Salve assumo cipralex da circa dieci anni e dopo uno scalaggio in 2 mesi secondo me veloce arrivato

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Salve assumo cipralex da circa dieci anni e dopo uno scalaggio in 2 mesi secondo me veloce arrivato alle 2 gocce in un mese e mezzo o cominciato ad avere i vecchi sintomi in più per rintegrarlo di colpo una notte sono stato male ho avuto di colpo sudorazione fredda mentre dormivo ho avuto forti tremori incontrollati i miei hanno chiamato il 118. il dottore del 118 mi ha detto di tornare a 5 e poi rintegrare in pochi giorni la dose normale affiancato da Xanax 3 volte al giorno e mi ha detto di rivolgermi ad uno specialista altra domanda è vero che il cipralex è difficile da scalare e conviene passare allo zoloft
La Sertralina è migliore del Cipralex in quanto possiede anche un effetto noradrenergico che contribuisce a mantenere l'equilibrio recettoriale (cioè se tu aumenti la serotonina, devi aumentare anche la noradrenalina. Le proporzioni non devono modificarsi troppo, altrimenti la terapia ti causa maggiore dipendenza e maggiori effetti collaterali, causati dalla difficoltà che ha il cervello ad adattarsi a questa condizione di "squilibrio").e il rivotril funziona meglio dello Xanax in quanto è più facile da eliminare grazie mille scusate ma non so a chi rivolgermi grazie di cuore
Ritorni alla precedente posologia del cipralex, che a quanto pare le ha dato beneficio. I farmaci hanno una risposta individuale e il cipralex con lei ha funzionato. Appena possibile si rechi dal suo psichiatra di fiducia e gli ponga tutte le domande che le girano in mente. La sertralina non è migliore di cipralex e viceversa: dipende da persona a persona. Lo xanax è fra gli ansiolitici più leggeri: si faccia un periodo di cura in modo stabile, si rechi dallo psichiatra al più presto oppure lo chiami telefonicamente . Si è autorizzati alle visite se vi sono le caratteristiche di urgenza, non differibilità. Un

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Salve, posso dirle che i farmaci hanno una risposta individuale per cui è difficile fare confronti tra una molecola ed un'altra senza tenere conto della storia clinica e delle reazioni personali del paziente, ma, soprattutto, la invito a consultare uno psichiatra di fiducia per valutare sotto stretta sorveglianza medica la via migliore rispetto a tempi, dosaggi e tipologia di farmaci.
Gli psicofarmaci vanno assunti, scalati o cambiati unicamente su prescrizione e monitoraggio di uno specialista.
Infine, mi domando se, in un così lungo periodo di assunzione di psicofarmaci, non ha mai preso in considerazione o non le hanno mai suggerito di fare anche un lavoro di psicoterapia che punti a sciogliere i nodi sottostanti il sintomo che i farmaci, nel suo caso, sembrerebbe possano contenere, ma non dissolvere, attraverso un processo evolutivo di effettivo cambiamento orientato ad una migliore qualità di vita.
A disposizione, un caro saluto.
Faccia quello che le ha detto il medico del 118 ed eviti di fare il farmacologo.
Buonasera. Colgo nella sua descrizione una 'preoccupazione' oltremodo esagerata non per i sintomi ma piuttosto sulle terapie. Ha nominato diversi farmaci (descrivendo anche la loro azione) in modo molto dettagliato e questo mi preoccupa (ci tengo a sottolineare che non è una critica ma una dimostrazione del suo stato emotivo). Lei deve affidarsi ad uno psichiatra prima possibile e considerare l'ipotesi di farsi supportare da uno psicologo in quesa fase. La giusta terapia farmacologica ed il supporto psicologico insieme le faranno passare questa situazione dolorosa.
La comprendo benissimo ma si faccia aiutare, se lo psichiatra di riferimento non la soddisfa lo cambi !!!
Resto a disposizione per sapere come sta e la invito a seguire i consigli.
Un caro saluto ed in bocca al lupo!
Livia

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