immunitario quali malattie autoimmuni, malattie autoinfiammatorie, immunodeficienze e malattie allergiche. Il medico, dopo la visita clinica, prescrive gli esami più utili alla diagnosi della malattia e pianifica la cura più adatta al caso.
A cosa serve?
La visita immunologica è indicata quando si sospetta una disfunzione del sistema immunitario.
La visita immunologica è il primo passo per l’analisi dei meccanismi immunitari del paziente e per accertare l’origine immunologica di disturbi a carico dell’apparato articolare, cutaneo, respiratorio, gastrointestinale ed ematopoietico.
Quando il sistema immunitario normalmente programmato per difendere l’organismo dall’aggressione di agenti patogeni esterni, come virus e batteri, per difetti di natura genetica o ambientale si rivolge contro gli stessi tessuti dell’organismo si parla di malattie autoimmuni, che comprendono:
lupus eritematoso sistemico (LES)
artrite reumatoide
psoriasi e artrite psoriasica
sclerodermia e sclerosi sistemica
sindrome di Sjögren
fenomeno di Raynaud
vasculiti sistemiche
In altri casi il sistema immunitario può essere deficitario esponendo l’organismo a un maggior rischio di contrarre e non rispondere adeguatamente alle malattie infettive.
Queste condizioni includono le immunodeficienze, che possono essere causate da difetti genetici (immunodeficienze primitive), oppure da tumori (in particolare quelli ematologici), malattie metaboliche, malnutrizione e infezioni gravi (immunodeficienze secondarie). Le immunodeficienze secondarie possono essere causate anche da terapie farmacologiche (trattamenti con immunosoppressori, chemioterapia, radioterapia) o da virus come l’HIV.
Come si svolge la visita?
La visita immunologica prevede la raccolta dei dati anamnestici (stato di salute, familiarità per malattie immunologiche, sintomatologia) e un esame clinico generale.
A seconda del tipo di patologia sospettata, l’immunologo può richiedere una serie di accertamenti, come esami del sangue comprensivi di ricerca di anticorpi specifici, esami strumentali e altri approfondimenti.
Sono previste norme di preparazione?
Il paziente è invitato a portare con sé eventuali esami effettuati su richiesta del proprio medico curante e l’elenco dei farmaci assunti regolarmente.
Che cos’è il Prick test?
Il prick test è un esame diagnostico non invasivo mirato ad individuare la causa di una sospetta allergia respiratoria o di una sospetta allergia ad alimenti.
A cosa serve?
Il primo scopo è quello di individuare con precisione i fattori che scatenano la reazione
allergica, così da consentire di mettere in atto tutte le misure preventive per evitare il contatto con gli allergeni.
La diagnosi permette anche di pianificare interventi terapeutici mirati come una
desensibilizzazione nei confronti degli allergeni e la prescrizione di farmaci appropriati per
il controllo dei sintomi.
Quando è indicato?
Per quanto riguarda i sintomi respiratori, il Prick Test è indicato per coloro che soffrono di congiuntivite, rinite, tosse o asma bronchiale, sia episodici (stagionali) che perenni, qualora si sospetti una causa allergica o la si voglia escludere.
Per quanto riguarda l’allergia alimentare, il Prick Test è indicato se si sospetta un’allergia ad alimenti, che può manifestarsi in maniera eterogenea, variando da sintomi cutanei (es. prurito ed edema del cavo orale, orticaria/angioedema), sintomi respiratori (es. asma bronchiale, oculorinite), sintomi gastrointestinali (vomito e diarrea) ad insorgenza immediata dopo l’assunzione di un determinato alimento, fino ad arrivare all’edema della glottide e allo shock anafilattico.
Come si svolge il test?
Il test è innocuo ed è l’esame iniziale per la diagnosi di allergia alimentare o respiratoria.
Dopo un primo screening può essere necessario effettuare il Prick by Prick con l’alimento sospetto.
Si tratta di una tecnica usata quando gli allergeni da testare non siano presenti in estratti del commercio sufficientemente affidabili. La procedura è molto simile a quella del prick test e comporta una puntura, prima dell’alimento e poi della cute.
Il test cutaneo è sicuro, rapido e semplice. Ciascun allergene verrà “toccato” con una lancetta sterile monouso, munita di una punta calibrata per la penetrazione dell’allergene negli strati superficiali del derma.
Il test non è invasivo e può essere effettuato a qualunque età e in qualsiasi periodo dell’anno, purché non sia in corso una terapia con farmaci antistaminici.
Che cos’è?
La spirometria semplice è una procedura non invasiva che fornisce la misurazione di alcuni parametri funzionali essenziali per la diagnosi e il monitoraggio di numerose malattie dell’apparato respiratorio; in particolare permette di rilevare due gruppi di deficit funzionali: il deficit ostruttivo (es. asma bronchiale e BPCO) e quello restrittivo.
La spirometria viene eseguita con uno strumento detto appunto “spirometro”.
Prima di cominciare l’esame l’operatore eseguirà una indagine anamnestica per rilevare indicazioni all’esame ed eventuali controindicazioni; verranno quindi raccolti i dati anagrafici, il peso e l'altezza del paziente, per il calcolo dei cosiddetti “valori teorici”, cioè i valori normali di riferimento per quel soggetto.
Come si svolge il test?
Il paziente sarà invitato a respirare attraverso un boccaglio sterile e monouso dopo aver tappato il naso con uno stringinaso (per evitare perdite di aria per via nasale) eseguendo le manovre respiratorie richieste che verranno spiegate accuratamente dall’operatore; il boccaglio monouso è collegato ad un misuratore del flusso e del volume d'aria mobilizzata dal paziente che trasforma il segnale in valori numerici ed immagini grafiche.
Sono previste norme di preparazione?
Non serve una particolare preparazione per eseguire una spirometria, ma si consiglia un abbigliamento comodo e di non fumare, non effettuare pasti abbondanti o sforzi eccessivi prima dell’esecuzione dell’esame.
E’ importante sospendere, se possibile, l’assunzione di farmaci inalatori (spray e polveri inalatorie a base di broncodilatatori / cortisonici) ed aerosolterapia nelle 24 ore antecedenti la prova.
Chi non può effettuare la spirometria?
La spirometria è sconsigliata in presenza di patologie o condizioni di salute che potrebbero essere aggravate dall’espirazione forzata, quali:
Aneurismi cerebrali, addominali o toracici
Infarto miocardico negli ultimi 3 mesi
Ictus negli ultimi 3 mesi
Emottisi
Recente intervento chirurgico all’occhio, al torace o all’addome
Pneumotorace recente (almeno 3-6 mesi dalla risoluzione)
Gravidanza
Che cos’è il Feno test?
Il Test FeNO o rilevatore di ossido nitrico esalato è un modo rapido e semplice per misurare l’infiammazione delle vie aeree per un trattamento migliore dell’asma.
Quando si ha l’asma, le vie aeree si infiammano, rendendo difficile la respirazione. Ci sono diversi tipi di asma e ci sono molte malattie che hanno gli stessi sintomi dell’asma. Sapere se le tue vie aeree sono infiammate può aiutare il tuo medico a fare la diagnosi giusta, trovare il miglior piano di gestione e monitorare meglio l’asma.
Che cos’è l’ossido nitrico (NO):
Si tratta di un gas incolore, prodotto normalmente dalla mucosa dei bronchi, che interviene nella regolazione del calibro delle vie aeree e dei vasi sanguigni e nello scambio di ossigeno ed anidride carbonica che avviene nei polmoni con la respirazione. Ha inoltre un ruolo attivo nell’infiammazione delle vie aeree ed il suo aumento danneggia la parete bronchiale attraverso la formazione di molecole irritanti e lesive per i tessuti..
A chi è indicato?
Questo esame è indicato nei pazienti con tosse cronica per verificare se è presente un’infiammazione bronchiale, nei soggetti asmatici per differenziare le forme allergiche dalle non allergiche e per il monitoraggio del trattamento dell’asma bronchiale allergico.
Come funziona?
La misurazione dell’ossido nitrico avviene in maniera semplice e rapida con un apposito apparecchio, il risultato è immediato. La misurazione non invasiva della quantità di ossido nitrico nell’aria espirata è agevolmente praticabile sia negli adulti che nei bambini fin dai 4-5 anni di età, nel corso di una normale e lenta espirazione che si protragga per almeno qualche secondo.
Che cos’è l' ALEX test?
Potresti soffrire di un’allergia senza nemmeno saperlo: scoprire anticorpi specifici nel sangue aiuta a identificare una sensibilizzazione verso le sostanze responsabili dell’allergia. Con un unico esame del sangue è oggi possibile verificare se si è affetti da una o più tra quasi 300 allergie respiratorie e alimentari.
L’esame si chiama Alex test – dove Alex sta per “Allergy Explorer” – e l’aspetto da sottolineare è che permette di investigare sulla predisposizione delle persone a reagire nei confronti di ben 295 allergeni, sostanze che in genere sarebbero innocue ma che in persone “sensibilizzate” provocano allergie.
A cosa serve?
L’Alex test è un esame del sangue basato sulle nanotecnologie in grado di identificare fino a 295 allergeni a cui una persona può risultare allergica. Il test è facile, sicuro e affidabile e si effettua in un’unica volta.
L’ALEX è un esame di terzo livello (dopo i RAST, che sono test di secondo livello) e va sempre richiesto da uno specialista Allergologo che potrà poi dare la corretta interpretazione del risultato, correlando questo con la sintomatologia clinica del paziente.
Quali componenti sono incluse?
L’identificazione di componenti allergeniche comprende:
alimenti: uova, latte, frutta secca, frutta fresca, vegetali, frumento, molluschi, pesce, mitili etc
piante: pollini di erbe, arbusti ed alberi
animali: cani, gatti, etc
muffe: aspergillo, alternaria, etc
acari della polvere
lattice
L’ALEX Test permette l’identificazione dei componenti individuali che scatenano l’allergia, evitando il contatto diretto con le sostanze esaminate, come accade normalmente con un classico test cutaneo che attualmente viene effettuato con estratti solo parzialmente purificati, eliminando gli eventuali rischi per il paziente.
Il referto offre un commento personalizzato in base agli esiti ottenuti permettendo una facile ed esaustiva interpretazione dei risultati.
Quali sono i vantaggi?
Consente un’analisi di 295 componenti allergeniche derivanti da numerose fonti allergeniche in un unico dosaggio;
sono sufficienti 150 μl di siero del paziente per testare tutte le 295 componenti allergeniche;
molto indicato in pediatria in quanto richiede un piccolo quantitativo di sangue;
non è soggetto a stagionalità;
è effettuabile a ogni età;
non è influenzato da terapie farmacologiche in corso che quindi non devono essere sospese;
permette di confermare o escludere le principali allergie respiratorie o alimentari;
elevata affidabilità grazie alle analisi ripetute intrinseche e ai controlli di qualità;
è un prodotto Certificato secondo le Normative Europee (EU directive 98/79/EC).
Fa al caso mio?
Prendiamo l’esempio delle allergie alimentari. La diagnosi di allergie alimentari può essere fatta facilmente solo nei rari casi in cui è molto evidente: se dopo aver mangiato un’arachide in pochi minuti ci si gonfia, difficile avere dubbi. In tutti gli altri casi bisogna valutare la storia clinica e sottoporsi a test diagnostici.
Cos’è?
Il test di broncoreversibilità è un esame che completa la valutazione spirometrica di un deficit ostruttivo definendone appunto il grado di reversibilità.
A cosa serve?
L’esame ha lo scopo principale di diagnosticare l’asma bronchiale e per effettuare la diagnosi differenziale con la bronchite cronica ostruttiva (BPCO). E’ inoltre un utile strumento per la personalizzazione della terapia farmacologica nei pazienti con BPCO.
Come si svolge il test?
Il paziente effettuerà una spirometria semplice, successivamente gli verrà somministrato un farmaco broncodilatatore per via inalatoria (400 mcg di salbutamolo spray); dopo 15 minuti verrà ripetuta la spirometria e sarà confrontata con quella basale.
Caratteristica fisiopatologica fondamentale che distingue l’asma dalla BPCO è la reversibilità completa o parziale dell’ostruzione bronchiale dopo la somministrazione di broncodilatatori per via inalatoria a rapida azione.
Nel caso in cui ci sia un significativo miglioramento del deficit ostruttivo dopo la somministrazione del farmaco, si parlerà di asma bronchiale (una infiammazione cronica delle vie aeree, reversibile con una corretta terapia).
Sono previste norme di preparazione all’esame?
Il paziente deve evitare l’assunzione di farmaci antiasmatici, in particolare broncodilatatori spray o per aerosol, nelle 24 ore prima del test.
Controindicazioni
Il test di per sé non presenta rischi o controindicazioni. Eventuale comparsa di tremori e tachicardia sono gli effetti collaterali in assoluto più riscontrati tra i pazienti in seguito all’esame, da ricondurre esclusivamente alla somministrazione dei farmaci broncodilatatori.
Che cos’è?
La visita allergologica serve per valutare la possibile natura allergica di sintomi e segni clinici che coinvolgono l’apparato cutaneo (orticaria, dermatite atopica e da contatto), l’apparato respiratorio (rinite, poliposi nasale, asma bronchiale) e l’apparato gastrointestinale (allergia alimentare).
A che cosa serve?
Lo scopo della visita allergologica è di impostare gli accertamenti utili per identificare l’allergene responsabile del disturbo e stabilire il trattamento più idoneo. Essa può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.
In che cosa consiste la visita allergologica?
Dopo la raccolta delle informazioni sulla storia e lo stile di vita del paziente (ereditarietà familiare per allergie, abitudini alimentari, assunzione di farmaci etc.), la visita prevede l’esame clinico, la visione di eventuali esami diagnostici già effettuati e l’esecuzione di test specialistici. I principali sono:
Prick test
Patch test
Spirometria
Test di broncodilatazione
Ossido nitrico nasale
Ossido nitrico bronchiale
ALEX test
Sono previste norme di preparazione?
E’ opportuno non assumere antistaminici almeno 7 giorni prima della visita e, se il problema è una forma di dermatite, si consiglia di evitare l’uso di cortisonici nelle due settimane precedenti. Inoltre, il giorno della visita è opportuno portare con sé tutta la documentazione relativa al problema allergologico, gli ultimi esami del sangue e l’elenco dei farmaci assunti
Che cos’è?
La visita allergologica serve per valutare la possibile natura allergica di sintomi e segni clinici che coinvolgono l’apparato cutaneo (orticaria, dermatite atopica e da contatto), l’apparato respiratorio (rinite, poliposi nasale, asma bronchiale) e l’apparato gastrointestinale (allergia alimentare).
A che cosa serve?
Lo scopo della visita allergologica è di impostare gli accertamenti utili per identificare l’allergene responsabile del disturbo e stabilire il trattamento più idoneo. Essa può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.
In che cosa consiste la visita allergologica?
Dopo la raccolta delle informazioni sulla storia e lo stile di vita del paziente (ereditarietà familiare per allergie, abitudini alimentari, assunzione di farmaci etc.), la visita prevede l’esame clinico, la visione di eventuali esami diagnostici già effettuati e l’esecuzione di test specialistici. I principali sono:
Prick test
Patch test
Spirometria
Test di broncodilatazione
Ossido nitrico nasale
Ossido nitrico bronchiale
ALEX test
Sono previste norme di preparazione?
E’ opportuno non assumere antistaminici almeno 7 giorni prima della visita e, se il problema è una forma di dermatite, si consiglia di evitare l’uso di cortisonici nelle due settimane precedenti. Inoltre, il giorno della visita è opportuno portare con sé tutta la documentazione relativa al problema allergologico, gli ultimi esami del sangue e l’elenco dei farmaci assunti
Cos’è?
La visita immunologica è rivolta al paziente affetto da malattie caratterizzate da un’alterazione del sistema immunitario quali malattie autoimmuni, malattie autoinfiammatorie, immunodeficienze e malattie allergiche. Il medico, dopo la visita clinica, prescrive gli esami più utili alla diagnosi della malattia e pianifica la cura più adatta al caso.
A cosa serve?
La visita immunologica è indicata quando si sospetta una disfunzione del sistema immunitario.
La visita immunologica è il primo passo per l’analisi dei meccanismi immunitari del paziente e per accertare l’origine immunologica di disturbi a carico dell’apparato articolare, cutaneo, respiratorio, gastrointestinale ed ematopoietico.
Quando il sistema immunitario normalmente programmato per difendere l’organismo dall’aggressione di agenti patogeni esterni, come virus e batteri, per difetti di natura genetica o ambientale si rivolge contro gli stessi tessuti dell’organismo si parla di malattie autoimmuni, che comprendono:
lupus eritematoso sistemico (LES)
artrite reumatoide
psoriasi e artrite psoriasica
sclerodermia e sclerosi sistemica
sindrome di Sjögren
fenomeno di Raynaud
vasculiti sistemiche
In altri casi il sistema immunitario può essere deficitario esponendo l’organismo a un maggior rischio di contrarre e non rispondere adeguatamente alle malattie infettive.
Queste condizioni includono le immunodeficienze, che possono essere causate da difetti genetici (immunodeficienze primitive), oppure da tumori (in particolare quelli ematologici), malattie metaboliche, malnutrizione e infezioni gravi (immunodeficienze secondarie). Le immunodeficienze secondarie possono essere causate anche da terapie farmacologiche (trattamenti con immunosoppressori, chemioterapia, radioterapia) o da virus come l’HIV.
Come si svolge la visita?
La visita immunologica prevede la raccolta dei dati anamnestici (stato di salute, familiarità per malattie immunologiche, sintomatologia) e un esame clinico generale.
A seconda del tipo di patologia sospettata, l’immunologo può richiedere una serie di accertamenti, come esami del sangue comprensivi di ricerca di anticorpi specifici, esami strumentali e altri approfondimenti.
Sono previste norme di preparazione?
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Prenota senza telefonare e senza costi aggiuntivi, selezionando una data disponibile. Dopo la prenotazione riceverai email di conferma e promemoria tramite SMS.
Che cos’è?
La visita allergologica serve per valutare la possibile natura allergica di sintomi e segni clinici che coinvolgono l’apparato cutaneo (orticaria, dermatite atopica e da contatto), l’apparato respiratorio (rinite, poliposi nasale, asma bronchiale) e l’apparato gastrointestinale (allergia alimentare).
A che cosa serve?
Lo scopo della visita allergologica è di impostare gli accertamenti utili per identificare l’allergene responsabile del disturbo e stabilire il trattamento più idoneo. Essa può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.
In che cosa consiste la visita allergologica?
Dopo la raccolta delle informazioni sulla storia e lo stile di vita del paziente (ereditarietà familiare per allergie, abitudini alimentari, assunzione di farmaci etc.), la visita prevede l’esame clinico, la visione di eventuali esami diagnostici già effettuati e l’esecuzione di test specialistici. I principali sono:
Prick test
Patch test
Spirometria
Test di broncodilatazione
Ossido nitrico nasale
Ossido nitrico bronchiale
ALEX test
Sono previste norme di preparazione?
E’ opportuno non assumere antistaminici almeno 7 giorni prima della visita e, se il problema è una forma di dermatite, si consiglia di evitare l’uso di cortisonici nelle due settimane precedenti. Inoltre, il giorno della visita è opportuno portare con sé tutta la documentazione relativa al problema allergologico, gli ultimi esami del sangue e l’elenco dei farmaci assunti
Cos’è?
La visita immunologica è rivolta al paziente affetto da malattie caratterizzate da un’alterazione del sistema immunitario quali malattie autoimmuni, malattie autoinfiammatorie, immunodeficienze e malattie allergiche. Il medico, dopo la visita clinica, prescrive gli esami più utili alla diagnosi della malattia e pianifica la cura più adatta al caso.
A cosa serve?
La visita immunologica è indicata quando si sospetta una disfunzione del sistema immunitario.
La visita immunologica è il primo passo per l’analisi dei meccanismi immunitari del paziente e per accertare l’origine immunologica di disturbi a carico dell’apparato articolare, cutaneo, respiratorio, gastrointestinale ed ematopoietico.
Quando il sistema immunitario normalmente programmato per difendere l’organismo dall’aggressione di agenti patogeni esterni, come virus e batteri, per difetti di natura genetica o ambientale si rivolge contro gli stessi tessuti dell’organismo si parla di malattie autoimmuni, che comprendono:
lupus eritematoso sistemico (LES)
artrite reumatoide
psoriasi e artrite psoriasica
sclerodermia e sclerosi sistemica
sindrome di Sjögren
fenomeno di Raynaud
vasculiti sistemiche
In altri casi il sistema immunitario può essere deficitario esponendo l’organismo a un maggior rischio di contrarre e non rispondere adeguatamente alle malattie infettive.
Queste condizioni includono le immunodeficienze, che possono essere causate da difetti genetici (immunodeficienze primitive), oppure da tumori (in particolare quelli ematologici), malattie metaboliche, malnutrizione e infezioni gravi (immunodeficienze secondarie). Le immunodeficienze secondarie possono essere causate anche da terapie farmacologiche (trattamenti con immunosoppressori, chemioterapia, radioterapia) o da virus come l’HIV.
Come si svolge la visita?
La visita immunologica prevede la raccolta dei dati anamnestici (stato di salute, familiarità per malattie immunologiche, sintomatologia) e un esame clinico generale.
A seconda del tipo di patologia sospettata, l’immunologo può richiedere una serie di accertamenti, come esami del sangue comprensivi di ricerca di anticorpi specifici, esami strumentali e altri approfondimenti.
Sono previste norme di preparazione?
Il paziente è invitato a portare con sé eventuali esami effettuati su richiesta del proprio medico curante e l’elenco dei farmaci assunti regolarmente.
Che cos’è?
La visita allergologica serve per valutare la possibile natura allergica di sintomi e segni clinici che coinvolgono l’apparato cutaneo (orticaria, dermatite atopica e da contatto), l’apparato respiratorio (rinite, poliposi nasale, asma bronchiale) e l’apparato gastrointestinale (allergia alimentare).
A che cosa serve?
Lo scopo della visita allergologica è di impostare gli accertamenti utili per identificare l’allergene responsabile del disturbo e stabilire il trattamento più idoneo. Essa può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.
In che cosa consiste la visita allergologica?
Dopo la raccolta delle informazioni sulla storia e lo stile di vita del paziente (ereditarietà familiare per allergie, abitudini alimentari, assunzione di farmaci etc.), la visita prevede l’esame clinico, la visione di eventuali esami diagnostici già effettuati e l’esecuzione di test specialistici. I principali sono:
Prick test
Patch test
Spirometria
Test di broncodilatazione
Ossido nitrico nasale
Ossido nitrico bronchiale
ALEX test
Sono previste norme di preparazione?
E’ opportuno non assumere antistaminici almeno 7 giorni prima della visita e, se il problema è una forma di dermatite, si consiglia di evitare l’uso di cortisonici nelle due settimane precedenti. Inoltre, il giorno della visita è opportuno portare con sé tutta la documentazione relativa al problema allergologico, gli ultimi esami del sangue e l’elenco dei farmaci assunti
Che cos’è?
La visita allergologica serve per valutare la possibile natura allergica di sintomi e segni clinici che coinvolgono l’apparato cutaneo (orticaria, dermatite atopica e da contatto), l’apparato respiratorio (rinite, poliposi nasale, asma bronchiale) e l’apparato gastrointestinale (allergia alimentare).
A che cosa serve?
Lo scopo della visita allergologica è di impostare gli accertamenti utili per identificare l’allergene responsabile del disturbo e stabilire il trattamento più idoneo. Essa può anche essere impiegata per monitorare l’eventuale evoluzione di un’allergia già diagnosticata.
In che cosa consiste la visita allergologica?
Dopo la raccolta delle informazioni sulla storia e lo stile di vita del paziente (ereditarietà familiare per allergie, abitudini alimentari, assunzione di farmaci etc.), la visita prevede l’esame clinico, la visione di eventuali esami diagnostici già effettuati e l’esecuzione di test specialistici. I principali sono:
Prick test
Patch test
Spirometria
Test di broncodilatazione
Ossido nitrico nasale
Ossido nitrico bronchiale
ALEX test
Sono previste norme di preparazione?
E’ opportuno non assumere antistaminici almeno 7 giorni prima della visita e, se il problema è una forma di dermatite, si consiglia di evitare l’uso di cortisonici nelle due settimane precedenti. Inoltre, il giorno della visita è opportuno portare con sé tutta la documentazione relativa al problema allergologico, gli ultimi esami del sangue e l’elenco dei farmaci assunti
Cos’è?
La visita immunologica è rivolta al paziente affetto da malattie caratterizzate da un’alterazione del sistema immunitario quali malattie autoimmuni, malattie autoinfiammatorie, immunodeficienze e malattie allergiche. Il medico, dopo la visita clinica, prescrive gli esami più utili alla diagnosi della malattia e pianifica la cura più adatta al caso.
A cosa serve?
La visita immunologica è indicata quando si sospetta una disfunzione del sistema immunitario.
La visita immunologica è il primo passo per l’analisi dei meccanismi immunitari del paziente e per accertare l’origine immunologica di disturbi a carico dell’apparato articolare, cutaneo, respiratorio, gastrointestinale ed ematopoietico.
Quando il sistema immunitario normalmente programmato per difendere l’organismo dall’aggressione di agenti patogeni esterni, come virus e batteri, per difetti di natura genetica o ambientale si rivolge contro gli stessi tessuti dell’organismo si parla di malattie autoimmuni, che comprendono:
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Dott. Remo Poto
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Buongiorno, ho accompagnato mia figlia per la seconda volta,siamo state accolte bene,c'è stata competenza, e approfondimento come giusto che sia in una visita allergologia,il dott.Remo Poto è attento e scrupoloso,ha rassicurato mia figlia e le ha spiegato bene ciò che è meglio per il suo caso,grazie.
Dott. Remo Poto
Grazie! ci vediamo per il controllo. A presto
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Maria Cristina Pizzi
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Molto gentile e professionale, come suo padre. Lo consiglio
Dott. Remo Poto
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Molto cortese, professionale sia il dottore che la dottoressa che ha eseguito i test.
Dott. Remo Poto
Grazie per la sua fiducia. Saluti
I
Ida
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Verifichiamo l'autenticità di tutte le recensioni per garantire che provengano da pazienti dello specialista o del centro. Per questo, in aggiunta alle verifiche standard, abbiamo adottato 3 livelli addizionali di verifica:
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• Presso: Studio Medico Poto • prima visita allergologica
Gentilezza, professionalità ed empatia. Sono proprio felice di essermi affidata alle cure del Dottor Poto, un vero professionista. Alla prossima
Dott. Remo Poto
Grazie! ci vediamo per il controllo. A presto
A
A.A.
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• Presso: Studio Medico Poto • prima visita allergologica
Il Dottore e' stato molto attento e scrupoloso. Sono rimasta molto soddisfatta.
Dott. Remo Poto
Grazie mille. A presto
D
D.V.
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• Presso: Studio Medico Poto • test allergometrici
Avendo un bimbo di quattro anni, la soddisfazione più grande è stato vederlo sereno e tranquillo durante la visita, grazie alla gentilezza e all'empatia del dottore e del suo staff.
Dott. Remo Poto
Grazie mille. A presto
L
L Bg
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• Presso: Studio Medico Poto • prima visita immunologica
Il dottore si è dimostrato molto attento ai dettagli della descrizione della patologia, gentile e professionale. Lo consiglio vivamente
Dott. Remo Poto
Grazie! ci vediamo per il controllo. A presto
A
A.S.
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• Presso: Studio Medico Poto • prima visita allergologica
Ho trovato Competenza, disponibilità, gentilezza,
Dott. Remo Poto
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Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Domande su Eosinofilia
Buonasera,
volevo un attimo capire se quello che mi sta succedendo in questi mesi è una situazione 'normale' oppure di allerta.
Anamnesi: secondo otorinolaringoiatri soffrivo da quando avevo 13 anni di sinusite cronica seno etmoide e mascellare DX, dicendo di dover essere operata all'età di 18 anni.
Dopo il periodo di Covid-19 non ho fatto più visite, e quest'anno a gennaio mi sono decisa di recarmi da un otorinolaringoiatra privato e dopo aver fatto le analisi del sangue è risultato che i granulociti eosinofili erano a 0,81 contro i 0.52 del mese di settembre 2021.
Mi è stato detto di fare un prick test, risultato negativo.
Il risultato della visita totale è stato: ogni anno rifare le analisi per tenerli controllati, non si tratta di sinusite ma di rinite data da un'allergia (una componente che non viene riconosciuta) allergia eosinofila.
Qualche giorno fa, dato che iniziavo ad avere i miei soliti problemi legati a questa mia 'rinite', ho deciso di fare le analisi del sangue.
Risultato: granulociti eosinofili 0,41.
Vorrei davvero un attimo capire se è una cosa preoccupante che i granulociti eosinofili siano così altalenanti.
Inoltre, non essendo più oltre la soglia significa che la mia 'rinite' non è data da allergia?
Ringrazio.
Cara Paziente,
il dosaggio degli eosinofili su sangue è spesso variabile. Per tale motivo è opportuno il monitoraggio ematico.
Tuttavia, bisogna considerare che si tratta di globuli bianchi che dal sangue migrano nei tessuti (es. naso, bronchi), causando rinite, sinusite e talora asma bronchiale. Per questo motivo, la conta di queste cellule sul sangue è solo un metodo indiretto per valutare l'infiammazione che causano nei tessuti. Infatti, per ogni eosinofilo nel sangue ce ne saranno circa 400 nei tessuti.
Cordiali saluti,
Dott. Remo Poto
Gentili dott.ri non trovando risposte in merito ai miei dolori chiedo se sia utile effettuare i test per le malattie autoimmuni.Da tempo soffro di dolori tipo lancinanti alle articolazioni, ho rigidità mattutina,stanchezza e debolezza muscolare, secchezza fauci e occhi ho eseguito visite ortopediche che sono nella norma, assumo integratori di acido folico e vitamina b12 senza trovare miglioramenti. Ho eseguito come di controllo emocromo completo dove la Ves risulta essere 30 [parametri da laboratorio 1-15].Facendo i test posso escludere con certezza la possibilità di avere problemi autoimmuni? Grazie
Caro Paziente,
I tuoi sintomi potrebbero essere associati a condizioni autoimmuni. Per una diagnosi precisa, consiglio di eseguire esami specifici per malattie autoimmuni come VES, PCR, fattore reumatoide, anti-CCP, anticorpi antinucleo (ANA), anti dsDNA, ENA-8 profile ed una valutazione da uno specialista immunologo.
Cordiali saluti,
Dott. Remo Poto
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