Salve, da quasi 1 anno soffro di un fastidio al piede dx per la presenza di una piccola spina calca

15 risposte
Salve,
da quasi 1 anno soffro di un fastidio al piede dx per la presenza di una piccola spina calcaneare, diagnosticata da specialisti in ortopedia e da esame rx.
Ho effettuato onde d'urto e streching per molte settimane ottenendo solo un lieve miglioramento.
Sulle infiltrazioni ho ricevuto da 4 ortopedici pareri discordanti: 2 sostengono che non vanno fatte e che potrebbero causare indebolimento e fratture dei tendini, 2 invece le consigliano.
In passato ho avuto un problema alla spalla, risolto da un fisiatra dopo 3 ortopedici; per questo motivo mi piacerebbe ricevere pareri da ortopedici ma anche fisiatri e fisioterapisti.

Grazie
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono da questo sito?Senza impegno economico.
grazie

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Dott. Anton Balliu
Fisioterapista
San Colombano al Lambro
Buongiorno, sarebbe interessante indagare la sua sintomatologia; capire ad esempio in che momenti della giornata compare, quali attività peggiorano e quali migliorano il dolore. Potrebbe (ad esempio) non essere la spina calcaneare la fonte del problema ma una fascite plantare. Al suo posto, a questo punto, mi rivolgerei ad un fisioterapista di fiducia, in modo da inquadrare e risolvere definitivamente il problema.
Dott.ssa Alessia Conforti
Fisioterapista
Bari
Gent.issimo, sicuramente le consiglio, innanzitutto, di non lasciar andare il problema e indagare a fondo sugli eventi del suo vissuto che hanno preceduto l'insorgere della sintomatologia dolorosa. In molti casi, simili al suo, il sintomo può essere una modalità che utilizza il suo corpo per reagire ad eventi e/o situazioni del suo vissuto che, in modo analogo, l'hanno fatta sentire instabile e poco sicuro sul terreno "che calpesta/va". In altre parole, il nostro corpo ci comunica attraverso i cosiddetti sintomi ciò che sentiamo anche in altre sfere della nostra esistenza (relazionale, affettiva, emozionale, professionale ...). Dunque, il più delle volte, questo tipo di fastidi potrebbero risolversi, e/o migliorare in modo consistente, sia attraverso un'adeguata consapevolizzazione dell'evento traumatico vissuto, sia attraverso la pratica di discipline olistiche in grado di apportare integrità e benessere alla sua unità corpo-mente-spirito, questo le consentirebbe di interpretare al meglio i messaggi che le invia il suo corpo e, per usare una metafora, "far accomodare se stesso" con stabilità nel suo corpo nel modo migliore possibile.
La saluto,
cordialmente,
A. Conforti
Dr. Giulio Pietrini
Fisioterapista
Civitavecchia
Salve, è bene contestualizzare la sua condizione ponendo dei punti fissi di partenza su cui poi discutere: la spina o sperone calcaneare, di per sé, non sono una condizione anatomica patologica; questa caratteristica ossea è infatti presente in molte persone, anche asintomatiche! Inoltre, se dopo vari trattamenti mirati alla spina calcaneare "in quanto tale" il problema non è stato risolto, mi verrebbe da chiedere se fosse opportuno indagare altre strutture che potrebbero essere responsabili della sua condizione dolorosa. Infatti, molto spesso, il dolore indicato nell'area del tallone corrispondente alla spina calcaneare e che si irradia verso la pianta del piede (talvolta fino alle teste metatarsali) è riconducibile ad una condizione chiamata fasciopatia plantare. Ci tengo a sottolineare che lo stretching da lei eseguito, potrebbe non essere un intervento sufficiente a trattare in maniera efficace questa condizione. Il miglior consiglio che posso darle è quello di rivolgersi ad un fisioterapista specializzato nel trattamento dei disordini muscoloscheletrici (OMPT) della sua zona, per essere seguita in maniera precisa ed individualizzata. Auguri di pronta guarigione! Cordialmente

Giulio
Dott. Alessandro Sozzi
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Roma
Salve, il solo utilizzo delle onde d'urto seppur utile può non essere risolutivo per una spina calcaneare.
Oltre allo stretching che può comunque essere una via percorribile, indagarei la mobilità della tibia tarsica e la forza dei muscoli intrinseci del piede e di tutti i muscoli della gamba che compartecipano ad una azione diretta sul piede.

Insieme al collega sono d'accordo che è utile rivalutare e/o capire se il suo disagio viene dalla presenza della spina calcaneare oppure da altro.
Dr. Marco Simone Bracco
Fisioterapista, Osteopata, Terapeuta
Buttigliera Alta
Buongiorno. La spina calcaneare è la risposta fisiologica del corpo ad uno squilibrio posturale, legata ad una eccessiva e costante tensione a carico del muscolo tricipite surale (il polpaccio per intenderci). Sarebbe utile una valutazione.
Cordialmente
Dr. Angela Pelosi
Fisioterapista, Massofisioterapista
Telese Terme
Se ha dolore al tallone che persiste per più di un mese,io raccomando trattamenti conservativi come:
tecar
Esercizi di stretching
Utilizzo di scarpe idonee
Onde d’urto
Taping per far scaricare muscoli e tendini stressati
Io inoltre con le onde d'urto vado a lavorare anche su tutta la fascia plantare e sul tendine di achille perchè potrebbero essere coinvolti
Dott.ssa Carola Rossi
Fisioterapista, Posturologo, Chinesiologo
Roma
Salve, le onde d'urto a volte non sono sufficienti per la risoluzione completa del problema .. personalmente ho riscontrato efficace combinare sedute di Tecar terapia e ultrasuoni per cercare di allentare la tensione creata dall' appoggio alterato del piede.
La spina calcaneare rimane ma la sintomatologia dolorosa migliora ed è possibile in un secondo momento lavorare sulla postura alterata che ha causato lo scompenso posturale e un appoggio plantare alterato e viziato.
Successivamente consiglierei anche un esame baropodometrico per valutare l'utilizzo di un plantare specifico nel momento in cui la sintomatologia dolorosa sia migliorata.
Dott. Lorenzo Preda
Osteopata, Fisioterapista
Milano
Buongiorno.
La spina calcaneare è una condizione che si forma nel giro di diversi mesi/anni. La domanda che mi porrei a questo punto è: "avendo la spina probabilmente da diverso tempo, cosa ha determinato l'insorgenza del sintomo?"
Sicuramente la variazione anatomica per la presenza effettiva della spina è da considerare il terreno fertile su cui il sintomo ha preso piede, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è probabilmente di origine funzionale.
In seguito alle onde d'urto la condizione anatomica, cioè la spina stessa, è variata o rimasta identica?
per quanto riguarda le infiltrazioni non avrei timore nell'eseguirle, sia perchè i farmaci cortisonici usati ai giorni nostri sono di gran unga migliori rispetto a quelli usati nei decenni precedenti, sia perchè l'effetto negativo su tendini e legamenti lo si ha solitamente, in assenza di altre patologie metaboliche già in essere, dopo cure lunghe o massive
Dott.ssa Roberta Peroni
Fisioterapista, Osteopata
Gussago
Buongiorno, diciamo in primis che conta anche quante infiltrazioni fai a livello del tendine. Io, da fisioterapista e osteopata, leggendo quello che scrivi direi che forse servirebbe anche valutare e manipolare il piede ma anche l'arto inferiore a partire dal bacino per capire come mai il problema non si risolve. A volte bisogna ampliare il focus... può essere che il carico che tu metti su quell'arto si differente rispetto controlaterale e che quindi la situazione di "sovraccarico" mantenga un circolo vizioso. Inoltre va valutata un po' tutta la catena posteriore. Questo per quel che concerne la parte fisioterpica/osteopatica. I medici poi potranno risponderti sulla questione "infiltrazioni".
Dr. Matteo Tonino
Fisioterapista, Posturologo
Roma
Salve,
Il rinforzo della fascia plantare e del tricipite surale, trattamento dei tessuti molli, Stretching, onde d'urto, bendaggio specifico e ortesi plantare sono varie strategie che possono essere utilizzate dopo aver effettuato una accurata anamnesi ed esame fisico della sua problematica.
 Roberto Franzese
Fisioterapista, Massofisioterapista
Napoli
la terapia di elezione secondo studi scientifici prevede: 5 sedute di onde d'urto con cadenza settimanale, esercizi di stretching ed eccentrici dei gastrocnemi, plantari su misura.
Dott. Matteo Garavaglia
Fisioterapista, Chinesiologo, Posturologo
Sesto San Giovanni
Salve, la spina calcaneare è spesso associata a una fasciopatia plantare, più che causa diretta del dolore. Le onde d’urto e lo stretching sono terapie corrette ma richiedono tempi lunghi e costanza. Le infiltrazioni di cortisone possono dare sollievo a breve termine, ma il rischio di indeindolimento del tendine d’Achille esiste, specie se ripetute. Per questo molti fisiatri e fisioterapisti preferiscono trattamenti alternativi come la tecarterapia, laser ad alta potenza, massoterapia profonda e rieducazione del passo. Valuta una valutazione integrata tra fisiatra e fisioterapista esperto in piede per un piano personalizzato e sicuro.
Dott.ssa Michela Morincasa
Fisioterapista, Osteopata, Ostetrica
Roma
Buongiorno,
la presenza di una spina calcaneare è spesso una conseguenza (non la causa) di un sovraccarico cronico della fascia plantare o di squilibri biomeccanici del piede e dell'intera catena posturale.

Le onde d’urto e lo stretching sono utili, ma se il miglioramento è solo parziale, può essere il momento di valutare anche:

la biomeccanica del passo,
la postura e l’allineamento globale,
la mobilità di bacino, ginocchio e caviglia,
eventuali squilibri muscolari.
In merito alle infiltrazioni, è vero che possono dare sollievo ma non sono risolutive se non si lavora sulle cause. È corretto essere cauti, specialmente in zona tendinea.

Ti consiglio una valutazione fisioterapica o osteopatica approfondita, da integrare con eventuale parere fisiatrico, per costruire un percorso personalizzato e duraturo.

Un caro saluto,
Dott.ssa Morincasa Michela – Fisioterapista e Osteopata
Centro Altrafisio – Roma
Dott.ssa Monica Salvi
Fisioterapista, Osteopata, Terapeuta
Brescia
Buongiorno,
il parere migliore che lei potrebbe ricevere è mediante una visita specifica, quanto è grande la calcificazione? Dove ha il dolore? come si manifesta? Che tipo di onde d'urto le hanno fatto? Che lavoro svolge? Ha fatto una visita baropodometrica? Utilizza scarpe anti infortunistiche? Queste sono solo alcune domande che ci indirizzano a comprendere il suo quadro.
Noi siamo specialisti nella risoluzione di dolore e disfunzione dell'apparato muscolo scheletrico in poche sedute già con grandi miglioramenti.

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Monica Sidoti

Monica Sidoti

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