Esperienze

Filosofia di lavoro

Ogni persona è unica e ogni percorso è un viaggio verso il proprio benessere. Lavoro con dedizione, rispetto e autenticità, con una presenza costante, anche in momenti difficili.
Il mio obiettivo è aiutarti a ritrovare te stesso, nella relazione con gli altri.

"Fai il primo passo, gli altri li faremo insieme!"

Sono Jessica Guidi, Psicologa e Psicoterapeuta (Albo Tos. n. 9075). Accompagno adolescenti e adulti in percorsi individuali e di gruppo, utilizzando un approccio psicoanalitico interpersonale per promuovere benessere, autenticità e reale cambiamento.

La mia missione è accompagnare la persona in un viaggio relazionale profondo, che favorisca l’ascolto del proprio mondo interno, la comprensione delle radici del disagio e il raggiungimento di un benessere autentico e duraturo.

Cosa otterrai da me: ascolto empatico e non giudicante, strumenti pratici per gestire ansia e panico, supporto nel comprendere relazioni e conflitti interiori, un cammino verso una vita più autentica.

Come lavoro

Le sedute hanno durata di 45-50 minuti in prsenza o online con cadenza settimanale. Il percorso inizia con tre incontri di assessment per comprendere la storia di vita, le motivazioni e definire insieme gli obiettivi terapeutici. Ogni percorso è unico: può essere breve o di lungo termine, in base alle esigenze della persona.

Il mio approccio

L’approccio psicoanalitico interpersonale è particolarmente sensibile ai disagi del mondo contemporaneo, offrendo uno spazio sicuro, accogliente e non giudicante dove esplorare le proprie emozioni, conflitti e risorse personali. L’obiettivo non è solo eliminare i sintomi, ma ritrovare libertà, autenticità e pienezza di vita.

Il mio percorso

Ho scelto di integrare la mia formazione con studi ed esperienze che arricchiscono la mia visione della persona nella sua complessità:

  • Corso triennale in Counseling Umanistico-Esistenziale

  • Master in Neuropsicologia e in Psicosomatica

  • Formazione in Consulenza Peritale (ambito civile e giuridico)

  • Diploma in Naturopatia (riflessologia, fitoterapia, iridologia, alimentazione naturale)

  • Competenze in tecniche di rilassamento, ipnosi attiva, tensioriflessologia

  • Formazione artistica (Arteterapia, pittura, fotografia, Photolangage)

Credo nella formazione continua, nella supervisione costante e in un atteggiamento terapeutico fatto di ascolto profondo, dedizione e sincero interesse per la persona. Ogni percorso che intraprendo è guidato dal rispetto, dalla professionalità e dalla fiducia nella possibilità di cambiamento.

Contattami per una consulenza conoscitiva — fai il primo passo verso il cambiamento.

Altro Su di me

Approccio terapeutico

Psicologia clinica-dinamica
Psicoanalisi

Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica
  • Psicologia dell'età evolutiva
  • Psicologia della salute
  • Psicosomatica

Indirizzi (3)

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Studio di Psicologia - Lucca

Viale Regina Margherita 147, Lucca 55100

Disponibilità

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Studio Medico Associato

Via Leonardo da Vinci 11, Buti 56032

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Prestazioni e prezzi

  • Consulenza psicologica

    70 €

  • Colloquio psicoterapeutico

    70 €

  • Training autogeno

    60 € - 70 €

  • Test psicologici

    100 €

  • Terapia di gruppo

    Da 55 €

12 recensioni

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  • A

    Jessica è una grande professionista. Molto competente.

     • Studio di Psicologia - Lucca colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Grazie mille sono felice del suo feedback.
    Un cortese saluto


  • F

    Consiglio Jessica, una grande professionista, una persona empatica di cui ci si può fidare!

     • Studio di Psicologia - Lucca colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    ti ringrazio Fabrizio per le tue parole
    e grazie per esserti affidato a me.
    un caro saluto


  • R

    Molto professionale e competente . Dotata di profonda empatia. Mi sono sentita subito compresa e a mio agio. Mi ha aiutato in un momento molto brutto della mia vita e mi ha sempre seguita con vivo interesse e umanità .

     • Studio di Psicologia - Lucca colloquio psicologico individuale  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    ti ringrazio molto cara Raffaella, è stato un piacere averti potuta accompagnare in questo percorso.
    ti abbraccio e ti saluto con affetto


  • G

    Persona solare e dolce, Dottoressa seria e professionale e disponibile.
    Mi sono trovata fin da subito bene grazie alla sua capacità comunicativa, alla sua comprensione e alla sua pazienza.
    Anche lo studio è molto confortevole, arioso e luminoso…anche lo spazio così mi ha aiutata a sentirmi non giudicata, e libera di aprirmi.
    Grazie felice di averti trovata !

     • Studio di Psicologia - Lucca colloquio psicologico individuale  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Grazie mille per le gentili parole.
    Tanti auguri
    Un caro saluto
    Sono molto felice di averti trovata anche io!


  • E

    Dottoressa molto qualificata .. studio molto carino e comodo nel raggiungerlo dato che si trova vicino a tutti i mezzi trasporto.. è riuscita a mettermi subito a mio agio ed ha subito colpito nel segno nella mia analisi.. da continuarsi il percorso .. a presto dottoressa

     • Studio di Psicologia - Lucca  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Ciao E.P.
    Grazie Mille per il tuo feedback lo apprezzo molto.
    Un caro saluto


  • I

    Persona molto professionale e ben preparata, non di meno empatica e disponibile. Mi sono trovata molto bene sia dal punto di vista umano, sia in termini di diagnosi e risultati.

     • Studio di Psicologia - Lucca colloquio psicologico individuale  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Salve I.P.,
    Ringrazio molto per il prezioso e gentile riscontro ne sono molto contenta.
    Cari saluti


  • S

    Persona molto professionale,cortese e gentile.
    Sa mettere il cliente a proprio agio e conversando si arriva all'obiettivo.
    Saluti

     • Studio di Psicologia - Lucca  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Salve Simone,
    Ti ringrazio molto per le tue cortesi parole.
    Un caro saluto


  • M

    La dottoressa mi ha da subito messa a mio agio entrando in sintonia con me. Professionale e cordiale. Studio ottimo, mi sono trovata benissimo.

     • Studio di Psicologia - Lucca colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Ciao Mari,
    Grazie mille per questa recensione sono molto felice di averti saputa accogliere.
    Ti ringrazio per il tempo trascorso insieme
    Un caro saluto


  • A

    Ho trovato la dottoressa molto preparata nello svolgere la seduta e delicata nell'affrontare la discussione . E stata un esperienza che mi è servita molto nel superare vari blocchi che mi riusciva difficile sbloccare.. sicuramente da continuare a vederci..

     • Studio di Psicologia - Lucca colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Ciao Ap,
    Ti ringrazio per il tuo gentile riscontro ma soprattutto per il coraggio e l’impegno messo in questo percorso in cui continueremo fianco a fianco.
    Grazie e a presto
    Un caro saluto


  • L

    Una vera professionista. Una persona seria, competente e sensibile. È stata puntuale e mi ha fatto sentire subito a mio agio con la sua gentilezza e grande umanità .

     • Studio di Psicologia - Lucca primo colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Jessica Guidi

    Salve LB,
    Grazie mille per le tue preziose e gentili osservazioni. Sono molto felice di esserti stata d’aiuto.
    Un carissimo saluto


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 58 domande da parte di pazienti di MioDottore

Diverbi con la mia famiglia su dove passare il Natale.

Salve a tutti, sono fidanzata con il mio ragazzo da due anni e lui fa un lavoro a distanza per cui ci vediamo una volta al mese per qualche giorno. L’anno scorso durante le feste di Natale gli avevano dato appunto Natale e capodanno e dato che lui lavora molto lontano voleva tornare e passare le feste con la sua famiglia. Io gli ho detto che ci sarei stata anche io e appena l’ho detto a mia madre è successo un putiferio. Litigavamo sempre perché lei non accettava il fatto che passassi le feste con la sua famiglia (ho 23 anni) e mi ha fatta sentire uno schifo per questa mia decisione. Ha parlato male del mio ragazzo e di sua madre. Io ci sono rimasta malissimo. Volevo precisare che io e lui non ci vediamo quasi mai e viviamo questa relazione a distanza, ma comunque lui non si è mai permesso di impormi con chi fare il Natale. Ho sempre scelto io. Questo è il secondo Natale e anche in questo caso lui si prende due settimane e io vorrei stare con lui dato che non ci vediamo mai. Questa situazione è così perché siamo agli inizi ma con il tempo lui dovrebbe tornare nel suo paese e in quel caso potremmo organizzarci meglio (ovvero fare le vacanze anche con i miei). Adesso è giunto il momento di dirlo a mia madre e nonostante io sia sicura della mia scelta ho sempre questa sensazione di deluderla e di sentirmi in colpa (diciamo che è sempre stata lei a farmi sentire così). Io non credo ci sia nulla di male nella mia scelta, ma voi cosa pensate? Dovrei passare le feste con i miei? Io so che devo ascoltare il mio cuore e il mio cuore dice di stare con il mio ragazzo. Inoltre ogni volta che torno litigo con i miei genitori perché sono delle persone molto immature ed egoiste. Mi prende a male pensare che dovrò litigarci, piangere e stare male.
Vorrei un consiglio da parte vostra, grazie.

caro/a utente,
le tue parole portano con sé la dolce fatica del crescere, quella soglia delicata in cui l’amore per la propria famiglia e il desiderio di libertà iniziano a parlarsi, ma ancora non si capiscono del tutto.

Capisco quanto sia difficile trovarsi in questo punto: da una parte la voce della figlia che vorrebbe essere compresa, dall’altra quella della giovane donna che sente il bisogno di vivere la propria vita, le proprie scelte, il proprio amore.
E in mezzo, quel senso di colpa antico, che non nasce oggi, ma che sembra riaccendersi ogni volta che provi a prendere spazio.

Nell’approccio interpersonale, diremmo che dentro di te stanno dialogando due sé:
– il sé filiale, che cerca approvazione, pace, riconoscimento;
– e il sé adulto, che desidera autenticità, autonomia, e una forma nuova di intimità, quella con il tuo compagno.

Quando la tua mamma reagisce con rabbia o critica, probabilmente non sta davvero parlando del Natale. Sta parlando della paura di perdere il suo posto nella tua vita. E quando tu ti senti in colpa, non è solo perché “stai facendo una scelta diversa”, ma perché temi di ferire quella parte di lei che non sa come accompagnarti nel cambiamento.
È una danza antica, quella tra madre e figlia: fatta di amore e di colpi, di richiami e di distanze.

Ma, Jessica, diventare adulti non significa smettere di amare — significa amare senza dover chiedere il permesso.

Tu hai diritto di scegliere dove trascorrere le tue feste, e soprattutto con chi sentirti viva, presente, amata.
Non stai “abbandonando” la tua famiglia. Stai solo scegliendo di vivere un Natale coerente con la tua storia di oggi, con il tuo cuore, con la tua relazione.
saluti
GJ

Dott.ssa Jessica Guidi

Gentili dottori,
Vi presento la mia situazione.

Da almeno sei anni (forse anche più), soffro di depressione (che torna periodicamente) insieme ad ansia sia sociale che generalizzata (tendenzialmente sempre presente ma si acutizza in alcuni periodi) ma tutto ciò si è aggravato soprattutto nel e post periodo pandemia e ancor più quest'anno. Infatti, dopo un crollo depressivo a dicembre, a febbraio stavo finalmente riprendendo la vita in mano (o così pensavo) ma poi ad aprile e maggio ecco una ricaduta: mi è peggiorata moltissimo l'ansia e il culmine lo si ha avuto a fine maggio, quando ho avuto un crollo pesante, in cui ero molto triste, in ansia, paranoica e sentivo il bisogno di farmi del male. Non feci nulla alla fine, ma ciò e il sentirmi fuori controllo mi aveva abbastanza spaventato e mi aveva fatto rendere conto di quanto la situazione mi fosse, e mi sia tutt'ora, sfuggita di mano.

Comunque, decidendo di trovare finalmente una soluzione e porre fine all'ansia, che non riuscivo piu a gestire, mi rivolsi al MMG che mi disse che poteva darmi un ansiolitico ma sarebbe stata preferibile una visita specialistica e mi indirizzò a un presidio.
Dunque feci una visita psichiatrica e mi venne prescritto un SSRI che da allora (circa luglio) sto prendendo insieme a un antipsicotico (da settembre). Poi era passato il momento di 'crisi' e sembrava la situazione si fosse risollevata verso fine agosto/settembre.
Ma adesso sembra essersi aggravata nuovamente e mi sembra di essere tornata in depressione maggiore come lo ero anni fa. La cosa mi spaventa per un verso, perché ho paura, e sento dentro di me, che non riuscirei ad uscirne di nuovo; per un altro mi sento distaccata dalla situazione e cerco nell'alcol un modo per far 'tornare' la nebbia, che da quando prendo questo antipsicotico ha iniziato a schiarirsi e darmi una chiarezza mentale che da un po non avevo. Ma questo senso di chiarezza per un certo senso è doloroso e rende le cose ancora più difficili da affrontare.

Ogni giorno è difficile e so che idealmente potrei fare tante cose e l'unico ostacolo è la volontà ma non sento la forza di fare nulla.
Non sento energia o motivazione, ma solo una stanchezza assurda addosso e vorrei che finisse...
Non vedo il senso di continuare qualsiasi cosa... la vita, gli studi, il trovare un lavoro o portare avanti amicizie.
Il senso di andare avanti qual è?
Mi sembra tutto vuoto e privo di significato.
Vorrei anche conoscere nuove persone e instaurare connessioni e penso mi aiuterebbe ma poi penso che neanche questo riempirebbe il vuoto, continuerei a sentirmi sola in me stessa e mi sembra tutto inutile.


Da un lato vorrei che i farmaci funzionassero, dall'altro non vedo il senso e nessun miglioramento.
O meglio, oggettivamente forse qualche miglioramento all'inizio lo si era avuto, almeno a quanto dicono persone che mi vedevano dall'esterno, ma adesso non saprei e non mi sembra funzionino.
Dall'altro lato non so se effettivamente mi servano, forse è tutto frutto del mio cervello ed è solo un illusione e in realtà non serve nulla?
Anche perché non mi sento in una crisi depressiva adesso, mi sento "normale" più o meno ma non so se abbia senso.
Sto pensando di interrompere i farmaci anche per capire se mi servano davvero, o se invece è solo nella mia testa ed è tutto frutto del mio cervello, se magari non mi servono e posso uscirne da sola.


La mia domanda è: c'è davvero modo di uscirne, realisticamente parlando?
Questa cosa va avanti da anni ormai e si ripete sempre ciclicamente. Quando penso di starne uscendo e riprendendo le cose in mano, ecco che si ripresenta e facendomi precipitare nuovamente.. Non ne posso veramente più.
Se questa è una cosa da portare a vita io davvero non ce la faccio.

Gentile Utente,
Leggo nella tua storia un dolore che non è “solo nella tua testa”, un ciclo che ti ha accompagnata per anni, tra momenti di maggiore chiarezza e ricadute che ti hanno spaventata.
Questa oscillazione non è un fallimento tuo: è tipica delle condizioni depressive ricorrenti e dei disturbi d’ansia associati.
Non sei “strana”, non sei “sbagliata”: stai affrontando qualcosa di complesso, che ha bisogno di un supporto solido e costante.
“Mi sembra tutto inutile, non vedo il senso”

Questa frase l’hai scritta con un peso che si sente sotto la pelle.
Il vuoto che descrivi non è pigrizia, non è mancanza di volontà — è stanchezza depressiva, una stanchezza che inghiotte il senso e ti lascia solo il rumore del dolore.

Questa sensazione di distacco, di “nebbia”, e quella ricerca dell’alcol come anestetico, sono segnali importanti. Non pericolosi in sé, ma delicati, e meritano attenzione immediata da parte di chi ti sta seguendo clinicamente.
“Mi sembra tutto inutile, non vedo il senso”

Questa frase l’hai scritta con un peso che si sente sotto la pelle.
Il vuoto che descrivi non è pigrizia, non è mancanza di volontà — è stanchezza depressiva, una stanchezza che inghiotte il senso e ti lascia solo il rumore del dolore.

Questa sensazione di distacco, di “nebbia”, e quella ricerca dell’alcol come anestetico, sono segnali importanti. Non pericolosi in sé, ma delicati, e meritano attenzione immediata da parte di chi ti sta seguendo clinicamente.
“Posso uscirne davvero?”

Ti rispondo con sincerità e con sensibilità:

Sì, si può uscire da questi cicli.
E tu non sei condannata a viverli per sempre.

Ma — e qui voglio essere chiara e al tempo stesso dolce — non si esce da soli.
Si esce accompagnati, sostenuti, supervisionati.
Si esce con un lavoro integrato: farmacologico, psicoterapico, relazionale.

La depressione ricorrente non è un difetto caratteriale, è un pattern della mente e del corpo.
E come tutti i pattern, può essere modificato, ristrutturato, reso meno violento nel tempo.
La speranza non è la favola: è un lavoro.
un saluto
GJ

Dott.ssa Jessica Guidi
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