Salve sono circa sei settimane che soffro di dolore gamba post dx. Dopo aver fatto punture cortisone

Se la terapia farmacologica non è sufficiente, dopo sei settimane può essere proposto un intervento mini-invasivo di decompressione. Può essere efettuato con sistemi meccanici oppure iniezione di sostanze specifiche (alcol gelificato oppure ozono). Quasi ogni Neuroradiologia italiana offre una di queste opzioni. La terza opzione è, eventualmente, chirurgica, basata sul quadro clinico complessivo.

La TC non è l'esame di prima scelta in questi casi e, a meno che non ci siano controindicazioni, la RMN è necessaria per la valutazione morfologica. Un quadro come quello da lei descritto, comunque, può anche non essere da ascrivere alla presenza di una cosiddetta "ernia del disco" potendo essere, quest'ultima, solo un reperto occasionale. Il dolore lungo l'arto, specie se con una topografia tipica e con i segni clinici di intrappolamento radicolare, può essere utilmente studiato con un esame EMG. L'una cosa (RMN) e l'altra (EMG) non costituiscono mai, comunque, gli unici elementi sufficienti per giudicare sul da farsi, essendo sempre e solo il chirurgo spinale (neurochirurgo o anche l'ortopedico con specifica esperienza) a giudicare con competenza il quadro CLINICO, del quale gli esami strumentali sono solo una componente, e proporre al paziente un intervento oppure indirizzarlo ad altri tipi di trattamento, eventualmente di radiologia interventistica..

Consiglio una visita dal chirurgo vertebrale (neurochirurgo od ortopedico dedicato alla colonna )per valutare una indicazione chirurgica previa integrazione con Rm lombo-sacrale. L'intervento quando c'è l'indicazione è risolutivo.

Se l'ernia comprime la radice e la terapia medica non è efficace, la soluzione è chirurgica.