Per una fascite plantare è meglio tecar o ultrasuoni?

11 risposte
Per una fascite plantare è meglio tecar o ultrasuoni?
Dott.ssa Elisabetta Rota
Fisioterapista
Bergamo
Buongiorno, dovendo scegliere tra le due sicuramente ultrasuoni ma eventualmente anche onde d'urto radiali.. le consiglierei comunque di farsi seguire da un professionista che possa indicarle qualche esercizio mirato almeno per le prime volte e che poi volendo potrà continuare anche in autonomia... Per la tecar attualmente non ci sono evidenze scientifiche a supporto della sua utilità in questa problematica
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Buongiorno, le terapie fisiche possono aiutarla a gestire il dolore in fase acuta, tuttavia gli ultimi studi dimostrano che la gestione di questa patologia si debba concentrare su un approccio più ampio che comprende la gestione del carico, lo stretching quotidiano,la pain education, la gestione di condizioni correlate e cosi via.. le consiglio di rivolgersi ad un fisioterapista in modo che la possa aiutare a trattare la sua patologia nel modo più completo possibile
Grazie
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono da questo sito?Senza impegno economico.
grazie
Buongiorno, entrambe le terapie fisiche da lei indicate non hanno solide prove di efficacia. Possono essere usate per coadiuvare il percorso riabilitativo ma da sole risultano sicuramente insufficienti, specie sul lungo periodo. Mi unisco pertanto al coro di colleghi che le consiglia di rivolgersi a uno specialista. La fasciopatia plantare risponde bene in particolare modo alla modulazione del carico, vale a dire a una corretta gestione dei carichi e degli esercizi. Per fare ciò un fisioterapista risulta fondamentale.
Spero di averla aiutata.
Dott. Nicolò Muliello
Fisioterapista, Osteopata
Palermo
Buongiorno, sì potrebbero anche abbinare lavorando con ultrasuoni o meglio onde d’urto sulla fascia plantare e con la tecar allargandosi anche alla regione del tricipite surale. Detto questo è da valutare cosa nel tempo ha perturbato un appoggio tramite una analisi posturale
Dr. Damiano Di Foggia
Fisioterapista
Roma
Per la fascite plantare è importante valutare quali siano le causa che l hanno provocata. Debolezza muscolare, appoggio del piede, carichi sportivi o lavorativi... sono tutti aspetti che potrebbero provocare l 'insorgenza di una dolore. Le consiglio una visita da un fisioterapista, soprattutto se è uno sportivo
Possono essere entrambi terapie utili, ma è importante in questi casi scoprire quali siano le attività scatenanti e altre condizioni proprie del paziente, che potrebbero favorire l'insorgere e la permanenza della fascite plantare (ad esempio la presenza di un piede piatto), in quanto il grosso della riabilitazione dovrebbe essere, a mio parer, incentrato sulla gestione dei carichi (es. allenamenti, lavoro, vita quotidiana) e sul ricondizionamento del piede tramite l'esercizio terapeutico.
Quindi direi tecar + ESERCIZIO TERAPEUTICO.
Dr. Matteo Cervellini
Fisioterapista
Roma
Buonasera, le macchine sono spesso utilizzate in fisioterapia ma raramente hanno effetti da sole. Il modo migliore per alleviare questo tipo di problematica è tramite l'esercizio terapeutico, oltre a capire come gestire il problema.
Se puntasse solo a togliere l'infiammazione senza rinforzare tutto il piede sarebbe molto probabile avere nuovamente lo stesso problema.
Matteo
Buongiorno, possono essere entrambe utili, ma associate alla fisioterapia ed esercizi terapeutici inizialmente da fare con fisioterapista e da continuare a casa. cordiali saluti
Buongiorno, per una fasciopatia plantare è preferibile intraprendere un percorso riabilitativo personalizzato che includa tecniche di terapia manuale, esercizio terapeutico e l'utilizzo di terapie fisiche. Tecniche come la tecar e gli ultrasuoni possono contribuire a ridurre temporaneamente il dolore, ma da sole non risolvono la condizione di base.

La scelta tra tecar e ultrasuoni dipende dalle specifiche esigenze del suo caso e dalla valutazione clinica. Il fisioterapista, infatti, sarà in grado di determinare quale approccio sia più indicato, tenendo conto della gravità della fasciopatia e dalla risposta individuale al trattamento.
Dr. Matteo Tonino
Fisioterapista, Posturologo
Roma
Per la fascite plantare, le evidenze scientifiche attuali indicano come più efficaci la terapia manuale, esercizio terapeutico mirato, bendaggio funzionale e, nei casi resistenti, onde d’urto ed ortesi plantare specifica.
Tecar e ultrasuoni possono essere utilizzati come supporto per il controllo del dolore, ma non sono considerati trattamenti di prima scelta secondo le linee guida. Il percorso ottimale prevede una valutazione fisioterapica per personalizzare il programma di esercizi e le eventuali terapie aggiuntive.

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