Dott.ssa
Laura Viterale
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Tivoli terme 1 indirizzo
Esperienze
Il fine ultimo delle psicoterapie che conduco è quello di aiutare il/la paziente a stare meglio, a fare chiarezza sulla sua problematica ed eventualmente approfondire altre tematiche correlate.
Il confronto con il terapeuta aiuta a fornire una lettura ed un significato al momento di impasse che il paziente vive, ma è fondamentale che si crei un rapporto di stima e di fiducia. Il percorso dipende molto da ciò che il terapeuta ed il paziente riescono a co-costruire durante gli incontri.
Gli obiettivi della terapia si stabiliscono dopo i primi incontri conoscitivi (almeno 4-5). Solo dopo aver fatto questi incontri conoscitivi ed individuata col paziente l'area sulla quale si vuole lavorare nella terapia, si decide se intraprendere una psicoterapia con cadenza settimanale.
Aree di competenza principali:
- Psicoterapia
- Ipnoterapia
Indirizzi (2)
Via Leon Battista Alberti, 1, Tivoli terme
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
- Pazienti con assicurazione sanitaria
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Galleria

Prestazioni e prezzi
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Consulenza online
80 € -
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Colloquio psicologico
80 € -
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Psicoterapia individuale
80 € -
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Psicoterapia di coppia
100 € -
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Ipnosi
80 € -
Recensioni
31 recensioni
In risalto
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F
Fabio
Laura e una persona veramente speciale. Ha una empatia e sensibilità fuori dal comune e una capacità unica di mettere il paziente a proprio agio. La consiglio vivamente a chiunque voglia intraprendere un percorso di psicoterapia.
Dott.ssa Laura Viterale
Grazie ,Fabio , per la tua recensione.
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E
EC
Eccellente, ama il suo lavoro e lo sa fare con spiccata professionalità.
Dott.ssa Laura Viterale
Grazie E. C. peril suo prezioso feedback.
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E
Eleonora
Oltre ad essere una grande professionista, la dottoressa Viterale ha una rara componente umana che non dovrebbe mai mancare ad uno/a psicoterapeuta. La sua estrema empatia permette al paziente di sentirsi accolto ed in contatto profondo.
Sono stata paziente di tre diverse terapeute. L'ultima è la dottoressa Viterale la cui conoscenza la considero un vero e proprio dono per la mia esistenza!Dott.ssa Laura Viterale
Grazie, Eleonora, per aver raccontato aspetti personali della tua esperienza terapeutica. La relazione con un paziente si co-costruisce e i meriti della buona riuscita di un percorso di terapia sono attribuibili in gran parte alla relazione di stima e fiducia che si instaura tra il paziente ed il terapeuta.
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C
C.A
Salve,
Sono una paziente della dottoressa Viterale. Ho svolto le sedute presso il suo studio situato in Tivoli Terme. L'ambiente l'ho trovato molto accogliente e confortevole, in grado di mettere a proprio agio e far sentire al sicuro il paziente. La dottoressa è molto cordiale, empatica e professionale. Ho trovato sin da subito una connessione con lei per proseguire nel percorso. Mi ha ascoltata e aiutata a fare un'analisi accurata di alcune mie problematiche. In futuro vorrei continuare a proseguire il percorso iniziato con lei e approfondire la mia situazione con i rimedi e con le analisi mirate che la dottoressa mi fornirà.Dott.ssa Laura Viterale
Grazie C. A. per ever scritto della tua esperienza presso il mio studio. A presto!
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R
Roberto
Ti fa sentire un rifiuto ma dei soldi si ricorda eccome
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L
Lorenzo
Bravissima e cortesissima, mi sta aiutando tantissimo.
Dott.ssa Laura Viterale
Grazie, Lorenzo, per il tuo feedback.
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M
M. A.
è una dottoressa eccellente, molto empatica e sa ascoltare. Sono felice di essere in cura da lei, sono sicura che saprà come aiutarmi.
Dott.ssa Laura Viterale
Grazie M.A. per aver condiviso il tuo feedback e grazie per la fiducia riposta.
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D
Dj
Attenta ai dettagli e empatia e molta gentilezza la consiglio
Dott.ssa Laura Viterale
Grazie DJ per la testimonianza condivisa.
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C
C.
La mia esperienza con la dottoressa Viterale è stata letteralmente salvifica. Inutile dire quanto sia stato fondamentale il percorso psicoterapeutico per salvare quello che della mia vita andava salvato e lasciare andare quello che invece non riuscivo ad abbandonare. La dottoressa è una professionista con anni di esperienza alle spalle e il costante interesse per l'aggiornamento nel suo lavoro. Dopo più o meno sei anni di terapia con lei posso dirmi una persona consapevole e padrona di se stessa; se al percorso terapeutico viene dato tempo, spazio e fiducia il ritorno personale sarà sempre potente, positivo e metamorfico. Fortemente consigliata!
Dott.ssa Laura Viterale
Grazie C. Per avere condiviso la tua esperienza, descrivendo la tua esperienza e in cosa la terapia ti abbia aiutato.
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P
P.L.
Esperienza eccellente, dottoressa molto apprensiva ed empatica e molto disponibile
Dott.ssa Laura Viterale
Grazie P.L. Per il suo feedback.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno,
Dopo due anni e mezzo credo sia il momento di interrompere il mio percorso con il mio psicologo. Comincio a nutrire dei dubbi - che ho sempre nutrito - sull'aiuto concreto che mi possa continuare a dare, mentre lei ogni volta mi dice di continuare. Mi sento meglio alla fine delle sedute, ma non sento di fare grandi passi. Nello specifico, mi sento molto coccolato, mi viene rinforzato molto il mio ego, ma sembra che non sia mai colpa mia, e sempre una responsabilità degli altri. Certo, mi fa sentire meglio, però mi sembra di non affrontare realmente niente: avrei bisogno di prendere due schiaffoni, ogni tanto. Non sono riuscito ad essere sincero su tanti argomenti in terapia per due anni, ed ora che finalmente sono venuti fuori a causa di un evento esterno (sono stato "beccato") li ha affrontati in un modo che non condivido (nello specifico: problematiche in campo sessuale, assenza di desiderio nei confronti del partner, preferenza alla masturbazione piuttosto che al rapporto sessuale, miei meccanismi di difesa per cui ho mentito per diverso tempo al mio partner su autoerotismo e altri argomenti su questa sfera). Mi ha prescritto, senza diagnosi o senza approfondire o darmi strumenti per affrontarlo, immediatamente di astenermi da qualsiasi rapporto sessuale, sia con il partner sia di natura autoerotica. Questa cosa, senza gli strumenti per affrontarla, sento che non sia giusta, che rovini la mia relazione e che non porti nemmeno me ad una soluzione sana, sebbene ne capisca il senso (un banale: astieniti fino a quando non sarai tu a desiderarlo davvero).
Vorrei affrontare la questione con uno specialista sessuologo che mi possa dare anche un altro approccio, vorrei sperimentare altri percorsi e altri metodi, ma la mia terapista sostiene che dovrei continuare il percorso con lei, e che è un momento in cui sarebbe dannoso abbandonare.
Non so come comportarmi: io mi sento pronto per affrontare un nuovo percorso con un'altra persona, ma temo di non riuscire a prendere questa decisione quando, la prossima settimana, la vedrò.
Come posso fare? Può causare problemi interrompere un lavoro di questo tipo? Premetto che io ne sono sufficientemente convinto e che se dovessi decidere io (so che in realtà devo decidere io, ma l'opinione di chi mi ha seguito per due anni e mezzo conta, eccome) abbandonerei il percorso e proverei con un altro specialista.
Gentile utente, vorrei condividere con lei alcune considerazioni in merito al suo messaggio. Innanzi tutto lei afferma di stare meglio dopo le sedute, ma al contempo vorrebbe chiudere il suo rapporto terapeutico. Questa sembra essere un’incongruenza che andrebbe esplorata con la specifica indagine da parte della terapeuta.
Secondo, poi, afferma che ogni tanto le faccia bene prendere degli schiaffoni, affermazione che mi sembra parte di sistema di copione, che molto probabilmente mette in atto anche in altre situazioni della sua vita. Ritengo che questi aspetti andrebbero affrontati ed analizzati nella sua terapia.
In merito al discorso intimo ed al rapporto con la sua partner, potrebbe affrontare il tema con un/una sessuologo/a contestualmente alla sua terapia, avvalendosi di un parere specialistico, da utilizzare e integrare nel suo percorso terapeutico.
La terapeuta potrebbe non essere questa che fa per lei, ma il suo modo di reagire potrebbe fare parte del suo bagaglio di esperienze e comportamenti acquisiti nel corso della sua vita.
Un caro saluto, dott.ssa Laura Viterale

Salve a tutti. Vorrei chiedere consigli sulla mia relazione con un ragazzo che soffre di disturbo bipolare misto. E' la prima volta che faccio una domanda del genere in un forum, ma sono perfettamente consapevole del fatto che questo argomento presenti tantissime sfaccettature e di conseguenza è più che difficile offrire adeguato supporto tramite chat. Ma ci provo comunque.
Siamo insieme da tre anni e sin dai primi giorni di frequentazione lui è stato chiaro sul suo disturbo (di cui io avevo raramente sentito parlare nella vita) e ho accettato di impegnarmi a capire quotidianamente cosa comportasse questa condizione e come si manifestasse. Tante volte ho temuto di non riuscire ad essere in grado di sostenerla, ma col suo supporto e il suo affetto siamo andati avanti. Non è mai stato caratterialmente quel tipo di persona che sprigionasse riconoscenza da tutti i pori, ma ultimamente soprattutto si comporta come se tutto gli fosse dovuto, come se ad ogni suo momento di malessere sia scontato che io ci sia, come se ad ogni sua richiesta debba necessariamente esserci risposta affermativa da parte mia. E il tutto senza che mi sentissi mai dire “grazie, per esserci, per sostenermi, per lasciare sempre tutto per stare con me”. Come se avessi messo la firma su un contratto su cui c’è scritto “Lui ha il disturbo. Tu sei tenuta a soccorrerlo e i ringraziamenti non sono dovuti”. Non ho bisogno di sentirmi riconosciuta per gli sforzi che faccio, ma ho timore che non stia riuscendo più a capire quali siano i tratti caratteriali e quali invece della patologia, e fin dove arriva il limite del mio ruolo da “compagna” e dove comincia il ruolo della “crocerossina”. Vorrei anche trovare le parole per esprimere a lui questo mio disagio, perchè so quanto la comunicazione aperta sia importante, ma in questo caso ho paura di risultare poco cortese e anzi urtare la sua (già delicatissima) sensibilità col rischio di “sminuire” il disturbo. Cosa suggerite?
Grazie a tutti
Buongiorno, gentile utente. Le sue domande potrebbero essere affrontate in un contesto protetto come quello di una consulenza di coppia, dove poter mettere a fuoco le tematiche, che, attraverso un terapeuta, potrebbero essere successivamente approfondite in un percorso sia di coppia che separatamente in un percorso individuale. Ritengo che il supporto per entrambi sia fortemente consigliato per la gestione di una vita assieme.

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