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Dott.ssa Emanuela Borri

Via Cadorna 47, Meda 20825

Le parole che restano
Ci sono parole che si dicono nel silenzio di uno studio, tra un respiro che cambia ritmo e una storia che si ricompone piano piano.
Parole che non hanno bisogno di eco, perché bastano a chi le pronuncia e a chi le accoglie.
E poi ci sono parole che possono diventare segni leggeri lasciati sulla strada, come sassolini bianchi per chi ancora non sa da dove cominciare.
Se hai sentito che il nostro percorso, breve o lungo che sia stato, ti ha lasciato qualcosa di buono, puoi scegliere di raccontarlo con una recensione. Non per svelare ciò che è tuo — quello resta protetto, sempre — ma per dire, semplicemente: “io qui mi sono sentito/a al sicuro”, “ho trovato ascolto”, “qualcosa è cambiato”.
Qualche piccola regola per farlo con cura:
Non serve raccontare la tua storia: bastano poche parole sul clima, sull’accoglienza, sulla fiducia.
Evita dettagli clinici o troppo intimi: la tua privacy viene prima di tutto.
Scegli la tua voce: che sia semplice, poetica, ironica… purché sia tua.
Ogni recensione è un gesto di gratitudine che si trasforma in dono per altri.
Grazie se vorrai farlo. E grazie, comunque, per esserti affidato/a. Le storie che si incrociano qui non si dimenticano!

16/06/2025

Esperienze

Sono psicologa, con una lunga esperienza nel campo della comunicazione, della medicina narrativa e della scrittura terapeutica. Mi occupo di diagnosi, valutazione psicologica e counseling nelle seguenti aree: disturbi della personalità, disturbi dell’alimentazione, gestione delle emozioni, stress, ansia e depressione, difficoltà relazionali e problemi di coppia.

Nel mio lavoro, pongo particolare attenzione al significato dei comportamenti e al loro impatto sul vissuto emotivo, per accompagnare la persona in un percorso di consapevolezza e crescita personale.

Attraverso un sostegno mirato e un counseling personalizzato, è possibile rielaborare schemi mentali ed emotivi che limitano il benessere quotidiano, trasformando difficoltà e ostacoli in occasioni di apprendimento e cambiamento.

Utilizzo strumenti come l’ascolto interiore, la respirazione emotiva e la narrazione terapeutica per aiutare le persone a ritrovare equilibrio, autenticità e direzione nella propria storia di vita.

Se senti il bisogno di ritrovare un nuovo spazio per te, ti invito a prenotare un primo colloquio: insieme possiamo costruire un percorso che metta al centro il tuo benessere e la tua unicità.
Altro Su di me

Approccio terapeutico

Psicologia breve e strategica
Psicologia clinica-dinamica

Aree di competenza principali:

  • Psicologia cognitiva

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Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico

    Da 60 €

  • Consulenza LGBTQIA+

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  • Test di personalità

    Da 80 €

  • Tecniche di rilassamento

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  • Sostegno psicologico

    Da 60 €

12 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • F

    Non è solo una semplice psicologa è qualcosa di molto di più penso che in anni di terapia questa è la prima volta che ho trovato una persona così speciale che va oltre il rapporto paziente dottore la sua umanità oggi è difficile da trovare la sceglierei altre mille volte

     • Psicologia Online consulenza online  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Grazie per aver condiviso queste parole. Ogni percorso è una storia che prende forma nell’incontro, nel tempo e nell’ascolto reciproco. Il mio lavoro è prendermi cura delle storie che mi vengono affidate, accompagnandole con rispetto, presenza e responsabilità. Sapere che questo è arrivato rende significativo l'incontro e il cammino che percorriamo insieme.


  • C

    Una persona meravigliosa che sa accoglierti e guidarti

     • Psicologia Online colloquio psicologico online  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Grazie per queste parole. Accogliere e accompagnare è parte essenziale del mio lavoro: ogni percorso è una storia che si costruisce insieme, passo dopo passo.


  • R

    Ottimo impatto alla prima call, mi sono sentita subito meglio, sono fiduciosa

     • Psicologia Online colloquio psicologico online  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Ti ringrazio per questa fiducia. Qui potrai ascoltarti e osservare ciò che accade dentro di te, e io sarò con te nel farlo, mantenendo un ritmo che sentiamo adatto.


  • R

    Ottimo primo impatto. Empatia istantanea con il paziente.

     • Studio di Psicologia, Meda colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Mi ha fatto piacere leggere le tue parole e sapere che il mio impegno e il mio percorso nella relazione d'aiuto sono apprezzati. Continuerò a fare del mio meglio per crescere e migliorare ancora. Il tuo feedback è una motivazione preziosa e lo custodisco con gratitudine.


  • F

    Sono andata alla prima seduta e mi sono trovata benissimo! La dottoressa è estremamente competente ed ha un'empatia rara!

     • Studio di Psicologia, Meda colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    La ringrazio di cuore per le sue parole e per la fiducia.
    Sono davvero felice che si sia sentita accolta e compresa fin dal primo incontro.
    Ogni percorso nasce da un primo passo, e quando questo avviene in un clima di fiducia ed empatia, può trasformarsi in una preziosa opportunità di crescita personale.
    Grazie ancora per aver condiviso la sua esperienza con tanta sensibilità.


  • R

    Emanuela mi ha accolta dal lato umano come pochissimi professionisti che ho incontrato. Mi sono sentita profondamente vista e accompagnata nel mio percorso di consapevolezza. Ho sentito tutta la sua eccellente professionalità in ogni fase dei colloqui, nelle sue domande, nelle rielaborazioni, nelle considerazioni che abbiamo condiviso. Mi ha fatto sentire ascoltata e degna, nella mia condizione di fragilità che le ho presentato.

     • Psicologia Online colloquio psicologico online  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Le tue parole restituiscono il senso più autentico del mio lavoro: non solo incontrare una persona, ma incontrare la sua storia. Ogni volta che qualcuno entra nel mio studio porta con sé fragilità, domande, desideri e ricordi: custodirli con rispetto è per me un atto di fiducia reciproca. Sapere che ti sei sentita vista, ascoltata e accompagnata significa che il nostro dialogo ha trovato uno spazio vero, capace di accogliere ciò che eri pronta a condividere. Credo che ogni percorso di consapevolezza sia come un racconto che si scrive insieme: con le pause, le domande, le rielaborazioni, le intuizioni. Sono grata di aver potuto essere accanto a te in questo cammino, con la convinzione che ogni storia, quando è accolta con cura, diventa occasione di rinascita e trasformazione.


  • G

    Prima seduta, mi sono trovato subito a mio agio, psicologa attenta, gentile ed educata, consigliata!

     • Studio di Psicologia, Meda colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Sapere che ti sei sentito a tuo agio già dal primo incontro è davvero importante per me. So bene quanto possa essere difficile varcare la soglia di uno studio psicologico per la prima volta: spesso ci accompagna un senso di imbarazzo, timore o vergogna.
    Eppure, quello è proprio il primo passo verso un ascolto autentico di sé. In studio non si viene giudicati, ma accolti con rispetto, delicatezza e attenzione. Ogni storia ha il suo tempo e il suo modo di essere raccontata, e il mio compito è offrirti uno spazio sicuro in cui poterlo fare.
    Non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto. Anzi, è un gesto di grande coraggio e cura verso di sé.


  • S

    Sono estremamente grata di aver incontrato la Dottoressa Emanuela, una professionista incredibile che mi ha accompagnato nel mio percorso di crescita personale. La sua empatia, la sua pazienza e la sua competenza hanno avuto un impatto enorme sulla mia vita. Ogni sessione con lei è stata un'opportunità per esplorare me stessa in un ambiente sicuro, sereno e privo di giudizio. E' riuscita a creare uno spazio in cui mi sono sentita ascoltata e compresa. La sua capacità di ascolto attivo e la sua guida delicata ma incisiva mi hanno aiutato a vedere le cose da nuove prospettive, permettendomi di prendere decisioni più informate e di affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità e resilienza. Consiglio vivamente la Dottoressa Borri a chiunque stia cercando un aiuto professionale genuino e di alta qualità. Grazie a lei, ho imparato a gestire meglio le mie emozioni, a comprendere le mie reazioni e, soprattutto, a volermi bene. Un'esperienza che mi ha arricchito profondamente.

     • Studio di Psicologia, Meda  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Grazie Serena per le tue parole. Sapere che il percorso condiviso è stato per te significativo è il dono più grande per chi, come me, lavora ogni giorno con passione e rispetto per la storia di ciascuno. Ti auguro di continuare a camminare con fiducia e autenticità!


  • M

    In passato avevo intrapreso dei percorsi per affrontare le mie problematiche ma non riuscivo a trovare la svolta. A seguito di una nuova ricaduta ho deciso di ricominciare il mio percorso con Emanuela.
    Mi hanno colpito da subito la sua accoglienza e la sua empatia, mi ha fatto sentire molto a mio agio nel raccontare le mie esperienze e il mio bisogno.
    Abbiamo condiviso il percorso che avrei dovuto affrontare e grazie agli strumenti, le tecniche, il suo ascolto e il suo supporto non ho mollato neppure nei momenti più difficili, ho superato difficoltà che non avrei mai potuto immaginare di fare da sola.
    Se la professionalità e la dedizione fanno la differenza, lei lo conferma.
    La consiglio a chi voglia crescere sia personalmente che professionalmente e nella ricerca della propria consapevolezza e del benessere,
    Il cammino è lungo ma sapere di essere accompagnata mi rassicura, e di questo le sarò sempre grata.

     • Psicologia Online consulenza online  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Le tue parole mi onorano e mi ricordano quanto sia prezioso il lavoro che abbiamo fatto insieme. Ti ringrazio per la fiducia che mi hai accordato e per aver scelto di raccontarti e affrontare il cambiamento. Il merito del percorso è tuo: io ho solo avuto il privilegio di accompagnarti.


  • R

    Ottima esperienza, grande professionalità, puntuale, accogliente e preparata. Grazie Emanuela !

     • Psicologia Online consulenza online  • 

    Dott.ssa Emanuela Borri

    Ti ringrazio per il tempo che hai dedicato a lasciare questa recensione. Le tue parole raccontano il valore del lavoro che portiamo avanti insieme. Continuare a coltivare la consapevolezza e il benessere personale è un percorso coraggioso: grazie per avermi permesso di farne parte.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 23 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno
Mi trovo ad affrontare una situazione lavorativa complessa e vorrei un parere su come potermi muovere al meglio.
Dopo tre anni di lavoro in sala colazioni avendo capito di non essendo portata per lavori pratici, e comunque con una laurea triennale alle spalle, ho deciso di provare a lavorare in reception. Dopo un percorso formativo in cui ho imparato in due settimane ad usare pos, gestionale, smistare posta elettronica secondo i loro standard, e un discorso complesso con l’equipaggio di marittimi delle varie navi da crociera che la struttura ospita quotidianamente, l’azienda, che ha diversi hotel di sua proprietà, mi ha proposto un contratto a chiamata a tempo determinato come seconda postazione e supporto alla prima postazione consapevoli che data l’inesperienza e la poca conoscenza alberghiera la mia figura non potesse essere di alter ego alla prima postazione con cui collaboravo nei turni. Ciò nonostante visto il mio impegno e progressi lavorativi e anche il fatto si era instaurato un buon clima con i colleghi mi hanno prorogato il contratto a chiamata alla fine di settembre con possibile proseguo che valutava l’andamento del mio percorso lavorativo. Ho affiancato cinque colleghi, tra veterani che lavoravano lì da 25 anni e nuovi, molto diversi da loro e non essendoci un protocollo comune mi sono dovuta adattare a seguire il metodo lavorativo di ogni collega che affiancavo sentendomi anche in difficoltà nel non avere la libertà personale di scegliere poi il metodo che preferivo. Dei cinque colleghi con cui lavoravo , solo tre mi hanno dato fiducia nel supporto che potevo loro offrire: rispondere autonomamente alla posta, addebiti, chiusura preautorizzazioni guidate, check in senza esercitare troppo controllo in quanto dopo pochi giorni avendo compreso le procedure di check in e check out inserimento camere nel gestionale, tariffe e addebiti, ero già in grado di lavorare senza errori. Purtroppo invece le veterane con cui lavoravo non mi hanno mai dato fiducia e quando cercavo di rendermi utile come facevo con gli altri colleghi, prendendo subito i documenti, dando indicazioni ai clienti, mentre loro erano al pc a vedere la posta magari, lo hanno preso come prevaricazione e sono stata richiamata dalla proprietaria che mi ha detto a voce di voler concludere il rapporto lavorativo perchè queste colleghe veterane so sono lamentate del mio comportamento e preferivano lavorare da sole allora gli ho detto che non essendo a conoscenza di questo loro disagio, assumendomi anche la colpa di aver dato una impressione sbagliata, preferivo mi fosse stato detto prima e mi hanno detto pensavano lo avrei capito da sola nel corso delle settimane. A seguito di questo colloquio ero rimasta con il direttore che mi sarebbe stato concesso qualche giorno per rivedere e modificare la situazione, ho cercato chiarimenti con queste colleghe ma mi hanno detto “non so cosa ti hanno detto loro noi non riferiamo quello che ci viene chiesto e come ci troviamo durante gli affiancamenti, Il fatto è che gli affiancamenti devono essere un supporto, un aiuto per noi e non un continuo controllo se quello che fate lo fate bene perché così diventa un lavoro doppio per noi ed è veramente fonte di stress. A noi serve una persona che sappia già lavorare bene in autonomia e che conosca il lavoro alberghiero, se la persona non è adatta non è qualcosa di personale è solo che non può svolgere l’attività lavorativa richiesta. Mi dispiace
Comunque io sono disponibile, quando vuoi.
Si lamentavano continuamente di errori (addebiti errati, mancato inserimento delle camere nel gestionale, e altro, dei nuovi ma poi hanno fatto ricadere la colpa su di me senza prove evidenti. So per certo di non aver commesso errori in quanto ho sempre prestato molta attenzione su questo. Dopo un paio di giorni dal colloquio mentre ero in turno è arrivata nella mail dell’hotel in cui lavoravo la comunicazione seguente della proprietaria che comunicava il termine in data odierna del mio affiancamento in quell’hotel e avrebbero informato il personale circa le nuove decisioni prese dalla direzione. Allora ho risposto “Buongiorno nel ringraziarla per la comunicazione non avendo ricevuto alcun preavviso dei quindici giorni contrattuali per il licenziamento posso supporre i suddetti mi verranno pagati nella busta paga successiva?
Mi è stato poi risposto “ non sei licenziata, avendo un contratto a chiamata, ti stiamo solo avvisando che per la prossima settimana non sono previste chiamate”
Solo che fino a prima del richiamo avuto, lavoravo con continuità settimanale ogni giorno con un riposo di due giorni a settimana

Un collega di quelli che mi stima mi ha detto di attendere come evolve la situazione ma se entro una decina di giorni non so nulla di cercarmi altro. Vorrei chiedere un parere sulla mia situazione e cosa fare. Personalmente mi sento confusa e non vedo chiarezza, ma se il problema è che queste colleghe preferiscono lavorare sole perché non posso proseguire il mio percorso con gli altri colleghi che riconoscono il mio impegno e mi danno fiducia? Ruotano sempre di settimana in settimana, una settimana uno lavora in un hotel e una settimana in un altro , ma le comunicazioni della proprietaria sembrano confuse al riguardo e vorrei capire meglio se posso dare una voce o se è stata semplicemente fatta una mossa di sospensione per vedere chi commetteva errori o se mi trovo davanti ad un licenziamento non formale che non vogliono fare ma non prevedono di richiamarmi.
Confido in un vostro supporto e Ringrazio per l’attenzione

Grazie per aver condiviso con tanta precisione e lucidità la tua esperienza: il tuo racconto evidenzia chiaramente quanto tu stia mettendo impegno e desiderio di crescita nel tuo percorso professionale.
Dal punto di vista psicologico, la situazione che descrivi è complessa ma tutt'altro che rara nei contesti di lavoro ad alta densità relazionale, specialmente quando non esistono protocolli chiari e il clima di comunicazione non è improntato alla trasparenza.
Ci sono alcuni nodi su cui può essere utile portare chiarezza:
L’ambiguità comunicativa dell’azienda sembra aver generato in te una sensazione di instabilità e frustrazione. Quando mancano feedback precisi, criteri condivisi di valutazione e uno spazio sicuro per il confronto, è facile che ogni segnale venga interpretato con ansia o venga vissuto come una delegittimazione del proprio valore.
Le dinamiche relazionali tra colleghi giocano un ruolo chiave: a volte l’insicurezza altrui, o il timore del cambiamento, può tradursi in una forma di esclusione velata o esplicita verso le persone nuove, anche quando queste si mostrano collaborative e competenti. Non è sempre un attacco personale, ma può diventare un ostacolo serio se non gestito con un intervento chiaro e autorevole da parte della direzione.
Il tuo bisogno legittimo di riconoscimento e chiarezza, che purtroppo al momento non trova risposta né da chi dovrebbe sostenerti nella crescita, né da chi dovrebbe garantire un ambiente equo e strutturato.
Dal punto di vista comunicativo, hai già agito in modo molto maturo: hai cercato il confronto, hai mantenuto uno stile assertivo, e non ti sei sottratta alle responsabilità, mostrando apertura a ricevere feedback.
Tuttavia, proprio perché la comunicazione non è stata finora reciproca e coerente, ti consiglio di considerare l’idea di proteggere il tuo benessere e la tua dignità professionale. Questo significa: chiedere un colloquio formale e scritto alla direzione per avere chiarimenti ufficiali circa la tua posizione, la continuità del contratto e il futuro professionale previsto per te; eventualmente, farti assistere da un sindacato o consulente del lavoro per comprendere meglio i tuoi diritti con un contratto a chiamata, soprattutto considerando la continuità con cui hai lavorato finora; nel frattempo, iniziare a guardarti attorno, non come rinuncia ma come forma di tutela attiva: un ambiente che non valorizza in modo equo il potenziale e la crescita, a lungo andare, può minare anche l’autostima più solida.
Infine, sul piano psicologico-emotivo, ti invito a non confondere il valore delle tue competenze con la mancanza di spazio che ti è stato dato per esprimerle. La tua voglia di imparare, l’attenzione agli errori, la capacità di adattarti a più stili lavorativi e di conquistare la fiducia di alcuni colleghi sono segnali di una professionalità in evoluzione che merita di essere accompagnata, non ostacolata.
Resto a disposizione se desideri approfondire questo momento anche in uno spazio di riflessione individuale più mirato.

Dott.ssa Emanuela Borri

Con mio marito abbiamo deciso di separarci e lo abbiamo comunicato a mio figlio di 17 anni a giugno scorso ma mio marito ancora sta in casa e non ha un grande dialogo con lui. Mio marito "sarebbe" piu rigido di me che sono piu permissiva e vorrei dare piu responsabilità a mio figlio, ma per non apparire "cattivo" mio marito si adegua a quello che faccio io. Fattosta che mio figlio se ne approfitta, esce il sabato con gli amici, la domenica anche... e quasi tutti i lunedì non va a scuola, studia il minimo. Ci sono anche settimane in cui non va a scuola piu giorni. Sta attaccato al telefono o al pc. Non posso buttarlo giu dal letto e non riesco nemmeno a vietargli di uscire il fine settimana, ma vorrei trovare un modo x "punirlo". Togliendo il telefono o il pc ottengo l'effetto opposto xke si chiude ancora di piu a mo di ricatto. Ho provato a togliergli il portafoglio o dirgli di non uscire ma esce ugualmente. A volte ho anche avuto l'impressione che abbia una sorte di "depressione" quando si chiude in camera per giorni (mancando anche 2 o 3 gg a scuola) ed esce solo per mangiare. Ho pensato che potesse dipendere anche dalla situazione con mio marito ma nn credo incida molto, diciamo che è abituato. Forse ho sbagliato a dargli troppa libertà anche se alla fine nn chiede molto. Durante la settimana va tt i giorni a sport (tranne qnd si chiude in camera) ed esce solo il sabato sera ed a volte la domenica pomeriggio. Non so cosa fare x fargli rispettare le regole xke ho paura che ora avendo 17 anni nn ha piu freno. Ad esempio qst sabato e domenica è uscito ed oggi lunedì non è andato a scuola, non si alza dal letto. Cosa posso fare x riprendere un po di potere su di lui ? Ho provato con il togliere il cellulare ed è stato peggio, ci parlo tanto, gli ho anche detto che ora è grande per capire cosa è giusto e cosa no e che se nn vuole andare piu a scuola o farsi bocciare per le assenze (xke è molto intelligente e con poco ottiene piu che sufficiente) ed andare a lavorare, è una sua scelta. Xo da mamma ne soffro e mi sento impotente. Ho pensato che una cosa che posso fare è non accontentarlo qnd mi chiede di fargli un favore o comprargli qualcosa ed essere piu dura (anche se nn sono cosi). Devo diventare piu severa ? Devo cambiare io ? Ho sbagliato ad essere troppo accondiscendente ? Cosa posso fare per farmi sentire e far rispettare quello che dico ? E farlo maturare e fargli capire che ci sono delle regole che vanno rispettate ? Come andare a scuola e nn fare solo quello che gli piace? Per l'assenza di oggi a scuola devo punirlo ? Come ? Sono davvero dispiaciuta e disperata xke so queli sono le sue capacità e anche lui le sa, ma non le sfrutta e se ne approfitta di me... mio marito puo borbottare ma nn fa nulla. Grazie

Intanto voglio dirti che capisco davvero quanto possa essere difficile sentirsi così: vedere un figlio perdere motivazione, chiudersi, saltare la scuola, mentre la famiglia è in un momento delicato, può far sentire impotenti e soli. Non c’è nulla di sbagliato in quello che provi.

Quello che racconti non parla di “mancanza di potere”, ma di una situazione molto frequente negli adolescenti di questa età, soprattutto quando vivono un periodo di transizione importante, come una separazione annunciata ma non ancora realizzata nelle forme pratiche. Per un ragazzo di 17 anni, il fatto che la situazione resti sospesa può creare confusione e un sentimento di stallo che spesso si manifesta proprio così: ritiro, oscillazioni nell’umore, difficoltà ad alzarsi dal letto, calo di motivazione scolastica.

Non è semplice “punire” un ragazzo di quest’età perché il rischio, come hai già visto, è alimentare distanza e chiusura. L’obiettivo non è riprendere potere, ma ricostruire un patto educativo chiaro, possibile e condiviso, soprattutto considerando che in questo momento i confini familiari sono un po’ indeboliti.

Ti lascio alcuni punti da cui partire:

Ridurre lo scontro frontale. Le punizioni drastiche (togliere telefono, impedire di uscire) su un ragazzo di 17 anni spesso falliscono perché generano opposizione e non responsabilità.

Lavorare sui confini, non sulle punizioni. Ad esempio: “Capisco che tu faccia fatica ad alzarti, ma la frequenza scolastica non è negoziabile. Se non vai, allora recupererai in questo modo…”. È importante che le conseguenze siano chiare, proporzionate e realistiche.

Mantenere un dialogo costante senza fare sermoni. Non deve essere un discorso lungo, ma una comunicazione breve e coerente: “Mi interessa capire come stai, non controllarti.”

Osservare eventuali segnali di umore depresso. Le chiusure di giorni, la perdita di interesse, il ritiro, la difficoltà ad alzarsi possono essere segnali di qualcosa che merita attenzione. Non significa patologizzare, ma restare vigili e offrire un invito alla cura.

Coerenza tra genitori. Anche se vi state separando, è importante che tu e tuo marito vi diate un orientamento condiviso, anche minimo. Un ragazzo percepisce subito le incoerenze e ci si infila dentro, non per cattiveria ma per bisogno di testare quali confini sono davvero solidi.

Non colpevolizzarti per essere stata permissiva. Essere accoglienti non è un errore. Ora puoi ridefinire alcune regole senza stravolgere il tuo modo di essere. Non si tratta di diventare “cattiva”, ma di essere più chiara e costante.

Valutare un supporto esterno. A volte, un ragazzo di 17 anni si apre molto più facilmente con una figura neutra. Non per forza uno psicoterapeuta subito: anche uno sportello scolastico, un educatore, uno spazio di ascolto.

Capisco la tua preoccupazione per la scuola. Più che punirlo per oggi, potresti dirgli qualcosa come:
“Vedo che stai facendo fatica. Sono qui per capirlo con te. Ma allo stesso tempo, andare a scuola resta una tua responsabilità. Possiamo parlarne insieme e trovare un modo per uscire da questo giro che non ti fa bene.”

È un equilibrio sottile: fermezza senza rigidità, vicinanza senza invasione, limiti chiari ma non punitivi.

E soprattutto: non sei sola e non è troppo tardi. Questo è un momento di riorganizzazione, non una sconfitta.

Dott.ssa Emanuela Borri
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