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Punteggio generale
Professionista attenta, empatica e con un approccio gentile. Con lei sono riuscito subito ad aprirmi e mi sono sentito al sicuro e non giudicato.
Grazie dottoressa, il suo supporto mi sta facendo tanto bene.
Fortemente consigliata
ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore
Siamo una coppia nata da un amore particolare: lui era il testimone di mio marito. Abbiamo passato (giustamente) momenti bui ma sempre con tanto amore. Lui ha sempre parlato di matrimonio. Col passare del tempo e’ emersa una paura dell’eterno, del matrimonio come “punto di arrivo”, “sedersi” nella relazione anche se non ho mai smesso di dargli attenzioni. Posso senza problemi dire che il mio amore per lui (anche coi suoi difetti) e’ crescente. Mi ha detto chiaramente che lui non crede nel matrimonio, e’ un discorso che lo urta, che non vede l’utilita’. Mi sento un po’ presa in giro, gli ho parlato di questa sua “non trasparenza”, di questo “cambiar rotta” incoerente e non per il matrimonio in se’, ma per la paura che in lui sia cambiato qualcosa verso di me. Ho provato a chiederglielo anche “che cosa e’ cambiato in te verso di me”, ricordandogli com’era, mostrando i messaggi e lui si e’ trincerato nel silenzio. Non so che cosa fare. Credo che a oltre 40 anni si debba anche crescere e dare spiegazioni.
Potete darmi un consiglio?
Buongiorno, i momenti bui a cui lei fa cenno spesso tornano ciclicamente, specialmente se la relazione dura da tanti anni.
Il fatto che voi siate riusciti a superare gli ostacoli (“le correnti gravitazionali”, come diceva Battiato) grazie al vostro amore è la testimonianza del vostro legame, reso ancora più unico proprio dalla sua stessa genesi, come lei scrive.
Proseguire e mantenere viva una storia d’amore è uno sforzo quotidiano, che ci chiama a una responsabilità anche quando - come è giusto che sia - siamo soggetti ai cambiamenti che la storia della nostra vita ci obbliga a sostenere.
Sta alla coppia poi cercare di intersecarsi e bilanciarsi nonostante tutto, tuttavia a volte accade che una persona resti incagliata nelle proprie difficoltà, e che al contempo l’altra persona non veda quello scoglio che impedisce il percorso.
Per tale motivo ritengo che nel vostro caso sia utile un percorso di coppia, al fine di aiutarvi entrambi nella comunicazione con l’altro e raccogliere quanto di bello e forte avete costruito in questi anni, per gettare nuove basi verso la rispettiva felicità di ognuno di voi.
Un sincero augurio, cordiali saluti.
Dott.ssa
Laura Rostiti
Il mio ragazzo soffre di depressione da qualche anno ed è sotto terapia farmacologica da qualche mese. Stiamo insieme da circa un anno. È seguito anche da uno psicologo. La depressione gli ha portato un’importante apatia che si è intensificata negli ultimi mesi, l’ha portato a dire che mi amava meno ma che sapeva che io ero la persona giusta, che è felice con me e che vuole stare con me. Lo psicologo lo definisce una persona cinica, razionale, estremamente logica che non si lascia guidare dai sentimenti ma che li sopprime. All’inizio della relazione mi diceva che mi amava. Poi ha smesso. Qualche settimana fa ha detto che forse mi amava ancora perché i farmaci stavano facendo effetto. Qualche giorno fa gli ho chiesto se provasse ancora amore per me e mi aveva dato una non risposta, super razionale e logica. Lui è convinto di voler stare con me per una serie di ragioni, sa che sono la persona giusta ecc ecc. Mi ha anche detto che lo psicologo gli ha detto che deve “trovare una sua identità, trovare risposta a domande esistenziali come ad esempio che cos’è l’amore e maturare che questa è una relazione sana. Che l’incertezza è sbagliata”. Nella relazione precedente le emozioni erano più forti perché provava dipendenza per questa persona in quanto c’era e non c’era. Io invece ci sono sempre. Ho passato la notte a non dormire e piangere.
Io lo amo immensamente, credo che farei qualunque cosa per lui, mi prenderei anche la sua depressione e i farmaci pur di vederlo felice ma lui farebbe davvero lo stesso con me? Sto davvero vivendo questa relazione nella speranza che un giorno possa amarmi? Cosa devo fare per farmi amare? Cosa mi rimane di questo rapporto se non ho l’amore? Non so davvero come comportarmi e cosa fare, mi sento tremendamente in colpa ogni volta che ritorno sull’argomento “amore” perché lo metto in crisi ma ho bisogno di sentirmi amata.
Buongiorno, comprendo il suo sentirsi in colpa, ma questo colpevolizzarsi non può portare nulla di costruttivo, bensì rischia di trascinare anche lei nel buio e nella rassegnazione.
Soffrire è assolutamente legittimo, bisogna solo recuperare la razionalità per guardare il quadro da fuori e cercare un appiglio da cui ripartire per impostare una rotta nuova.
Stare accanto a una persona che soffre di depressione è faticoso e talvolta ci si sente frustrati o addirittura inermi, ma è necessario che lei pensi prima a fortificarsi e a sganciarsi dai pensieri negativi che la stanno costringendo in questa impasse.
Lei si pone delle domande che lasciano intravedere un bisogno di lavorare su di sé, per questo motivo ritengo che sia prioritario per lei intraprendere un percorso personale. In un secondo tempo, se lo vorrà, potrà seguire una terapia di coppia con il suo ragazzo, tuttavia per aiutare gli altri è fondamentale stare bene con se stessi: solo così si potrà ripartire.
Con i migliori auguri,
Dott.ssa
Laura Rostiti
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