Salve mi chiamo Mirella ho 42 anni..sono stata operata alla tiroide più di dieci anni fa..con l e o

10 risposte
Salve ho 42 anni..sono stata operata alla tiroide più di dieci anni fa..con l e ottimo tutto bene ..quello che mi causa non pochi problemi è il calcio, visto che ne dovrei assumere 1500mg..al giorno..di Sandoz..vorrei sapere se si può sostituire con delle punture...perché ho lo stomaco distrutto..e non c è la faccio più. .consideri che i mio valore e a 6...invece che a 8..grazie confido in una risposta positiva. .grazie e scusi il disturbo..
Dott.ssa Marina Caccia
Endocrinologo, Dietologo, Diabetologo
Torino
In caso di necessità il calcio può essere somministrato per via e doverosa, diluito in fleboclisi. Purtroppo alla lunga aumenta il rischio di formazione di calcoli alle vie urinarie. Provi a diluire il calcio giornaliero in un litro di acqua ed a berlo frazionato durante la giornata. Dosi anche la vitamina D per valutare che le condizioni siano ottimali per il migliore assorbimento di calcio possibile attraverso la mucosa intestinale.

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Buon giorno. Lei oltre il calcio prende anche la vitamina D in forma attiva, ovvero il calcitriolo? Nei casi come il suo, la terapia con Calcitriolo è fondamentale per ridurre al minimo la posologia del calcio che è spesso mal tollerato a livello gastrico. La terapia in vena con il calcio si fa solo per crisi ipocalcemiche severe e solo nella fase acuta. Da poco è uscito il paratormone ricombinante che nei prossimi mesi verrà utilizzato solo in casi selezionati e su prescrizione di grossi centri ospedalieri in genere universitari.
Dr. Mario Nicolosi
Endocrinologo, Medico di medicina generale, Internista
Torino
Il calcio è molto importante, direi vitale, dubito abbia quei valori e possa star bene...occorre approfondire sul versante della funzione delle ghiandole paratiroidi....ne parli con un medico di sua fiducia...
Dr. Valerio Raduini
Endocrinologo, Internista, Dietologo
Roma
Il calcio è stanto per uso endovenoso
La vitD secondo il disaggio aiuta , ma andrebbe studiata bene la funzione paratoroidea ai fini terapeutici
Dott. Alessandro Maltzeff
Endocrinologo, Internista, Diabetologo
Roma
Carissima Signora, il calcio si trova in abbondanza in tutti gli alimenti, il suo problema deriva dal fatto che durante l'intervento di tiroidectomia ha subito un danno alle ghiandole paratiroidi. Ricordi inoltre che la calcemia risulta piu' bassa in caso di diminuzione delle proteine circolanti
Le consiglio di effettuare il dosaggio della protidemia, calcemia e fosforemia. Sospenda il Calcium Sandoz e prenda Rcaltrol 0.50 mattina e sera. Ricontrolli la calcemia dopo un mese. Se va bene il prodotto puo' essere sostituito da un altro da prendere una volta la settimana.
Un cordialissimo salutvo.
Prof. Emanuela Arvat
Endocrinologo, Diabetologo, Andrologo
Torino
Buongiorno.
l'aggiunta di vitamina D potrebbe ridurre il fabbisogno di calcio e quindi ridurre gli effetti collaterali dell'assunzione per bocca, che rimane comunque la modalità più facile per la terapia. Provi ad assumerlo a stomaco pieno. Rivaluti tutta la terapia con il suo endocrinologo di fiducia.
Dott.ssa Chiara Guglielmi
Diabetologo, Endocrinologo
Roma
gentile signora come già detto dai colleghi è necessario valutare anche livelli vitD ed eventuale assumere terapia con calcitriolo e valutare se in quetso modo si può ridurre la dose della terapi con calcio. inoltre volevo chiedere se a mai prato ad assumere altri prodotti in alternativa al calcium sandoz? esitono altri tipi di calcio a volte meglio tollerati.
Gentile signora,
avendo livelli di calcio molto bassi dovrà sicuramente aggiungere alla sua terapia il calcitriolo (se già non lo sta facendo) che è estremamente importante per una paziente operata di tiroidectomia e che molto probabilmente ha avuto un danno alle paratiroidi (le ghiandole che regolano il metabolismo del calcio-fosforo nel nostro organismo). Questo le permetterebbe eventualmente di ridurre il dosaggio del calcio che sta assumendo, ma soprattutto di riportare nella norma i livelli di calcio nel sangue. Le consiglio di effettuare un prelievo per calcemia, fosforemia, 25OHvitD3 e magnesio e di effettuare subito una visita endocrinologica per aggiustare la terapia perchè l'ipocalcemia può essere grave e diventare un'urgenza.
Dott. Daniele Consoli
Endocrinologo, Diabetologo, Dietologo
Siracusa
Dosi PTH, 25OHvitD3, Ca, Albuminemia, Calcio, fosforo e magnesio e si rivolga a breve al curante che con l'ausilio di un endocrinologo di riferimento, possa prendere le decisioni più idonee dal punto di vista farmacologico.
Dott. Petros Tsamatropoulos
Endocrinologo, Diabetologo
Modena
Buongiorno,

dal quadro che descrive sembra che, dopo l’intervento alla tiroide, lei abbia sviluppato un’ipoparatiroidismo cronico, condizione per cui il calcio nel sangue resta basso e richiede supplementazione quotidiana. Un valore di calcemia a 6 mg/dL è nettamente sotto la norma (8.5–10.5 mg/dL) e, oltre a causare sintomi, può essere pericoloso se non corretto.

Il calcio per via orale è la terapia standard perché garantisce un assorbimento costante e più fisiologico, ma se questo le crea gravi disturbi gastrici, esistono alternative:

Forme di calcio diverse (ad esempio citrato di calcio invece del carbonato di calcio del Sandoz) che spesso sono meglio tollerate a livello gastrico.

Associazione con vitamina D attiva (calcitriolo o alfacalcidiolo), che consente di ridurre le dosi di calcio orale mantenendo valori più stabili.

Somministrazione endovenosa di calcio (gluconato di calcio) che però è indicata solo nelle urgenze o nei ricoveri, non come terapia di mantenimento a lungo termine.

Terapia con PTH ricombinante in casi selezionati e refrattari, disponibile in centri specializzati.

Le iniezioni di calcio non sono una soluzione pratica o sicura per il mantenimento quotidiano: il calcio ev va fatto solo sotto monitoraggio, perché può dare aritmie e altri effetti collaterali. L’approccio più sicuro è trovare una formulazione orale che lei tolleri, ridurre il dosaggio frazionandolo in più somministrazioni, e ottimizzare la vitamina D attiva.

Sono disponibile a visitarla per rivedere il suo schema terapeutico, valutare esami di laboratorio completi (calcemia, fosforemia, PTH, vitamina D) ed eventualmente impostare un piano più tollerabile ma ugualmente efficace, evitando il rischio di ipocalcemia severa.

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