Dott.ssa
Immacolata Borriello
Psicologo,
Psicoterapeuta,
Psicologo clinico
Altro
Ercolano, Torre del Greco 2 indirizzi
Indirizzi (3)
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza psicologica • 50 €
Colloquio psicologico • 50 €
Consulenza online • 50 € +2 Altro
Psicoterapia individuale • 50 €
Psicoterapia di coppia • 60 €
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza online • 50 €
Metodi di pagamento: Bonifico, Bonifico istantaneo, PayPal
IBAN intestato a Immacolata Borriello: IT47H**********************
Paypal: ***********************
I pagamenti per le consulenze sono inviati direttamente allo specialista, che è anche responsabile della policy di cancellazione e rimborso.
In caso di eventuali problemi con il pagamento, ti preghiamo di contattare lo specialista.
Ricorda, MioDottore non ti addebita alcuna commissione aggiuntiva per la prenotazione dell'appuntamento e non processa i pagamenti per conto dello specialista.
* Parte delle informazioni è nascosta per garantire la protezione dei dati. Potrai accedere a queste informazioni dopo aver effettuato la prenotazione.
Almeno 30 minuti prima della consulenza riceverai un SMS ed un'email con il link per iniziare il videoconsulto. Potrai collegarti sia da PC che da smartphone.
Tieniti pronto 10 minuti prima della consulenza. Assicurati che la batteria del tuo dispositivo sia carica. Per i videoconsulti: controlla la tua connessione internet e il corretto funzionamento di camera e microfono. Tieni a portata di mano eventuali referti medici (es. il risultato degli esami).
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 50 €
Psicoterapia individuale • 50 €
Consulenza online • 50 € +2 Altro
Consulenza psicologica • 50 €
Psicoterapia di coppia • 60 €
Prestazioni e prezzi
I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni suggerite
Colloquio psicologico
Via IV Novembre 89, Ercolano
50 €
Studio Coppola
Via Nazionale 123, Torre del Greco
50 €
Ambulatorio medico
Consulenza online
Via IV Novembre 89, Ercolano
50 €
Studio Coppola
50 €
Consulenza online
Via Nazionale 123, Torre del Greco
50 €
Ambulatorio medico
Consulenza psicologica
Via IV Novembre 89, Ercolano
50 €
Studio Coppola
Via Nazionale 123, Torre del Greco
50 €
Ambulatorio medico
Psicoterapia individuale
Via IV Novembre 89, Ercolano
50 €
Studio Coppola
Via Nazionale 123, Torre del Greco
50 €
Ambulatorio medico
Altre prestazioni
Psicoterapia di coppia
Via IV Novembre 89, Ercolano
60 €
Studio Coppola
Via Nazionale 123, Torre del Greco
60 €
Ambulatorio medico
I professionisti sanitari ed i centri medici sono responsabili dei prezzi mostrati e delle informazioni correlate. MioDottore non determina né influisce sui prezzi che vengono mostrati.
Esperienze
Ho conseguito laurea magistrale in psicologia clinica e di comunità nel 2006 presso l'Università degli studi "L. Vanvitelli" (già Seconda Università degli studi di Napoli)
Dopo un tirocinio annuale presso l'ASL Na 3 ho sostenuto l'esame per l'abilitazione alla professione e per l'iscrizione all'ordine degli psicologi della regione Campania.
Nel 2010 ho conseguito la specializzazione con 60/60 e lode in psicoterapia ad indirizzo sistemico relazionale presso l'ITeR (Istituto di terapia relazionale) di Caserta
Dal 2008 svolgo attività di consulenza psicologica e psicoterapia
12 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
Antonio
Numero di telefono verificato
Una dott molto preparata e soprattutto professionale e’ il top
S.A.
Numero di telefono verificato
Mi sono trovata molto bene con questa dottoressa, molto empatica ed accogliente. Avevo un disturbo d’ansia, insieme abbiamo esplorato le possibili cause e abbiamo cercato le strategie migliori per gestirlo. C’è ancora da lavorarci un po’ ma sto molto meglio.
Giada Arcuri
Numero di telefono verificato
La Dottoressa è empatica e soprattutto riesce a farmi esprimere al massimo, è incoraggiante e puntuale. Durante le sedute ho verificato che c'è stato un grande miglioramento rispetto a com'ero prima. Mi ha aperto un mondo e sono sicura che chiunque possa vivere con lei questo percorso riuscirà a conoscere di più se stesso fino in fondo.
G.A.
Numero di telefono verificato
Mi sono sentita subito accolta, capita e non giudicata. Ho capito delle cose su me stessa che sicuramente da sola non avrei mai capito. Ho sbloccato dei comportamenti che stavano diventando deleteri per me.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve,
sono una donna 31 anni e ho chiuso una relazione abusante, partner che mi urlava contro in modo eccessivamente aggressivo, quotidianamente, bugie , manipolazioni, triangolazioni...ho improvvisamente scoperto una nuova realtà e che le varie ambiguità fossero tutte balle effettive. Questo è stato per me sconvolgente, a tal punto da trovarmi a piangere all'improvviso anche per i tradimenti subiti.
La questione è che credo ora dopo 1 settimana di essere entrata in dissociazione, non sento più nulla di niente.
Ad esempio se vedo una sua foto mi è indifferente, ma mi è indifferente tutto come avessi spendo un pulsante, mentre fino a qualche giorno fa avevo una forte nausea/vomito solo al ricordo .
Una cosa del genere mi è già capitata nella mia prima relazione in assoluto con una persona molto più grande, che peggio di questa era abusante , ma da tutti i punti di vista... mentale e non solo, e le dinamiche le riconosco molto simili anche se al tempo si spinsero oltre .
Ora io ho paura , perchè al tempo questa cosa deviò il corso della mia vita , ero molto piccola e erano successe cose molto gravi, non ho modo immediato di contattare il mio terapeuta, passerebbe almeno un mese , vorrei un consiglio sul da farsi , per non trovarmi incastrata in un trauma più grande o peggio tornare in un trauma di 15 anni fa . Non so se rivolgermi ad un centro anti violenza per supporto psicologico , non so se rientra nei canoni per il supporto, sono solo molto confusa e spaventata di cumulare un altro trauma. Cosa suggerite?
Una relazione abusante con un partner aggressivo è una situazione complessa e potenzialmente molto pericolosa. Quello che le sta succedendo, questa sorta di “anestesia emotiva” potrebbe essere associabile all’attivazione di un meccanismo di difesa. Stia tranquilla, chieda consiglio al suo terapeuta, e se proprio non riesce a contattarlo, cerchi di costruire una rete supportiva intorno a lei con le persone che ritiene più adatte in questo senso.
Affrontare una relazione abusante è difficile e può sembrare opprimente, ma con il giusto supporto e le risorse adeguate, è possibile trovare sicurezza e ricostruire la propria vita. In bocca al lupo.
Buongiorno a tutti e grazie in anticipo per chi avrà tempo di leggermi ed aiutarmi.
Sono una ragazza di quasi trent’anni e da più di un mese sono uscita da una relazione tormentata di due anni che mi ha lasciata priva di forze, energia e voglia di vivere. Sto malissimo. Ho dato tutto per questa relazione e ne sono uscita devastata.
Ci siamo messi insieme circa due anni fa e i primi mesi di relazione sono stati probabilmente i più belli della mia vita: credevo di avere trovato la persona giusta, mi sentivo libera di essere me stessa e sentivo di essere amata e stimata proprio così come sono. Sono (ero) una persona molto allegra, solare, piena di iniziative, romantica, che ama sorprendere e fare ridere, che si occupa di mille cose contemporaneamente. Lui, molto affascinante, ha sempre avuto una fitta rete di amici che lo coinvolgono in mille attività, ma in quei primi mesi l’equilibrio tra i nostri mondi era perfetto: facevamo parte reciprocamente uno della vita dell’altro, ci interessavamo alle rispettive vite e tutto andava bene. Con il tempo il suo interesse è andato scemando, ho avuto problemi di salute e lui era assente. Preferiva passare il tempo con gli amici rispetto che con me, organizzava l’estate senza di me davanti ai miei occhi, io ne soffrivo e cercavo di parlarne ma venivo sempre etichettata come esagerata e pesante. Dopo circa 6 mesi dall’inizio della relazione, mi ha lasciata con una telefonata. Non mi amava più. Ho passato l’estate più brutta della mia vita, ho perso un sacco di peso, però dopo due mesi circa ci siamo rivisti per parlare. Da lì è cominciato nuovamente un calvario di sesso occasionale e sporadici contatti, per circa altri sei mesi, dopo i quali ha capito di amarmi davvero e tornare davvero con me. Inutile dire che la mia fiducia era ormai estremamente compromessa nonostante mi dicesse che le cose fossero diverse. Da quel momento siamo stati insieme un altro anno. Un anno fatto di momenti sicuramente molto speciali e altri, invece, che mi hanno sempre caricato di ansia, paura e tensione. La paura e la sensazione radicata di non essere davvero una priorità. Abbiamo fatto molti viaggi e molte cose nuove in questa “nuova fase”, ma mentirei se dicessi che quasi tutto il bello della nostra relazione l’ho costruito io, pensato io. Ero sempre io a voler condividere, a voler proporre, a cercare di rafforzare davvero la nostra unione. Lui ha sempre dato un po’ meno, si è sempre sbottonato un po’ meno. Anche quando stavo male sentivo quasi di disturbarlo. Cercavo di ritagliare momenti soltanto per lui, nonostante la mia vita così piena. Cercavo sempre di trovare spazio per la condivisione e sopratutto cercavo di sempre di capirlo.
Verso la fine della nostra storia le uniche proposte che mi venivano avanzate riguardavano passare il fine settimana insieme ai suoi amici. E a me andava bene, anche lui aveva una vita caotica e comprendevo che quel poco tempo libero voleva dedicarlo anche ad altri. Soltanto che ho sempre sentito che l’interesse per la vita degli altri era sempre maggiore rispetto a quello per me e per noi. Ogni mio entusiasmo veniva spento: ogni proposta per l’estate, ogni proposta di qualcosa di nuovo. Finché, circa quattro mesi fa, mi ha detto che non sa se mi ama. O meglio: dice di non riuscire ad amarmi come dovrebbe, per la persona che sono. Dice che sente che io lo amo di più, che per me non farebbe ciò che faccio io. Ma voleva continuare a stare con me, voleva che riuscissimo a ricostruirci. Diceva di sentirsi oppresso dalla sua vita lavorativa e di non avere tempo per dedicarsi ad amici, a me, a se stesso. In questi mesi orribili ho provato con tutte le mie forze a far funzionare le cose, accettando anche umiliazioni e mancanze di rispetto quando in giro con gli amici non mi degnava di attenzione. Quando mi diceva di essere confuso anche a distanza di mesi, come se ormai fosse una cosa normale. Estenuata dal suo atteggiamento sono stata io stessa a chiedergli di riflettere meglio e tornare da me con una risposta. Avevamo litigato il giorno prima e mi aveva detto cose splendide sul fatto che non vuole perdermi, ma sapevo di non poter reggere ancora in quel limbo di ansia che ormai aveva divorato tutte le mie giornate e le mie energie e il mio naturale entusiasmo per la vita. Dopo questa pausa, mi ha lasciata. Inizialmente è tornato sui suoi passi immediatamente, forse tormentato dalla mia reazione. Ma il giorno dopo mi ha definitivamente stroncata con un messaggio di addio. Ho accettato la sua decisione con grande dolore. Però gli ho chiesto un ultimo incontro per poterci salutare davvero. Me lo ha negato. Non lo vedo da più di mese e l’ultimo ricordo che ho di lui è un nostro “normale” saluto mattutino con un “ci sentiamo tra poco”. Il mio cuore è traumatizzato da questa storia.
Lui dice in giro che voleva sentirsi libero, anche a me diceva che si sentiva in trappola. Mi chiedo cosa significhi. Ho sempre rispettato i suoi spazi e le sue necessità, d’altronde non mi ha mai esplicitamente detto quando avrebbe preferito fare altro piuttosto che vedermi. Mi sento in colpa: sento di averlo oppresso, non so neanche perché. Sento di avere perso me stessa per riuscire a fare funzionare tutto, di avere perso attrattiva ai suoi occhi per questa mia completa dedizione. Io lo amavo e mi fidavo di lui quando mi diceva di voler ricostruire qualcosa, dunque mi impegnavo tanto. A volte mi diceva che se fossi stata più sfuggente o stronza avrebbe avuto più voglia di vedermi e passare del tempo con me: invece io c’ero sempre. Incastravo
Impegni, studio, lavoro e amici per avere tempo per noi. Gli sono stata vicina in tutti i suoi momenti critici.
Sono tornata in terapia da circa un mese, mi piace molto il mio psicologo ma sento di vivere un incubo costante e di peggiorare giorno dopo giorno. Sto malissimo. Ho una sessione di esami a breve e ho completamente perso la motivazione.
Passo le giornate a darmi colpe sul mio opprimerlo, non fidarmi di lui, esser ormai una donna scontata e banale ai suoi occhi. Cosa ho fatto di sbagliato? Per meritarmi anche il suo silenzio e le sue porte in faccia? Lui già cerca nuove ragazze come se tutto quello che siamo stati fosse ormai solo un ricordo.
Aiutatemi a capire come si può uscire da questo buio che mi sta divorando lentamente. L’idea di averlo perso per sempre mi fa male ma so che non potrà tornare mai più: la gente intorno a me vede quanto devastata io sia, quanto questo due anni mi abbiamo cambiata nel profondo. Anche se un giorno tornasse, sarei da sola contro il mondo.
Come si supera questa ansia?
Grazie
Da quello che ha scritto si percepisce tutto il suo dolore per questa relazione travagliata.
Una storia d'amore finita può essere un'esperienza profondamente dolorosa e trasformativa. Affrontare la fine di una relazione richiede tempo e spesso un approccio consapevole per gestire le emozioni e riorganizzare la propria vita.
Dal suo racconto noto una cosa però: lei dov’è? Dov’era in questa relazione? Probabilmente si è “annullata” per compiacere l’altro? Probabilmente ha fatto di tutto per farlo restare senza “rispettare se stessa”? Senza colpevolizzarsi, è proprio da questo punto che dovrebbe ripartire, riscoprire se stessa, la persona che ha cercato di annullare, di sacrificare in nome di una relazione che non stava in piedi. Le auguro “un buon lavoro su se stessa”
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.