Salve scrivo per un parere:inizio specificando che sono una ragazza MOLTO ansiosa. Nel 2009 dopo il

10 risposte
Salve scrivo per un parere:inizio specificando che sono una ragazza MOLTO ansiosa. Nel 2009 dopo il mio primo figlio e varie disavventure causate da un parto dove stavamo perdendo la vita tutti e due, punti infettati, mastite in più organizzazione matrimonio,ho avuto diciamo un esaurimento nervoso accompagnato da una forte colite nervosa. Recatami dallo specialista mi ha prescritto rivotril ed Efexor ed è andato tutto bene. Purtroppo mi è rimasta da quell’esperienza una paura immane e per trattare quest’ansia 1 anno dopo sempre lo specialista mi segna Eutimil con qualche goccia di rivotril che mi ha totalmente guarita e tranquillizzata a tal punto da non sentirmi di smetterla per un fattore di sicurezza. Dopo 12 anni di Eutimil (rivotril sospeso 5 anni fa) un mese fa all improvviso attacco di panico da lì mi è tornata un’ansia enorme. Ho sono andata da una specialista che mi consiglia venlafaxina e XANAX la mattina ma io la mattina nonostante 2 settimane di venlafaxina e xanax mi alzo agitatissima con bocca secca nausea tachicardia cosa che non rivotril non mi accadeva. Volevo chiedere possibile che per me lo XANAX non vada bene?scusate il monologo ma volevo spiegare tutto
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve,
credo che dal punto di vista farmaceutico ci siamo, ma come lei ben sa, il farmaco toglie in sontomo non la causa del sintomo. è come se lei avesse le placche e assumesse solo paracetamolo per la febbre, certo glie l'abbassa e si sente meglio x 8h ma appena svanisce l'effetto ecco che ritornano tutti i sintomi.
Dovrebbe prendere un antibiotico, in questo caso l'antibiotico sarebbe la terapia. Con essa sradicherebbe la causa dell'enorme ansia, la analizzerebbe fino a comprenderla e assopirla.
Non si riempia di farmaci in così giovane età senza provare a capire realmente la causa con un buon psicoterapeuta, sarebbe costretta ad assumere farmaci per un lunghissimo periodo, più lungo di quello che già è trascorso.
Saluti

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Dott.ssa Giorgiana Figus
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albano Sant'Alessandro
Lei é ben seguita da uno specialista. Seppur non specifichi quale specialista la stia seguendo, alla quale tra l'altro consiglio di portare i suoi dubbi relativi al farmaco più adeguato a lei, consiglio una consulenza o meglio un supporto psicologico o psicoterapeutico per operare un cambiamento necessario, ed con un percorso che esplori i vissuti, anche antecedenti il parto e matrimonio. Cordialmente Dr. Giorgiana Figus
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Dott.ssa Martina Di Piazza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lucca
Buongiorno,
esponga questi dubbi allo specialista che la segue, in ogni caso le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per comprendere l'origine dei suoi vissuti ansiosi e per risolvere tali problematiche. Credo che una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale possa aiutarla.
cordiali saluti
dr.ssa Martina Di Piazza
Dott.ssa Donatella Comasini
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Limbiate
Non intervengo sul percorso farmacologico in quanto non di mia competenza. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a mettere in atto comportamenti idonei a comprendere e affrontare lo stato ansioso.. Resto a disposizione . Cordiali saluti
Dott.ssa Donatella Comasini
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Gentilissima, mi trovo in completo accordo con le colleghe che le suggeriscono di rivolgersi al medico per la terapia farmacologia, ma parallelamente di prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia o di supporto psicologico che le consenta di prendersi cura di quei vissuti critici di cui ci racconta nel suo messaggio. Con molta probabilità le 'disavventure' da lei vissute costituiscono un nucleo importante sul quale andare a lavorare. Le auguro di stare meglio. Un caro saluto
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Salve, il suo racconto evidenzia una lunga storia di ansia che ha avuto un impatto significativo sulla sua salute emotiva, specialmente dopo il suo primo parto nel 2009.

È comprensibile che abbia trovato sollievo e stabilità attraverso l'uso di farmaci come il Rivotril, l'Efexor e successivamente l'Eutimil. Questi farmaci sono stati efficaci nel gestire i sintomi dell'ansia e del panico, permettendole di funzionare meglio nella vita quotidiana. Tuttavia, è anche importante riconoscere che la risposta individuale ai farmaci può variare e che nel tempo possono verificarsi cambiamenti nella loro efficacia o tollerabilità.

Il suo recente attacco di panico e l'ansia che ha sperimentato dopo 12 anni di terapia con Eutimil sono eventi significativi che richiedono una valutazione accurata da parte del suo specialista. L'introduzione della venlafaxina e dello Xanax è stata un tentativo di gestire i suoi sintomi, ma è evidente che sta riscontrando effetti collaterali che prima non aveva con il Rivotril.

La sensazione di agitazione, bocca secca, nausea e tachicardia al mattino potrebbero essere effetti collaterali indesiderati della venlafaxina o dello Xanax. È importante comunicare questi sintomi al suo specialista in modo che possano essere valutati e, se necessario, apportare modifiche al regime terapeutico.

Riguardo alla sua domanda su Xanax, è possibile che il suo corpo stia rispondendo in modo diverso rispetto al passato. È una possibilità da esplorare insieme al suo specialista. Potrebbero essere necessarie regolazioni del dosaggio o l'adozione di una strategia terapeutica diversa.

Tuttavia, vorrei anche sottolineare l'importanza di considerare approcci terapeutici complementari oltre alla farmacoterapia. La terapia psicologica, potrebbe essere utile per affrontare l'ansia e acquisire abilità di gestione dello stress a lungo termine. Infatti i farmaci bloccano l'ansia ma non ne risolvono le cause...

Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Salve,

Le consiglio di considerare una terapia psicologica breve strategica, che può fornire strumenti concreti per gestire l'ansia e gli attacchi di panico. Questo approccio è spesso efficace nel migliorare la regolazione emotiva e ridurre i sintomi ansiosi, soprattutto quando si è già sperimentato un'ampia gamma di trattamenti farmacologici. È importante collaborare con un professionista per valutare la compatibilità dei farmaci e considerare alternative terapeutiche se necessario.

Cordiali saluti,
Dott. Michele Scala
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Dott.ssa Ilaria Bresolin
Psicologo, Neuropsicologo
Breda di Piave
Gentile utente, grazie per la condivisione della sua situazione.
Per rispondere alla sua domanda lo xanax, come ogni medicinale, può presentare effetti collaterali in alcune persone, le consiglierei di parlarne con lo specialista che l'ha prescritto in modo da trovare un farmaco che sia per lei efficace.
Mi sembra di capire da quanto lei scrive che ha sofferto d'ansia per molti anni della sua vita. La terapia farmacologica è stata d'aiuto per un bel po' di tempo, è come se avesse "addormentato" l'ansia, la quale è però sempre rimasta presente. Con la psicoterapia potrebbe avere l'opportunità di andare ad osservare la sua ansia, conoscerla e capire quali sono le cause che la scatenano, capire da dove si è originata e soprattutto come trattarla e come riuscire a gestirla. Non è detto che dopo un percorso psicologico lei non abbia più alcun tipo di ansia (anche perchè un minimo livello è positivo per tutti) ma la terapia le fornirebbe gli strumenti che a lei servono per conoscere e trattare la sua ansia, nelle modalità che sente sue.
Spero di esserle stata d'aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa.
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno,

quello che descrive è comprensibile e capita spesso in persone che hanno una storia di ansia a lungo termine: la reazione a farmaci simili non è sempre identica, anche se appartengono alla stessa classe terapeutica. Lo Xanax e il Rivotril appartengono entrambi alle benzodiazepine, ma hanno emivita diverse, potenza diversa e effetti individuali sul sistema nervoso, perciò è possibile che lei reagisca meglio a uno rispetto all’altro. I sintomi che riferisce al mattino — bocca secca, nausea, tachicardia, agitazione — possono indicare che il suo organismo non tollera bene la combinazione o che la formulazione e il timing della somministrazione non sono ottimali per lei.

È importante non confrontare semplicemente i farmaci per nome o classe, perché ciascuna persona metabolizza e risponde in modo unico. La cosa più utile è parlare apertamente con lo specialista, riferendo questi sintomi e valutando insieme eventuali aggiustamenti: questo può significare cambiare benzodiazepina, modulare la dose, cambiare orario di somministrazione o prendere in considerazione approcci combinati con psicoterapia, come già sta facendo, per stabilizzare gradualmente l’ansia.

In sintesi, non significa che lei non possa trarre beneficio da un trattamento farmacologico, ma semplicemente che la scelta del farmaco, della dose e del timing deve essere personalizzata, considerando la sua storia e le reazioni individuali.

Un caro saluto, resto a disposizione se desidera indicazioni su come comunicare efficacemente questi effetti al medico e trovare la soluzione più adatta al suo caso.
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buongiorno, prima di tutto mi dispiace molto per quanto ha vissuto. Non capisco, da quanto ha scritto, se la cura farmacologica le è stata prescritta dallo psichiatra o dal medico di medicina generale; qualora non fosse seguita da uno psichiatra le suggerirei prima di tutto di fissare una visita specialistica di questo tipo. In secondo luogo la inviterei ad iniziare un percorso psicologico parallelo ai farmaci che possa aiutarla a comprendere e gestire al meglio tali sintomi. Se ne avesse necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli

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