Salve, ho una relazione con un uomo da circa 2 anni. Purtroppo solo nei primi tempi è riuscito ad a
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Salve,
ho una relazione con un uomo da circa 2 anni. Purtroppo solo nei primi tempi è riuscito ad avere degli orgasmi ( solo 3 volte) durante il rapporto, tutte le altre volte abbiamo adottato metodi diversi con i quali non ha alcun tipo di problema, la stessa cosa quando pratica l'autoerotismo, inoltre tengo a precisare che non ha mai avuto difficoltà nell' erezione. Mi chiedo se possa avere a che fare con una poca attrazione nei miei confronti e se quando abbiamo rapporti lui prova delle sensazioni di piacere anche non riuscendo ad avere l'orgasmo.
Grazie anticipatamente
ho una relazione con un uomo da circa 2 anni. Purtroppo solo nei primi tempi è riuscito ad avere degli orgasmi ( solo 3 volte) durante il rapporto, tutte le altre volte abbiamo adottato metodi diversi con i quali non ha alcun tipo di problema, la stessa cosa quando pratica l'autoerotismo, inoltre tengo a precisare che non ha mai avuto difficoltà nell' erezione. Mi chiedo se possa avere a che fare con una poca attrazione nei miei confronti e se quando abbiamo rapporti lui prova delle sensazioni di piacere anche non riuscendo ad avere l'orgasmo.
Grazie anticipatamente
Salve,
la situazione che descrive è certamente delicata e comprensibilmente fonte di dubbi e preoccupazioni. È importante innanzitutto sottolineare che la sessualità è un'esperienza complessa, influenzata da fattori fisici, psicologici, relazionali ed emotivi.
Il fatto che il suo compagno non abbia difficoltà di erezione né durante l’autoerotismo né con pratiche diverse dal rapporto penetrativo, ma che abbia difficoltà a raggiungere l’orgasmo durante quest’ultimo, potrebbe non essere necessariamente legato a una mancanza di attrazione nei suoi confronti. Esistono diverse possibili spiegazioni, tra cui:
Aspetti psicologici, come l’ansia da prestazione, aspettative elevate o difficoltà legate all'intimità emotiva.
Abitudini masturbatorie, che se molto specifiche e ripetitive, possono rendere più difficile il raggiungimento dell’orgasmo in altre modalità.
Fattori relazionali, come dinamiche di coppia non esplicitate o tensioni che influenzano la sfera sessuale.
Condizionamenti culturali o educativi, che possono influenzare il vissuto del piacere e la libertà di espressione sessuale.
Per quanto riguarda la sua domanda se lui provi piacere comunque: è assolutamente possibile. L’orgasmo è solo una delle tante componenti del piacere sessuale, e una persona può vivere comunque esperienze piacevoli, appaganti e intime anche in sua assenza. Tuttavia, se questa situazione genera frustrazione o dubbi in entrambi, può essere utile affrontarla apertamente con dialogo, empatia e rispetto reciproco.
Sarebbe comunque utile e consigliato, per approfondire in modo mirato e sereno, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
la situazione che descrive è certamente delicata e comprensibilmente fonte di dubbi e preoccupazioni. È importante innanzitutto sottolineare che la sessualità è un'esperienza complessa, influenzata da fattori fisici, psicologici, relazionali ed emotivi.
Il fatto che il suo compagno non abbia difficoltà di erezione né durante l’autoerotismo né con pratiche diverse dal rapporto penetrativo, ma che abbia difficoltà a raggiungere l’orgasmo durante quest’ultimo, potrebbe non essere necessariamente legato a una mancanza di attrazione nei suoi confronti. Esistono diverse possibili spiegazioni, tra cui:
Aspetti psicologici, come l’ansia da prestazione, aspettative elevate o difficoltà legate all'intimità emotiva.
Abitudini masturbatorie, che se molto specifiche e ripetitive, possono rendere più difficile il raggiungimento dell’orgasmo in altre modalità.
Fattori relazionali, come dinamiche di coppia non esplicitate o tensioni che influenzano la sfera sessuale.
Condizionamenti culturali o educativi, che possono influenzare il vissuto del piacere e la libertà di espressione sessuale.
Per quanto riguarda la sua domanda se lui provi piacere comunque: è assolutamente possibile. L’orgasmo è solo una delle tante componenti del piacere sessuale, e una persona può vivere comunque esperienze piacevoli, appaganti e intime anche in sua assenza. Tuttavia, se questa situazione genera frustrazione o dubbi in entrambi, può essere utile affrontarla apertamente con dialogo, empatia e rispetto reciproco.
Sarebbe comunque utile e consigliato, per approfondire in modo mirato e sereno, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
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Salve,
le motivazioni per la quale quest'uomo possa avere difficoltà nel raggiungere l'orgasmo sono varie, possono avere a che fare con una combinazioni di fattori psicologici e organici. Se questa cosa la fa soffrire può pensare di parlarne direttamente con lui partendo da come si sente lei in questa situazione.
Cordiali saluti,
Dott. Gabriele Boccardi
le motivazioni per la quale quest'uomo possa avere difficoltà nel raggiungere l'orgasmo sono varie, possono avere a che fare con una combinazioni di fattori psicologici e organici. Se questa cosa la fa soffrire può pensare di parlarne direttamente con lui partendo da come si sente lei in questa situazione.
Cordiali saluti,
Dott. Gabriele Boccardi
Salve,
inizio a risponderle con una premessa:
il piacere non è sinonimo di eiaculazione (se per orgasmo si riferisce a questo) e dunque sì, il suo compagno prova comunque piacere anche se non eiacula durante il rapporto coitale.
La sua domanda rispetto all'attrazione che prova per lei da ciò che racconta (l'erezione sempre presente e il desiderio anche) mi sembra sia presente. Per il suo compagno non eiaculare durante il rapporto penetrativo è un problema? Ha mai affrontato questo argomento con lui? Per lei è un problema che l'eiaculazione avvenga in altre modalità non coitali? E' importante che comunichi questo al suo partner in maniera autentica e libera da qualsiasi forma di giudizio. Se il suo compagno effettivamente esperisce una preoccupazione nel non sentirsi padrone del proprio corpo e di non riuscire ad eiaculare in vagina, consiglierei una consulenza per valutare una eventuale presenza di eiaculazione ritardata. E' importante affrontare l'argomento in maniera delicata, in un momento collocato temporalmente al di fuori dei momenti di intimità, esprimendo quelle che sono le sue riflessioni in maniera costruttiva.
inizio a risponderle con una premessa:
il piacere non è sinonimo di eiaculazione (se per orgasmo si riferisce a questo) e dunque sì, il suo compagno prova comunque piacere anche se non eiacula durante il rapporto coitale.
La sua domanda rispetto all'attrazione che prova per lei da ciò che racconta (l'erezione sempre presente e il desiderio anche) mi sembra sia presente. Per il suo compagno non eiaculare durante il rapporto penetrativo è un problema? Ha mai affrontato questo argomento con lui? Per lei è un problema che l'eiaculazione avvenga in altre modalità non coitali? E' importante che comunichi questo al suo partner in maniera autentica e libera da qualsiasi forma di giudizio. Se il suo compagno effettivamente esperisce una preoccupazione nel non sentirsi padrone del proprio corpo e di non riuscire ad eiaculare in vagina, consiglierei una consulenza per valutare una eventuale presenza di eiaculazione ritardata. E' importante affrontare l'argomento in maniera delicata, in un momento collocato temporalmente al di fuori dei momenti di intimità, esprimendo quelle che sono le sue riflessioni in maniera costruttiva.
Gentile paziente,
quella che descrive e che il suo compagno sembra stia vivendo potrebbe essere una fase di aneiaculazione o di eiaculazione retrograda. Le motivazioni che portano a tale condizione sono molteplici, ma difficilmente la causa può risiedere nell'interesse che prova per lei o nell'attrazione sessuale nei suoi confronti.
Sarebbe utile discutere insieme delle dinamiche che si sviluppano durante i momenti di intimità e cercare insieme una strategia per superare questa fase.
La invito a prenotare una consulenza di coppia cercando lo spazio libero della mia agenda più comodo per voi.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi
quella che descrive e che il suo compagno sembra stia vivendo potrebbe essere una fase di aneiaculazione o di eiaculazione retrograda. Le motivazioni che portano a tale condizione sono molteplici, ma difficilmente la causa può risiedere nell'interesse che prova per lei o nell'attrazione sessuale nei suoi confronti.
Sarebbe utile discutere insieme delle dinamiche che si sviluppano durante i momenti di intimità e cercare insieme una strategia per superare questa fase.
La invito a prenotare una consulenza di coppia cercando lo spazio libero della mia agenda più comodo per voi.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi
Buonasera,
sono la Dott.ssa Beatrice Moro, psicologa e sessuologa.
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza in modo così aperto. È comprensibile che si ponga domande su quanto stia vivendo all’interno della relazione, soprattutto quando riguarda aspetti così intimi e delicati come la sessualità.
Da quanto descrive, sembra che il suo compagno non abbia difficoltà di erezione né nel raggiungere l’orgasmo in altri contesti (come l’autoerotismo o con stimolazioni diverse), ma che faccia più fatica a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto. Questo non significa automaticamente che ci sia una mancanza di attrazione nei suoi confronti: la sessualità è complessa e influenzata da molti fattori, tra cui abitudini, aspettative, dinamiche relazionali, emozioni, esperienze pregresse e anche pressioni legate alla "performance".
È importante sapere che il piacere sessuale non si esaurisce con l’orgasmo. Molte persone vivono momenti intensi e appaganti anche senza arrivare all’orgasmo, e possono comunque provare desiderio, connessione e intimità. Tuttavia, se questa difficoltà crea disagio o dubbi, parlarne insieme con delicatezza può essere un primo passo prezioso.
In alcuni casi, un confronto con un* sessuolog* può aiutare a esplorare meglio ciò che accade, in un clima di ascolto e senza giudizio, aiutandovi a ritrovare un’intesa più serena e soddisfacente.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Beatrice Moro
sono la Dott.ssa Beatrice Moro, psicologa e sessuologa.
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza in modo così aperto. È comprensibile che si ponga domande su quanto stia vivendo all’interno della relazione, soprattutto quando riguarda aspetti così intimi e delicati come la sessualità.
Da quanto descrive, sembra che il suo compagno non abbia difficoltà di erezione né nel raggiungere l’orgasmo in altri contesti (come l’autoerotismo o con stimolazioni diverse), ma che faccia più fatica a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto. Questo non significa automaticamente che ci sia una mancanza di attrazione nei suoi confronti: la sessualità è complessa e influenzata da molti fattori, tra cui abitudini, aspettative, dinamiche relazionali, emozioni, esperienze pregresse e anche pressioni legate alla "performance".
È importante sapere che il piacere sessuale non si esaurisce con l’orgasmo. Molte persone vivono momenti intensi e appaganti anche senza arrivare all’orgasmo, e possono comunque provare desiderio, connessione e intimità. Tuttavia, se questa difficoltà crea disagio o dubbi, parlarne insieme con delicatezza può essere un primo passo prezioso.
In alcuni casi, un confronto con un* sessuolog* può aiutare a esplorare meglio ciò che accade, in un clima di ascolto e senza giudizio, aiutandovi a ritrovare un’intesa più serena e soddisfacente.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Beatrice Moro
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