Salve, sono una ragazza di 16 anni quasi 17, mi trovo in un momento della mia vita in cui sto cerca

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Salve, sono una ragazza di 16 anni quasi 17,
mi trovo in un momento della mia vita in cui sto cercando di capire meglio il mio orientamento sessuale, mi vergogno a parlare di questo ma visto che è una cosa che penso ogni giorno ossessivamente penso che parlarne sia meglio. mi ricordo che già all’ età di 5 anni mi colpiva molto il corpo femminile, ero fortemente ossessionata da una fata delle winx, e quando la vedevo rimanevo incantata.
Non ci ho mai pensato a quell’età, nemmeno sapevo che due donne potessero stare insieme. Alle elementari si iniziava a parlare di praticare autoerotismo, e visto che ho capito che i miei compagni lo facevano io incuriosita ho iniziato a farlo, avevo 9-10 anni, ho cominciato a farlo su video dove erano presenti un uomo ed una donna, premetto che l’ho iniziato a fare solo perché tutti i miei compagni lo facevano.
Con il passare del tempo più o meno a 12 anni iniziai a vedere gli uomini in modo diverso, quando guardavo video spinti etero sentivo fastidio nel vedere un uomo lì, e provavo una forte tristezza nei confronti della donna nel vederla fare quelle cose con un uomo, a dirla breve mi veniva il voltastomaco totale nel vedere una donna fare quelle cose ad un uomo. Sentivo come se il mio cuore mi diceva che io non sarei mai arrivata a fare quelle cose con un uomo, e smisi di guardarli per un po’, specifico che non vedevo porno, perché so perfettamente che non sono la realtà, infatti finivo in video non affatto pornografici ma l’effetto era lo stesso. anche se guardarli mi eccitava ma leggermente, sentivo che la cosa non mi apparteneva affatto. nello stesso periodo vidi per caso due donne che si baciavano ed ho provato una bellissima sensazione che non riesco a spiegarmi nei minimi dettagli tipo mi sono sentita libera, come che fossi destinata ad una donna. Ho iniziato a immaginarmi intimamente e la cosa mi dava tranquillità a differenza di un uomo.
Intorno i 13 anni mi sono piaciuti due ragazzi, non credo di esser mai arrivata al livello di innamoramento, ma se pensavo a qualcosa di intimo con uno di loro mi veniva il voltastomaco totale, lo vedevo come una costrizione, anche se so che era presto e non sarebbe successo nulla di ciò.
nello stesso periodo ho iniziato a pensare alle donne ma non in modo serio, dopo un po’ la cosa diventava seria e ci ho iniziato a pensare sopra, più passava e più vedevo le donne attraenti,ho iniziato a vedere video spinti dove c’erano 2 donne e mi eccitava tremendamente, così ho iniziato a pensare di essere lesbica perché avevo fretta di avere un etichetta.
poco tempo dopo ho provato a farmi piacere gli uomini ma la cosa era sempre la stessa, il pensiero di qualcosa di intimo con loro mi creava repulsione, il mio pensiero era ormai solo sulle donne.
Non ero molto sicura su questa cosa, ma ha iniziato a piacermi una ragazza, la pensavo ossessivamente tutti i giorni, lei mi stordiva completamente, avevo capito di essermi innamorata di lei, non mi era mai successo di provare quelle sensazioni con un uomo.
ho amato quella donna con una spontaneità che so che non avrei avuto con un uomo.
Immaginarmi in intimità non mi creava l’effetto che mi facevano gli uomini, anzi mi creava l’esatto contrario.
dopo poco l’ho detto in famiglia. Mia madre mi ha accettato per modo di dire, mentre mia sorella no, quando ne ha la possibilità fa battute su questo, alcune volte anche mio fratello, ma è piccolo e non lo prendo tanto in considerazione. Mia madre ha detto che forse sono così perché mio padre non è mai stato veramente presente, ma io non riesco a vedere il collegamento con questo, per me non significa assolutamente niente. tante volte mia madre ha fatto battute, inizialmente mi diceva che era una malattia e più di una volta mi ha detto di essere sprecata per stare con una donna, mi chiede di tenere segreta questa mia cosa perché non è un vanto. mi ha anche detto Dio ha creato uomo e donna per un motivo, da quella frase ho iniziato a pensare che sarei finita all’inferno, questo pensiero mi tormenta ancora. poco tempo fa per “testarlo” ancora di più ho iniziato a rivedere video spinti etero, e l’effetto che mi faceva era il solito, provavo voltastomaco perché la sento come una costrizione, il mio corpo reagisce proprio male guardando. Mi dava sempre fastidio vedere un uomo lì, mi creava dispiacere nel vedere una donna fare quelle cose ad un uomo, ed un forte disgusto nel veder un uomo toccare una donna, mi veniva proprio un rifiuto, avevo repulsione solo ad immaginare di essere al posto di lei. Infatti finivo sempre instintivamente a guardare due donne, mi sento totalmente a mio agio. attualmente la domanda me la faccio di meno, non so il motivo per il quale me la faccio ma sento anche una forte pressione familiare e sociale che mi spinge a farmela, io provo a pensare agli uomini ma non mi riesco a vedere un futuro con loro, non la sento una cosa che mi appartiene a differenza delle donne. Sento che stare con un uomo sia più spinta da una cosa all’infuori di me, infatti quando penso se starei con un uomo mi chiedo “ma è quello che voglio o perché sarebbe più accettabile?” E sento come se la mia risposta è l’ultima. Quando mi immagino con un uomo e come se sento di non rispettare i miei sentimenti, se starei con un uomo tradirei profondamente me stessa, ed io non voglio farlo, come se quando penso agli uomini il mio cuore mi ferma e mi fa pensare alle donne. ma il punto e che non li riesco a vedere come vedo le donne, li vedo come se loro non dovrebbero far parte della mia vita ma allo stesso tempo forse senza nulla di intimo ci starei,ma sono convinta che se starò con un uomo penserei ossessivamente alle donne, e come se da sempre sento di essere nata per amare una donna. riuscirei tranquillamente a farlo con una donna ma solo al pensiero con un uomo mi fa schifo. L’amore che provo verso le donne non riesco a spiegarlo ma è come se fosse più vero e forte,
Mi incanta la loro delicatezza,la loro femminilità mi stordisce completamente, amo il loro sguardo,le mani,il corpo,il sorriso, i loro lineamenti così dolci. Mi sento come se una parte di me mi spinga a farmi piacere gli uomini ma allo stesso tempo l’altra parte pensa solo alle donne. mi sono innamorata solo di donne per ora e non penso la cosa cambierà. premetto che non ho avuto un padre molto presente nella mia vita, ed non ho visto una bella storia tra mamma e papà. anche se io credo non centri nulla. con la mia psicologa siamo entrati nel discorso sul modo in cui io mi attaccherò agli uomini (lei non sa che a me non piacciono.) dopo quella seduta non so il motivo ma mi sono sentita scombussolata al massimo. lo dirò a lei ma ho la sensazione che poi penserà che sono così perché non ho avuto un buon esempio come padre. Non mi sento destinata a vivere accanto ad un uomo, ad essere sua moglie, a svegliarmi accanto a lui, e come se il mio cuore si rifiutasse, e non mi sentirei me stessa accanto ad uno.

grazie mille per una vostra opinione.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Ciao, innanzitutto voglio dirti che il fatto che tu abbia trovato il coraggio di esprimere tutto quello che provi è un passo molto importante e prezioso. Parlare apertamente dei propri sentimenti, delle proprie paure e dei propri dubbi, soprattutto su temi profondi come l’orientamento sessuale, è un atto di grande forza.

Quello che racconti è un percorso molto personale e complesso, ma allo stesso tempo estremamente autentico. È naturale, alla tua età, porsi delle domande su chi si è, su chi si vuole amare e su cosa ci faccia sentire davvero a nostro agio e felici. Ognuno di noi ha tempi e modi diversi per scoprire e accettare la propria identità, e non esiste una strada “giusta” o “sbagliata”, né tanto meno un’etichetta da scegliere in fretta.

Dal tuo racconto emerge con chiarezza che i tuoi sentimenti verso le donne sono profondi, naturali e ti fanno stare bene, mentre l’idea di una relazione intima con un uomo ti provoca disagio, repulsione e una forte sensazione di “tradire te stessa”. Questi segnali sono molto importanti da ascoltare e rispettare, perché la cosa più fondamentale è essere onesti con sé stessi e vivere la propria vita in coerenza con ciò che si sente nel cuore.

Riguardo ai commenti della tua famiglia, è purtroppo frequente che alcune persone fatichino ad accettare ciò che è diverso dalle loro convinzioni. A volte proiettano le loro paure o la loro mancanza di conoscenza su chi hanno accanto. È importante ricordare che il tuo valore come persona non dipende dal giudizio degli altri e che amare qualcuno, a prescindere dal suo genere, non è mai una “malattia” né qualcosa di cui vergognarsi. Non c'è nessun collegamento tra la presenza o meno di un padre e il proprio orientamento sessuale: amare una persona del proprio sesso non è una conseguenza di un'assenza affettiva, ma una parte autentica di chi sei.

La tua riflessione sul “vivere per compiacere gli altri” contro il “vivere per rispettare te stessa” è molto matura. È un punto centrale: la serenità arriva quando si smette di vivere secondo le aspettative esterne e si inizia a dare valore a ciò che si è veramente.

Hai già fatto un grande passo rivolgendoti a una psicologa. È importante che tu continui questo percorso, affrontando apertamente con lei questi vissuti e queste paure. Se temi che possa interpretare in modo riduttivo la tua esperienza, parlale anche di questa tua paura. Un buon professionista non è lì per giudicare, ma per aiutarti a chiarire e ad accogliere ciò che sei, senza imporre schemi.

Per questo motivo, sarebbe molto utile e consigliato approfondire questo percorso rivolgendosi ad uno specialista, che possa offrirti uno spazio sicuro e libero da giudizi, aiutandoti a dare voce e valore a ciò che provi.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Buongiorno,
sono la Dott.ssa Beatrice Moro, psicologa e sessuologa clinica.

Ti ringrazio per aver condiviso in modo così aperto e profondo i tuoi pensieri e vissuti. È evidente quanta consapevolezza, sensibilità e capacità di riflessione tu stia mettendo nella comprensione di te stessa — un processo tutt'altro che semplice, ma molto prezioso.

Stai attraversando un periodo in cui tante domande emergono in modo intenso: sul tuo orientamento sessuale, sul tuo desiderio di essere autentica, su quanto il giudizio degli altri possa confondere o ferire. È comprensibile sentirsi scombussolati o in conflitto, soprattutto se attorno a te ci sono messaggi contraddittori o poco accoglienti.
Da quello che racconti, sembri vivere in modo molto chiaro e profondo un’attrazione e un coinvolgimento verso le donne, non solo sul piano fisico, ma soprattutto emotivo e affettivo. E questa consapevolezza nasce da dentro, da quello che senti davvero, non da una moda o da un'influenza esterna. L'orientamento sessuale non è qualcosa che si “sceglie” o si spiega semplicemente con le relazioni familiari passate: è una parte di noi che merita rispetto, ascolto e spazio per essere vissuta pienamente.
Il dolore che descrivi rispetto alle reazioni della tua famiglia, in particolare di tua madre e tua sorella, è comprensibile e non dovrebbe mai essere sottovalutato. Le parole che ti sono state rivolte possono lasciare ferite profonde, soprattutto se arrivano da persone importanti per te. Sappi che non sei sbagliata. Non c'è nulla di “sprecato” nell'amare una donna, così come non c'è niente di sbagliato nel sentire che stare con un uomo non ti rappresenterebbe.
Anche i pensieri legati alla religione, come il timore dell'inferno, sono comprensibili in un contesto dove forse hai ricevuto messaggi rigidi. Ma esistono tantissime persone credenti che vivono serenamente la propria omosessualità, sentendo che l’amore, qualunque forma prenda, se autentico e rispettoso, è ciò che conta davvero. Dio, se credi in lui, non può che volerti felice, pienamente te stessa.
È bello che tu abbia già uno spazio di dialogo con una psicologa. Ti invito con delicatezza a portare questi vissuti anche a lei, con fiducia. Un percorso psicologico dovrebbe essere uno spazio sicuro dove potersi raccontare senza sentirsi giudicati o interpretati “a senso unico”. Se mai ti sentissi non accolta, ricorda che hai tutto il diritto di cercare una professionista con cui ti senti davvero compresa e sostenuta.

Infine, ci tengo a dirti una cosa importante: non c'è fretta di “etichettarsi” né di dare risposte definitive. La cosa più importante è restare in ascolto di te stessa, con pazienza e rispetto. Il tuo cuore già parla con molta chiarezza: fidati di ciò che senti. Essere te stessa è il regalo più grande che puoi farti.
Ti auguro di trovare sempre più spazio, dentro e fuori di te, per essere libera, autentica e amata per ciò che sei.

Saluti
Dott.ssa Beatrice Moro
Dott.ssa Giusi Vicino
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Gagliano Castelferrato
Gentile utente, grazie per questa tua intima presentazione e grazie perchè, alla tua età, non dev'essere semplice parlarne con la schiettezza che ci hai donato, la maturità con il quale nei parli e la gentilezza nell'uso dei termini .
In tutto ciò che scrivi ,non trovo traccia di reale domanda....ma solo la capacità più intima di sapere chi sei realmente e forse tanta paura nel dirlo a voce alta. Le pressioni familiari,sociali o di altra natura, sono sicuramente pesanti da sopportare, così come lo sono sguardi e battutine provenienti da chiunque , ancor più se da altri per noi significativi. Ma ti chiedo : tu chi sei? cosa vuoi da te? come vuoi che la tua vita prosegua?
Rileggi le tue parole: -......"Sento che stare con un uomo sia più spinta da una cosa all’infuori di me, infatti quando penso se starei con un uomo mi chiedo “ma è quello che voglio o perché sarebbe più accettabile?” E sento come se la mia risposta è l’ultima. Quando mi immagino con un uomo e come se sento di non rispettare i miei sentimenti, se starei con un uomo tradirei profondamente me stessa, ed io non voglio farlo, ......" cosa c'è da aggiungere, cos'altro potrei dirti io, che tu intimamente non sappia già?
Perchè costringere te stessa ad essere ciò che non sei ,a vivere in un modo che non è il tuo, a spegenere quella fantastica sensazione quando sei con una donna. Ti capisco e sento quanto tu cerchi di fare in modo di farti andare bene le richieste che provengono da altri, capisco che non è semplice (non tutta la società è realmente accentate, che poi accettante di cosa?), capisco che vorresti essere anche ciò che la famiglia vorrebbe tu fossi, ma pensa bene ad una cosa: quando le luci se spengono, quando ti occupi del tuo piacere, quando pensi a chi fa ridere il tuo viso ed il tuo cuore, quando immagini il tuo futuro......chi vedi accanto a te? un uomo o una donna?
Ti riprendo".......Non mi sento destinata a vivere accanto ad un uomo, ad essere sua moglie, a svegliarmi accanto a lui, e come se il mio cuore si rifiutasse, e non mi sentirei me stessa accanto ad uno." Quale potrebbe essere la nostra opinione se , leggiamo queste parole se , non dirti dal più profondo della mia ammirazione data la tua giovane età, VIVI E SII FELICE DI ESSERE CHI SEI, non farti snaturare , non chinarti al dovere essere ma fai del tuo meglio per essere la versione migliore di te.
con affetto
dott.ssa Giusi Vicino
Dott. Nicolò Paluzzi Monti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Firenze
Buonasera,
comprendo la sua preoccupazione, ed è del tutto legittima. Gli episodi legati alla sessualità — soprattutto quando ci sono dubbi o incidenti — ci toccano profondamente, non solo sul piano fisico, ma anche emotivo e relazionale.

Dal punto di vista biologico, la possibilità di una gravidanza in circostanze come quella che descrive è bassa, ma non del tutto nulla. Il liquido pre-eiaculatorio può contenere spermatozoi vivi, soprattutto se c'è stato un rapporto o un'eiaculazione recente, anche se lei specifica che questo non è stato il caso. Inoltre, trovandosi lei all’ultimo giorno di ciclo, è probabile che l’ovulazione non fosse ancora avvenuta — ma il corpo non sempre segue un calendario regolare, e lo spermatozoo può sopravvivere fino a 5 giorni.

Ora, al di là della valutazione del rischio (che pare contenuto), le propongo una riflessione:
quanto vi sentite entrambi liberi, sicuri e consapevoli nella vostra sessualità di coppia?
La sessualità non è solo un atto fisico, ma un linguaggio, un luogo di comunicazione profonda. Incidenti come questo possono diventare occasioni per conoscersi meglio, parlare apertamente di desideri, confini, contraccezione, ma anche di paure e responsabilità condivise.

Le consiglio comunque, se il dubbio persiste o il ciclo dovesse ritardare, di fare un test di gravidanza o consultare il medico. Ma soprattutto, si dia il permesso di usare questo momento per guardarsi dentro e magari dialogare con il partner su come affrontare insieme la sessualità in modo più sereno e protetto.

Resto a disposizione se vuole approfondire.
Dott.ssa Luisa Maria Oliva
Psicologo clinico, Sessuologo, Psicologo
Roma
Salve,
le consiglio di aprirsi all'argomento con la sua psicologa dato che è già in una relazione terapeutica. E' giusto avere delle domande e dei dubbi, anche ossessivi come da lei descritti, alla sua età: sta scoprendo la sua sessualità ed è in un momento di crescita molto delicato. Rispetti le sue sensazioni: non si forzi in nessun senso ma ascolti ciò che il corpo le dice. Non deve nascondere il suo orientamento perché in questo non vi è nulla di insano o malato. L'orientamento sessuale è stabilito da componenti genetiche: il rapporto con suo padre non ha determinato il suo orientamento. Le auguro un buon percorso di scoperta e di crescita.

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