Salve dottori scrivo perché sono molto preoccupata. Sono attualmente in terapia ed ho ricevuto diag

5 risposte
Salve dottori scrivo perché sono molto preoccupata.
Sono attualmente in terapia ed ho ricevuto diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo, prima legato all'orientamento sessuale, poi si è spostato sulle ossessioni di tipo aggressivo, e ultimamente penso frequentemente alla paura di perdere la mia femminilità. Da quello poi ne è scaturita la mia paura e tendenza a pensare di avere una disforia di genere. Premetto che ho 24 anni, e prima di ora mai avuti pensieri di questo tipo, mai sentita in difficoltà con il mio corpo, mai sensazione di rifiuto verso lo stesso ed è paradossale pensare che in tutto ciò oscillo tra l'avere immagini mentali di me mascolina a temere che questo sia un qualche segno che vada interpretato in un certo modo.
Leggo su internet tante cose, molte di quelle che sono relative alla disforia di genere specificano che le persone trans tendano ad avvertire segnali delle loro tendenze, molto precocemente, tutto ciò da me Mai avvertito.
Secondo voi potrebbe essere, uno spostamento del pensiero che oscilla tra un ossessione e un'altra, oppure potrei dover indagare più a fondo? Ho addirittura pensato di fare le analisi, perché ho letto che molti soggetti con disforia tendono ad avere geni che codificano la differenza DNA maschio-femmina con anomalie presenti.
Vorrei qualche altro punto di vista.
Grazie in anticipo a chi risponderà.
Dott.ssa Marina Ceruti
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo
Como
Si affidi alla sua/o terapeuta. Avrà l’opportunità di fare chiarezza sul concetto di thought actiion fusion (fusione pensiero azione): “sono convinta di e, quindi, è”, tipico del DOC. Attraverso un lavoro mirato, certosino, tali convinzioni sono destinate a sgretolarsi.

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Dr. Leonardo Gottardo
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Padova
Le ossessioni hanno sempre un significato relativo ad un mondo emotivo interno che mai è stato approfondito.
Il problema non sono le ossessioni che possono svanire e variare, ma i vissuti emotivi legati ai nuclei emotivi ossessivi quali ad esempio aggressività, dolore, colpa, paura ed insicurezze che necessitano di essere trattati.
Ne parli con il suo terapeuta.
Dott. Andrea Biserni
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Città di Castello
Gentile Signora, si sente quanto intenso sia il suo tormento e la sua angoscia, ma nulla in quello che lei ha detto fa pensare ad una reale disforia (oggi si preferisce parlare di incongruenza) di genere. Ma lei in fondo sa che non si tratta di incongruenza di genere, infatti ipotizza anche che forse in realtà "potrebbe essere, uno spostamento del pensiero che oscilla tra un ossessione e un'altra". Si tratta di esplorare con il/la professionista che la segue le dinamiche interiori, le emozioni e i bisogni psichici da cui originano i multiformi dubbi ossessivi che la tormentano. I miei auguri di cuore.
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Dott.ssa Teresita Forlano
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Buona sera, potrebbe prendere in considerazione gli incontri di psicoterapia per esplorare il reale problema e capire come affrontarlo, oltre a lavorare sui sintomi che si stanno presentando.
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
Dr. Matteo Lupi
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Prato
Capisco molto bene la tua preoccupazione e il livello di ansia che descrivi. Quando compaiono pensieri ossessivi, immagini mentali intrusive e dubbi continui sull’identità, sul corpo o sulla femminilità, è normale sentirsi confusi e spaventati, soprattutto quando questi pensieri sembrano non dare tregua.

Un aspetto importante di quello che racconti è che in passato non avevi mai avuto dubbi sull’identità di genere, né sensazioni di rifiuto del tuo corpo o della tua femminilità. Quindi, il fatto che ora questi pensieri siano comparsi improvvisamente può essere un elemento utile da considerare. Infatti, come tu stessa hai detto, le persone transgender, trans o anche omosessuali) tendono a sentire segnali molto precocemente, diversamente dal tuo caso.
Pertanto, in un caso come il tuo, se emergono ossessioni legate all’identità, alla disforia di genere o alla paura di essere trans, è importante ampliare lo sguardo e capire meglio la tua storia di vita e cosa sta succedendo nella tua vita in questo periodo, quali cambiamenti, esperienze relazionali (famiglia, lavoro, partner...)stress o passaggi delicati stia attraversando. Questi sono elementi importanti da considerare per dare senso al perché di questi pensieri intrusivi e soprattutto al perché proprio in questo momento della tua vita stanno emergendo. Fondamentale per trovare soluzioni adeguate.

Nel funzionamento ossessivo è frequente che il contenuto del pensiero cambi: prima possono esserci dubbi sull’orientamento sessuale, poi pensieri aggressivi, poi la paura di perdere la femminilità o di avere una disforia di genere. Quello che tende a rimanere costante non è il tema, ma il meccanismo: la persistenza del dubbio e di certe preoccupazioni.

È comprensibile, in questo stato, cercare rassicurazioni leggendo online, confrontandosi con storie di altre persone, o interrogandosi su possibili cause biologiche o genetiche. Tuttavia, la ricerca continua su internet spesso non chiarisce, ma aumenta il dubbio e rinforza le ossessioni, soprattutto quando si è già in una fase di forte vulnerabilità.

È importante che te lo dica chiaramente: queste sono riflessioni generali, basate su ciò che descrivi, ma non possono sostituire una valutazione personale. Non conoscendoti direttamente, ogni ipotesi resta tale e ha bisogno di tempo e di un approfondimento clinico adeguato.

Proprio per questo, la cosa più importante è che tu possa affidarti a un percorso terapeutico di qualità, in cui esplorare non solo i pensieri ossessivi sulla disforia di genere, femminilità, aggressività o sull’identità in genere, ma anche e soprattutto il contesto emotivo e relazionale in cui stanno emergendo: in altri termini, tutto deve essere valutato analizzando la tua storia personale e le situazioni di vita che stai attraversando in questo momento, che spesso diventano trigger di pensieri di questo tipo. Insomma, è molto importante affidarsi ad un professionista che -oltre a farti semplicemente diagnosi ed "etichettarti"- tenga conto della tua persona nella sua globalità, rassicurandoti; un professionista che non solo tenga conto del contenuto dei pensieri, ma anche del perché ti vengono e perché sono comparsi in questo periodo della tua vita: questo è ciò che permette di ridurre l’ansia, iniziare a rassicurarti e togliere potere alle ossessioni e ritrovare maggiore stabilità. perché sai, avere una diagnosi di DOC o meno cambia poco se poi in un percorso terapeutico fatichi a trovare una sufficiente rassicurazione, un senso e un orientamento per risolvere questi persistenti dubbi e preoccupazioni.

Ti incoraggio a continuare a portare questi dubbi con la terapeuta o il terapeuta che ti ha in carico, ammesso che la persona a cui ti stai affidando sia adatta a te e ti faccia sentire aiutata. Perché quello che porti è una situazione densa di elementi che richiedono la giusta competenza. date queste premesse, vedrai che con il tempo, uno spazio sicuro e un ascolto competente, è possibile fare chiarezza e tornare a sentirsi più sereni rispetto a se stessi.
Un caro saluto
Dr. Matteo Lupi

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