Salve a tutti...mio padre da qualche anno soffre di ernia iatale ma ora è peggiorato. Facendo una ta
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Salve a tutti...mio padre da qualche anno soffre di ernia iatale ma ora è peggiorato. Facendo una tac del torace si è evidenziato:
Voluminosa ernia iatale (breccia di 43mm) con impegno di tutto lo stomaco,del colon trasverso,della flessura splenica ed iniziale del corpo del pancreas,che occupa la porzione inferiore dell'emitorace di sinistra,determinando atelettasia di parte del lobo inferiore omolaterale.
Sentendo vari chirurghi e professori molti hanno consigliato intervento in laparoscopia ma altri avendo mio padre 3 stent e avendo avuto 1 infarto 10 anni fa hanno sconsigliato la via laparoscopica preferendo il normale intervento... Pareri ???
Voluminosa ernia iatale (breccia di 43mm) con impegno di tutto lo stomaco,del colon trasverso,della flessura splenica ed iniziale del corpo del pancreas,che occupa la porzione inferiore dell'emitorace di sinistra,determinando atelettasia di parte del lobo inferiore omolaterale.
Sentendo vari chirurghi e professori molti hanno consigliato intervento in laparoscopia ma altri avendo mio padre 3 stent e avendo avuto 1 infarto 10 anni fa hanno sconsigliato la via laparoscopica preferendo il normale intervento... Pareri ???
Una condizione che va certamente e rapidamente risolta. Difficile sostenere se sia meglio l'una o l'altra via... entrambe con i loro rischi essendo comunque un intervento decisamente impegnativo e dove va sentito anche l'anestesista che dovrà seguire o l'uno o l'altro intervento. Francamente se il quadro intestinale è quello che descrive non mi sembra molto vantaggioso un intervento in laparoscopia.
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Personalmente condivido l'approccio laparoscopico che utilizzo regolarmente dal 1996 per questo tipo di intervento (oltre 250 eseguiti in totale). L'intervento dura circa 90 minuti e si può lavorare a bassa pressione di insufflazioni. La valutazione anestesiologica può indirizzare ad un approccio open se tale via è più appropriata dal punto di vista anestesiologico nel caso di suo padre.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Concordo col collega. L'intervento deve essere eseguito con tecnica laparoscopica eventualmente a bassa pressione di insufflazione se le condizioni anestesiologiche lo consigliassero. La via open risulta molto più invasiva e con un decorso post-operatorio più lungo e impegnativo. Mi permetto di dire che per questa patologia la tecnica laparoscopica ha modificato in meglio l'iter chirurgico post-operatorio. Certo deve essere eseguita da èquipe chirurgiche con peculiare esperienza sia nello studio preopertorio che chirurgico mini-invasiva upperGI.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Buona sera,
Se eseguire o meno l'intervento in laparoscopia deve essere valutato dai colleghi anestesisti valutando rischio e beneficio. La chirurgia mininvasiva però permette tempi chirurgici più brevi e una migliore ripresa post-operatoria e un minor rischio di complicanze possibili quindi nei paziente che non hanno comorbidità che peggiorano con la chirurgia mininvasiva offre migliori vantaggi.
Grazie
MA
Se eseguire o meno l'intervento in laparoscopia deve essere valutato dai colleghi anestesisti valutando rischio e beneficio. La chirurgia mininvasiva però permette tempi chirurgici più brevi e una migliore ripresa post-operatoria e un minor rischio di complicanze possibili quindi nei paziente che non hanno comorbidità che peggiorano con la chirurgia mininvasiva offre migliori vantaggi.
Grazie
MA
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