Sono circa 7anni che assumo rivotril2 1/4 matt.1/4sera ma non stò bene: panico, depressione etc. Cos

9 risposte
Sono circa 7anni che assumo rivotril2 1/4 matt.1/4sera ma non stò bene: panico, depressione etc. Cosa devo fare?
Nella sua domanda ha omesso una cosa importante: perché assume Rivotril? Parla di panico e depressione, ma non è con una benzodiazepina che risolverà i suoi problemi, che non sono, mi perdonerà la collega Magno, sempre ascivibili alla psiche. Spesso sono problemi di tiroide, una tiroidite si manifesta con ansia, depressione, attacchi di panico, vertigini. Quindi, se questi sono i suoi sintomi, esegua quanto prima un'ecografia tiroidea e se ci sono le caratteristiche cliniche, bisogna ricercarne le cause, anche quelle fisiche. Solo curando quelle riuscirà a risolvere il suo quadro clinico. La medicina omeopatica oggi dispone di rimedi assolutamente efficaci, mi creda, in tal senso. Le testimonianze di tante pazienti, dia un'occhiata al mio sito, lo confermano. Cordialmente Bardellini dr Giovanna

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Concordo con la collega sul fatto che i disturbi d'ansia possano essere correlati a cause organiche, ma immagino che dopo sette anni abbia già effettuato i dovuti controlli. Di solito gli attacchi di panico proprio perchè si manifestano con forti sintomi fisici conducono in primis a valutazioni mediche. Se gli esami non fanno emergere nulla e se i farmaci hanno effetto limitato, quello che le consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta ed intraprendere un percorso che l'aiuti a comprendere cosa non sta funzionando al meglio nella sua vita e a ricercare quindi una soluzione. Di solito i sintomi (ansia, depressione, panico ecc) sono segnali che ci vogliono comunicare qualcosa, comprenderli può essere un modo utile per intraprendere esperienze nuove più gratificanti. Buon lavoro!
Il Rivotril, come tutte le benzodiazepine, non rappresenta una cura, ma solo un palliativo. La sua terapia appare inadeguata.
Buonasera. Innanizitutto le chiederei se va periodicamente da chi le ha prescritto i farmaci per parlarne perchè nel corso del tempo determinate molecole posso cambiare l'efficacia e può essere necessario cambiarli. In secondo luogo ci sarebbe da capire la sua situazione di vita com'è: intendo ad esempio la qualità delle relazioni affettive che ha intorno, la sua occupazione, eventuali eventi traumatici sùbiti fare cioè una valutazione psicologica, perchè ansia, panico e depressione spesso sono sintomi che hanno la 'funzione' di segnalarci che qualcosa non va e che ce ne dobbiamo occupare. Di solito è qualcosa che pur facendo parte di noi e della nostra quotidianità 'ignoriamo' sul piano consapevole. Come se ci difendessimo da contenuti che ' temiamo' di affrontare; e loro, paradossalmente si fanno sentire sotto forma di sintomi invalidanti.
Il farmaco non è quello adatto a lei. Il suo psichiatra potrà indicarle altri farmaci.
Le consiglio di affiancare un percorso di psicoterapia e soprattutto rivedere il dosaggio del farmaco, dopo 7 anni il corpo arriva ad assuefazione.
La terapia con rivotril non è indicata per curare i disturbi di cui lei parla a lungo termine. Le consiglio di valutare di variare la terapia introducendo un farmaco antidepressivo della classe degli SSRI (che sono farmaci indicati per disturbi depressivi e disturi da attacchi di panico) come ad es paroxetina o sertralina. Consideri inotre un eventuale percorso di psicoterapia se le cure faramcologiche non avessero l'effetto atteso.
Cordialemnte,
Dott Rossi Eugenio
Assumere a lungo un farmaco può creare resistenza allo stesso e assuefazione. Le consiglierei di contattare il medico/psichiatra che le ha dato la cura per modificarla ed eventualmente iniziare un percorso terapeutico psicologico. I farmaci sono utili ma non risolvono il problema, curano il sintomo. Spero di esserle stato d'aiuto
a terapia farmacologica va aggiornata con una certa frequenza per adattarla alla risposta ottenuta. Suggerisco comunque che lei possa immaginare di intraprendere un percorso di riflessione, alcuni colloqui eventualmente, per ridurre la sintomatologia magari andando a curare le cause interiori ed emotive della stessa.

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