Sono Daniela mi è stato diagnosticato un disturbo bipolare Ho un quesito: il farmaco prescritto (Abi

18 risposte
Sono Daniela mi è stato diagnosticato un disturbo bipolare Ho un quesito: il farmaco prescritto (Abilify), che assumo ormai da quasi quattro mesi, mi dà alcuni effetti collaterali sgradevoli, ad esempio, irrequietezza, insonnia e alcuni stati ansiosi che prima non avevo. In più, ogni volta che segnalo allo psichiatra l'insorgere di un nuovo problema, anzichè ridurre il dosaggio di ciò che sto assumendo mi aggiunge sempre qualcosa in più, con il risultato che il malessere invece di diminuire aumenta. e sono stata tentata più di una volta di mollare tutta la terapia farmacologica. Oltre ad Abilify assumevo anche Cymbalta (che ho visto essere sconsigliato a chi ha il disturbo bipolare) e Xanax, ma a poco a poco questi due li ho eliminati e attualmente assumo solo Abilify 5 mg. Nonostante tutto alcuni degli effetti che ho citato sopra permangono. A questo punto vi chiedo: è possibile curare il disturbo bipolare solo con la psicoterapia o i farmaci sono assolutamente necessari? Grazie fin da ora per le vostre risposte.
Salve. Una buona collaborazione tra uno psicoterapeuta e uno psichiatra che collaborino strettamente è indispensabile nella cura di qualsiasi disturbo. Le consiglio vivamente di rivolgersi a professionisti che lavorano in rete in modo da poter integrare entrambi gli interventi, farmacologico e psicoterapeutico.
Inoltre le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Cordialmente
Salvatore De Costanzo

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Gentilissima Daniela,
È importante innanzitutto impostare un percorso psicoterapeutico, sicuramente meglio con uno psicoterapeuta che lavori in rete con uno psichiatra. Si potrà poi col tempo valutare come cambiare o terminare la terapia farmacologica in base agli effetti che avrà anche a lungo termine il lavoro psicoterapeutico.
Cordiali saluti
Alessia Vaudano
Buonasera. Non conoscendo la sua persona nello specifico, sarà data una risposta generale. Il trattamento combinato farmaco+psicoterapia è quello più efficace. Ripeto, magari confrontandosi con il suo Psichiatra, potrebbe eventualmente individuare la figura giusta. Non si prescinde da una buona alleanza
Daniela, farsi trattare con una terapia psicofarmacologica senza fare un percorso psicoterapico quando si ha un disturbo di natura psicologica è un po' come prendere antidolorifici dopo aver rotto una gamba senza fare fisioterapia: si rischia di cronicizzare il disturbo in quanto si ottengono riadattamenti parzialmente disfunzionali che perdureranno nel tempo. Trovi uno psicoterapeuta con il quale si sente a suo agio, indipendentemente dall'approccio: è la qualità della relazione terapeutica l'elemento che fa la differenza per il buon esito di una terapia. I farmaci a volte sono necessari, ma deve fidarsi del suo psichiatra - il quale deve essere disponibile a lavorare in sinergia con il suo terapeuta - per non prendere iniziative sui dosaggi e su eventuali interruzioni nell'assunzione dei farmaci. Consideri che alcuni psicofarmaci hanno un'efficacia ottimale solo se utilizzati per un certo periodo di tempo, mentre possono essere controproducenti se assunti a singhiozzo. Cordiali saluti.
Salve Daniela, senz'altro la terapia farmacologica è opportuna per stabilizzare oscillazioni dell'umore discrepanti. Inoltre, le suggerisco di parlare con il suo medico degli effetti collaterali, piuttosto che interrompere parte della cura autonomamente. Sono convinta che entrambi i percorsi siano efficaci per una maggiore articolazione emotiva e conoscenza personale.
Per qualsiasi altra informazione mi può scrivere.
Buona serata. Paola Uriati
Gentile Daniela,
la terapia farmacologica è fondamentale che venga seguita secondo le indicazioni del suo psichiatra di riferimento, effetti collaterali e dubbi sull'efficacia devono essere discussi con lui.
E' consuetudine in casi come i suoi intervenire in modo integrato: psichiatra e psicoterapeuta lavorano in accordo per fornirle gli strumenti e il supporto necessario affinché lei possa migliorare la qualità della sua vita.
Cari saluti
Dott. Riccardo Caboni
Gentile Daniela La terapia farmacologica va assunta nel modo prescritto e va costantemente informato lo psichiatra riguardo ad ulteriori disturbi in merito perché il medico possa aggiustare la cura in modo corretto.
La psicoterapia può essere svolta parallelamente ma non sostituisca la terapia farmacologica.
Un cordiale saluto
Salve, nella sua domanda lei non scrive ne la sua età, ne che cosa stava succedendo nella sua vita nel momento in cui è sorto il suo sintomo, sarebbe stato molto utile saperlo. Comunque ha fatto bene a rivolgersi ad uno psichiatra per farsi aiutare, non sospenda assolutamente la cura, ma abbia fiducia nel suo medico e si consigli con lui per quanto riguarda la cura. Capisco quanto possa essere difficoltoso sopportare le controindicazioni dei medicinali prescritti, ma il suo medico troverà il modo di aiutarla. Inoltre insieme al farmaco esegua sempre una psicoterapia che l'aiuterà a stare meglio e ad elaborare la causa del sintomo, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile Daniela, sono d'accordo con i colleghi. La cura farmacologica e la psicoterapia lavorano in sinergia; le consiglio quindi di cercare uno/una psicoterapeuta con il /la quale si trova bene e di cominciare questo percorso. E' importante che i due professionisti si confrontino. Un cordiale saluto
Gentile Daniela, concordo con i colleghi che la farmacologia e la psicoterapia lavorano in sinergia. Gli effetti collaterali come: irrequietezza, insonnia e alcuni stati ansiosi da lei riportati, mi portano a pensare che andrebbe rivista la terapia farmacologica. Ricontatti il suo medico. Cordiali saluti.
Dr. Maria Antonietta Fasanella
Gentile Signora, anche io concordo con i colleghi. senza psicofarmaco i sintomi possono diventare incompatibili con una buona psicoterapia (e con una buona quotidianità), infatti i pazienti che ho incontrato con problemi simili ai suoi erano già seguiti da uno psichiatra. ma il farmaco non basta. sono a sua disposizione per ulteriori approfondimenti.
Salve signora, il disturbo bipolare ha necessità di una terapia combinata per raggiungere risultati stabili ed efficaci.
Mi permetto di dirle che il suo psichiatra, prima di cambiar terapia farmacologica, avrà pensato di raggiungere innanzitutto il dosaggio clinico e verificare l'andamento di efficacia clinica ed effetti collaterali.
Quanto alla psicoterapia, un orientamento di tipo cognitivo comportamentale è consigliabile, per far fronte a difficoltà comportamentali e e modalità di gestione della frustrazione che possano risultate non adeguate
Il disturbo bipolare è un quadro clinico complesso; la maggior parte delle volte è opportuno un approccio combinato farmaco/psicoterapia. Il farmaco o i farmaci giusti non sempre si trovano al primo colpo, parli con il suo specialista di riferimento e troverete pian piano la combinazione giusta.
In bocca al lupo
Marta Calderaro
Gentile Daniela, la metodologia elettiva per gestione del disturbo Bipolare prevede la stretta collaborazione tra lo psicoterapeuta e lo psichiatra. La combinazione di terapia psicologica e farmacologica sì rivela nella maggior parte dei casi la scelta vincente. Il solo farmaco gestisce la sintomatologia senza operare sui motivi che la causano o la esacerbano, rendendo difficile un miglioramento in senso assoluto. Rispetto agli effetti indesiderati del farmaco è opportuno il confronto con lo psichiatra; laddove Le sembra che non vi sia una ricettività da parte del professionista può chiedere una second opinion; meglio ancora sarebbe rivolgersi a un centro che offra una terapia multidisciplinare e i cui specialisti siano formati e abituati a operare in sinergia. Tenga duro! In bocca al lupo, cordialmente. DMP
Buongiorno, l'integrazione tra psicoterapia e farmacologia è l'approccio consigliato. Consulti il suo psichiatra su come si sente, e prenda appuntamento con un terapeuta per iniziare la psicoterapia.
dott Tealdi
Salve Daniela,
è giusto che lei parli in tutta serenità con il suo psichiatra rispetto ai sintomi che sente e valutare con lui come migliorare il dosaggio dei farmaci e lo psichiatra dovrebbe anche essere informato della sospensione degli altri farmaci. Concordo in pieno con i colleghi che un percorso di psicoterapia sia utile e ancor più necessario per potersi sentire bene e migliorare i risultati del trattamento farmacologico.
Escludere i farmaci e affidarsi solo alla psicoterapia potrebbe non dare i risultati desiderati.
La saluto, dott.ssa Cristina Polizzi
Gentilissima Daniela, la terapia farmacologica non va abbandonata! E' utile affiancare una psicoterapia per gestire ansie e timori riguardanti la sua patologia e gli effetti collaterali che i farmaci le stanno procurando. Le consiglio di avvalersi delle due figure professionali per ritrovare il suo equilibrio.
Salve. Per la parte medica non le posso rispondere, per la parte psicologica le posso dire che il trattamento ideale per il disturbo bipolare è la psicoterapia affiancata ai farmaci.
Poi ci sono persone che con maggiore difficoltà si adattano all'una oppure all'altra. Spero di avere dato una risposta. Le auguro il meglio.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli Psicologo e Psicoterapeuta.

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