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Sono uno psicoterapeuta a orientamento relazionale. Per me il lavoro psicologico è innanzitutto un incontro tra persone. Ascolto, rispetto e dignità s...

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Specializzazioni

  • Psicoanalisi
  • Psicoterapia

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Presso: Iacopo Maffi colloquio psicologico

Ottimo lavoro, mi sono trovata proprio bene. Il dott. Maffi è stato paziente e accogliente, e il lavoro insieme è stato molto utile.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 5 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, sono una studentessa universitaria al secondo anno, ultimamente mi sento di voler mollare tutto, non ho dato nessun, o almeno uno ma andato male, dovevo riprovarlo ma cosi non è stato, ad ora mi ritrovo che nonostante lo sbaglio fatto per la prova precedente, non ho concluso nulla per la data di gennaio, mi ritrovo a febbraio a poche ore dall'altra data ad aver fatto in pochi giorni il tutto (come è stato anche per la data precedente), e non ricordarmi la maggior parte delle cose e con ancora lacune su argomenti, e non mi sento di ritirarmi dall'esame e provarlo in una data successiva ma avrò anche altri esami da dare e non so più che fare, se lasciare tutto. Cosa posso fare?

Salve,
l'università può essere veramente complessa. Devi imparare in fretta a essere autonoma, a organizzarti da sola, e non puoi più contare sulla figura dell'insegnate di classe. Anche il professore più sciatto e incompetente di una scuola superiore ha un vantaggio notevole sul docente universitario più attento e empatico: il professore è sempre lì, settimana dopo settimana, anno dopo anno. Si impara a conoscerlo, e diventa una figura familiare. Questa familiarità viene cancellata del tutto quando si passa all'università. Si tratta di un duro colpo per molti studenti.
Inoltre la vita dello studente universitario può essere molto solitaria. Nessuno ti obbliga a fare "vita di classe", ma studiare (sempre) da soli può essere un grosso errore.
Ecco quindi alcuni consigli che mi sento di darti:

a) keep in touch: vai all'università. Anche se non sei pronta, anche se sei indietro, anche se non hai niente da fare. Tieniti al passo con i corsi, non trascuare la burocrazia, mangia in mensa. Se non hai lezioni da seguire o esami da dare, va' in biblioteca. Iscriviti a qualche gruppo studentesco, frequenta i gruppi di interesse organizzati. Siici. La tua classe adesso è enorme, grande quanto tutta la tua facoltà.

b) costruisci il tuo gruppo. Collabora con i compagni di corso. Chiedi gli appunti che non hai preso. Offriti di copiarli in bella o di fotocopiarli. Chiedi se puoi studiare con loro, anche solo stare nella stessa aula studio. Confrontati sui corsi a scelta. Offriti di condividere il tuo materiale. Cerca di non fare nulla da sola, perchè studiare da soli è sempre un errore. Si fa il doppio della fatica per metà del risultato con il triplo dello stress. Se i tuoi compagni ti stanno antipatici, trovatene di simpatici e ricomincia il processo. Va' ai loro esami a fare il tifo. Cerca di essere utile a loro, e loro saranno utili a te.

c) fai un check del tuo orientamento universitario. Nella tua uni dovrebbe esserci uno sportello di orientamento in ingresso, trovalo e facci due chiacchere. Se non lo trovi, cerca uno sportello di ascolto di qualunque tipo. Quando hai scelto la tua facoltà eri più giovane e sapevi meno cose su te stessa... e soprattutto non sapevi ancora come funziona l'Università! Poniti seriamente la questione del tuo orientamento, perchè se deciderai che è meglio cambiare, sarà più facile farlo il prima possibile, mentre invece se deciderai di continuare sul tuo percorso, sarai più convinta.

Un'ultima osservazione: hai fatto questa domanda su una piattaforma di psicologi e psicoterapeuti. Io ti ho dato delle risposte concrete, pratiche. Mi chiedo però se il tuo porti questo problema come un problema psicologico e non di metodo non sia significativo. Sistemate tutte le parti pratiche, due chiacchere con un collega potrebbero fare al caso tuo.

Buona fortuna!

Dott. Iacopo Maffi

buonasera, avrei bisogno alcune informazioni inerenti alla buprenorfina. ho iniziato il trattamento in uk qualche mese fa. rivolgermi al sert in questo momento mi risulterebbe veramente complicato, lavoro da poco in Italia e comporterebbe problemi anche a livello famigliare e privato. che strada posso prendere? al momento ho ancora qualche pastiglia di scorta ma ho gia provato a sospendere e mi comporta problematiche importanti non riuscirei a lavorare

In Italia la buprenorfina può essere prescritta solo da SERT e SMI. Non è nemmeno permesso il possesso di questo farmaco, se non si ha un piano terapeutico firmato da un medico di un SERT.
Inoltre l'indicazione trattamentale approvata per la buprenorfina prevede che la prescrizione avvenga "all’interno di un trattamento medico, sociale e psicologico".
A mio parere è dunque necessario che lei si rivolga a un SERT al più presto. Immagino le sue difficoltà personali nel farlo, ma non credo che ci siano altre strade.

Dott. Iacopo Maffi

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