Salve, mi chiamo Luca, sono uno studente universitario di 21 anni. Vi scrivo perché da circa un mese
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Salve, mi chiamo Luca, sono uno studente universitario di 21 anni. Vi scrivo perché da circa un mese ho un tormento sul mio orientamento sessuale, in particolare ho paura di poter essere gay. Fin da quando ho iniziato a praticare l'autoerotismo ho sempre utilizzato materiale pornografico eterosessuale, sebbene a volte abbia usufruito anche di materiale omosessuale per curiosità. Mi sono innamorato di alcune ragazze nel tempo e ho provato a fidanzarmi con loro ma non sono mai riuscito, a volte perché rifiutato, a volte perché le ragazze si fidanzavano con altri durante il mio corteggiamento. Durante il lockdown ho usato molto più la pornografia e la masturbazione, e ho iniziato ad utilizzare di più la pornografia gay rispetto a quella etero, perché quest'ultima a lungo andare mi risultava alla fine tutta uguale, noiosa, monotona. La pornografia gay aggiungeva qualcosa di nuovo. Però questo non mi faceva dubitare del fatto di essere eterosessuale sinceramente. Il problema è iniziato quando ho ripreso un po' ad uscire e a conoscere gente nuova, non avevo più interesse verso le ragazze (ma non avevo interesse nemmeno verso i ragazzi, cosa che effettivamente non ho mai avuto), ho anche difficoltà ormai a parlare con le ragazze, inizia a sembrarmi un mondo distante e sono distaccato e ansioso. Dopo aver ripreso la vita sociale ho ricominciato ad usare di più la pornografia etero, ma sono iniziati i primi dubbi silenti. Durante la masturbazione su porno etero si palesava la domanda : per chi effettivamente mi sto eccitando? Ho iniziato ad usare porno lesbici e mi eccitavano, questo mi tranquillizzava. Una notte del mese scorso mi ha assalito la domanda che ha innescato il tormento, dal nulla. Improvvisamente nella mia mente mi viene posta la domanda: "ma non è che sei gay?". Da allora ho iniziato a masturbarmi su porno etero per testare che mi eccitano e più mi masturbavo e meno mi eccitavano, evito la pornografia gay. Quando esco mi sembra di essere attratto da qualsiasi maschio (cosa mai verificatasi prima) e provo forte ansia. Quando succede guardo una ragazza e ho fantasie su di lei per tranquillizzarmi che tutto funziona come prima. Ho paura ormai di avere una relazione con una ragazza per paura di scoprire di essere gay. Qualcuno saprebbe dirmi cosa mi sta succedendo? Si sta palesando un'omosessualità latente? O è qualcos altro? So che con solo un testo scritto non si può fare una efficace diagnosi, ma ho bisogno di capire. Vi ringrazio in anticipo
Salve Luca,
Quello che descrive sembra essere un forte stato di ansia legato al dubbio sul proprio orientamento sessuale. L'ossessiva necessità di testare le proprie reazioni e il continuo monitoraggio dei pensieri e delle sensazioni possono far pensare a un processo mentale tipico dei pensieri ossessivi, che portano a dubbi persistenti e difficili da placare. Questo tipo di preoccupazione è nota in psicologia come "DOC omosessuale" o "HOCD" (Homosexual Obsessive Compulsive Disorder), una forma di disturbo ossessivo-compulsivo in cui la persona sviluppa un'intensa ansia intorno alla propria identità sessuale, pur non avendo mai sperimentato un’attrazione costante o significativa per persone dello stesso sesso.
L’uso della pornografia, così come la noia o l’abitudine a determinati stimoli, non sono indicatori affidabili dell’orientamento sessuale. È normale che la mente cerchi stimoli nuovi nel tempo, senza che questo implichi necessariamente un cambiamento nell'orientamento. Inoltre, l'ansia può creare una sorta di "iper-monitoraggio" delle proprie reazioni, portando a dubbi e paure che non erano presenti prima.
È importante non cercare di controllare costantemente le proprie reazioni e non sottoporsi a test compulsivi per "verificare" il proprio orientamento, perché questo può alimentare ulteriormente l’ansia.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, ridurre l’ansia e affrontare questi pensieri in modo più sereno.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Quello che descrive sembra essere un forte stato di ansia legato al dubbio sul proprio orientamento sessuale. L'ossessiva necessità di testare le proprie reazioni e il continuo monitoraggio dei pensieri e delle sensazioni possono far pensare a un processo mentale tipico dei pensieri ossessivi, che portano a dubbi persistenti e difficili da placare. Questo tipo di preoccupazione è nota in psicologia come "DOC omosessuale" o "HOCD" (Homosexual Obsessive Compulsive Disorder), una forma di disturbo ossessivo-compulsivo in cui la persona sviluppa un'intensa ansia intorno alla propria identità sessuale, pur non avendo mai sperimentato un’attrazione costante o significativa per persone dello stesso sesso.
L’uso della pornografia, così come la noia o l’abitudine a determinati stimoli, non sono indicatori affidabili dell’orientamento sessuale. È normale che la mente cerchi stimoli nuovi nel tempo, senza che questo implichi necessariamente un cambiamento nell'orientamento. Inoltre, l'ansia può creare una sorta di "iper-monitoraggio" delle proprie reazioni, portando a dubbi e paure che non erano presenti prima.
È importante non cercare di controllare costantemente le proprie reazioni e non sottoporsi a test compulsivi per "verificare" il proprio orientamento, perché questo può alimentare ulteriormente l’ansia.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, ridurre l’ansia e affrontare questi pensieri in modo più sereno.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
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Ciao Luca,
mi permetto di darti del tu, data la vicinanza d'età (spero non sia un problema).
Posso comprendere perchè provi paura ed ansia in questo momento, d'altronde se siamo abituati ad essere attratti da uno specifico sesso, ci può risultare molto strano provare eccitazione ed interesse improvviso anche per un "altro". Mi chiedo però se il tuo cercare delle "conferme" della tua sessualità non possa metterti più agitazione che altro, non è che è controproducente??
Se avrai bisogno di una chiacchierata, rimango a disposizione!
mi permetto di darti del tu, data la vicinanza d'età (spero non sia un problema).
Posso comprendere perchè provi paura ed ansia in questo momento, d'altronde se siamo abituati ad essere attratti da uno specifico sesso, ci può risultare molto strano provare eccitazione ed interesse improvviso anche per un "altro". Mi chiedo però se il tuo cercare delle "conferme" della tua sessualità non possa metterti più agitazione che altro, non è che è controproducente??
Se avrai bisogno di una chiacchierata, rimango a disposizione!
Salve Luca, il tormento che sta vivendo sembra avere molte caratteristiche del DOC (disturbo ossessivo compulsivo) legato all'orientamento sessuale, noto anche come HOCD (Homosexual Obsessive Compulsive Disorder). Questo non significa necessariamente che Lei sia gay, ma che la sua mente è entrata in un loop di dubbi e verifiche che alimentano l’ansia, anziché chiarire la questione.
La sequenza che descrive è tipica di un processo ossessivo: un pensiero intrusivo ("E se fossi gay?") arriva all'improvviso e scatena ansia, da lì partono i tentativi di rassicurazione come il bisogno di testarsi con la pornografia, guardare ragazze per confermare attrazione, o monitorare ogni sensazione che prova verso i ragazzi; ma più cerca di "capire", più l'ansia cresce e più si sente confuso.
Posto che l'orientamento sessuale non è necessariamente binario (etero/gay) e non è necessariamente statico per tutta la vita, il fatto che non abbia mai provato attrazione per i ragazzi prima e che la sua difficoltà con le ragazze sia iniziata dopo un lungo periodo di isolamento e pornografia, suggerisce che il problema non sia necessariamente il suo orientamento, ma l'ansia stessa.
La pornografia, inoltre, non è un buon indicatore di orientamento sessuale. È comune che le persone cerchino stimoli nuovi dopo un uso prolungato di un certo tipo di contenuti, senza che questo rifletta per forza la loro reale attrazione nella vita reale. Il fatto che ora la pornografia etero le dia meno stimoli può essere dovuto anche alla pressione mentale che si sta mettendo da solo nel "testarsi" costantemente.
Il modo migliore per uscire da questo circolo vizioso è smettere di analizzarsi compulsivamente. L'orientamento non si evince con il ragionamento ossessivo, ma emerge spontaneamente nella vita reale, quando non è carico di ansia.
Se sente che questa situazione sta influenzando troppo il suo benessere, potrebbe essere utile parlarne con un professionista, che l’aiuterà a gestire l’ansia senza cadere nelle trappole del dubbio ossessivo. Qualora avesse ulteriori dubbi o domande non esiti a contattarmi.
La sequenza che descrive è tipica di un processo ossessivo: un pensiero intrusivo ("E se fossi gay?") arriva all'improvviso e scatena ansia, da lì partono i tentativi di rassicurazione come il bisogno di testarsi con la pornografia, guardare ragazze per confermare attrazione, o monitorare ogni sensazione che prova verso i ragazzi; ma più cerca di "capire", più l'ansia cresce e più si sente confuso.
Posto che l'orientamento sessuale non è necessariamente binario (etero/gay) e non è necessariamente statico per tutta la vita, il fatto che non abbia mai provato attrazione per i ragazzi prima e che la sua difficoltà con le ragazze sia iniziata dopo un lungo periodo di isolamento e pornografia, suggerisce che il problema non sia necessariamente il suo orientamento, ma l'ansia stessa.
La pornografia, inoltre, non è un buon indicatore di orientamento sessuale. È comune che le persone cerchino stimoli nuovi dopo un uso prolungato di un certo tipo di contenuti, senza che questo rifletta per forza la loro reale attrazione nella vita reale. Il fatto che ora la pornografia etero le dia meno stimoli può essere dovuto anche alla pressione mentale che si sta mettendo da solo nel "testarsi" costantemente.
Il modo migliore per uscire da questo circolo vizioso è smettere di analizzarsi compulsivamente. L'orientamento non si evince con il ragionamento ossessivo, ma emerge spontaneamente nella vita reale, quando non è carico di ansia.
Se sente che questa situazione sta influenzando troppo il suo benessere, potrebbe essere utile parlarne con un professionista, che l’aiuterà a gestire l’ansia senza cadere nelle trappole del dubbio ossessivo. Qualora avesse ulteriori dubbi o domande non esiti a contattarmi.
Caro Luca, da ciò che descrive, il suo disagio sembra essere legato più all’ansia e al bisogno di certezza che non a un reale cambiamento del suo orientamento sessuale. È piuttosto comune che, di fronte a un pensiero improvviso e destabilizzante come “e se fossi gay?”, si attivi un meccanismo di controllo: si osservano le proprie reazioni, si cerca di testarsi continuamente e si va alla ricerca di prove rassicuranti. Tuttavia, più si tenta di “verificare” o “escludere” un’ipotesi, più l’ansia cresce e il dubbio diventa sempre più intrusivo.
Questo meccanismo è tipico del "dubbio ossessivo sull’orientamento sessuale", una forma di ansia caratterizzata da pensieri intrusivi e ripetitivi, che portano a un'autoanalisi costante e a una paura crescente. Non significa che stia emergendo un’omosessualità latente, ma piuttosto che la paura stessa di poter essere gay ha preso il sopravvento, portandola a percepire ogni sensazione o pensiero come una possibile “prova” da analizzare.
Inoltre, il periodo di isolamento vissuto durante il lockdown e l’aumento del consumo di pornografia possono aver influito sul suo rapporto con la sessualità e le relazioni. È importante sottolineare che il tipo di materiale pornografico utilizzato non è un indicatore affidabile del proprio orientamento sessuale: molte persone esplorano contenuti diversi senza che ciò rifletta necessariamente le loro reali attrazioni.
Le suggerisco di non combattere questi pensieri attraverso continue verifiche, perché ciò rischia di alimentare ulteriormente l’ansia. Se il tormento persiste e incide sul suo benessere, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo per approfondire la natura di queste paure e trovare strumenti per gestirle in modo più sereno. La sua identità non si riduce a un singolo dubbio, e lavorare su questo aspetto potrebbe aiutarla a recuperare un senso di tranquillità.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Un caro saluto, Dott.ssa Camilla Persico
Questo meccanismo è tipico del "dubbio ossessivo sull’orientamento sessuale", una forma di ansia caratterizzata da pensieri intrusivi e ripetitivi, che portano a un'autoanalisi costante e a una paura crescente. Non significa che stia emergendo un’omosessualità latente, ma piuttosto che la paura stessa di poter essere gay ha preso il sopravvento, portandola a percepire ogni sensazione o pensiero come una possibile “prova” da analizzare.
Inoltre, il periodo di isolamento vissuto durante il lockdown e l’aumento del consumo di pornografia possono aver influito sul suo rapporto con la sessualità e le relazioni. È importante sottolineare che il tipo di materiale pornografico utilizzato non è un indicatore affidabile del proprio orientamento sessuale: molte persone esplorano contenuti diversi senza che ciò rifletta necessariamente le loro reali attrazioni.
Le suggerisco di non combattere questi pensieri attraverso continue verifiche, perché ciò rischia di alimentare ulteriormente l’ansia. Se il tormento persiste e incide sul suo benessere, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo per approfondire la natura di queste paure e trovare strumenti per gestirle in modo più sereno. La sua identità non si riduce a un singolo dubbio, e lavorare su questo aspetto potrebbe aiutarla a recuperare un senso di tranquillità.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Un caro saluto, Dott.ssa Camilla Persico
Buongiorno Luca, l'invito a partecipare qualche incontro con un sessuologo per affrontare con calma i dubbi che la assalgono. Il dialogo con uno specialista può aiutarla a capire e fare chirezza.
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