Esperienze
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia del lavoro
Principali patologie trattate
- Attacco di panico ,
- Disturbo ossessivocompulsivo ,
- Ipocondria ,
- Ansia ,
- Stress ,
- +15 a11y_sr_more_diseases
Indirizzi (2)
Via Adalgisa Bettoni, 29, Muscoline 25080
Disponibilità
Pagamento online
Accettato
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
50 € -
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Primo colloquio individuale
50 € -
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Superamento di eventi traumatici
50 € -
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Studio clinico
50 € -
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Sostegno psicologico adolescenti
50 € -
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Recensioni
2 recensioni
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I pazienti hanno appena iniziato a rilasciare recensioni.
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A
A.B.
Ho iniziato da poco il mio percorso e devo dire che mi son trovato bene fin da subito. Difronte a me ho trovato un professionista capace e disponibile. Mi son sentito ascoltato e compreso a fondo. Grazie mille!
• Studio di Psicologia, Dott. Facchini Gioele • colloquio psicologico •
Dott. Gioele Facchini
La ringrazio molto, spero di poter continuare ad esserle d'aiuto
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M
M.G.
Un professionista ricco di empatia e capacità di ascolto, mi sono sentita accolta e capita. Grazie mille
• Studio di Psicologia, Dott. Facchini Gioele • colloquio psicologico •
Dott. Gioele Facchini
La ringrazio, sono contento che si sia trovata bene
Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, in certi periodi dell'anno (come in questo momento) è come se la mia mente fosse annebbiata. L'ultimo episodio risale a metà febbraio 2025 e questo malessere come arriva, va via spontaneamente solo dopo alcune settimane. Avete presente lo stordimento che si vive appena alzati o quando si prende un'influenza? Ecco una cosa di questo tipo. La condizione è un po' invalidante perchè non ho la lucidità per compiere cose anche abbastanza semplici e alcune volte sono costretto a dover rimandare anche impegni importanti perchè "non ci sono con la testa". Questa sensazione mi mette di cattivo umore e sembra di non essere presente. In condizioni normali il nostro cervello lavora tanto e si pensa. Nel mio caso è in una specie di stand-by. Il sonno è regolare, salvo alcuni risvegli notturni che ho anche in condizioni normali però una volta che mi corico, mi addormento subito come se avessi assunto dei medicinali allo scopo ma così non è e fatico ad alzarmi. Per il mangiare tutto ok, anche qui nessun problema. Il fatto strano è che in certi momenti e (a caso) riacquisto un po' di lucidità a tarda notte per poi riperdere tutto dopo il riposo notturno. Da quanto vi ho esposto, di cosa si può trattare e qual è la figura più indicata tra psicologo e psichiatra per ricevere una corretta diagnosi ed eventuale terapia? Grazie mille.
Grazie per aver descritto così nel dettaglio ciò che sta accadendo. Quello che riporti può avere diverse possibili spiegazioni. In alcuni individui, soprattutto se sono particolarmente sensibili ai cambiamenti stagionali, si osservano variazioni del livello di energia, dell’attenzione e del tono dell’umore legate ai mutamenti di luce, temperatura e ritmo circadiano. Questa sensibilità, talvolta definita meteopatia o sensibilità stagionale, può effettivamente dare la sensazione di ‘mente annebbiata’ o rallentata.
Detto questo, i sintomi che descrivi possono sovrapporsi ad altre condizioni, sia psicologiche sia mediche, quindi è importante non attribuire tutto automaticamente alla stagionalità senza una valutazione accurata. La figura più indicata per ottenere una diagnosi differenziale completa è lo psichiatra, perché può integrare la valutazione psicologica con quella medica e, se necessario, proporre eventuali esami o terapie. Dal punto di vista psicologico, si può comunque lavorare per osservare meglio come si presentano questi episodi, quali fattori li precedono e quali strategie possono aiutarti a gestirli nel quotidiano.
Mi serve aiuto su come affrontare questo problema !!!
Innanzitutto mi presento, sono Victoria e ho 18 anni.
Recentemente sono andata ad una festa organizzata da una ragazza con cui condividevo le vacanze estive al mare quando eravamo piccole, lei ha una casa grande e invita sempre un sacco di gente. Con me vengono sempre le mie due migliori amiche e altri due amici sempre della mia stessa cerchia, ci conosciamo da una vita ormai e mi piace stare con loro.
Quella sera c’era il punch e lo adoro, ma ne ho bevuto un po’ troppo infatti dopo qualche ora ho iniziato a sbarellare. Quando ero ancora sobria mi ero messa d’accordo con la ragazza della festa che sarei rimasta a dormire lì, infatti avevo avvertito tutti i miei amici e alla fine se ne sono andati senza di me.
Purtroppo è successo un disastro, perché la mattina dopo mi sono ritrovata nel letto di una delle camere senza vestiti, e inizialmente non ricordavo nulla. Muovendomi avvertivo del dolore e accanto a me non c’era nessuno, anche se avevo sentito qualcuno andare via poco prima.
Ho cercato di rivestirmi in fretta e furia e nel farlo mi sono accorta che sul materasso c’era una macchia. Credevo mi fosse venuto il ciclo e invece feci mente locale e mi ricordai che l’avevo avuto solo pochi giorni prima. Poi ho guardato meglio intorno e per terra ho trovato un paio di chiavi che ho visto mille volte, infatti appartenevano ad uno dei miei due amici (lo chiameremo M). Anche lui era ubriaco quella sera e quando mi sono resa conto di aver passato la notte con lui mi sono sentita male.
Ci tengo a precisare che non è accaduto nulla di grave… Col passare delle ore ho iniziato a ricordare qualcosa di quello che era successo durante la notte ed io ero consenziente. Solo che era la prima volta per me ed è accaduto in maniera inaspettata, quando non ero del tutto in me, e soprattutto non è successo con la persona giusta.
So di esser stata un’incosciente… M lo conosco da tanto tempo, lui ha 21 anni, è un ragazzo bravissimo e sicuramente è scappato dopo avermi vista perché anche lui si è reso conto all’improvviso di quello che era successo. Non farebbe del male ad una mosca, infatti nei giorni in cui ci siamo visti non abbiamo fatto altro che evitarci e guardarci da lontano per l’imbarazzo… Si vede che è in difficoltà, anche io lo sono ma mi vergogno a parlargli.
Mi dispiace anche perché come ho detto è stata la mia prima volta e l’ho sprecata così. Nei giorni successivi ho fissato un appuntamento col medico perché avevo dei dolori alla pancia e lui mi ha rassicurata, infatti sono andati via pochi giorni dopo.
Non ne ho parlato con nessuno… solo con un mio caro amico, che ha reso le chiavi a M al posto mio.
come dovrei fare? mi sento in colpa verso me stessa, verso M e verso tutti… Mi sento una stupida per esser stata così irresponsabile.
Ho bisogno di alcuni consigli su come affrontare questo problema. Spero possiate comprendermi e vi auguro una giornata
Ciao Victoria, grazie per aver trovato il coraggio di condividere qualcosa che per te è stato così confuso, intenso ed emotivamente difficile. Capisco quanto possa essere complicato fare ordine tra ciò che è successo, quello che ricordi e i sentimenti che stai provando adesso. È del tutto normale che emergano vergogna, senso di colpa, imbarazzo o smarrimento dopo un episodio così carico dal punto di vista emotivo.
Vorrei rassicurarti su una cosa importante: il fatto che tu provi tutte queste emozioni non significa affatto che “sei stata stupida” o irresponsabile. Hai vissuto un momento in cui l’alcol ha abbassato le tue difese e la situazione è evoluta in modo rapido e inaspettato. Questo potrebbe succedere a chiunque!
Da ciò che racconti, non emergono elementi che indichino una violazione della tua volontà; anzi, ora che alcuni ricordi stanno tornando, sembra che tu sia stata consenziente. Ma il fatto che fosse la tua prima volta, e che tu non fossi nel pieno delle tue capacità di giudizio, spiega perfettamente perché ora ti senti così turbata. È un’esperienza che ha un peso simbolico molto forte, e viverla in un contesto poco chiaro può lasciare confusione.
È comprensibile che entrambi proviate imbarazzo. Siete amici da tanto tempo, e non vi aspettavate di trovarvi in una situazione così intima senza una reale intenzionalità da parte di nessuno dei due. Il suo comportamento (l’imbarazzo e l’evitamento) non indica necessariamente vergogna verso di te, ma probabilmente verso ciò che è successo, esattamente come capita a te.
Potrebbe essere utile darti un po’ di tempo per elaborare quello che provi e, quando ti sentirai pronta, pensare a un confronto sereno con lui. Non per decidere “cosa deve succedere” tra voi, ma solo per fare chiarezza e restituire a entrambi la sensazione di sicurezza nella vostra amicizia.
Inoltre, è importante che tu sappia che il tuo valore, la tua dignità e la qualità delle tue relazioni non dipendono da questo episodio.
Se vorrai, potremo esplorare insieme questi sentimenti: il senso di colpa, il bisogno di capire cosa desideri, e come riconnetterti con te stessa dopo questo evento.
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