Dott.
Gianfranco Muntoni
Chirurgo generale
,
Urologo
Oncologo
Altro
Villasimius 2 indirizzi
Esperienze

Inoltre, si occupa della diagnostica delle patologie dell'apparato uro-genitale, incluso lo studio ecografico del rene, della vescica, della prostata e del testicolo e la uroflussometria, quest'ultimo esame funzionale, non invasivo, effettuato a completamento delle indagini svolte nell'ambito dei disturbi della minzione.
Il Dottor Gianfranco Muntoni, inoltre, effettua visite chirurgiche ed urologiche, programmate o in regime di urgenza, incluse le ecografie urologiche, a domicilio del paziente, previo appuntamento telefonico. Tra le varie procedure medico-chirurgiche, Il Dottor Gianfranco effettua il posizionamento di catetere vescicale e la paracentesi, anche in ambito domiciliare.
Aree di competenza principali:
- Chirurgia oncologica
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Visita urologica • 85 €
Ecocolordoppler • 90 €
Ecografia prostatica transrettale • 100 € +5 Altro
Ecografia renale e vescicale • 80 €
Ecografia scrotale • 80 €
Uroflussometria • 70 €
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Consulenza online (descrizione) • 70 €
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Visita di chirurgia generale • Prestazione gratuita
73 recensioni
Punteggio generale
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A.P.
Puntuale e preciso. Ha eseguito l'esame con spiegazioni dettagliate e immagine eco in aggiunta (anche se non prevista)
atzeni pierpaolo
eseguita ecografia prostatica.. puntuale meticoloso e professionale.
Antonio
Il Dott. Muntoni ti mette subito a tuo agio con la sua gentilezza e cortesia. Da evidenziare l’ottima puntualità.
G.C.
Contento di averlo scelto, molto professionale e attento nel dettagliare la diagnosi.
Adolf
Appena incontrato, mi sono subito reso conto di essere nelle mani di un professionista, serio, affidabile molto preparato. Visita eccellente con diagnosi immediata. Puntualissimo, preciso, affidabile. Consigliato !!!
Giovanni
Conoscerlo e affidargli mia madre, gravemente invalida da incidente stradale, è stato veramente confortante, in primis considerando la notevole esperienza e la professionalità, in secundis per l'umanità che lo contraddistingue.
A.F
Conosciuto oggi al Centro Mulini di Tortoli, arriva molto in anticipo, gentilissimo, chiaro, cordiale.
E.V.
Cordiale e professionale. Prima impressione assolutamente positiva. Lo consiglio.
Anedda
Il Dottore mete a proprio aggio il paziente, mio padre si è trovato benissimo
R. S.
Il dottor Muntoni è stato molto esauriente nella spiegazione del problema e molto empatico e cortese.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 6 domande da parte di pazienti di MioDottore
sottoposto per recidiva tumore prostata a radioterapia di salvataggio chiedo di sapere se la riduzione del psa è sintomo di efficacia della radioterapia o dell'effetto della radio sulla produzione del psa.
Grazie
La radioterapia, eventualmente associata alla terapia ormonale, rappresenta attualmente una delle opzioni terapeutiche per i pazienti affetti da tumore della prostata.
Una delle molteplici finalità del trattamento radioterapico è rappresentata da un intento post-operatorio di salvataggio, effettuato dopo intervento chirurgico di prostatectomia radicale solo in caso di risalita del PSA e/o di recidiva.
La riduzione del PSA dopo radioterapia di salvataggio riflette per certi versi l'efficacia del trattamento radiante, considerando che il dosaggio del PSA rappresenta lo strumento più sensibile per il controllo dell'evoluzione clinica del tumore prostatico dopo radioterapia.
Tuttavia, è anche vero che le alterazioni anatomo-patologiche indotte dalla radioterapia modificano in modo consistente i meccanismi di produzione del PSA.
Pertanto, i parametri proposti per valutare l'efficienza del trattamento radioterapico comprendono il valore di nadir del PSA, ovvero il valore più basso raggiunto dopo radioterapia, la misurazione del PSA ad un tempo prestabilito, generalmente 6 o 12 mesi, l'intervallo di tempo necessario per raggiungere il nadir ed il tempo di dimezzamento durante e dopo la radioterapia.
Anche se non esiste un valore di PSA al di sotto del quale tutti i pazienti siano da considerarsi clinicamente guariti, l'obiettivo che trova maggior consenso sembra essere quello di ottenere valori inferiori a 1 ng/mL, ovvero un valore del PSA pari a 0,5 ng/mL.
Per quanto riguarda il tempo necessario per raggiungere il nadir, si ritiene che sia necessario attendere almeno 12 mesi prima di qualunque valutazione prognostica, diagnostica o terapeutica, tenuto conto del fatto che dopo radioterapia il PSA progressivamente diminuisce raggiungendo il valore di nadir dopo un tempo medio di circa 17 mesi.
Recente l'A.S.T.R.O. (American Society for the Therapeutic Radiology and Oncology) ha stabilito come criterio per definire la recidiva biochimica il rilievo di tre incrementi consecutivi del valore del PSA al di sopra del valore di nadir.

Esami 2018
Ebv igm 0,02 U.A.
Ebv igg 4,57 U.A.
E questi quelli di adesso
Ebv igm 10 U/ml
Ebv igg 600 U/ml
Dato che ho mal di testa da parecchi mesi nella parte alta a sinistra, dolore all’orecchio sinistro, tempia sx, dietro alla testa sx, fitte all’occhio sinistro e nella parte alta destra della testa, episodio di capillari rotti senza traumi occhio sinistro poi tornato bianco, vampate di calore sporadiche ma di durata di 30 minuti... casualmente dopo l’assunzione di 3 gocce di vitamina D.. Minzione frequente, leggero calo del desiderio, linfonodi cervicali collo gonfi reattivi sottomandibolari gonfi reattivi da diversi mesi, esami sangue con tutti i valori a posto ecc. ecc. dato che 6 mesi fa ho effettuato una tac torace (volevo una turbo tac e invece...) in cui mi hanno somministrato 4,9 msv e 2 mesi prima una tac addome con mezzo di contrasto per verificare una gastrite cronica con ernia iattale, Reflusso Gastroesofageo che ha provocato una laringo faringite cronica con rottura di capillari in gola (è per questo che ho fatto la tac torace dato che sputavo sangue..) premesso tutto ciò e dato che la gastrite e la laringo faringite sono sotto controllo con alimentazione regolata e prima non avevo mai sofferto di mal di testa ne’ di sbalzi di calore... è possibile che sia un tumore all’ipofisi o all’ipotalamo? Ho effettuato 2 ecografie in cui si vedono i linfonodi gonfi reattivi del collo e nell’altra un nodulo tiroideo invariato dal 2017 come dimensioni, gli esami del sangue per tiroide non dicono nulla... ho fatto anche una RMN encefalo mesi fa, agli inizi del mal di testa che ha rilevato una iperintensita’ di segnale nella parte sottocorticale sagittale sinistra di significato del tutto aspecifico.. insomma gli esami fatti non dicono niente ma i linfonodi ingrossati ci sono e pure il dolore alla testa... Altra domanda, dato che mia mamma quando ha trovato il nodulo del tumore al seno aveva TUTTI gli esami del sangue perfetti, esistono degli esami che possa fare non invasivi (quindi preferibilmente non tac) per escludere una malattia oncologica? Grazie e scusate le lungaggini
Al dosaggio già effettuato degli EBV IgM ed IgG, assocerei un Monotest per la mononucleosi infettiva. Dal momento che il VEB (Virus di Epstein-Barr), oltre che della mononucleosi infettiva, è un virus coinvolto nella genesi di altre patologie, anche di pertinenza oncologica (linfomi), e della sclerosi multipla, effettuerei comunque un' ecocolor doppler della tiroide per inquadrare il pattern vascolare del nodulo tiroideo con eventuale agoaspirato, una biopsia dei linfonodi cervicali ed estenderei l'esame RMN anche al midollo spinale. Cordiali saluti

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