Gentili dottori, ho 31 anni, eseguivo attività sportiva leggera in maniera costante, senza strafare

11 risposte
Gentili dottori,
ho 31 anni, eseguivo attività sportiva leggera in maniera costante, senza strafare né usare pesi.
Da oltre 16 mesi combatto con una tendinite (così pare) all'anca dx e all'area del pretrocantere, questa conclusione a seguito di:
-raggi
-2 risonanze (una al bacino completo e una all'area lombo sacrale)
-2 ecografie (una addome completo e una all'arto inferiore destro settore inguinale)
-analisi del sangue per fugare dubbi circa la possibilità di artrite, reumatismi o acidi urici

Il dolore è partito da una banale corsa di 30 minuti ed è stato trattato come segue:
-antidolorifici per 15 giorni
-laser e ultrasuoni alle anche (nessun beneficio o variazione al dolore)
-massoterapia e tecar al mediogluteo (CHE HA PORTATO UN NUOVO DOLORE CRONICO NELLA ZONA INGUINALE e nessun beneficio)
-Infiltrazioni e manovre ad opera di un ortopedico e osteopata (infiltrazione che ha causato un coagulo di sangue all'anca e nessun beneficio)

Ad oggi mi ritrovo ad aver difficoltà a camminare perché in qualunque momento della falcata sento l'area della coscia, prossimale all'inguine, tirare (come se avessi uno strappo costante).

Mi è stato suggerito, dopo circa 6 visite ortopediche, di consultare un neurologo che a sua volta mi ha prescritto un'elettromiografia. Tale esame non è stato eseguito dalla dottoressa in quanto certa e sicura che la diagnosi di sospetta nevralgia fosse sbagliata e che non avrebbe mai trovato nulla all'arto.

Non ho idea a quale tipologia di specialista potermi rivolgere, né quale terapia possa essere valutata dopo quanto fatto.
In attesa di un vostro gentile riscontro porgo cordiali saluti
Dott. Samuele Delladio
Fisioterapista, Chinesiologo
Verona
Buongiorno, se il dolore proviene realmente da una qualche struttura che prende contatto con il gran trocantere potrebbe essere di fronte ad una "sindrome dolorosa del gran trocantere".
Le cause sono molteplici, ed è essenziale in prima istanza escludere le cause "più gravi"; ad ogni modo la più comune è la tendinopatia glutea!
Nel caso in cui fosse realmente un quadro di tendinopatia a mio avviso sarebbe stato più utile un approccio attivo, cercando di aumentare gradualmente la capacità di carico del tendine.

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Buondì, premetto che per darle un parere occorrerebbe una valutazione in presenza, ma da quello che racconta pare essere una tendinopatia inserzionale. In questi casi la strategia per risolvere il problema è l'esercizio terapeutico, ovvero sottoporre nuovamente il tendine "infiammato" al corretto carico attraverso esercizi specifici. Le consiglio di rivolgersi ad un fisioterapista (laureato) espero in problematiche muscolo scheletriche.
Saluti
Buongiorno,
Dalla sua storia sembra che abbia percorso tutte le strade , meno quella della fisioterapia. Purtroppo le terapie passive che ha ricevuto non sono idonee per recuperare la forma ottimale. Ha bisogno di un percorso attivo che attraverso esposizione graduale al movimento e rinforzo muscolare porterà sicuramente ad un ritorno ad una vita normale.
Le consiglio di andare da un fisioterapista che abbia un approccio basato sull'evidenza scientifica. Vedrà che dopo un'attenta valutazione potrete stabilire insieme il percorso più adatto a lei per recuperare da questo lungo infortunio.
Cordialmente
Buongiorno,
si tratta di un caso per il quale probabilmente non si è ancora capito nello specifico che cosa stia causando il dolore. Se la diagnosi che è stata formulata è corretta allora i trattamenti eseguiti fino ad ora non sono quelli più indicati per una patologia di questo tipo. Visto i professionisti che ha già consultato, le consiglierei di effettuare una valutazione da un fisioterapista che tratta atleti sportivi in modo che possa valutarla a fondo ed indicarle il trattamento migliore per poter risolvere il problema.

Le auguro buona fortuna,
Alessandro Spinelli
Dr. Riccardo Bianucci
Fisioterapista, Osteopata, Chinesiologo
Roma
La tua situazione è complessa e richiede un approccio mirato. Il dolore persistente nella zona dell'anca e inguinale potrebbe derivare da una tendinopatia cronica, disfunzione biomeccanica o coinvolgimento del nervo femorale. Le terapie provate finora non hanno portato benefici, quindi è fondamentale esplorare nuove strategie.
Possibili Cause e Strategie
Tendinopatia o sindrome del grande trocantere
Rinforzo muscolare e riequilibrio posturale.
Disfunzione biomeccanica dell'anca e della colonna lombare
Valutazione della postura e mobilità per correggere squilibri.
Irritazione del nervo femorale
Analisi del movimento e trattamento manuale per alleviare tensioni.
Trattamenti Consigliati
Chinesiterapia attiva e passiva per il rafforzamento muscolare.
Osteopatia globale per riequilibrare la struttura.
Tecar terapia e laser per ridurre l’infiammazione.
Riabilitazione posturale metodo Mézières per correggere squilibri.
Manipolazioni vertebrali e articolari per migliorare la mobilità.
Rieducazione motoria e posturale per ripristinare il movimento corretto.
Prossimi Passi
Una valutazione specialistica può individuare la causa esatta del problema e impostare un trattamento personalizzato.
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Per ulteriori chiarimenti o per una consulenza personalizzata, puoi contattarmi via mail o WhatsApp.
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Sono il Dott. Riccardo Bianucci, fisioterapista e osteopata, e metto a tua disposizione la mia esperienza per aiutarti al meglio.
Dott. Marco Costa
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Barcellona Pozzo di Gotto
Salve, piacere Marco, sembrerebbe siano stati eseguiti abbastanza esami diagnostici e visite specialistiche, tuttavia dalle informazioni qui riportate non sembra esserci congruenza tra sintomi, proposte terapeutiche e conseguente risoluzione. Seppur possibile vi sia un coinvolgimento locale dell'articolazione coxo-femorale ipotizzo il disturbo provenga da aree limitrofe, quantomeno dai risultati in aggravamento sulla zona a seguito dei trattamenti. Mi stranisce l'intervento dell'osteopata/ortopedico con delle infiltrazioni poiché ci sono molteplici valutazioni, tests e tecniche non invasive da poter somministrare a pazienti così giovani. Pertanto consiglio quantomeno un parere ulteriore presso qualche altro collega osteopata. Inizi comunque dalla base, corretta idratazione, in proporzione al peso ed alla stagione, corretta alimentazione con riduzione degli eccessi proteici o di carboidrati, ambedue possono insistere su problematiche articolari, spesso non riscontrabili in esami ematochimici. Spero di aver dato un'impronta alla sua ricerca del giusto professionista. Saluti.
Buongiorno.Per il suo problema suggerirei una visita specialistica fisiatrica poichè a mio avviso sarebbero necessari esercizi mirati al comparto muscolare dell'arto,proseguendo terapia farmacologica analgesica-antinfiammatoria e strumentale. Le porgo cordiali saluti e i miei migliori auguri.
buongiorno, mi spiace sentire che l iter finora seguito non le ha apportato benefici
Mi sento di consigliarle una valutazione ben eseguita da un professionista che la consideri nella sua globalità, un distretto inguine che si "accende" in seguito a trattamenti di vario genere eseguiti tutti sulla zona sintomatica di certo non è casuale.

Dott. Federico Vicelli
Osteopata, Fisioterapista
Borgomanero
Buongiorno, da quanto dice (escludendo problematiche di origine articolare e neurologica) sembra essere una sindrome del gran trocantere data da sovraccarico. A mio parere la figura che dovrebbe consultare dovrebbe essere un fisioterapista esperto in terapia manuale e possibilmente munito di qualifica OMT. Le scrivo cosi perché manca un approccio attivo, quindi con esercizi per i muscoli pelvi trocanteri, che potrebbero portarle beneficio e tornare a correre. Questo approccio, previa sicuramente attenta valutazione, potrebbe essere la soluzione del suo problema. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento.
Un saluto
Dott. Maurizio Di Benedetto
Psicologo, Fisioterapista, Posturologo
Monza
Gentile Utente, le consiglio una visita posturologica-informazionale, così da evidenziare eventuali atteggiamenti posturali disfunzionali, che a loro volta potrebbero innescare infiammazioni e quant’altro. Inoltre, si ricordi che il corpo utilizza un suo linguaggio per comunicare un disagio più profondo, attraverso sintomi esterni. Ecco perché le consiglio un’approfondimento personale psicologico, così da fare chiarezza dentro di lei e ritrovare la sua serenità.

Saluti
Dott. Maurizio Di Benedetto
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buonasera Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie

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