Salve, Sono un ragazzo di 25 anni e penso di soffrire di ADHD. E' un pensiero che in realtà ho già

18 risposte
Salve,
Sono un ragazzo di 25 anni e penso di soffrire di ADHD. E' un pensiero che in realtà ho già da un bel po' di anni , ma solo ultimamente mi sono fatto coraggio andando a parlarne con una figura professionale.
Alla fine il risultato è stato che seppur io abbia le "carte in regola", non è possibile che sia ADHD per il semplice fatto che mi sono diplomato e laureato e non sono mai stato bocciato. Nonostante io abbia ripetuto più volte che nonostante abbia avuto qualche difficoltà in ambito scolastico, il "problema" risiede in tutto il resto, considerando che a me è sempre piaciuto studiare poichè lo trovo stimolante.
E' possibile che sia effettivamente così? A me sinceramente sembra impossibile che se una persona dovesse laurearsi, allora automaticamente risulterebbe "non idonea" alla diagnosi di ADHD.

Vi ringrazio anticipatamente
Salve, sono d’accordo con lei poichè, trattando queste situazioni sia in età evolutiva che adulta, non è assolutamente detto, a mio parere, che un ragazzo con ADHD o con DSA non possa fare carriera a livello universitario.
Esistono strumenti di valutazione per diagnosticare ADHD anche in età adulta, chiaramente, rispetto all’età evolutiva, gli strumenti sono minori e più qualitativi che quantitativi. Questo perchè in età evolutiva è più evidente visto che il bambino sta di più in classe
A parte questo, comunque, ritengo utile un lavoro per cercare di esplorare i pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione riportata e per trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, mi colpisce quanto sembri essere importante per lei rientrare in una diagnosi ben precisa, avendo o meno le carte in regola. Mi viene da pensare che abbia un grande bisogno di dare un nome a ciò che sente, per renderlo più comprensibile e quindi più affrontabile. Penso che potrebbe essere molto interessante per lei iniziare un percorso psicologico in cui conoscere meglio se stesso e capire cosa si nasconde sotto a questo bisogno di "dare un nome" alla sua sofferenza. Resto a disposizione e le faccio un grande augurio. Dott.ssa Ravani.
Salve. Comprendo la sua richiesta. La diagnosi di ADHD è una diagnosi complessa che richiede integrazione di più sfaccettature. Sono d'accordo con Lei che se una persona è laureata non è che non può rientrare nella diagnosi ADHD. Può essere, anzi molto probabilmente, che negli anni Lei si sia costruito un suo metodo di studio che le abbia permesso di superare le difficoltà ma ciò non toglie che si possa rientrare in tale diagnosi. Il mio consiglio è quello di interfacciarsi con un altro specialista e di andare a vedere i suoi dubbi e le altre sfumature che comprendono tali difficoltà.
Gentile utente, è davvero difficile dirle se sia davvero così o meno. Infatti, per effettuare una diagnosi sarebbero necessari maggiori elementi che in questo tipo di sede non è possibile raccogliere. Tuttavia, al di là della diagnosi, potrebbe provare a confrontarsi con uno psicologo, anche lo stesso che l'ha già valutata, sugli aspetti che la mettono in difficoltà nella sua quotidianità. Questo lavoro (che prescinde dalla diagnosi stretta) le permetterebbe di acquisire strategie e maggiori consapevolezze per gestire al meglio gli aspetti che vive come più problematici.
Sperando di esserle stata utile, rimango disponibile.
Cordialmente, dott.ssa Giulia Franco
Potrebbe rivolgersi ad un altro centro diagnostico per sgombrare il campo da dubbi, forse però come le suggeriva una collega che mi ha preceduto, potrebbe esserle maggiormente d'aiuto interrogarsi sulla necessità urgente di diagnosticare che sembra avere
Salve, conosco persone con ADHD che si sono tranquillamente laureate, quindi stia tranquillo.
Comunque ha provato a fare una visita per avere più informazioni possibili?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera. Sembra che per lei sia molto importante poter dare un nome a quello che la disturba, ed è un desiderio legittimo e comprensibile, per il quale potrebbe rivolgersi a centri specializzati. Al di là dell'etichetta diagnostica, penso che le sarebbe utile iniziare un percorso psicologico per comprendere le radici di quello che per lei rappresenta un problema, per poter successivamente potenziare le risorse utili a raggiungere un maggiore benessere. Dott.ssa Jessica Maranza
Buonasera, sono d'accordo con i colleghi, si può avere un disturbo da deficit di attenzione ed iperattività e portare a termine brillantemente carriere scolastiche ed universitarie, magari con fatica! Però le chiedo come mai sia così importante per lei avere questa diagnosi, a cose le serve? Cosa cambierebbe? Mi interrogherei su questa necessità di etichettarsi...
Un saluto
Claudia m
Buonasera Gentile Utente, la/il collega probabilmente le ha dato questa risposta perché chi soffre di ADHD difficilmente riesce a sostenere un percorso scolastico senza intoppi, soprattutto senza un sostegno educativo/psicologico. Le faccio una domanda: come mai per lei è così importante la diagnosi? Qual è il problema di non averne una precisa? Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera, la sua è una considerazione giusta in quanto avere una diagnosi di ADHD non implica il bisogno di un sostegno scolastico e che non si possa portare a termine il percorso scolastico ed universitario. Molto probabilmente l' esigenza di etichettarsi potrebbe derivare dalla voglia di conoscersi meglio e sta cercando in tutti i modi di dare un nome alle sue difficoltà al fine di poter lavorare su sé stesso per poter raggiungere un maggior benessere psicologico. Resto a disposizione per maggiori chiarimenti. Cordialmente Dr.ssa Miryam Pinnella
Buonasera, al di là della diagnosi mi colpisce il bisogno espresso di dare un senso a se stesso, come se inquadrandosi in una categoria fosse per lei possibile comprendersi maggiormente e comprendere magari il perché di alcuni vissuti e alcuni comportamenti. Penso sarebbe utile un percorso finalizzato proprio a una scoperta e a una maggiore conoscenza di sé, che possa aiutarla a dare senso a ciò che adesso non riesce ancora a spiegarsi e a scoprire come affrontare tutto ciò che ha percepito e percepisce come un "problema".
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Gentile utente, anch'io come i miei colleghi, penso che sarebbe più utile iniziare dalle risorse che possiede già e l'hanno portata finora a dei buoni risultati. Sarebbe invece interessante capire il perchè della sua necessità di etichettare e nella fattispecie avere una diagnosi di ADHD.
Partirei da quelli che sono i suoi punti di forza per coltivare una maggiore consapevolezza e conoscenza di sé.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e le faccio un grande augurio. Dott.ssa Violeta Raileanu
Buongiorno, ha provato a rivolgersi ad un centro specializzato?

Saluti

MT
Salve. Quale è il suo disagio che le fa pensare di soffrire di ADHD? Se pure ne soffrisse, questo non le ha impedito di raggiungere degli importanti risultati. Più che la ricerca di un'etichetta a tutti i costi, si concentri sulle risorse, continui a tirar fuori la fiducia in sé, che nonostante tutto, le ha permesso di andare avanti spedito nel raggiungere obiettivi, attingendo alle sue risorse più profonde, quelle che si attivano nelle difficoltà. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico per comprendere il suo bisogno di avere una diagnosi e per elaborare ed esprimere il vissuto emotivo collegato al disagio che sta vivendo. Distinti saluti
Buongiorno, come hanno detto le mie colleghe e i miei colleghi, in età adulta l'ADHD tende a "stabilizzarsi" in un pattern di comportamenti e di routines che molto spesso passano inosservate. Esistono una serie di test che è possibile fare per verificare la presenza di ADHD in età adulta, alcuni di questi sono facilmente reperibili anche in rete, essendo questionari self-report. Va da sé che per avere la massima attendibilità con un test è necessario che a somministrarlo sia un* professionista, ma possono essere usati come primo discrimine. Detto questo, e comprendendo la sua necessità di dare un nome a ciò che avverte, rimango a sua disposizione per qualsiasi altro dubbio e domanda, facendole intanto i miei personalissimi complimenti per i traguardi che fino a ora ha raggiunto. Cordiali saluti, Corrado Schiavetto.
Buonasera, rientrare in un'etichetta diagnostica sembra molto importante per lei; mi permetto di ipotizzare che non riuscire a comprendere i propri stati d'animo e il proprio comportamento per anni l'abbiano condotta ad avere questa necessità. Penso che oggi quello che le serve è riuscire a decifrarsi e definirsi, scoprire chi è lei e ciò non lo può trovare in una diagnosi piuttosto in un percorso che l'accompagni dentro di sé.
Buonasera, come mai ha questo dubbio? La diagnosi di ADHD non è incompatibile con la realizzazione di percorsi di studio o professionali. Qualora lo fosse stato forse le sue insegnanti nel corso della sua carriera scolastica avrebbero mosso qualche dubbio e avrebbero coinvolto la sua famiglia. Se dovesse nutrire ulteriori dubbi le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per esplicitare i suoi dubbi e perplessità. Cordialmente dott.ssa Semeraro
Buongiorno, mi trova in accordo con quanto riportato da lei, nessuno studio scientifico ha mai escluso che una persona con ADHD possa laurearsi avere una carriera di successo anzi...! quindi una diagnosi può esserci e se quello è il suo bisogno può effettuare dei test da dei colleghi specializzati che le possono dare le conferme che cerca.
Io le consiglierei però prima di effettuare un colloquio psicologico al fine di capire meglio quali possano essere realmente i suoi bisogni, ha già fatto tanto nel riconoscere che lei ha degli aspetti che le saltano all'occhio o che ha bisogno di conoscere meglio, è un percorso che sicuramente può fare con un percorso personale così da imparare come rendere le sue particolarità un valore aggiunto nella sua vita, anziché qualcosa che rischia di appesantirla, resto a disposizione per un colloquio psicologico anche online.
Un saluto Dott.ssa Apicella Martina
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