Salve sono una donna di 40 anni ... Ho sofferto di ansia ,depressione e attacchi di panico per tant
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risposte
Salve sono una donna di 40 anni ...
Ho sofferto di ansia ,depressione e attacchi di panico per tanti anni...curato con cipralex ....
Erano circa due anni che non assumevo farmaci ...
Ora in seguito al parto tutti si è ripresentato ...
Nn allattando lo specialista mi ha dato come cura sereupin e Xanax ...
Dopo due mesi di cura ho avuto cmq un episodio di panico e una sensazione di non essere serena totalmente....
Lo specialista mi ha fatto passare da sereupin a cipralex e Xanax la sera....sono circa sei giorni che lo prendo ... sembra di essere peggiorata addirittura...sto male ...il dottore dice che max altra settimana e starò bene! Sono possibili effetti di peggioramento dovuti al passaggio nonostante siano farmaci della stessa famiglia??? Stato mai bene ..? Mi distrugge il pensiero e di non uscirne mai.Grazie
Ho sofferto di ansia ,depressione e attacchi di panico per tanti anni...curato con cipralex ....
Erano circa due anni che non assumevo farmaci ...
Ora in seguito al parto tutti si è ripresentato ...
Nn allattando lo specialista mi ha dato come cura sereupin e Xanax ...
Dopo due mesi di cura ho avuto cmq un episodio di panico e una sensazione di non essere serena totalmente....
Lo specialista mi ha fatto passare da sereupin a cipralex e Xanax la sera....sono circa sei giorni che lo prendo ... sembra di essere peggiorata addirittura...sto male ...il dottore dice che max altra settimana e starò bene! Sono possibili effetti di peggioramento dovuti al passaggio nonostante siano farmaci della stessa famiglia??? Stato mai bene ..? Mi distrugge il pensiero e di non uscirne mai.Grazie
Gentile signora, l' ansia è una risposta che ci viene in " aiuto " per portarci l' attenzione su una situazione scomoda che stiamo ignorando da tempo. I farmaci possono essere utili per stabilizzare il tono dell' umore e permetterle di prendere consapevolezza sulle origini. Ma questa seconda tappa va iniziata. Sarebbe buona norma avviare degli incontri psicologici per la gestione dell' ansia affinchè acquisisca la capacitá di riconoscere, accettare e gestire. Ad integrazione, dei colloqui per comprenderne motivi e risoluzioni sul piano emozionale, affettivo, relazionale, ecc. Per riottenere una qualitá di vita desiderata. Le suggerisco una prospettiva differente: anzichè vedere l' ansia come un qualcosa di negativo da sopprimere ( ha giá provato questa via senza risultati) , invece come una risorsa, uno spunto per avviare quel tanto atteso cambiamento, una occasione per ritrovare la reale pace interiore che ora il suo contesto in cui vive non le sta dando.
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Salve, è giusto continuare a seguire una cura farmacologica perché è di grande supporto in casi così invalidanti. Le consiglio, però, di iniziare parallelamente un percorso psicoterapeutico. Da soli, i farmaci, non riescono ad essere una soluzione a lungo termine. Se vuole, può contattarmi e le spiego meglio.
Gentile Signora,
La sua situazione è comprensibilmente difficile e dolorosa, soprattutto dopo aver affrontato un periodo di miglioramento. È importante sapere che i cambiamenti nei farmaci, anche se appartengono alla stessa classe, possono richiedere tempo per mostrare i loro effetti positivi.
È possibile che lei stia vivendo effetti collaterali temporanei o un periodo di adattamento al nuovo trattamento. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci e, in alcuni casi, può sembrare che i sintomi iniziali peggiorino prima di migliorare.
Le consiglio di mantenere un dialogo aperto con il suo specialista riguardo alle sue preoccupazioni e ai sintomi che sta vivendo. Potrebbe essere utile anche esplorare strategie di supporto psicologico che possono accompagnare la terapia farmacologica.
È comprensibile sentirsi sopraffatti e preoccupati, ma ricordi che ci sono opzioni e supporti disponibili. Non esiti a chiedere aiuto.
Cordialmente,
Dott.ssa Camilla Persico
La sua situazione è comprensibilmente difficile e dolorosa, soprattutto dopo aver affrontato un periodo di miglioramento. È importante sapere che i cambiamenti nei farmaci, anche se appartengono alla stessa classe, possono richiedere tempo per mostrare i loro effetti positivi.
È possibile che lei stia vivendo effetti collaterali temporanei o un periodo di adattamento al nuovo trattamento. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci e, in alcuni casi, può sembrare che i sintomi iniziali peggiorino prima di migliorare.
Le consiglio di mantenere un dialogo aperto con il suo specialista riguardo alle sue preoccupazioni e ai sintomi che sta vivendo. Potrebbe essere utile anche esplorare strategie di supporto psicologico che possono accompagnare la terapia farmacologica.
È comprensibile sentirsi sopraffatti e preoccupati, ma ricordi che ci sono opzioni e supporti disponibili. Non esiti a chiedere aiuto.
Cordialmente,
Dott.ssa Camilla Persico
Il peggioramento che descrive può essere normale nella fase iniziale di una nuova terapia con SSRI come il Cipralex. Anche se questi farmaci appartengono alla stessa classe, ogni principio attivo può avere effetti leggermente diversi sul sistema nervoso, e il corpo può impiegare qualche settimana per adattarsi, portando inizialmente a un’intensificazione dell’ansia o altri sintomi. La terapia breve strategica, se associata al trattamento farmacologico, può aiutarla a gestire in modo efficace questi momenti difficili, lavorando su tecniche pratiche per affrontare l’ansia e i pensieri negativi, riducendo così il disagio.
Salve, purtroppo dopo il parto, causa spesso i mutamenti ormonali si può andare incontro a baby blues ( per sei mesi dopo il parto di hanno i sontomi della depressione) o depressione post partum (i sintomi durano più di sei mesi), le possibilità di soffrire di queste patologia aumenta se si è predisposti e seguendo la sua storia clinica, lei lo è. Le consiglio, anzi, la esorto vivamente, per il suo bene, ad iniziare appena le è possibile, un percorso con uno psicoterapeuta specializzato in depressione post partum. I farmaci possono sicuramente tamponare la fase acuta, anzi sono indispensabili, ma la terapia non elimina solo il sintomo, come fanno i farmaci, va alla radice ed estirpa la causa prima. Cordiali saluti.
Gentilissima,
occorre tenere presente che la terapia farmacologica può aiutare a tenere sotto controllo la sintomatologia ma non cura il disturbo e la problematica fonte della stessa .
Dopo un importante evento quale il parto, e nel periodo perinatale si possono presentare reazioni di stress emotivo con la comparsa o un accentuarsi di sintomi di tipo ansioso o depressivo. E' una situazione abbastanza comune ma variabile nella sua gravità.
Il mio consiglio è quello di provare a prendere in considerazione un supporto psicologico che potrebbe aiutarla a comprendere la sintomatologia, le cause e insegnarle strategie per poterla affrontare e gestire efficacemente.
Resto a disposizione per eventuale approfondimento.
Dott.ssa Donatella Comasini
occorre tenere presente che la terapia farmacologica può aiutare a tenere sotto controllo la sintomatologia ma non cura il disturbo e la problematica fonte della stessa .
Dopo un importante evento quale il parto, e nel periodo perinatale si possono presentare reazioni di stress emotivo con la comparsa o un accentuarsi di sintomi di tipo ansioso o depressivo. E' una situazione abbastanza comune ma variabile nella sua gravità.
Il mio consiglio è quello di provare a prendere in considerazione un supporto psicologico che potrebbe aiutarla a comprendere la sintomatologia, le cause e insegnarle strategie per poterla affrontare e gestire efficacemente.
Resto a disposizione per eventuale approfondimento.
Dott.ssa Donatella Comasini
Buongiorno,
potrebbe essere utile affiancare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterpia per approfondire il significato di tali sintomi e gestire le sue emozioni in modo più consapevole. Un caro saluto.
potrebbe essere utile affiancare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterpia per approfondire il significato di tali sintomi e gestire le sue emozioni in modo più consapevole. Un caro saluto.
Buon pomeriggio, la sua preoccupazione non può sostenerla ma, anzi, peggiorare il suo stato. Perciò le consiglio di fidarsi e affidarsi allo specialista che la sta seguendo, anche perché , le ha detto, che deve attendere un' altra settimana per raggiungere una stabilizzazione dei sintomi. Sia fiduciosa. La mia indicazione è che accanto ad un supporto farmacologico affianchi anche uno di tipo psicologico che la aiuti in questo momento di forte stress emotivo. Resto a disposizione. Buona giornata
Buonasera, se non lo fosse già (non lo leggo nelle informazioni che scrive) le consiglierei prima di tutto di essere seguita da uno psichiatra per la cura psicofarmacologica, parallelamente le suggerirei di iniziare un percorso psicologico che la possa aiutare a risolvere la sintomatologia che descrive. Se avesse bisogno sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Buonasera,
capisco profondamente la sua preoccupazione — dopo un periodo così delicato come il post‑parto, rivivere sintomi che pensava superati può essere davvero frustrante e spaventoso. Le voglio rassicurare sul fatto che ciò che sta accadendo è una reazione frequente e temporanea: quando si effettua un passaggio da un antidepressivo a un altro, anche se appartengono alla stessa famiglia (come Sereupin e Cipralex, entrambi SSRI), l’organismo e il sistema nervoso centrale hanno bisogno di tempo per riadattarsi al nuovo equilibrio neurochimico.
Durante questa fase di assestamento — che in media può durare una o due settimane — è possibile avvertire un peggioramento momentaneo dei sintomi, come ansia più intensa, insonnia, tremori o una sensazione di maggiore vulnerabilità. Si tratta di una risposta transitoria, non di un ritorno stabile del disturbo.
Il suo specialista ha ragione nel dire che con qualche giorno in più la situazione tenderà a stabilizzarsi: il Cipralex, infatti, impiega circa due-tre settimane per raggiungere la piena efficacia, e nei primi giorni può dare una sensazione di maggiore agitazione. Lo Xanax serve proprio a contenere questi effetti iniziali, fino a quando l’antidepressivo non entra a regime.
Nel frattempo, provi a:
– mantenere una routine regolare del sonno e dei pasti;
– evitare caffeina o stimolanti;
– praticare una respirazione lenta e profonda nei momenti di picco d’ansia (anche solo 3–4 respiri diaframmatici lenti possono aiutare a calmare il sistema nervoso);
– ricordare a se stessa che questo disagio è temporaneo e non indica un fallimento della terapia.
È molto importante anche integrare il trattamento farmacologico con un supporto psicologico, soprattutto in questa fase post‑parto, dove l’assetto ormonale e l’adattamento emotivo possono amplificare le paure.
Non c’è motivo di pensare che “non ne uscirà mai”: lei ha già superato questa condizione in passato, e il fatto che oggi stia chiedendo aiuto dimostra forza e consapevolezza.
Resto a disposizione, Saluti
capisco profondamente la sua preoccupazione — dopo un periodo così delicato come il post‑parto, rivivere sintomi che pensava superati può essere davvero frustrante e spaventoso. Le voglio rassicurare sul fatto che ciò che sta accadendo è una reazione frequente e temporanea: quando si effettua un passaggio da un antidepressivo a un altro, anche se appartengono alla stessa famiglia (come Sereupin e Cipralex, entrambi SSRI), l’organismo e il sistema nervoso centrale hanno bisogno di tempo per riadattarsi al nuovo equilibrio neurochimico.
Durante questa fase di assestamento — che in media può durare una o due settimane — è possibile avvertire un peggioramento momentaneo dei sintomi, come ansia più intensa, insonnia, tremori o una sensazione di maggiore vulnerabilità. Si tratta di una risposta transitoria, non di un ritorno stabile del disturbo.
Il suo specialista ha ragione nel dire che con qualche giorno in più la situazione tenderà a stabilizzarsi: il Cipralex, infatti, impiega circa due-tre settimane per raggiungere la piena efficacia, e nei primi giorni può dare una sensazione di maggiore agitazione. Lo Xanax serve proprio a contenere questi effetti iniziali, fino a quando l’antidepressivo non entra a regime.
Nel frattempo, provi a:
– mantenere una routine regolare del sonno e dei pasti;
– evitare caffeina o stimolanti;
– praticare una respirazione lenta e profonda nei momenti di picco d’ansia (anche solo 3–4 respiri diaframmatici lenti possono aiutare a calmare il sistema nervoso);
– ricordare a se stessa che questo disagio è temporaneo e non indica un fallimento della terapia.
È molto importante anche integrare il trattamento farmacologico con un supporto psicologico, soprattutto in questa fase post‑parto, dove l’assetto ormonale e l’adattamento emotivo possono amplificare le paure.
Non c’è motivo di pensare che “non ne uscirà mai”: lei ha già superato questa condizione in passato, e il fatto che oggi stia chiedendo aiuto dimostra forza e consapevolezza.
Resto a disposizione, Saluti
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