Salve a tutti. Mio marito è affetto da una depressione resistente ( gli antidepressivi non avevano p

15 risposte
Salve a tutti. Mio marito è affetto da una depressione resistente ( gli antidepressivi non avevano portato molti miglioramenti cognitivamente a differenza di quanto è avvenuto fisicamente che stava molto bene), da 3 giorni il suo specialista gli ha detto di assumere il litio…e ora si sente molto molto meglio. Ma quello che io mi chiedo è: com è possibile che dopo pochi giorni si sente molto meglio? Visto che il litio è un farmaco a rilascio prolungato
Buon giorno, io ritengo che suo marito, se non l' avesse già fatto, dovrebbe iniziare un percorso Psicoterapeutico parallelo alle cure farmacologiche, ovviamente per poter essere efficace, deve sempre nascere da una volontà personale. La depressione a volte può rappresentare anche un malessere per la coppia e magari affrontata in un percorso di coppia Psicoterapeutico.Buon tutto Dr.Maura Rossi Parroni

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Gentile utente, ogni soggetto reagisce in modo diverso alla terapia farmacologica. La combinazione psicologica e farmacologica giocano un ruolo centrale. Probabilmente sta accadendo qualcosa in suo marito che lo fa sentire meglio. Potrebbe essere una combinazione del farmaco giusto e di un asseto mentale in suo marito. Come giustamente dice lei il litio è un farmaco a rilascio prolungato. Andrà monitorato l'andamento nelle prossime settimane. Nel caso abbia dubbi o domande si rivolga sempre la medico curante di suo marito. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Signora ogni paziente reagisce in maniera unica al trattamento con gli psicofarmaci. Tuttavia per una trattamento prolungato e duraturo oltre al litio credo fortemente che sia necessario associare il trattamento psicofarmacolgico a quello psicologico fatto con uno psicoterapeuta.

Cordialmente.

Dott Giuseppe Berenati
Buonasera, dovrebbe confrontarsi con il vostro psichiatra di riferimento. Avete affiancato alla cura farmacologica anche un trattamento di psicoterapia?
Un caro saluto
Buonasera, ogni paziente reagisce in maniera soggettiva al trattamento farmacologico. Potrebbe anche essere l'esito di una serie di fattori. Tuttavia è necessario combinare il trattamento farmacologico con quello psicoterapeutico poichè è fondamentale avere delle strategie per gestire i momenti di crisi. Un caro saluto
Carissima, il fatto che suo marito stia bene mi sembra una cosa fantastica! L'essere umano è più complesso di quanto appaia per cui i motivi del benessere di suo marito potrebbero essere legati a molteplici fattori. Intanto se lo psichiatra ha prescritto il litio si potrebbe trattare di un disturbo bipolare un disturbo dell'umore fatto di momenti depressivi e fasi maniacali. Spesso chi è affetto da questo disturbo non sempre riceve la giusta diagnosi e spesso, come è capitato nella mia esperienza clinica, le persone vengono trattate solo con antidepressivi. Indipendentemente dalla diagnosi, che è importante comunque per lo psichiatra per formulare la cura adeguata, suggerirei di abbinare anche un percorso psicoterapeutico per permettere a suo marito di esplorare le cause sommerse del suo malessere. Invio un caro saluto. Rosalba Aiazzi.
Salve,

Comprendo la sua necessità di conoscere meglio come il litio abbia potuto avere un impatto così rapido sul benessere di suo marito. Pur se il litio è noto per essere un farmaco a rilascio prolungato e solitamente richiede del tempo per raggiungere il suo effetto terapeutico completo, è importante notare che ogni persona risponde in modo unico ai farmaci. Ciò potrebbe essere attribuito a vari fattori, tra cui la sensibilità individuale alla sostanza, la specificità della condizione di suo marito e le caratteristiche della sua risposta biologica al farmaco.
Per tale motivo potrebbe essere ottimale confrontarsi direttamente con lo Psichiatra che conosce la storia (anche farmacologica) di suo marito.

È positivo ad ogni modo che suo marito stia rispondendo bene al trattamento con il litio, e se a questo ha affiancato anche un percorso psicoterapeutico lo potrà sostenere ancor di più.

Resto a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Rita Gatto
Psicologa Psicoterapeuta
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque invito suo marito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarlo a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
rispetto alla terapia farmacologica le consiglio di rivolgersi al medico dal quale è seguito e parallelamente potrebbe suggerire a suo marito di iniziare un percorso psicoterapeutico, che sarebbe la giusta strada per la riabilitazione e per effetto a cascata sarebbe un supporto anche per lei
Cordiali saluti
Dott.ssa Aida Faraone
Buongiorno signora, è importante sottolineare che ogni persona reagisce in modo differente al trattamento farmacologico. A mio parere sarebbe importante unire al trattamento farmacologico un trattamento psicoterapeutico, per migliorare e rinforzare le strategie di problem-solving.
Per qualsiasi dubbio rispetto al farmaco dovrà sempre confrontarsi con lo psichiatra di riferimento di suo marito.
Cordialmente
Dott.ssa Alessandra Rosa
Buongiorno,
rispetto al farmaco può chiedere giusto a titolo informativo allo psichiatra che l'ha prescritto, poi ogni farmaco su ogni persona ha effetti diversi in tempi diversi.
Affiancare un percorso di psicoterapia potrebbe avere maggiori benefici nel presente e nel lungo termine. A disposizione. Un saluto.
Buongiorno,
un elemento fondamentale per qualsiasi soluzione inerente la cura è quel che credo che tale rimedio possa fare, ciò vale anche per gli psicofarmaci. In tal caso, chiamiamo questo fenomeno, effetto placebo.
Perchè ciò avviene? Perchè la componente chimica ha un certo potere d'interazione nell'organismo (alcuni ricercatori negli ultimi anni, affermano anche che non ne abbiamo piena contezza) ed un'altra componente, essendo l'essere umano un essere pensante e attrezzato a pensare grazie a una serie di linguaggi, è costituita dalle credenze che quella particolare persona nutre verso tale sostanza.
Perciò si ritiene anche che i farmaci hanno una validità confinata e si suggerisce sempre un percorso di psicoterapia.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Buonasera, le suggerisco di porre la domanda allo psichiatra di riferimento e di affiancare alla farmacoterapia un percorso psicoterapeutico ad orientamento cognitivo comportamentale.

Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno,
le sue perplessità e dubbi sono comprensibili. Dopo una lunga resistenza al trattamento si scorge finalmente un miglioramento fonte di gioia e speranza, ma anche di preoccupazione per una futura ricaduta.
Penso che sia importante per entrambi richiedere maggiori chiarimenti allo psichiatra, ma credo che sia fondamentale che suo marito possa iniziare un percorso psicoterapeutico in cui possa lavorare sulle cause profonde della sua depressione.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Savini
Gentile utente, credo sia fondamentale che esponiate gli stessi dubbi e domande allo specialista di riferimento che sta seguendo il caso. E' quest'ultimo, infatti, a conoscere al meglio la situazione clinica di suo marito, ed è sempre lui che saprà rispondervi al meglio sui dubbi di natura farmacologica. In affiancamento a ciò, se non è già in atto, consiglio vivamente l'inizio di un percorso di psicoterapia: in letteratura è infatti dimostrato che la maggiore efficacia nel trattamento della depressione è determinata dall’uso combinato della terapia farmacologica e da un approccio psicoterapeutico. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Carlotta Nante
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