E se iniziassi a credere che i muri di casa mi guardino, che nutrano una sorta di ostilità nei miei
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E se iniziassi a credere che i muri di casa mi guardino, che nutrano una sorta di ostilità nei miei confronti? So bene che una simile idea è priva di senso; ma quando mi vengono pensieri del genere mi allarmo molto, e mi sento in dovere di combatterli, di dimostrare a me stesso, mediante la logica, che sono ancora in grado di riconoscerli come infondati, altrimenti vorrebbe dire che la psicosi preme pericolosamente ai confini della mia mente; tuttavia, se il ragionamento con cui provo ad accertarmi di sapere che queste idee sono assurde non mi riesce del tutto convincente, l'ansia derivante dal dubbio di essere psicotico permane in me, lasciandomi a lungo in uno stato di paura soffocata. Paura di perdere quella consapevolezza in base alla quale ognuno distingue tra ciò che è reale e ciò che non lo è... E se davvero avessi paura dei muri di casa, o delle mattonelle, o di un albero o di qualunque cosa? Se una parte di me in fondo non fosse sicura che si tratta solo di oggetti? È un'ipotesi che mi inquieta. C'è da dire che tali dubbi sono insorti in me da un mesetto circa, da quando cioè ho ripreso la terapia con sertralina, per curare uno stato di ansia dovuto a preoccupazioni ipocondriache, che si sono accentuate nel momento in cui provai, senza successo ahimè, a smettere di fumare. Anche nel precedente ciclo con sertralina, circa due anni fa, sperimentai simili paure; per cui mi chiedo se esse possano spiegarsi come una reazione di intolleranza soggettiva agli SSRI ...
Salve,
Credo abbia già posto la domanda. È difficile darle una risposta senza sapere come stava prima del trattamento, sembra molto evidente però che al momento attraversa uno stato di malessere profondo. Lo specialista che le ha prescritto la terapia saprà sicuramente individuare insieme a lei, a cosa è collegato il malessere in questo momento, se possa rappresentare o meno un elemento correlato ai farmaci che sta assumendo. In ogni caso va sistemato il trattamento, non esiti a contattare il suo curante.
Buona serata
Credo abbia già posto la domanda. È difficile darle una risposta senza sapere come stava prima del trattamento, sembra molto evidente però che al momento attraversa uno stato di malessere profondo. Lo specialista che le ha prescritto la terapia saprà sicuramente individuare insieme a lei, a cosa è collegato il malessere in questo momento, se possa rappresentare o meno un elemento correlato ai farmaci che sta assumendo. In ogni caso va sistemato il trattamento, non esiti a contattare il suo curante.
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Tale reazione non è probabilmente riconducibile all'utilizzo della sertralina. Il mio consiglio è quello di rivolgersi al suo medico psichiatra di riferimento e confrontarsi sul manifestarsi di tale sintomatologia, in modo tale da poter attuare la giusta strategia farmacologica.
Quello che descrivi è un’esperienza tipica dei disturbi ossessivi: paure assurde riconosciute come tali, ma che generano ansia perché senti il bisogno di controllarle e rassicurarti continuamente sulla tua lucidità. La chiave è proprio la tua consapevolezza: sai che sono idee irrazionali, ma la paura di perdere il controllo mentale ti fa entrare in un circolo vizioso di dubbi e verifiche. Negli inizi della terapia con sertralina questi fenomeni possono accentuarsi temporaneamente. Non è psicosi, ma ansia ossessiva che si aggrava nei primi tempi della cura, per poi solitamente migliorare quando il farmaco inizia a stabilizzare l'umore e ridurre il rimuginio. La tua ipotesi di una sensibilità personale agli SSRI è possibile ma non significa intolleranza vera e propria: più spesso si tratta di una fase transitoria. La cosa più importante ora è non combattere i pensieri con la logica a oltranza, ma imparare a lasciarli passare senza dargli troppa importanza, magari con il supporto della terapia cognitivo-comportamentale. Quello che stai vivendo è ansia ossessiva amplificata dall’inizio del trattamento, non psicosi. Se i sintomi ti spaventano molto, parlane con il tuo psichiatra: può valutare di aggiustare temporaneamente la dose o affiancare un ansiolitico per questa fase iniziale.
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