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Dott. Mario Modonesi

Via delle Gabbiane, 11, Brescia 25128

Massoterapia: Perché è importante portare la prescrizione medica?

Cari pazienti, spesso mi chiedete se sia necessario avere l'impegnativa del medico per accedere ai trattamenti di massoterapia nel mio studio. La risposta è: sì, è altamente consigliato, ed ecco i motivi principali.

Essendo io Massoterapista MCB, la mia figura rientra nelle Arti Ausiliarie delle Professioni Sanitarie. Questo comporta due grandi vantaggi per voi, ma solo se c'è una prescrizione alla base:

Garanzia Sanitaria: La prescrizione attesta che il trattamento ha una finalità terapeutica e riabilitativa necessaria per la vostra salute. Lavoriamo in sicurezza su una diagnosi certa.

Vantaggi Fiscali (Risparmio):

Esenzione IVA: La prestazione sanitaria prescritta è esente IVA.

Detraibilità: Potrete scaricare la spesa al 19% nel 730 come spesa sanitaria (esattamente come una visita specialistica o un farmaco).

Cosa deve scrivere il medico? Basta una ricetta bianca (del medico di base o specialista) con indicata la patologia (es. cervicalgia, lombalgia) e la terapia (es. ciclo di 10 sedute di massoterapia).

Per qualsiasi dubbio, scrivetemi pure in privato!

17/12/2025

Esperienze

Sono Mario Modonesi, Massoterapista (MCB) libero professionista. Lavoro in collaborazione presso poliambulatori dal 2018, con un'esperienza ormai consolidata nella gestione delle problematiche muscolo-scheletriche croniche e posturali. Il mio obiettivo è offrire un percorso terapeutico che miri alla risoluzione duratura del dolore.

 Il Mio Metodo: Agire sulla Causa Profonda Globale

Il mio approccio è altamente specializzato e si basa sul principio della Rieducazione Posturale Globale, un metodo che integra e sviluppa gli insegnamenti pionieristici di Mézières e della Dott.ssa Bertelè. Questo sistema riconosce che il dolore (come lombalgia o cervicalgia) non è un evento isolato, ma il risultato di squilibri e accorciamenti delle potenti catene muscolari che sostengono il corpo.

La terapia si articola in tre pilastri fondamentali:

  1. Analisi Globale e Recettori: La valutazione è estesa oltre la colonna. Analizzo i recettori posturali (come l'appoggio plantare, la visione, la masticazione e l'udito) per comprendere come i segnali esterni influenzano l'equilibrio complessivo del corpo.

  2. Riprogrammazione Posturale: Attraverso l'uso di posture di allungamento attivo prolungate, miriamo a riportare i muscoli alla loro lunghezza ottimale, correggendo le deformazioni scheletriche (come scoliosi o iperlordosi) alla loro origine.

  3. Integrazione di Tecniche Manuali Osteopatiche Avanzate: Per trattare le restrizioni che la sola postura non può risolvere, utilizzo tecniche manuali specifiche craniosacrali, fasciali e viscerali. Queste manovre sono spesso essenziali per liberare tensioni profonde e garantire che il corpo possa mantenere il nuovo equilibrio raggiunto.

 Principali Problematiche Trattate

Tratto con successo tutte quelle condizioni in cui lo squilibrio posturale è la causa primaria o un fattore aggravante:

1.Colonna Vertebrale: Scoliosi, Iperlordosi, Ipercifosi, Discopatie, Ernia del disco, Dolori cronici (Lombalgia, Cervicalgia).

2.Dolore Articolare: Artrosi, Sindromi dolorose della spalla, Ginocchio e Anca, connesse a schemi motori scorretti.

3.Età Evolutiva: Gestione e correzione degli squilibri posturali in bambini e adolescenti.

Altro Su di me

Aree di competenza principali:

  • Posturologia

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Prestazioni e prezzi

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  • L

    Molto competente, con grande attenzione per il paziente.

     • BeNatural Med massaggio decontratturante  • 

  • E

    Ottimo professionista super competente e disponibile

     • BeNatural Med massaggio  • 

  • E

    Ottimo professionista. Mi ha praticamente guarito da un doloroso e persistente blocco alla schiena con poche sedute di trattamento ed esercizi mirati. Consigliatissimo

     • BeNatural Med massaggio decontratturante  • 

  • M

    Sono stata molto soddisfatta dei trattamenti effettuati da Mario, dalle sue spiegazioni e soprattutto dei consigli ed esercizi quotidiani indicati da fare a casa, bravo, gentile e competente

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  • L

    Conosco Mario da diverso tempo e quando ho avuto qualche piccolo problema derivante da attività fisica è stato in grado di risolvere in modo efficiente in pochissime sedute.
    È in grado di capire velocemente il problema e grazie alla sua preparazione trovare la giusta soluzione.

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    Professionista di fiducia, molto preparato, sensibile e attento al paziente.

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    Sono stato da Mario per un mal di schiena che si protraeva da mesi. In una sola seduta è riuscito a individuare la causa, sciogliere le tensioni e alleviare notevolmente il dolore.
    La cosa che ho apprezzato di più, oltre al trattamento, è il fatto mi ha lasciato pochi esercizi semplicissimi da fare a casa, spiegati con chiarezza, che si sono rivelati davvero efficaci. Nel giro di pochi giorni il dolore è calato drasticamente e la mobilità è tornata quella di prima.
    Professionale, competente e con un approccio molto umano

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    Le competenze del massoterapia e posturologo Mario Modonesi si evincono, oltre ai risultati efficaci delle sue terapie, dalle sur spiegazioni accurate durante i trattamenti

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    Consiglio il dr Modonesi, che è altamente qualificato ed efficace nei trattamenti.

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    Mario è veramente preparato e ascoltando i problemi dei pazienti trova le soluzioni alle varie patologie

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su Scoliosi

Buongiorno, ho un bambino di 11 con una scoliosi di media entità ( 21 gradi) per il quale la specialista ha prescritto un corsetto rigido da tenere 21 ore al giorno con pause di tre ore , dove dovrebbe fare esercizi correttivi.
C’è ’ qualche alternativa?
Non possiamo evitare il busto con una correttiva adeguata?
Grazie

Gentile Signora,

comprendo perfettamente la sua preoccupazione. Sentirsi proporre un corsetto rigido per 21 ore al giorno a un bambino di 11 anni è un impatto notevole, sia fisico che psicologico, ed è assolutamente legittimo cercare strade diverse che rispettino la fisiologia in crescita di suo figlio.

In qualità di specialista del Metodo Bertelè, vorrei offrirle una prospettiva differente rispetto all'ortopedia classica.

Perché riconsiderare l'uso del corsetto L'approccio tradizionale vede la scoliosi come un problema "statico" da raddrizzare con la forza esterna (il corsetto). Tuttavia, nella mia esperienza e secondo i principi del metodo che applico, l'utilizzo del busto rigido presenta criticità importanti che lo rendono una soluzione spesso inefficace e, per molti versi, obsoleta:
Azione passiva: Il corsetto sostiene la colonna al posto dei muscoli. Questo porta inevitabilmente a un indebolimento (atrofia) della muscolatura profonda. Quando il corsetto verrà tolto, la colonna si ritroverà senza il suo sostegno naturale, rischiando di cedere nuovamente.
Rigidità: "Ingabbiare" un torace in crescita blocca la mobilità e la respirazione, creando ulteriori rigidità che il corpo cercherà di compensare altrove.

La visione del Metodo Bertelè: La scoliosi non è una malattia dell'osso, ma il risultato di tensioni muscolari asimmetriche che "tirano" la colonna e la costringono a ruotare.
Questa metodica non mira a forzare la colonna, ma a liberarla.
A 11 anni il corpo di suo figlio è nel momento di massima plasticità. Invece di bloccarlo, dobbiamo lavorare per:
Allungare le catene muscolari: Sono i muscoli troppo corti e tesi che creano la curva scoliotica.
Rieducare la propriocezione: Insegnare al cervello di suo figlio a sentire e mantenere una postura corretta, non a subirla passivamente.
Migliorare l'elasticità: Un corpo elastico è un corpo che può autocorreggersi durante la crescita.

Quindi la risposta alla sua domanda è Sì, l'alternativa esiste ed è un percorso di rieducazione posturale profonda e specifica. "Fare esercizi correttivi" generici non basta; serve un lavoro mirato sulle catene muscolari che stanno causando la rotazione vertebrale.

Il mio consiglio è di valutare un approccio che renda suo figlio protagonista attivo della sua guarigione, evitando se possibile l'esperienza traumatica e "passivizzante" del corsetto. Per capire se e come intervenire nello specifico caso, è necessaria una prima valutazione funzionale, dove osserveremo come le tensioni muscolari agiscono sulla sua colonna.

Resto a disposizione per approfondire.

Cordiali saluti,
Mario.

Dott. Mario Modonesi

Domande su Tallonite

Buongiorno,ho 60 anni,longilineo,ho avuto tre anni fa tendinite achillea bilaterale,fascite plantare e tallonite entrambi i piedi senza aver subito nessun incidente,soffro di scompenso cardiaco e di fibrillazione atriale, tendo a camminare spostando il peso sulla destra ,raggi colonna a posto,raggi ai piedi anche sottocarico discreto valgismo egli alluci,non da operare,plantari ritenuti non necessari, comemai sento i tendini dietro le ginocchia e quelli dei piedi "duri,rigidi?" Tra i farmaci assumo coumadin e in passato lasix 25 mezza compressa,in occasione di polacci e piedi gonfi il dosaggio è stato portato a 1 compressa dopo pochi giorni i tendininon davano più fastidio,,ho anche eco arti inferiori "inuffic.venosa cronica" Sono seentario non ho il diabete ne acido urico,,com'èpossibile che i tendini olo dei piedi-gambe diventino più elastici con il diuretico? E' un accumulo di liquidi? all'eco alle fasce plantari nulla risultava dalle RM piedi solo una calcificazione alcalcagno che non dava disturbo.Non mangio carne rossa ma pesce e verdure,solo petti di pollo,sono normopeso 74 kg ,177 cm di altezza tendente al "magro" e non soggetto ad aumento di peso ,in passato pesavo 58 kg da giovane, in famiglia siamo tutti "magri" mio padre pesava 64 kg stessa altezza a 84 anni, e da giovane sui 56 kg .Ho la volta plantare piede sinistro che ha ceduto ..abbiamo notato che il tacco della scarpa destra, era molto consumato.In prataica:la causa può essere il cuore, cioè lo scompenso, oppure il sistema nervoso che contrae la muscolatura e poi crea questi disturbi?
Grazie.

Gentile Signore,

ho letto con attenzione la sua storia clinica e comprendo i suoi dubbi riguardo la correlazione tra le patologie cardiache, l'uso dei farmaci e la rigidità che avverte ai tendini.

Vorrei offrirle un punto di vista differente, focalizzato sulla biomeccanica del suo corpo piuttosto che solo sull'aspetto metabolico o cardiaco. Sebbene il suo quadro clinico generale (scompenso, fibrillazione) sia importante e vada gestito dal cardiologo, il contesto cardiaco, così come il suo peso e la sua altezza, appaiono poco rilevanti come causa primaria della rigidità tendinea e muscolare che descrive.

Ecco una chiave di lettura basata sugli elementi che mi ha fornito:

1. Il Ruolo della Postura e dei Compensi Dalla sua descrizione emergono chiaramente dei "campanelli d'allarme" puramente meccanici:

Il cedimento della volta plantare a sinistra (piede piatto);

Il consumo asimmetrico della scarpa destra;

Il valgismo degli alluci.

Questi non sono semplici dettagli, ma segnali di un sistema che sta lavorando in squilibrio. Quando un piede "cede" o si cammina spostando il carico in modo asimmetrico, il corpo è costretto a creare dei compensi. Le sue ginocchia, le anche e la schiena devono adattarsi a ogni passo per tenerla in piedi. Questo lavoro extra costante crea una tensione perenne sulle catene muscolari posteriori (polpacci, retrocoscia), che alla lunga si trasforma nella sensazione di "tendini duri e rigidi" che lei avverte.

2. Perché il diuretico sembrava aiutare? La sensazione di miglioramento con il Lasix è probabilmente legata a una riduzione della pressione dei liquidi nei tessuti (riduzione dell'edema interstiziale causato dall'insufficienza venosa). Sgonfiando i tessuti, la tensione interna diminuisce temporaneamente, dando sollievo. Tuttavia, questo agisce sul sintomo (il gonfiore), non sulla causa meccanica (la tensione muscolare).

3. Sedentarietà e Rigidità Muscolare Il fattore determinante nel suo caso è la combinazione tra vita sedentaria e squilibri posturali. Un muscolo che non viene utilizzato nel suo pieno allungamento tende ad accorciarsi e irrigidirsi (retrazione). I farmaci e la stasi venosa possono contribuire a rendere i tessuti meno elastici, ma è la mancanza di movimento corretto e l'assetto posturale errato che mantengono i tendini in uno stato di sofferenza cronica (fascite, tendinite).

Conclusioni La rigidità che sente non è "colpa" del cuore, ma verosimilmente l'esito di anni di adattamenti posturali e scarsa mobilità. Per definire con precisione l'origine di questi squilibri non basta il racconto dei sintomi: è necessaria una visita posturale approfondita. Bisognerebbe valutare non solo i piedi, ma il "sistema corpo" nella sua interezza, includendo recettori fondamentali come l'occlusione dentale e la vista, che spesso guidano le nostre tensioni muscolari senza che ce ne accorgiamo.

Il mio consiglio è di spostare l'attenzione dalla chimica (farmaci) alla meccanica (movimento e postura), valutando un percorso di riequilibrio posturale specifico per la sua situazione.

Cordiali saluti,
Mario.

Dott. Mario Modonesi

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