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Studio Psicologico Arbia Mely Maria
Via Peschiera, 30a, Genova

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Esperienze

Su di me

Sono psicoterapeuta da circa trent’anni. Dopo la Laurea in Filosofia ad indirizzo psicologico presso l’Università di Genova e la successiva Laurea in ...

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Specializzazioni

  • Psicoanalisi
  • Psicoterapia
  • Psicoterapia bioenergetica
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Punteggio generale

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S
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Presso: Studio Psicologico Arbia Mely Maria

Arrivata in studio priva di grandi aspettative, ho incontrato una persona con grande professionalità ma anche in grado di mettere a proprio agio il paziente. Dietro modi gentili e informali emergono anni di studi e formazione. Ci si sente accolti e presi in carico. Consigliatissima.

R
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È stato per me prezioso incontrare la dottoressa Arbia. Molto disponibile, si è stabilito un rapporto di empatia, utile nel percorso di presa di coscienza di alcuni aspetti della mia personalità.

L
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Mi sono rivolta a Mely Arbia in un periodo estremamente faticoso e difficile della mia vita. Ho attraversato con lei momenti duri e intensi, legati alla storia di mio padre e di mio figlio. La Dottoressa è sempre stata compassionevole, empatica, sensibile e al tempo stesso sempre molto professionale e competente. Mi ha aiutata a sciogliere i nodi che bloccavano le mie energie ma soprattutto a guardarmi con "occhiali" diversi, così come diceva lei. La ringrazio per il percorso che abbiamo fatto insieme, per le parole e le attenzioni che ha sempre avuto nei miei confronti. E per i suoi generosi e forti abbracci.


V
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Presso: Studio Psicologico Arbia Mely Maria

La dottoressa Arbia è una professionista preparata e puntuale e una persona splendida. Il mio percorso con lei è importante per sciogliere nodi della vita e rendere la quotidianità più serena, con me stessa e gli altri.


L
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Presso: Studio Psicologico Arbia Mely Maria

Ho conosciuto la Dottoressa Arbia in un momento di disagio interiore dal quale non sapevo come uscire;è stato un percorso difficile ed intenso ma, grazie alla Dottoressa, attraversato e risolto senza ricadute. È stata una fortuna per me trovare una Psicoterapeuta così professionale ed allo stesso tempo "umana".
La consiglio, soprattutto a chi come me, non avendo mai avuto esperienze del genere, avesse il timore di intraprendere un lavoro interiore/psicologico con la paura di essere giudicato la Dottoressa è molto professionale ma allo stesso tempo sa mettere gli altri a proprio agio.


G
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Presso: Studio Psicologico Arbia Mely Maria

La dott.ssa Arbia possiede un'umanità ed un'empatia uniche, che insieme alle doti proprie del suo mestiere risultano efficaci nell'indirizzare la persona verso i propri veri obiettivi e verso la propria autorealizzazione. Grazie!


C
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Presso: Studio Psicologico Arbia Mely Maria Mancanze di energie e di motivazioni nell'affrontare la quotidianità

La professionalità e la sensibilità della Dott. Arbia l'ho capita fin dal primo momento .... quando qualche mese fa, mi presentai nel suo studio piangendo con disperazione e lei mi accolse con tanta generosità e gentilezza ( nonostante non avessi preso alcun appuntamento...)
Insieme abbiamo fatto un bellissimo percorso, che mi ha aiutato a rialzarmi e a credere con determinazione nelle mie capacità..... Consiglio a tutti almeno un incontro, anche uno solo..... sono certa che basta e avanza per capire la bella sensazione che si prova colloquiando con lei, grazie Dottoressa!!


L
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Presso: Studio Psicologico Arbia Mely Maria

Conosco la dott.ssa Arbia da qualche anno e mi sono sempre trovata bene. Cortese disponibile ma soprattutto competente. Devo ringraziarla perché con lei ho fatto un grande percorso. Oggi sono più consapevole e gli strumenti che ho acquisito mi permettono di affrontare con maggiore serenità gli eventi della vita.

Dott.ssa Mely Maria Arbia

Grazie Lucia. Un abbraccio
Mely


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su psicoterapia

Ho 57 anni, felicemente sposata da 31 dopo un fidanzamento di 5 e ho due figli, un maschio di 25 anni e una femmina di 21. Con mio marito le cose sono sempre andate bene tra alti e bassi e pur con due temperamenti molto diversi. Anche l'intesa sessuale con gli anni è migliorata e negli ultimi anni ci troviamo a vivere una seconda giovinezza. Ho sempre avuto problemi di carattere psichiatrico fin dall'adolescenza, in particolare periodi di depressione che comparivano all'improvviso, duravano circa una o due settimane dopodiché, così come erano arrivati, sparivano come se nulla fosse e riprendevo una vita apparentemente normale. Spesso mi sentivo irritabile anche per cose di scarsissima importanza, un momento mi andava di fare una cosa, il momento dopo avevo già cambiato idea. In mezzo a tutto questo vivevo anche momenti di spensieratezza, di allegria (sono una persona molto socievole e simpatica a detta di tutti), anche se a volte mi sentivo sopraffatta dalle difficoltà, dagli eventi e vivevo il tutto con un grande senso di fastidio. Nel 2006, dopo un litigio con mio marito che mi ha portato a rompere un bicchiere di vetro che avevo in mano e a tagliarmi, finalmente decido di rivolgermi ad uno psichiatra il quale mi diagnostica un disturbo bipolare di tipo II. Io e mio marito siamo increduli, non avevamo mai sentito parlare di questa patologia, ci informiamo sull'argomento e alla fine decidiamo di rivolgerci ad un altro specialista che ribalta completamente la diagnosi: non si tratta di disturbo bipolare bensì di ansia generalizzata. Poiché nel frattempo avevo assunto depakin, fevarin e un altro medicinale di cui non ricordo il nome che mi avevano lasciato effetti devastanti, sono talmente traumatizzata dagli psicofarmaci che decido di non assumerne mai più nella mia vita e iniziamo, io e mio marito, un percorso "fai da te" di psicoterapia, aggiornandoci presso varie fonti, attingendo da vari manuali ma con scarsissimo successo. Finché, circa due anni fa, lo psichiatra del CPS che mi aveva in cura per l'ansia mi prescrive il Citalopram. Dopo l'iniziale diffidenza mi convinco ad assumerlo, grazie anche ai giudizi positivi che avevo letto su di esso dalle persone che lo avevano assunto. Lì inizia finalmente la mia rinascita: dopo tanto tempo i pensieri negativi a poco a poco scompaiono, ritrovo il buonumore, non piango praticamente più e mi sento piena di energie. Vado avanti ad assumerlo ininterrottamente per due anni di seguito nella dose a scalare fino ad arrivare a 10 gocce al giorno. Poi, due o tre mesi fa succede qualcosa che mi cambia la vita. Inizio ad andare su Facebook, a conoscere persone, a stringere amicizie, inizialmente per seguire da vicino alcuni argomenti che mi interessano poi, via via che la rosa delle mie conoscenze si allarga, aumentano i consensi nei mei confronti, i complimenti soprattutto da parte degli uomini (sono una donna ancora piacente che dimostra meno della sua età) e da lì mi parte tutto un vortice di euforia, di onnipotenza, di sfida che mi porta in breve tempo ad iniziare due relazioni contemporaneamente: una chat erotica con un uomo con cui ci scambiamo frasi hot e talvolta anche videochiamate e una relazione amicale-amorosa con un altro, un uomo di quasi vent'anni più giovane il quale insiste per avere un incontro ravvicinato. Io mi sento elettrizzata da questa situazione, mi sento una dea, mi sento, come amo ripetere spesso, su un treno in corsa che corre corre e so che prima o poi si schianterà, ma al momento non mi interessa, sul treno ci sto bene. Dopotutto, dopo aver passato l'anno precedente a fare acquisti on line di capi d'abbigliamento di cui non avevo la necessità, mi dico che è molto meglio coltivare delle relazioni sociali che accumulare beni materiali che non danno nessuna soddisfazione! Alla fine decido di vedere il secondo amante con il quale ho un incontro erotico, incontro abbastanza deludente dal punto di vista sessuale ma a me non importa, sono galvanizzata dalla situazione, adrenalina pura. Mentre ho l'incontro sessuale mi sento quasi straniata da me stessa, come se mi osservassi da un elicottero. Nei rari momenti di lucidità mi chiedo dove mi porterà tutto questo, io che sono sempre stata poco seduttiva e piuttosto cameratesca con gli uomini. Finché mio marito scopre una chat tra me e il mio amante. Pochi giorni dopo mi reco dalla psichiatra del CPS per il controllo dosaggio del Citalopram, racconto quello che è successo; inizialmente decide di scalare il Citalopram perché potrebbe essere stato un sovradosaggio la causa di tutto poi, quando mi prescrive in aggiunta il depakin, alle mie esternazioni di disappunto, memore dell'esperienza precedente che le racconto, dichiara che questo spiega tutto, la causa scatenante è proprio il disturbo bipolare! Al momento, secondo lei, ero addirittura incapace di intendere e volere. Ora, dopo aver iniziato con un depakin 200 mg. in dose di 400 mg al giorno, mi ha scalato il dosaggio ma con depakin chrono 300. Quello che mi piacerebbe sapere è se è stato davvero il disturbo bipolare a farmi tenere questo comportamento, cosa insolita per me, o se potrebbe essere un disturbo di altra natura. Grazie per le vostre risposte.

Probabilmente un disturbo di tipo bipolare esiste ma questa etichetta non dovrebbe impoverire e appiattire la personalità e l’individualità di nessuno .
I farmaci se contengono, attenuano,rendono possibile una vita più adeguata e, a volte, rendono vivibili momenti che diversamente non lo sarebbero per nulla,
non affrontano la storia e le ragioni che fanno di ciascuno proprio quella persona e non un’altra ,non svegliano alcuna risorsa personale ,omologano sotto una stessa etichetta e uno stesso ventaglio di aggiustamenti chimici storie e vissuti ben diversi che contengono in se stessi la particolare ragione del loro esistere e il linguaggio per spiegarsi e proporsi a un ascolto attento e rispettoso. Nessuno -è-la sua malattia ,ma piuttosto è un soggetto che parla di sè attraverso questa ,e ,probabilmente ,non ha potuto usufruire di un linguaggio migliore per farlo. Quanto più la lingua che si parla si discosta da parametri comuni tanto più richiede attenzione e disponibilità da parte di chi ascolta a “ farsi istruire” .Attraverso quali fantasie, oggetti, situazioni, emozioni si manifesta la parte depressiva e la parte maniacale del suo supposto disturbo bipolare ? Perchè proprio attraverso quelle forme e non altre? Ogni sua manifestazione può diventare occasione per una ricerca e una riflessione che la porti a una migliore conoscenza di se stessa, a una integrazione di parti trascurate ,e quindi depositarie di energie stagnanti, allo sviluppo di risorse nuove per affrontare meglio ciò che si lascia all’azione passiva del farmaco ; in fondo consegnarsi solo a quello è sempre un atto di sfiducia e una manifestazione di poco rispetto verso la ricchezza ,la complessità , la spiritualità del nostro Essere che riduciamo a macchina di cui il farmaco diventa il meccanico. Non le dico niente che già non sia stato detto ,ma solo lo sostengo senza ombra di dubbio: unisca alle sue terapie farmacologiche un buon lavoro di psicoterapia e troverà le risposte che cerca e un diverso amore per se stessa.
Auguri.
,




Dott.ssa Mely Maria Arbia

Salve,Faccio molta fatica ad addormentarmi, mi risveglio tre/quattro volte per poi riaddormentarmi completamente fino a mattina inoltrata. Sto prendendo delle pillole naturali di valeriana e altro consigliate dal farmacista e ho notato un leggero miglioramento. Sono molto stressata e soffro di ipertensione da anni ,nonostante sia giovane.

Buon giorno, per quanto farmaci di vario tipo possano essere di aiuto sarebbe opportuno capire cosa a livello della vita quotidiana e di storia personale la predispone a stati di stress e tensione. Questo può farlo attraverso una psicoterapia e ricevendo un sostegno immediato per capire cosa praticamente potrebbe modificare in modo da valorizzarla e fornirle canali di scarico e arricchimento.

Dott.ssa Mely Maria Arbia

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