Salve. Sarò un caso particolare ma sono arrivato al limite. 3 mesi di dolori lancinanti sensazione .
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Salve. Sarò un caso particolare ma sono arrivato al limite. 3 mesi di dolori lancinanti sensazione . Emorroidi di terzo grado inerne diagnosticati dalla colonoscopia e rettoscopia. Ho fatto visita proctologa e mi ha visitato senza anoscopia dicendomi che sono ipotonico e quindi non sono candidato per un'intervento altrimenti rischio anche di camminare con il pannolone. Non so neanche se ci sono prolassi o ragadi , almeno non ne ha parlato. Mi ha dato solo bustina diosmectal mesalazina 500 via rettale . Topster al mattino dopo evacuazione. Ma non trovo miglioramenti. Anche la tachipirina 1000 sembra non fare più effetto sul dolore dilaniante che sto provando.. credo che andrò in depressione perché non vedo speranza risolutive . Sto immobile e ho paura di evacuazione perché dopo inizia il mio calvario. Penso di fare un'altra visita da un'altro proctologo e spero che mi vedano con anoscopia . Sempre privatamente. Vi prego se avete un analgesico o anestetico potente da consigliare perché veramente dopo 3 mesi sto allettato e non posso lavorare .. il tutto specifico e iniziato da un fecaloma e uno sforzo fatto rompendo qualcosa internamente. Ho avuto solo quella volta sanguinamento e basta .. attualmente non ci sono tracce di Sangue . Grazie chi di buon cuore e umanità mi darà un consiglio
Il consiglio è di rivolgersi ad un Collega forse meno frettoloso e lievemente più aggiornato sulle terapie moderne.
Saluti
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Gentile Rosario,
ho letto con attenzione la sua testimonianza e desidero esprimerle innanzitutto la mia vicinanza per la difficile condizione che sta affrontando. Comprendo quanto il dolore persistente e la mancanza di risposte risolutive possano generare frustrazione e stanchezza emotiva.
In qualità di biologo nutrizionista, la mia competenza si concentra sulla valutazione dello stato nutrizionale e sul supporto alimentare in presenza di condizioni già diagnosticate. Tuttavia, quanto descritto da lei rientra in un ambito clinico che richiede l’intervento diretto di uno specialista medico in coloproctologia, con esperienza specifica nella gestione di patologie complesse dell’area anorettale.
Vista la persistenza del dolore e l’impatto significativo sulla qualità della vita, le suggerisco di:
Richiedere una seconda valutazione specialistica proctologica, specificando la necessità di un esame con anoscopia e, se indicato, manometria anorettale per una diagnosi più accurata.
Rivolgersi, se possibile, a un centro ospedaliero o universitario dotato di una unità di coloproctologia e pavimento pelvico, dove l’approccio è spesso multidisciplinare (proctologo, gastroenterologo, terapista del dolore, fisioterapista riabilitativo).
In parallelo, se vi è indicazione da parte dello specialista, posso supportarla nell’elaborazione di un piano nutrizionale personalizzato volto ad agevolare l’evacuazione, ridurre la componente infiammatoria intestinale e migliorare l’idratazione delle feci, con l’obiettivo di alleggerire il carico meccanico e ridurre la sintomatologia.
Resto a disposizione per collaborare con il suo medico curante o con lo specialista di riferimento, nell’ottica di un approccio integrato che tenga conto della sua condizione attuale e delle sue necessità.
ho letto con attenzione la sua testimonianza e desidero esprimerle innanzitutto la mia vicinanza per la difficile condizione che sta affrontando. Comprendo quanto il dolore persistente e la mancanza di risposte risolutive possano generare frustrazione e stanchezza emotiva.
In qualità di biologo nutrizionista, la mia competenza si concentra sulla valutazione dello stato nutrizionale e sul supporto alimentare in presenza di condizioni già diagnosticate. Tuttavia, quanto descritto da lei rientra in un ambito clinico che richiede l’intervento diretto di uno specialista medico in coloproctologia, con esperienza specifica nella gestione di patologie complesse dell’area anorettale.
Vista la persistenza del dolore e l’impatto significativo sulla qualità della vita, le suggerisco di:
Richiedere una seconda valutazione specialistica proctologica, specificando la necessità di un esame con anoscopia e, se indicato, manometria anorettale per una diagnosi più accurata.
Rivolgersi, se possibile, a un centro ospedaliero o universitario dotato di una unità di coloproctologia e pavimento pelvico, dove l’approccio è spesso multidisciplinare (proctologo, gastroenterologo, terapista del dolore, fisioterapista riabilitativo).
In parallelo, se vi è indicazione da parte dello specialista, posso supportarla nell’elaborazione di un piano nutrizionale personalizzato volto ad agevolare l’evacuazione, ridurre la componente infiammatoria intestinale e migliorare l’idratazione delle feci, con l’obiettivo di alleggerire il carico meccanico e ridurre la sintomatologia.
Resto a disposizione per collaborare con il suo medico curante o con lo specialista di riferimento, nell’ottica di un approccio integrato che tenga conto della sua condizione attuale e delle sue necessità.
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