Dott.ssa Fabiana Greco

La consulenza psicologica è una modalità di intervento che serve a definire la problematica portata dal cliente, identificare alcune connessioni fra il problema specifico e il più ampio contesto di vita della persona e individuare, insieme alla persona, le risorse per poter raggiungere gli obiettivi desiderati. L’ analisi della presentazione del problema e l’analisi della richiesta aiutano il terapeuta a favorire la costruzione dell’ intervento e dopo una sua restituzione, la persona può decidere quali strategie adottare, compreso se avvalersi o meno di un successivo percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.

Prevede analisi della richiesta e accordo sugli obbiettivi della persona. Dopo 8 - 10 sedute si fa un bilancio sul lavoro svolto ed eventuale ri-negoziazione del contratto terapeutico. L’approccio di riferimento teorico e metodologico è quello sistemico-relazionale che spiega il comportamento dell’ individuo focalizzando l’attenzione sull’ambiente in cui egli è vissuto, sul sistema, sulla rete di relazioni significative di cui egli è parte. Esso predilige l’ottica familiare, ma le dinamiche disfunzionali possono collocarsi anche nel sistema coppia, nell’ ambiente lavorativo, nei gruppi di appartenenza etc.., prevedendo, quindi, la convocazione dei sistemi di appartenenza familiare e/o di coppia dell’individuo. La terapia individuale sistemica prevede il lavoro sulle relazioni significative che animano la vita dell’ individuo nel presente, nel passato e nell’ipotetico futuro, non tralasciando però pensieri, emozioni, storie e vissuti legati alla dimensione individuale. Un’ eventuale problematica non viene letta e trattata come caratteristica insita nell’ individuo, ma come esito di esperienze relazionali. La diagnosi fa riferimento alla clinica ed al funzionamento del singolo e del gruppo di appartenenza all’ interno dello specifico contesto. L’ intervento terapeutico mira a modificare, attraverso un processo di co-costruzione tra terapeuta e individuo/famiglia, i modelli disfunzionali presenti nel contesto entro il quale il disagio/disturbo del paziente è emerso, stimolando le risorse familiari e rafforzando sia il funzionamento individuale sia quello familiare. Nei casi di problematiche che riguardano bambini e adolescenti, si possono manifestare blocchi evolutivi del sistema familiare che possono essere ridotti fino a scomparire attraverso la psicoterapia di famiglia. L’ intervento, in questi casi, ha l’obbiettivo di modificare e rendere funzionali alcune regole del sistema, modalità di comunicazione e di interazione disfunzionali tra i membri, quelle cioè che impediscono di raggiungere il risultato sperato. Infatti, una comunicazione disfunzionale nella famiglia può indurre un membro a sviluppare patologie gravi. L’impianto teorico dell’approccio sistemico-relazionale si basa sul modo in cui si considerano concetti come quelli di sintomo, diagnosi e trattamento nell’ ambito del disagio psichico, partendo dall’ assunto che l’individuo non è disgiunto dagli altri, ma è parte integrante di un sistema, ad esempio quello della famiglia. Il sintomo viene interpretato come messaggio che il singolo lancia al suo sistema di riferimento, per manifestare un disagio che è proprio del sistema stesso. L’individuo affetto da psicopatologia si fa portatore del sintomo, è il paziente designato che esprimere un conflitto dell’intero nucleo. Il sintomo indica una disfunzionalità dell’intero sistema. La terapia sistemica relazionale sembra essere la più adatta per promuovere questa tipologia di intervento, ma non sottovaluta l’importanza di una cooperazione tra più approcci psicoterapeutici e più figure professionali. In generale, a seconda del caso e del disturbo trattato , la psicoterapia potrà essere strutturata in setting familiare, di coppia, individuale o in combinazione, sulla base della valutazione del terapeuta.

Prevede l'analisi della richiesta e accordo sugli obbiettivi della persona. Dopo 8 - 10 sedute si fa un bilancio sul lavoro svolto ed eventuale ri-negoziazione del contratto terapeutico. L’approccio di riferimento teorico e metodologico è quello sistemico-relazionale che spiega il comportamento dell’ individuo focalizzando l’attenzione sull’ambiente in cui egli è vissuto, sul sistema, sulla rete di relazioni significative di cui egli è parte. Esso predilige l’ottica familiare, ma le dinamiche disfunzionali possono collocarsi anche nel sistema coppia, nell’ ambiente lavorativo, nei gruppi di appartenenza etc.., prevedendo, quindi, la convocazione dei sistemi di appartenenza familiare e/o di coppia dell’individuo. La terapia individuale sistemica prevede il lavoro sulle relazioni significative che animano la vita dell’ individuo nel presente, nel passato e nell’ipotetico futuro, non tralasciando però pensieri, emozioni, storie e vissuti legati alla dimensione individuale. Un’ eventuale problematica non viene letta e trattata come caratteristica insita nell’ individuo, ma come esito di esperienze relazionali. La diagnosi fa riferimento alla clinica ed al funzionamento del singolo e del gruppo di appartenenza all’ interno dello specifico contesto. L’ intervento terapeutico mira a modificare, attraverso un processo di co-costruzione tra terapeuta e individuo/famiglia, i modelli disfunzionali presenti nel contesto entro il quale il disagio/disturbo del paziente è emerso, stimolando le risorse familiari e rafforzando sia il funzionamento individuale sia quello familiare. Nei casi di problematiche che riguardano bambini e adolescenti, si possono manifestare blocchi evolutivi del sistema familiare che possono essere ridotti fino a scomparire attraverso la psicoterapia di famiglia. L’ intervento, in questi casi, ha l’obbiettivo di modificare e rendere funzionali alcune regole del sistema, modalità di comunicazione e di interazione disfunzionali tra i membri, quelle cioè che impediscono di raggiungere il risultato sperato. Infatti, una comunicazione disfunzionale nella famiglia può indurre un membro a sviluppare patologie gravi. L’impianto teorico dell’approccio sistemico-relazionale si basa sul modo in cui si considerano concetti come quelli di sintomo, diagnosi e trattamento nell’ ambito del disagio psichico, partendo dall’ assunto che l’individuo non è disgiunto dagli altri, ma è parte integrante di un sistema, ad esempio quello della famiglia. Il sintomo viene interpretato come messaggio che il singolo lancia al suo sistema di riferimento, per manifestare un disagio che è proprio del sistema stesso. L’individuo affetto da psicopatologia si fa portatore del sintomo, è il paziente designato che esprimere un conflitto dell’intero nucleo. Il sintomo indica una disfunzionalità dell’intero sistema. La terapia sistemica relazionale sembra essere la più adatta per promuovere questa tipologia di intervento, ma non sottovaluta l’importanza di una cooperazione tra più approcci psicoterapeutici e più figure professionali. In generale, a seconda del caso e del disturbo trattato , la psicoterapia potrà essere strutturata in setting familiare, di coppia, individuale o in combinazione, sulla base della valutazione del terapeuta.

Sulla base dell'analisi della presentazione del problema e dell'analisi della richiesta, il terapeuta costruisce l' intervento e, dopo una sua restituzione, la famiglia può decidere quali strategie adottare, compreso se avvalersi o meno di un successivo percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.

Nel momento in cui un minore (bambino/adolescente) manifesta una specifica problematica, la consulenza genitoriale appare parte integrante dell’intervento globale. L’ analisi della presentazione del problema e l’analisi della richiesta aiutano il terapeuta a favorire la costruzione dell’ intervento e dopo una sua restituzione, i genitori possono decidere quali strategie adottare, compreso se avvalersi o meno di un successivo percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia. La consulenza a genitori con figli affetti da disabilità intellettiva o da Disturbi dello Sviluppo, prevede un orientamento verso modalità di intervento (quali sostegno alle relazioni, orientamento e accompagnamento della famiglia) mirate alla costruzione di un progetto di vita del figlio (minore o adulto) e della famiglia stessa, facilitando anche la collaborazione con le realtà e figure socio-sanitarie territoriali già attive o che vanno attivate qualora la famiglia ne abbia bisogno e non conosca quali opportunità offre il territorio (vd. anche prestazione riguardante il sostegno alla genitorialità).

Dopo la prima consulenza e dopo aver valutato la richiesta, il costo dell'eventuale presa in carico e le relative prestazioni successive saranno stabilite sulla base della richiesta stessa e dell'iter giuridico. La psicologia giuridica studia sotto il profilo psicologico la persona in rapporto alla posizione giuridica ed al ruolo rivestito nella famiglia, nella scuola, nel mondo del lavoro e delle professioni e nella società, al fine di raccogliere dati comportamentali e sottoporli al vaglio dell'autorità giudiziaria incaricata del processo civile o penale. L'ambito concerne lo studio di: - fattori della personalità; - condizioni della personalità (fragilità psichica, deficit intellettivo, stress psicosomatico, affaticamento mentale, morbilità psichica, pericolosità sociale); - aspetti psicologici conseguenti a separazione, divorzio, adozione nazionale e internazionale, affido etero-familiare del minore, maltrattamento di minori e abuso sessuale, violenza di gruppo, turbamento mentale e psicofisico della vittima; - minori a rischio di devianza, principali fattori delle “carriere criminali”, bullismo, “branco”, dipendenze e sfruttamento; - aspetti psicologici della responsabilità penale dei minori e degli adulti; - comportamento del “testimone”, effetti dello stato di reclusione; - valutazione/misurazione del danno psichico; - osservazione e descrizione psicologica del comportamento deviato e della colpa; - consulenza tecnica e perizia psicologica, in ambito civile e penale, per il Tribunale.

E' un intervento psicoterapeutico sul bambino e sull'adolescente mediato attraverso il rapporto di consulenza con i genitori. Prevede percorsi clinico assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza, profili di cura.

E' un intervento rivolto ai genitori e che può essere destinato o direttamente al nucleo familiare o a gruppi di genitori. Alla famiglia come nucleo Il supporto psicologico e psico-educativo alla famiglia con problematiche legate alla disabilità di un proprio componente minore o adulto) ha la funzione di: - aiutare a comprendere meglio la problematica dei propri figli e a trovare le soluzioni educative ottimali per loro; - stimolare le risorse presenti e rafforzare il funzionamento familiare; - modificare e rendere funzionali alcune regole del sistema familiare, modalità di comunicazione e di interazione disfunzionali; - informare sulle caratteristiche delle differenti diagnosi e sulle influenze di queste sulle capacità di autonomia, di regolazione emotiva e di adattamento dei propri figli; - facilitare il rapporto con i Servizi socio-sanitari territoriali attivi o da attivare e con la Scuola; prevedere anche incontri e collaborazioni con altre figure professionali, per far fronte a problemi di natura individuale, senza perdere di vista il percorso educativo a sostegno della famiglia. Gruppi di sostegno genitoriale Sostegno ai genitori nella loro funzione educativa I gruppi sono dedicati a coppie genitoriali o a singoli genitori. Sono pensati e strutturati sulla base della rilevazione, nel lavoro con le famiglie, di bisogni quali il sostegno alle relazioni familiari e l’accompagnamento nella gestione delle problematiche esistenti. Si propongono di rendere maggiormente fruibile un intervento di aiuto attraverso la dimensione del gruppo quale spazio di ascolto, scambio, confronto, informazione. Il gruppo di sostegno ha la funzione di: - aiutare a comprendere meglio la problematica dei propri figli e a trovare le soluzioni educative ottimali per loro; - creare momenti di riflessione sul ruolo genitoriale, offrendo strumenti mirati a facilitare un percorso di consapevolezza e di crescita personale/relazionale nella gestione della problematica del figlio; - recuperare un atteggiamento positivo e incoraggiante verso i propri figli; stimolare le risorse presenti e rafforzare il funzionamento familiare; - modificare e rendere funzionali alcune regole del sistema familiare, modalità di comunicazione e di interazione disfunzionali; - costruire un confronto positivo tra le altre famiglie attivando uno spazio di condivisione emotiva in un clima di ascolto attivo, al fine di fronteggiare gli stress quotidiani; - informare sulle caratteristiche delle differenti diagnosi e sulle influenze di queste sulle capacità di autonomia, di regolazione emotiva e di adattamento dei propri figli; - facilitare il rapporto con i Servizi Socio-sanitari territoriali attivi o da attivare e con la Scuola; prevedere anche incontri con altre figure professionali, per far fronte a problemi di natura individuale, senza perdere di vista il percorso educativo a sostegno della famiglia. Prezzo: consulenza familiare € 40,00 incontro di gruppo € 25,00 (a persona)

Prevede l'analisi della richiesta e accordo sugli obbiettivi della famiglia. Dopo 8 - 10 sedute si fa un bilancio sul lavoro svolto ed eventuale ri-negoziazione del contratto terapeutico. L’approccio di riferimento teorico e metodologico è quello sistemico-relazionale che spiega il comportamento dell’ individuo focalizzando l’attenzione sull’ambiente in cui egli è vissuto, sul sistema, sulla rete di relazioni significative di cui egli è parte. Esso predilige l’ottica familiare, ma le dinamiche disfunzionali possono collocarsi anche nel sistema coppia, nell’ ambiente lavorativo, nei gruppi di appartenenza etc.., prevedendo, quindi, la convocazione dei sistemi di appartenenza familiare e/o di coppia dell’individuo. La terapia individuale sistemica prevede il lavoro sulle relazioni significative che animano la vita dell’ individuo nel presente, nel passato e nell’ipotetico futuro, non tralasciando però pensieri, emozioni, storie e vissuti legati alla dimensione individuale. Un’ eventuale problematica non viene letta e trattata come caratteristica insita nell’ individuo, ma come esito di esperienze relazionali. La diagnosi fa riferimento alla clinica ed al funzionamento del singolo e del gruppo di appartenenza all’ interno dello specifico contesto. L’ intervento terapeutico mira a modificare, attraverso un processo di co-costruzione tra terapeuta e individuo/famiglia, i modelli disfunzionali presenti nel contesto entro il quale il disagio/disturbo del paziente è emerso, stimolando le risorse familiari e rafforzando sia il funzionamento individuale sia quello familiare. Nei casi di problematiche che riguardano bambini e adolescenti, si possono manifestare blocchi evolutivi del sistema familiare che possono essere ridotti fino a scomparire attraverso la psicoterapia di famiglia. L’ intervento, in questi casi, ha l’obbiettivo di modificare e rendere funzionali alcune regole del sistema, modalità di comunicazione e di interazione disfunzionali tra i membri, quelle cioè che impediscono di raggiungere il risultato sperato. Infatti, una comunicazione disfunzionale nella famiglia può indurre un membro a sviluppare patologie gravi. L’impianto teorico dell’approccio sistemico-relazionale si basa sul modo in cui si considerano concetti come quelli di sintomo, diagnosi e trattamento nell’ ambito del disagio psichico, partendo dall’ assunto che l’individuo non è disgiunto dagli altri, ma è parte integrante di un sistema, ad esempio quello della famiglia. Il sintomo viene interpretato come messaggio che il singolo lancia al suo sistema di riferimento, per manifestare un disagio che è proprio del sistema stesso. L’individuo affetto da psicopatologia si fa portatore del sintomo, è il paziente designato che esprimere un conflitto dell’intero nucleo. Il sintomo indica una disfunzionalità dell’intero sistema. La terapia sistemica relazionale sembra essere la più adatta per promuovere questa tipologia di intervento, ma non sottovaluta l’importanza di una cooperazione tra più approcci psicoterapeutici e più figure professionali. In generale, a seconda del caso e del disturbo trattato , la psicoterapia potrà essere strutturata in setting familiare, di coppia, individuale o in combinazione, sulla base della valutazione del terapeuta.

I percorsi di sostegno alla genitorialità offrono un aiuto concreto in ambito educativo e psicologico e supportano l’intera famiglia con strategie mirate, uniche per ogni nucleo familiare. I percorsi sono dedicati anche famiglie con figlio affetto da disabilità intellettiva o Disturbi dello Sviluppo. In questo caso sono previste le seguenti prestazioni Il supporto psicologico e psico-educativo alla famiglia con problematiche legate alla disabilità di un proprio componente minore o adulto) ha la funzione di: - aiutare a comprendere meglio la problematica dei propri figli e a trovare le soluzioni educative ottimali per loro; - stimolare le risorse presenti e rafforzare il funzionamento familiare; - modificare e rendere funzionali alcune regole del sistema familiare, modalità di comunicazione e di interazione disfunzionali; - informare sulle caratteristiche delle differenti diagnosi e sulle influenze di queste sulle capacità di autonomia, di regolazione emotiva e di adattamento dei propri figli; - facilitare il rapporto con i Servizi socio-sanitari territoriali attivi o da attivare e con la Scuola; prevedere anche incontri e collaborazioni con altre figure professionali, per far fronte a problemi di natura individuale, senza perdere di vista il percorso educativo a sostegno della famiglia. Gruppi di sostegno genitoriale Sostegno ai genitori nella loro funzione educativa. I gruppi sono dedicati a coppie genitoriali o a singoli genitori. Sono pensati e strutturati sulla base della rilevazione, nel lavoro con le famiglie, di bisogni quali il sostegno alle relazioni familiari e l’accompagnamento nella gestione delle problematiche esistenti. Si propongono di rendere maggiormente fruibile un intervento di aiuto attraverso la dimensione del gruppo quale spazio di ascolto, scambio, confronto, informazione. Il gruppo di sostegno ha la funzione di: - aiutare a comprendere meglio la problematica dei propri figli e a trovare le soluzioni educative ottimali per loro; - creare momenti di riflessione sul ruolo genitoriale, offrendo strumenti mirati a facilitare un percorso di consapevolezza e di crescita personale/relazionale nella gestione della problematica del figlio; - recuperare un atteggiamento positivo e incoraggiante verso i propri figli; stimolare le risorse presenti e rafforzare il funzionamento familiare; - modificare e rendere funzionali alcune regole del sistema familiare, modalità di comunicazione e di interazione disfunzionali; - costruire un confronto positivo tra le altre famiglie attivando uno spazio di condivisione emotiva in un clima di ascolto attivo, al fine di fronteggiare gli stress quotidiani; - informare sulle caratteristiche delle differenti diagnosi e sulle influenze di queste sulle capacità di autonomia, di regolazione emotiva e di adattamento dei propri figli; - facilitare il rapporto con i Servizi Socio-sanitari territoriali attivi o da attivare e con la Scuola; prevedere anche incontri con altre figure professionali, per far fronte a problemi di natura individuale, senza perdere di vista il percorso educativo a sostegno della famiglia. Prezzo: consulenza familiare € 40,00 incontro di gruppo € 25,00 (a persona)

Gruppi condotti in coterapia e compresenza con la logopedista e mirati al supporto delle difficoltà nella comunicazione, nella relazione, nell’interazione sociale. I Destinatari sono bambini con: · Disturbi del neurosviluppo, · Difficoltà di comunicazione verbale e non verbale, · Difficoltà emotive e relazionali. Il gruppo diventa l’ambiente protetto e il laboratorio in cui si possono apprendere le regole di una comunicazione efficace con l’altro attraverso esercitazioni e attività che · agevolano l’auto-osservazione, l’auto-riflessione, la consapevolezza di sé e dell’altro, l'espressione delle emozioni, la capacità di prendere l’iniziativa diventando agenti attivi nella relazione; · promuovono l'ascolto, la condivisione, il confronto, il sostegno reciproco, l' autoregolazione delle emozioni. La dimensione del gruppo permette di lavorare alle problematiche specifiche di ciascun partecipante dopo una prima fase di valutazione e dopo aver individuato l’obbiettivo specifico per ciascuno. Il coinvolgimento della famiglia Il lavoro di gruppo con i bambini è integrato da incontri genitoriali periodici mirati all’accompagnamento verso modalità relazionali più funzionali con il proprio figlio e di quest’ultimo con l’ambiente esterno.