Mio figlio da una decina di giorni,consigliato da uno psichiatra assume songar xchè da mesi nn dorme

9 risposte
Mio figlio da una decina di giorni,consigliato da uno psichiatra assume songar xchè da mesi nn dorme e assume al risveglio sertralina . Io non vedo grandi miglioramenti consigli?
Dott.ssa Ester Miranda
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Ottaviano
Gentilissima, come primo step mi sembra più che adeguato il consulto che avete effettuato dallo specialista-psichiatra. Direi di aggiornarlo in merito alla cura farmacologica e di considerare anche la possibilità di una consulenza da uno psicoterapeuta per valutare la possibilità di affiancare alla terapia farmacologica una psicoterapia appunto..molto indicata per i disturbi del sonno per indagare ed affrontare eventuali difficoltà di natura emotiva, relazione, ecc... Ne parli con suo figlio ovviamente, qualunque ulteriore passaggio deve essere condiviso e partire da lui. Saluti, dott.ssa Ester Miranda

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Dott.ssa Giada Cristofalo
Neuropsicologo, Psicologo
Torino
Buonasera, comprendo la sua preoccupazione. Le posso dire che alcuni psicofarmaci (come la sertralina) necessitano di alcune settimane per manifestare l'efficacia terapeutica. Le consiglio comunque di rivolgersi al curante psichiatra per chiedere delucidazioni sulla terapia, ed eventualmente sarà lui/lei a modificare il trattamento farmacologico.
Per i disturbi del sonno e i disturbi d'ansia è sempre auspicabile affiancare ai farmaci una terapia psicologica.
Saluti.
Dott. Andrea De Lise
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Le consiglio di consultare in primis lo psichiatra così da esprimergli i dubbi sul trattamento farmacologico. Può inoltre valutare anche la possibilità di iniziare un percorso psicologico.
Saluti,
dott. Andrea de Lise
Dott.ssa Giulia Antognoli
Neuropsicologo, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, immagino la preoccupazione nel vedere suo figlio insonne da mesi. Ne ha parlato con lo psichiatra che lo segue? Potrebbe essere necessario rivedere la terapia farmacologica. Inoltre, come consigliato dai miei colleghi, è importante associare la farmacoterapia ad un percorso di psicoterapia, per poter comprendere meglio le cause dell'insonnia, affrontarle e trovare alcune strategie per migliorare il sonno. Un caro saluto.
Dott.ssa Alessandra Palanga
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Tuscania
Buongiorno, la sua preoccupazione è più che lecita e la esorto a chiarirla esplicitamente con lo psichiatra di riferimento ma, poiché i problemi relativi all’insonnia possono avere origini sia organiche che psicologiche, per poter rispondere adeguatamente bisogna conoscere diversi fattori: l’età di suo figlio, il suo stato di salute generale (fisico e psichico), il suo stile di vita sia in termini di attività quotidiane e alimentazione che di relazione con la famiglia, i compagni e le istituzioni. Per qualsiasi domanda resto a disposizione e le faccio un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve,
purtroppo per vedere miglioramenti dovrà aspettare circa un mese , un mese e mezzo.
In seguito per qualsiasi dubbio è molto importante lei si rivolga al suo psichiatra che conosce benissimo la diagnosi la storia clinica e la vita del paziente.
Abbinerei comunque una psicoterapia che potrebbe eliminare o assopire i sintomi in poche sedute arrivando anche ad abbassare il dosaggio. In così giovane età io prediligo sempre per un tentativo di soluzione non farmacologica , per poi abbinarla se il dottore psicoterapeuta lo ritenesse opportuno per assopire i sintomi floridi e poter lavorare meglio.
Saluti
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve,

La terapia breve strategica potrebbe essere utile per affrontare e risolvere i problemi legati al sonno e all'ansia che suo figlio sta vivendo. Questa terapia mira a identificare e modificare i fattori che influenzano negativamente il sonno e il benessere generale.

Le consiglio di consultare nuovamente lo psichiatra per valutare l'efficacia del trattamento attuale e considerare eventuali aggiustamenti o interventi aggiuntivi. Sono a disposizione per una consulenza e per ulteriori suggerimenti su come affrontare questa situazione.

Un caro saluto,
Dott. Michele Scala






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Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buonasera, prima di tutto le consiglierei di confrontarsi con lo psichiatra per capire le tempistiche in cui si potrebbero iniziare a vedere gli effetti della cura farmacologica. Inoltre, vista la sintomatologia che descrive, le suggerirei dopo confronto con lo psichiatra, di proporre a suo figlio un percorso psicologico che possa aiutarlo parallelamente alla cura psicofarmacologica dello specialista. Dott.ssa Susanna Scainelli
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Capisco la sua preoccupazione, e la situazione che descrive è piuttosto comune quando si tratta di insonnia associata a disturbi dell’umore o ansia. Dal punto di vista neuropsicologico, è importante ricordare che i farmaci come Songar (ipnotico) e la sertralina (SSRI) possono richiedere tempo per mostrare effetti pienamente efficaci. La sertralina in particolare impiega generalmente alcune settimane per stabilizzare l’umore e ridurre l’ansia, e i farmaci per il sonno spesso sono utili solo a breve termine.

Dieci giorni possono non essere sufficienti per notare miglioramenti evidenti, soprattutto se l’insonnia ha una componente comportamentale o cognitiva consolidata da mesi. In questi casi, parallelamente al trattamento farmacologico, è molto utile introdurre strategie non farmacologiche, come: mantenere orari regolari per andare a letto e svegliarsi, ridurre caffeina e stimoli serali, creare un ambiente di sonno confortevole e utilizzare tecniche di rilassamento o respirazione profonda.

Se l’insonnia persiste, o peggiora, è importante tornare dallo psichiatra per una valutazione del dosaggio o della combinazione dei farmaci. A volte può essere necessario aggiustare i tempi di assunzione, considerare altre opzioni o valutare una valutazione neuropsicologica per capire se ci sono fattori cognitivi o emotivi che mantengono l’insonnia.

In sintesi, il consiglio è avere pazienza nelle prime settimane, continuare il monitoraggio e accompagnare il trattamento con strategie comportamentali e di igiene del sonno, e mantenere un contatto stretto con lo psichiatra per eventuali aggiustamenti.
Saluti

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