Laureato presso l'università degli studi di Siena in medicina e chirurgia con 110/110.
Specializzato in oftalmologia presso l'azienda ospedaliera universitaria di Verona con 70/70 e lode.
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Campo Visivo Computerizzato è un esame che permette di misurare la visione dello spazio che circonda l’occhio attraverso stimoli luminosi standardizzati.
Come si esegue l’esame? Una volta appoggiato mento e fronte si va ad analizzare il singolo occhio (l’altro viene occluso), si fissa una mira centrale e si preme un pulsante ogni volta che si vede uno stimolo luminoso.
Grazie alle moderne tecnologie l’esame al giorno d’oggi dura pochi minuti.
Questo esame è fondamentale nella diagnosi di Glaucoma.
La cataratta è un’opacizzazione del cristallino, la lente indispensabile per mettere a fuoco le immagini sulla retina che si trova dietro alla parte colorata dell’occhio, l’iride. È un problema tipicamente associato all’invecchiamento, che tende a insorgere dopo i 60 anni, ma che può colpire anche in giovane età e che può essere risolto con un intervento chirurgico.
Che cos’è la cataratta?
In più del 95% dei casi la cataratta è associata all’invecchiamento e viene, perciò, detta senile. Le cataratte giovanili, invece, hanno un’origine congenita o possono essere causate da farmaci, traumi e malattie agli occhi o sistemiche.
Quali sono le cause della cataratta?
In genere l’opacizzazione è causata dall’aggregazione e dall’ossidazione delle proteine del cristallino, un processo noto e diffuso in tutto l’organismo che progredisce con l’invecchiamento. Per questo motivo il 90% degli individui di età superiore ai 75 anni soffre di cataratta. Altre possibili cause sono l’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti, il diabete e il fumo.
Quali sono i sintomi della cataratta?
Il sintomo principale è l’annebbiamento progressivo, a volte con abbagliamento alla luce frontale, sdoppiamento delle immagini e talvolta un iniziale curioso miglioramento della vista. Pertanto è consigliata una visita oculistica periodica oltre i 60 anni di età, anche in assenza di sintomatologia specifica.
In caso di degenerazione maculare essudativa il trattamento più diffuso si avvale invece di iniezioni intravitreali di farmaci che contrastano la formazione di nuovi vasi (anti-VEGF e VEGF-Trap). L'iniezione del farmaco nell'occhio per quanto invasiva è meno dolorosa di un intramuscolo, si esegue in ambiente sterile e in anestesia locale con i soli colliri anestetici.
lo spessore della cornea espresso in micron. Rappresenta uno degli esami preliminari fondamentali nella chirurgia refrattiva, chirurgia corneale, cross linking, nella valutazione di pazienti con ipertono oculare e, insieme alla topografia corneale, è indispensabile per la diagnosi di cheratocono.
Il cheratocono è un disturbo alla cornea, la membrana trasparente che compone la parte anteriore del bulbo oculare e che costituisce la prima lente naturale dell’occhio; è una patologia cronica ad andamento progressivo, che si verifica quando la cornea perde rigidità e resistenza e il suo tessuto si assottiglia e si deforma nella parte centrale, assumendo la forma di un cono. In genere colpisce entrambi gli occhi, anche se spesso in misura diversa.
Il cheratocono è dovuto un indebolimento indotto dall’eccessiva elasticità e deformazione delle cornee ammalate: le firme di collagene che formano l’architettura corneale perdono i legami che le tengono unite e tendono progressivamente a scivolare le une sulle altre, aumentando la curvatura e contemporaneamente riducendo lo spessore del tessuto corneale. È una patologia che ha carattere familiare e genetico, pertanto si riscontra una maggiore incidenza in pazienti con parenti già affetti da cheratocono.
Il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia e affligge 55 milioni di persone nel mondo: è dovuto all’aumento della pressione interna dell’occhio e in limitati casi alla riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico (il nervo responsabile della trasmissione delle informazioni visive dalla retina al cervello). Un danno al nervo ottico si manifesta con una perdita del campo visivo che inizia nelle porzioni più periferiche coinvolgendo progressivamente le porzioni centrali del campo visivo compromettendo notevolmente la vista.
Il glaucoma può essere di due differenti tipi: ad angolo aperto e ad angolo chiuso.
L’angolo è quella porzione dell’occhio tra iride e cornea. La congiunzione di queste due strutture forma un angolo. Nell’angolo il fluido prodotto all’interno dell’occhio esce passando dal trabecolo (una sorta di filtro). In un angolo stretto la fuoriuscita dell’umore acqueo è più difficoltosa e in alcuni casi (angolo chiuso) impossibile.
Il glaucoma ad angolo aperto, più comune, è una patologia a progressione lenta, che manifesta una sintomatologia evidente solo quando ha raggiunto uno stadio avanzato. Per questo può rappresentare un pericolo per la salute dell’occhio del paziente. Interessa soprattutto i pazienti con miopia elevata, con miopia lieve con dispersione di pigmento, con pseudoesfoliatio lentis, ma anche quelli con familiarità con la patologia o che hanno seguito per lungo tempo terapie a base di cortisonici.
Il glaucoma ad angolo stretto presenta invece manifestazioni sintomatologiche sin dai primi stadi e interessa in particolar modo i pazienti più anziani e gli ipermetropi
Quali sono le cause del glaucoma?
L’occhio, per mantenersi tonico e sano, attiva al suo interno un ciclo costante di produzione e riassorbimento di acqua (umore acqueo). Quest’ultimo processo avviene a livello del trabecolato, porzione dell’occhio deputata appunto al deflusso dell’umore acqueo dall’interno dell’occhio verso l’esterno dell’occhio attraverso il circolo sanguigno. Se il trabecolato riduce la sua funzione, rallentando il riassorbimento dell’acqua, si verifica un aumento della pressione all’interno dell’occhio che può causare un danno al nervo ottico e, di conseguenza, portare allo sviluppo del glaucoma.
In alcuni casi il nervo ottico si danneggia senza un aumento della pressione, probabilmente per una riduzione dell’apporto di sangue allo stesso nervo.
Esistono anche forme congenite di glaucoma, che si manifestano già alla nascita.
Quali sono i sintomi del glaucoma?
Inizialmente, l’aumento della pressione non viene avvertito dal paziente con alcun sintomo. In seguito quando il nervo ottico inizia a danneggiarsi si iniziano a perdere le porzioni laterali del campo visivo. Quindi è la visione laterale, superiore e inferiore, non quella centrale, a essere la prima a danneggiarsi; per questo il deficit può non essere rapidamente percepito dal paziente, che inizia ad urtare contro gli oggetti, e ad avere difficoltà alla guida e nella lettura, senza accorgersi che sta perdendo porzioni laterali di campo visivo.
Tuttavia la progressione dei sintomi non è lineare e quando la malattia si aggrava si arriva a perdere anche la visione centrale molto rapidamente. In questa fase terminale le possibilità terapeutiche sono ridotte ed è per questo che i controlli oculistici periodici preventivi sono molto importanti. Infatti anche quando il glaucoma viene curato con successo, i problemi al campo visivo non si risolvono e permangono per il resto della vita dell’individuo. La prevenzione tramite visite specialistiche periodiche è dunque fondamentale per evitare che un’eventuale patologia possa aggravarsi.
La degenerazione maculare senile è una malattia legata all'invecchiamento che colpisce la macula, ossia la porzione più centrale della retina. È la principale causa di perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni. Si differenzia in una forma non essudativa o "secca" e in una forma essudativa o "umida".
Cos'è la degenerazione maculare senile?
Nella degenerazione maculare senile "secca" compaiono lesioni caratteristiche denominate drusen. Si tratta di accumuli di scorie cellulari che possono riassorbirsi o calcificare. Nella degenerazione maculare "umida" oltre alle lesioni, si presenta la formazione anomala di nuovi vasi sotto la retina (membrana neovascolare sottoretinica) responsabili dell'evoluzione essudativa della degenerazione maculare. Fattori di rischio sono l'età, la familiarità, il sesso femminile, la razza caucasica e il fumo, l'ipertensione arteriosa, l'eccessiva esposizione alla luce durante la vita, l'obesità ed una dieta ricca di grassi e colesterolo.
Quali sono le cause della degenerazione maculare senile?
Al processo degenerativo maculare concorrono la sclerosi dei vasi localizzati sotto la retina (coroide), l'accumulo di lipidi e le alterazioni del metabolismo dell'epitelio pigmentato retinico (strato di cellule sottoretinico). In queste condizioni il fisiologico metabolismo della retina è impedito.
Quali sono i sintomi della degenerazione maculare senile?
Nelle fasi iniziali la malattia può non dare sintomi, soprattutto se a essere interessato è solo un occhio. Si può notare una riduzione della visione centrale, uno sfuocamento delle parole nella lettura, un'area scura al centro del campo visivo (scotoma) e una distorsione delle linee dritte (metamorfopsie). La distorsione delle immagini è un sintomo frequente all'insorgere della degenerazione maculare essudativa e deve indurre ad una visita oculistica urgente. Nella forma "secca" agli accumuli di scorie possono seguire alterazioni atrofiche della retina, cioè perdita di parte del tessuto retinico con conseguente calo della vista. Nella forma "umida", i vasi anomali sono la causa dell'essudazione sierosa e delle emorragie che si raccolgono sotto la retina. La funzione visiva centrale ne risulta gravemente compromessa.
La secchezza oculare è causata da insufficiente lacrimazione. Le conseguenze possono essere bruciori, pruriti, pizzicore, affaticamento oculare dopo la lettura, fastidio durante l’utilizzo delle lenti a contatto e formazione di piccole abrasioni sulla superficie dell’occhio. Le cause possono invece essere l’esposizione al sole o a un ambiente troppo secco, l’assunzione di farmaci contro il raffreddore o le allergie, il fumo (anche passivo), interventi chirurgici, traumi agli occhi o problemi con le lenti a contatto, la sindrome di Sjögren o, più semplicemente, l’invecchiamento.
Quali malattie si possono associare a secchezza oculare?
Le patologie che si possono associare a secchezza oculare sono le seguenti:
artrite reumatoide
Congiuntivite
LES
Blefarite
Occhio secco
OCT (tomografia ottica computerizzata) è un esame medico oculare non invasivo che permette di analizzare e studiare la retina, con particolare attenzione alla regione maculare attraverso immagini di sezioni microscopiche.
Permette la diagnosi di patologie come degenerazione maculare retinica, CNV, fori retinici, pucker maculari.
Inoltre l’OCT permette di studiare il nervo ottico e le fibre nervose rendendolo un’esame fondamentale per la diagnosi di glaucoma.
Non è necessario l’utilizzo di colliri e non prevede una preparazione specifica.
Misurazione della pressione oculare.
Viene effettuata instillando una goccia di anestetico in entrambi gli occhi e misurata tramite uno strumento chiamato tono-pen che sfiora la superficie corneale.
La topografia è un esame indolore e assolutamente non invasivo, il cui scopo è misurare la curvatura della superficie della cornea.
É un’esame davvero importante per la diagnosi e il controllo di di patologie come:
Il Cheratocono
le sindromi da secchezza oculare (che possono arrecare irregolarità della cornea);
l’edema corneale
È utilizzata in chirurgia per valutazioni preoperatorie e postoperatorie nel caso di:
trapianto di cornea;
chirurgia refrattaria;
per l’impianto di lenti intraoculari;
controlli pre/post intervento di Cross-linking.
Come si esegue l’esame? L’esame si svolge come una normale visita oculistica: il paziente deve sedere con il mento e la fronte appoggiati su appositi supporti e restare fermo, permettendo all’oculista di effettuare l’analisi tramite il topografo.
Fatto questo, al paziente è chiesto di fissare per qualche secondo una fonte luminosa, mentre il topografo corneale proietta una serie di anelli concentrici luminosi sulla superficie anteriore della cornea. Le informazioni richiedono pochi istanti per essere acquisite, duranti i quali è necessario rimanere immobili ad occhi aperti
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La cataratta è un’opacizzazione del cristallino, la lente indispensabile per mettere a fuoco le immagini sulla retina che si trova dietro alla parte colorata dell’occhio, l’iride. È un problema tipicamente associato all’invecchiamento, che tende a insorgere dopo i 60 anni, ma che può colpire anche in giovane età e che può essere risolto con un intervento chirurgico.
Che cos’è la cataratta?
In più del 95% dei casi la cataratta è associata all’invecchiamento e viene, perciò, detta senile. Le cataratte giovanili, invece, hanno un’origine congenita o possono essere causate da farmaci, traumi e malattie agli occhi o sistemiche.
Quali sono le cause della cataratta?
In genere l’opacizzazione è causata dall’aggregazione e dall’ossidazione delle proteine del cristallino, un processo noto e diffuso in tutto l’organismo che progredisce con l’invecchiamento. Per questo motivo il 90% degli individui di età superiore ai 75 anni soffre di cataratta. Altre possibili cause sono l’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti, il diabete e il fumo.
Quali sono i sintomi della cataratta?
Il sintomo principale è l’annebbiamento progressivo, a volte con abbagliamento alla luce frontale, sdoppiamento delle immagini e talvolta un iniziale curioso miglioramento della vista. Pertanto è consigliata una visita oculistica periodica oltre i 60 anni di età, anche in assenza di sintomatologia specifica.
In caso di degenerazione maculare essudativa il trattamento più diffuso si avvale invece di iniezioni intravitreali di farmaci che contrastano la formazione di nuovi vasi (anti-VEGF e VEGF-Trap). L'iniezione del farmaco nell'occhio per quanto invasiva è meno dolorosa di un intramuscolo, si esegue in ambiente sterile e in anestesia locale con i soli colliri anestetici.
Il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia e affligge 55 milioni di persone nel mondo: è dovuto all’aumento della pressione interna dell’occhio e in limitati casi alla riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico (il nervo responsabile della trasmissione delle informazioni visive dalla retina al cervello). Un danno al nervo ottico si manifesta con una perdita del campo visivo che inizia nelle porzioni più periferiche coinvolgendo progressivamente le porzioni centrali del campo visivo compromettendo notevolmente la vista.
Il glaucoma può essere di due differenti tipi: ad angolo aperto e ad angolo chiuso.
L’angolo è quella porzione dell’occhio tra iride e cornea. La congiunzione di queste due strutture forma un angolo. Nell’angolo il fluido prodotto all’interno dell’occhio esce passando dal trabecolo (una sorta di filtro). In un angolo stretto la fuoriuscita dell’umore acqueo è più difficoltosa e in alcuni casi (angolo chiuso) impossibile.
Il glaucoma ad angolo aperto, più comune, è una patologia a progressione lenta, che manifesta una sintomatologia evidente solo quando ha raggiunto uno stadio avanzato. Per questo può rappresentare un pericolo per la salute dell’occhio del paziente. Interessa soprattutto i pazienti con miopia elevata, con miopia lieve con dispersione di pigmento, con pseudoesfoliatio lentis, ma anche quelli con familiarità con la patologia o che hanno seguito per lungo tempo terapie a base di cortisonici.
Il glaucoma ad angolo stretto presenta invece manifestazioni sintomatologiche sin dai primi stadi e interessa in particolar modo i pazienti più anziani e gli ipermetropi
Quali sono le cause del glaucoma?
L’occhio, per mantenersi tonico e sano, attiva al suo interno un ciclo costante di produzione e riassorbimento di acqua (umore acqueo). Quest’ultimo processo avviene a livello del trabecolato, porzione dell’occhio deputata appunto al deflusso dell’umore acqueo dall’interno dell’occhio verso l’esterno dell’occhio attraverso il circolo sanguigno. Se il trabecolato riduce la sua funzione, rallentando il riassorbimento dell’acqua, si verifica un aumento della pressione all’interno dell’occhio che può causare un danno al nervo ottico e, di conseguenza, portare allo sviluppo del glaucoma.
In alcuni casi il nervo ottico si danneggia senza un aumento della pressione, probabilmente per una riduzione dell’apporto di sangue allo stesso nervo.
Esistono anche forme congenite di glaucoma, che si manifestano già alla nascita.
Quali sono i sintomi del glaucoma?
Inizialmente, l’aumento della pressione non viene avvertito dal paziente con alcun sintomo. In seguito quando il nervo ottico inizia a danneggiarsi si iniziano a perdere le porzioni laterali del campo visivo. Quindi è la visione laterale, superiore e inferiore, non quella centrale, a essere la prima a danneggiarsi; per questo il deficit può non essere rapidamente percepito dal paziente, che inizia ad urtare contro gli oggetti, e ad avere difficoltà alla guida e nella lettura, senza accorgersi che sta perdendo porzioni laterali di campo visivo.
Tuttavia la progressione dei sintomi non è lineare e quando la malattia si aggrava si arriva a perdere anche la visione centrale molto rapidamente. In questa fase terminale le possibilità terapeutiche sono ridotte ed è per questo che i controlli oculistici periodici preventivi sono molto importanti. Infatti anche quando il glaucoma viene curato con successo, i problemi al campo visivo non si risolvono e permangono per il resto della vita dell’individuo. La prevenzione tramite visite specialistiche periodiche è dunque fondamentale per evitare che un’eventuale patologia possa aggravarsi.
La degenerazione maculare senile è una malattia legata all'invecchiamento che colpisce la macula, ossia la porzione più centrale della retina. È la principale causa di perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni. Si differenzia in una forma non essudativa o "secca" e in una forma essudativa o "umida".
Cos'è la degenerazione maculare senile?
Nella degenerazione maculare senile "secca" compaiono lesioni caratteristiche denominate drusen. Si tratta di accumuli di scorie cellulari che possono riassorbirsi o calcificare. Nella degenerazione maculare "umida" oltre alle lesioni, si presenta la formazione anomala di nuovi vasi sotto la retina (membrana neovascolare sottoretinica) responsabili dell'evoluzione essudativa della degenerazione maculare. Fattori di rischio sono l'età, la familiarità, il sesso femminile, la razza caucasica e il fumo, l'ipertensione arteriosa, l'eccessiva esposizione alla luce durante la vita, l'obesità ed una dieta ricca di grassi e colesterolo.
Quali sono le cause della degenerazione maculare senile?
Al processo degenerativo maculare concorrono la sclerosi dei vasi localizzati sotto la retina (coroide), l'accumulo di lipidi e le alterazioni del metabolismo dell'epitelio pigmentato retinico (strato di cellule sottoretinico). In queste condizioni il fisiologico metabolismo della retina è impedito.
Quali sono i sintomi della degenerazione maculare senile?
Nelle fasi iniziali la malattia può non dare sintomi, soprattutto se a essere interessato è solo un occhio. Si può notare una riduzione della visione centrale, uno sfuocamento delle parole nella lettura, un'area scura al centro del campo visivo (scotoma) e una distorsione delle linee dritte (metamorfopsie). La distorsione delle immagini è un sintomo frequente all'insorgere della degenerazione maculare essudativa e deve indurre ad una visita oculistica urgente. Nella forma "secca" agli accumuli di scorie possono seguire alterazioni atrofiche della retina, cioè perdita di parte del tessuto retinico con conseguente calo della vista. Nella forma "umida", i vasi anomali sono la causa dell'essudazione sierosa e delle emorragie che si raccolgono sotto la retina. La funzione visiva centrale ne risulta gravemente compromessa.
La secchezza oculare è causata da insufficiente lacrimazione. Le conseguenze possono essere bruciori, pruriti, pizzicore, affaticamento oculare dopo la lettura, fastidio durante l’utilizzo delle lenti a contatto e formazione di piccole abrasioni sulla superficie dell’occhio. Le cause possono invece essere l’esposizione al sole o a un ambiente troppo secco, l’assunzione di farmaci contro il raffreddore o le allergie, il fumo (anche passivo), interventi chirurgici, traumi agli occhi o problemi con le lenti a contatto, la sindrome di Sjögren o, più semplicemente, l’invecchiamento.
Quali malattie si possono associare a secchezza oculare?
Le patologie che si possono associare a secchezza oculare sono le seguenti:
artrite reumatoide
Congiuntivite
LES
Blefarite
Occhio secco
Misurazione della pressione oculare.
Viene effettuata instillando una goccia di anestetico in entrambi gli occhi e misurata tramite uno strumento chiamato tono-pen che sfiora la superficie corneale.
Prenota senza telefonare e senza costi aggiuntivi, selezionando una data disponibile. Dopo la prenotazione riceverai email di conferma e promemoria tramite SMS.
La cataratta è un’opacizzazione del cristallino, la lente indispensabile per mettere a fuoco le immagini sulla retina che si trova dietro alla parte colorata dell’occhio, l’iride. È un problema tipicamente associato all’invecchiamento, che tende a insorgere dopo i 60 anni, ma che può colpire anche in giovane età e che può essere risolto con un intervento chirurgico.
Che cos’è la cataratta?
In più del 95% dei casi la cataratta è associata all’invecchiamento e viene, perciò, detta senile. Le cataratte giovanili, invece, hanno un’origine congenita o possono essere causate da farmaci, traumi e malattie agli occhi o sistemiche.
Quali sono le cause della cataratta?
In genere l’opacizzazione è causata dall’aggregazione e dall’ossidazione delle proteine del cristallino, un processo noto e diffuso in tutto l’organismo che progredisce con l’invecchiamento. Per questo motivo il 90% degli individui di età superiore ai 75 anni soffre di cataratta. Altre possibili cause sono l’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti, il diabete e il fumo.
Quali sono i sintomi della cataratta?
Il sintomo principale è l’annebbiamento progressivo, a volte con abbagliamento alla luce frontale, sdoppiamento delle immagini e talvolta un iniziale curioso miglioramento della vista. Pertanto è consigliata una visita oculistica periodica oltre i 60 anni di età, anche in assenza di sintomatologia specifica.
In caso di degenerazione maculare essudativa il trattamento più diffuso si avvale invece di iniezioni intravitreali di farmaci che contrastano la formazione di nuovi vasi (anti-VEGF e VEGF-Trap). L'iniezione del farmaco nell'occhio per quanto invasiva è meno dolorosa di un intramuscolo, si esegue in ambiente sterile e in anestesia locale con i soli colliri anestetici.
Il cheratocono è un disturbo alla cornea, la membrana trasparente che compone la parte anteriore del bulbo oculare e che costituisce la prima lente naturale dell’occhio; è una patologia cronica ad andamento progressivo, che si verifica quando la cornea perde rigidità e resistenza e il suo tessuto si assottiglia e si deforma nella parte centrale, assumendo la forma di un cono. In genere colpisce entrambi gli occhi, anche se spesso in misura diversa.
Il cheratocono è dovuto un indebolimento indotto dall’eccessiva elasticità e deformazione delle cornee ammalate: le firme di collagene che formano l’architettura corneale perdono i legami che le tengono unite e tendono progressivamente a scivolare le une sulle altre, aumentando la curvatura e contemporaneamente riducendo lo spessore del tessuto corneale. È una patologia che ha carattere familiare e genetico, pertanto si riscontra una maggiore incidenza in pazienti con parenti già affetti da cheratocono.
Il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia e affligge 55 milioni di persone nel mondo: è dovuto all’aumento della pressione interna dell’occhio e in limitati casi alla riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico (il nervo responsabile della trasmissione delle informazioni visive dalla retina al cervello). Un danno al nervo ottico si manifesta con una perdita del campo visivo che inizia nelle porzioni più periferiche coinvolgendo progressivamente le porzioni centrali del campo visivo compromettendo notevolmente la vista.
Il glaucoma può essere di due differenti tipi: ad angolo aperto e ad angolo chiuso.
L’angolo è quella porzione dell’occhio tra iride e cornea. La congiunzione di queste due strutture forma un angolo. Nell’angolo il fluido prodotto all’interno dell’occhio esce passando dal trabecolo (una sorta di filtro). In un angolo stretto la fuoriuscita dell’umore acqueo è più difficoltosa e in alcuni casi (angolo chiuso) impossibile.
Il glaucoma ad angolo aperto, più comune, è una patologia a progressione lenta, che manifesta una sintomatologia evidente solo quando ha raggiunto uno stadio avanzato. Per questo può rappresentare un pericolo per la salute dell’occhio del paziente. Interessa soprattutto i pazienti con miopia elevata, con miopia lieve con dispersione di pigmento, con pseudoesfoliatio lentis, ma anche quelli con familiarità con la patologia o che hanno seguito per lungo tempo terapie a base di cortisonici.
Il glaucoma ad angolo stretto presenta invece manifestazioni sintomatologiche sin dai primi stadi e interessa in particolar modo i pazienti più anziani e gli ipermetropi
Quali sono le cause del glaucoma?
L’occhio, per mantenersi tonico e sano, attiva al suo interno un ciclo costante di produzione e riassorbimento di acqua (umore acqueo). Quest’ultimo processo avviene a livello del trabecolato, porzione dell’occhio deputata appunto al deflusso dell’umore acqueo dall’interno dell’occhio verso l’esterno dell’occhio attraverso il circolo sanguigno. Se il trabecolato riduce la sua funzione, rallentando il riassorbimento dell’acqua, si verifica un aumento della pressione all’interno dell’occhio che può causare un danno al nervo ottico e, di conseguenza, portare allo sviluppo del glaucoma.
In alcuni casi il nervo ottico si danneggia senza un aumento della pressione, probabilmente per una riduzione dell’apporto di sangue allo stesso nervo.
Esistono anche forme congenite di glaucoma, che si manifestano già alla nascita.
Quali sono i sintomi del glaucoma?
Inizialmente, l’aumento della pressione non viene avvertito dal paziente con alcun sintomo. In seguito quando il nervo ottico inizia a danneggiarsi si iniziano a perdere le porzioni laterali del campo visivo. Quindi è la visione laterale, superiore e inferiore, non quella centrale, a essere la prima a danneggiarsi; per questo il deficit può non essere rapidamente percepito dal paziente, che inizia ad urtare contro gli oggetti, e ad avere difficoltà alla guida e nella lettura, senza accorgersi che sta perdendo porzioni laterali di campo visivo.
Tuttavia la progressione dei sintomi non è lineare e quando la malattia si aggrava si arriva a perdere anche la visione centrale molto rapidamente. In questa fase terminale le possibilità terapeutiche sono ridotte ed è per questo che i controlli oculistici periodici preventivi sono molto importanti. Infatti anche quando il glaucoma viene curato con successo, i problemi al campo visivo non si risolvono e permangono per il resto della vita dell’individuo. La prevenzione tramite visite specialistiche periodiche è dunque fondamentale per evitare che un’eventuale patologia possa aggravarsi.
La degenerazione maculare senile è una malattia legata all'invecchiamento che colpisce la macula, ossia la porzione più centrale della retina. È la principale causa di perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni. Si differenzia in una forma non essudativa o "secca" e in una forma essudativa o "umida".
Cos'è la degenerazione maculare senile?
Nella degenerazione maculare senile "secca" compaiono lesioni caratteristiche denominate drusen. Si tratta di accumuli di scorie cellulari che possono riassorbirsi o calcificare. Nella degenerazione maculare "umida" oltre alle lesioni, si presenta la formazione anomala di nuovi vasi sotto la retina (membrana neovascolare sottoretinica) responsabili dell'evoluzione essudativa della degenerazione maculare. Fattori di rischio sono l'età, la familiarità, il sesso femminile, la razza caucasica e il fumo, l'ipertensione arteriosa, l'eccessiva esposizione alla luce durante la vita, l'obesità ed una dieta ricca di grassi e colesterolo.
Quali sono le cause della degenerazione maculare senile?
Al processo degenerativo maculare concorrono la sclerosi dei vasi localizzati sotto la retina (coroide), l'accumulo di lipidi e le alterazioni del metabolismo dell'epitelio pigmentato retinico (strato di cellule sottoretinico). In queste condizioni il fisiologico metabolismo della retina è impedito.
Quali sono i sintomi della degenerazione maculare senile?
Nelle fasi iniziali la malattia può non dare sintomi, soprattutto se a essere interessato è solo un occhio. Si può notare una riduzione della visione centrale, uno sfuocamento delle parole nella lettura, un'area scura al centro del campo visivo (scotoma) e una distorsione delle linee dritte (metamorfopsie). La distorsione delle immagini è un sintomo frequente all'insorgere della degenerazione maculare essudativa e deve indurre ad una visita oculistica urgente. Nella forma "secca" agli accumuli di scorie possono seguire alterazioni atrofiche della retina, cioè perdita di parte del tessuto retinico con conseguente calo della vista. Nella forma "umida", i vasi anomali sono la causa dell'essudazione sierosa e delle emorragie che si raccolgono sotto la retina. La funzione visiva centrale ne risulta gravemente compromessa.
La secchezza oculare è causata da insufficiente lacrimazione. Le conseguenze possono essere bruciori, pruriti, pizzicore, affaticamento oculare dopo la lettura, fastidio durante l’utilizzo delle lenti a contatto e formazione di piccole abrasioni sulla superficie dell’occhio. Le cause possono invece essere l’esposizione al sole o a un ambiente troppo secco, l’assunzione di farmaci contro il raffreddore o le allergie, il fumo (anche passivo), interventi chirurgici, traumi agli occhi o problemi con le lenti a contatto, la sindrome di Sjögren o, più semplicemente, l’invecchiamento.
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Presso: Centro Oculistico Dr. Francesco Simi - Monte San Savino • visita oculistica
Professionalità, cortesia, igiene, puntualità e non meno importante simpatia.
Sentirsi accolti con empatia durante la visita specialistica per me è stato fondamentale, inoltre con professionalità e semplicità sono state spiegate le procedure alle quali dovevo essere sottoposta.
Comprendere bene per il paziente è essenziale.
Ho molta fiducia nel Dottor Francesco Simi, consiglio per tutti quelli che hanno bisogno di un bravo oculista di rivolgersi a lui.
Con stima
Luisella Fabbri
L
Lorenzo
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Verifichiamo l'autenticità di tutte le recensioni per garantire che provengano da pazienti dello specialista o del centro. Per questo, in aggiunta alle verifiche standard, abbiamo adottato 3 livelli addizionali di verifica:
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Pazienti che hanno prenotato un appuntamento con il dottore e hanno confermato il numero di telefono tramite codice SMS.
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Pazienti che hanno prenotato una visita ed effettuato il pagamento tramite MioDottore. Il numero di telefono del paziente è stato confermato tramite codice SMS. Queste recensioni hanno il livello di affidabilità più elevato.
Presso: Centro Oculistico Simi - Siena • visita oculistica
Massima competenza e professionalità, una sicurezza.
Dr. Francesco Simi
grazie mille Lorenzo della fiducia accordatami.
G
G.R
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• Presso: Centro Oculistico Dr. Francesco Simi - Monte San Savino • visita oculistica
Estremamente cordiale e preparato. Ottima esperienza.
L
Letizia
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Molto competente nel risolvere il problema del paziente.
R
Riccardo
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Grandissima disponibilità, empatia e attenzione verso il paziente. Mi ha messo subito a mio agio, seguendomi passo passo e rispondendo a tutte le mie domande. Molto professionale, lo consiglio vivamente.
Dr. Francesco Simi
Grazie mille Riccardo della recensione.
C
C02
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Presso: Centro Oculistico Dr. Francesco Simi - Monte San Savino • visita oculistica
Visita molto dettagliata e molta professionalità.
Il dottore è stato molto attento alle mi esigenze e mi ha consigliato una terapia mirata, spiegandomi attentamente anche le fasi successive del trattamento. Molto empirico e preciso. Era la mia prima visita, tornerò. Consigliato
A
Alessio Manetti
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Presso: Altro • Altro
Ottimo professionista scrupoloso e competente
Molto disponibile e chiaro nelle spiegazioni al paziente
T
T.G.
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Presso: Centro Oculistico Dr. Francesco Simi - Monte San Savino • visita oculistica
Massima professionalità e ottime spiegazioni a tutte le mie domande .
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Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno dottori,
Sono una ragazza di 32 anni e a fine maggio scorso terminai la cura con l'isotretinoina orale per poco più di sei mesi.
Sto ancora sperimentando bruciore agli occhi nonostante abbia finito la cura da diversi mesi. È migliorato nei mesi, non è più bruciore fisso e non ho gli occhi rossi. Come sintomi ho solo bruciore che in questi giorni è più fastidioso e presente.
Il mio oculista mi ha visitata e non ha riscontrato problemi, mi ha detto che ho l'occhio leggermente irritato e mi ha prescritto le nuove lenti per la miopia. Mi ha parlato di film lacrimale lievemente alterato e questo può causare bruciore. Mi ha prescritto solo un collirio idratante con acido ialuronico. Rientrerà tutto alla "normalità"? Vi ringrazio.
Buongiorno,
Se in questi giorni il bruciore è più marcato eviterei l'utilizzo delle lenti a contatto e continuerei nella terapia con collirio idratante al bisogno. Utile potrebbe essere l'utilizzo di un gel la sera prima di andare a dormire che stabilizza il film lacrimale.
Per quanto riguarda il ritorno alla normalità, è un processo un pò più lungo ma sicuramente la situazione oculare rientrerà nella normalità con un pò di pazienza.
Perfavore aiutatemi sto davvero male sono 12 giorni cheo sento una senzazione di avere granelli negli entrambi gli occhi sto davvero male soffro di ansia ho paura di morire non so se vedo un po' offuscato parfavore aiutatemi sento come dei granelli negli entrambi occhi aiutatemi perfavore cosa potrebbe essere?
Buonasera, innanzitutto stia tranquilla e non si agiti. La sensazione che descrive potrebbe essere solamente un'iniziale sofferenza dell'epitelio corneale, molto fastidioso ma assolutamente niente di grave, spesso legato a un discomfort del film lacrimale. Se non riesce nel breve a fare una visita oculistica, Le consiglio di utilizzare delle buone lacrime artificiali e poi di farsi visitare per poterle impostare la terapia più idonea.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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