Gentili Dottoresse e Dottori Sono un giovane ragazzo di 24 anni. Ho elaborato di recente la necessi
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Gentili Dottoresse e Dottori
Sono un giovane ragazzo di 24 anni. Ho elaborato di recente la necessità di intervenire prontamente su numerosi problemi di natura andrologica che mi porto fin dalla pubertà.
Do una breve overview sul problema principale, dal quale vi proporrò alcune domande:
Ho una fimosi relativa. La scopertura del glande non è mai completa, ma solo parziale (sia in stadio di riposo che di erezione). Il motivo per cui non lo scopro totalmente risiede sia nel dolore che a volte questo comporta, sia per la sensibilità che il glande mostra quasi sempre nel “contatto con l’esterno”, sia perché tale condizione non ha mai compromesso i rapporti sessuali e la masturbazione (non ho mai provato dolore, ho sempre adoperato preservativi piuttosto stretti, e con la mano, per quanto lo scorrimento sia “bloccato”, si è cmq sempre raggiunto il piacere incondizionatamente dai rischi). La ragione della fimosi risiede in un prepuzio tendenzialmente stretto del quale non mi sono mai preoccupato eccessivamente (visto un precedente colloquio con un andrologo che ho avuto svariati anni fa). Ciò che mi blocca dall’intervento sono alcune questioni, e sono forse più di natura conoscitiva e psicologica che prettamente clinica:
1) Circoncisione e dimensioni peniene: se non ho sofferto psicologicamente per la fimosi, ho sofferto senz’altro per le dimensioni del mio pene, le quali mi hanno creato problemi da ansia da prestazione, commenti spiacevoli da partner sia nel durante che nel post di rapporti sessuali, e una vera e propria dismorfofobia su questa mia precisa caratteristica. Parliamo di un pene che a riposo raggiunge i 9cm di lunghezza mentre in erezione i 14cm, con una circonferenza che arriva pressappoco ai 12 cm. Ho sempre avuto la percezione che il mio prepuzio stretto desse quasi l’idea di “avercelo un po’ più grandetto” nonostante il diametro stretto. Ed è mia ansia quella che ho riscontrato in numerosi feedback post-operatori che parlano di una riduzione volumetrica. Vorrei pertanto porvi il quesito: c’è correlazione fra circoncisione e dimensione peniena?
2) La dismorfofobia di cui vi accennavo mi ha spinto nel tempo a cercare possibili strategie terze per scoprire se fosse possibile un piccolo ingrandimento. Ma a parte i costosi interventi chirurgici ho riscontrato che la letteratura è molto eterogenea sul tema, i risultati non sono distribuiti uniformemente tali per cui si possa affermare:” tale strategia x produce risultato y”. Comprendo le difficoltà che variano da caso a caso, anche perché le mie esigenze sono perlopiù legate al diametro che alla lunghezza di per sé (anche se non disdegnerei un cm in più onestamente). Pertanto, volevo sapere da voi di esperienze dirette sul tema ricollegabili con la mia situazione (qualora ne abbiate mai dovuto fronteggiare), e secondo poi: è possibile condurre eventuali strategie nella post-circoncisione? C’è il rischio di “stressare il pene” (prestatemi il termine) eccessivamente?
3) Ho sentito spesso in questo sito dell’impatto circa l’uso di specifici farmaci e/o ormoni appositi per provare ad indurre un aumento volumetrico. Tipicamente di quali farmaci parliamo?
Naturalmente vi vorrei anzitutto rendere partecipi del fatto che sono assolutamente intenzionato a condurre una nuova visita specialistica da un/una specialista in andrologia capace di osservare più attentamente il mio quadro clinico. Non mi aspetto di usare questa piattaforma come sostituto a una più importante e urgente valutazione diretta del medico, ma solo come un pre-colloquio per togliermi alcuni dubbi. Vorrei per ultimo infatti chiedervi circa la presenza di specialisti/e in andrologia nella regione Lazio, dal momento in cui risiedo qui.
Ringrazio anticipatamente per la vostra cortese attenzione.
Attendo un vostro gentile riscontro.
Sono un giovane ragazzo di 24 anni. Ho elaborato di recente la necessità di intervenire prontamente su numerosi problemi di natura andrologica che mi porto fin dalla pubertà.
Do una breve overview sul problema principale, dal quale vi proporrò alcune domande:
Ho una fimosi relativa. La scopertura del glande non è mai completa, ma solo parziale (sia in stadio di riposo che di erezione). Il motivo per cui non lo scopro totalmente risiede sia nel dolore che a volte questo comporta, sia per la sensibilità che il glande mostra quasi sempre nel “contatto con l’esterno”, sia perché tale condizione non ha mai compromesso i rapporti sessuali e la masturbazione (non ho mai provato dolore, ho sempre adoperato preservativi piuttosto stretti, e con la mano, per quanto lo scorrimento sia “bloccato”, si è cmq sempre raggiunto il piacere incondizionatamente dai rischi). La ragione della fimosi risiede in un prepuzio tendenzialmente stretto del quale non mi sono mai preoccupato eccessivamente (visto un precedente colloquio con un andrologo che ho avuto svariati anni fa). Ciò che mi blocca dall’intervento sono alcune questioni, e sono forse più di natura conoscitiva e psicologica che prettamente clinica:
1) Circoncisione e dimensioni peniene: se non ho sofferto psicologicamente per la fimosi, ho sofferto senz’altro per le dimensioni del mio pene, le quali mi hanno creato problemi da ansia da prestazione, commenti spiacevoli da partner sia nel durante che nel post di rapporti sessuali, e una vera e propria dismorfofobia su questa mia precisa caratteristica. Parliamo di un pene che a riposo raggiunge i 9cm di lunghezza mentre in erezione i 14cm, con una circonferenza che arriva pressappoco ai 12 cm. Ho sempre avuto la percezione che il mio prepuzio stretto desse quasi l’idea di “avercelo un po’ più grandetto” nonostante il diametro stretto. Ed è mia ansia quella che ho riscontrato in numerosi feedback post-operatori che parlano di una riduzione volumetrica. Vorrei pertanto porvi il quesito: c’è correlazione fra circoncisione e dimensione peniena?
2) La dismorfofobia di cui vi accennavo mi ha spinto nel tempo a cercare possibili strategie terze per scoprire se fosse possibile un piccolo ingrandimento. Ma a parte i costosi interventi chirurgici ho riscontrato che la letteratura è molto eterogenea sul tema, i risultati non sono distribuiti uniformemente tali per cui si possa affermare:” tale strategia x produce risultato y”. Comprendo le difficoltà che variano da caso a caso, anche perché le mie esigenze sono perlopiù legate al diametro che alla lunghezza di per sé (anche se non disdegnerei un cm in più onestamente). Pertanto, volevo sapere da voi di esperienze dirette sul tema ricollegabili con la mia situazione (qualora ne abbiate mai dovuto fronteggiare), e secondo poi: è possibile condurre eventuali strategie nella post-circoncisione? C’è il rischio di “stressare il pene” (prestatemi il termine) eccessivamente?
3) Ho sentito spesso in questo sito dell’impatto circa l’uso di specifici farmaci e/o ormoni appositi per provare ad indurre un aumento volumetrico. Tipicamente di quali farmaci parliamo?
Naturalmente vi vorrei anzitutto rendere partecipi del fatto che sono assolutamente intenzionato a condurre una nuova visita specialistica da un/una specialista in andrologia capace di osservare più attentamente il mio quadro clinico. Non mi aspetto di usare questa piattaforma come sostituto a una più importante e urgente valutazione diretta del medico, ma solo come un pre-colloquio per togliermi alcuni dubbi. Vorrei per ultimo infatti chiedervi circa la presenza di specialisti/e in andrologia nella regione Lazio, dal momento in cui risiedo qui.
Ringrazio anticipatamente per la vostra cortese attenzione.
Attendo un vostro gentile riscontro.
Tutta la sua vicenda si alimenta di una condizione mai risolta... il pessimo stato del suo prepuzio che non solo favorisce i ristagni e le infiammazioni irritative del glande, ma anche le infiammazioni pelvico-prostaitche con ciò che ne consegue in termini di stato genitale complessivo. Uno stato che non sembra essere mai stato valutato adeguatamente o meglio che mai è stato valutato. La prima e più urgente cosa da fare è la circoncisione radicale che finalmente libererà quel "povero" glande. Una vlta guarito da questa, occorre che un buon adnrologo esegua i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura del secreto prostatico estratto, test di Stamey) e generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, cardio-coronarico-vascolare, fisico e stressogeno) atti a verificare il suo stato sia per le questioni genitali che come premessa ad eventuali terapia farmaco-meccancihe per al dimensine peniena... fermo restando che i suoi 14 cm di erezione sono nella media della popolazione anche se poi la sua percezione non la gratifica (per questo esistono le terapie dimensionai da fare per bene). Se seguirà questa strada risolverà e prevenirà non pochi problemi ed avrà una visione di sé decisamente più positiva.
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