Circa un paio di mesi fa ho iniziato a soffrire di un fastidio al fianco destro, indicativamente nel

8 risposte
Circa un paio di mesi fa ho iniziato a soffrire di un fastidio al fianco destro, indicativamente nella zona immediatamente sotto le costole; nel corso delle settimane il fastidio è divenuto via via più intenso, e si è irradiato anche alla zona lombare e alla gamba, coinvolgendo l'inguine, il gluteo, il quadricipite e talora giungendo anche al polpaccio o fino al piede. La sintomatologia varia dal dolore moderato a sensazioni di formicolio e ridotta sensibilità nelle zone coinvolte. Ho quindi effettuato una RM del rachide lombo-sacrale, che ha segnalato una "ipolordosi senza alterazioni a carico della successione metamerica"; il resto è tutto regolare.
Da quanto ho capito, si tratta di una inesatta curvatura della colonna vertebrale, la quale è andata a coinvolgere adesso anche il nervo sciatico, e le cui motivazioni sono da ricercare principalmente nel mio stile di vita: sedentarietà, errori posturali dovuti al costante lavoro da scrivania (peraltro in smart working quindi senza l'utilizzo di una postura correttamente regolata), sovrappeso.
Il mio fisioterapista mi ha quindi consigliato esercizi di allungamento e di rinforzo dei muscoli della schiena; una frequente interruzione dell'attività lavorativa da seduti e una perdita di peso possono aiutare nella risoluzione. Abbiamo iniziato con esercizi in palestra da circa due settimane (prevalentemente di allungamento e retroversione, senza esagerare ancora nei carichi) e al momento la situazione presenta alti e bassi: talvolta va meglio e quasi non mi accorgo del dolore (prevalentemente quando sono in piedi) mentre talvolta il fastidio alla schiena e alla gamba si fa più intenso e invalidante, seppur senza indurmi ad assumere antidolorifici, ma rendendomi ad esempio improbabile la pratica dell'attività sportiva, e questo risulta limitante anche nell'intento di voler perdere del peso per aiutare il miglioramento del dolore.
Sono dunque a domandarVi se l'approccio suggerito è corretto o se è il caso di aggiungere eventualmente anche dei massaggi (esclusi in quanto non è presente una problematica di natura muscolare) o dei farmaci, almeno nella fase acuta. I miglioramenti per ora mi sembrano pochi e poco rilevanti, e la problematica è presente ormai da un po' di tempo; mi piacerebbe tornare a vita normale quanto prima.
Grazie in anticipo per le Vostre considerazioni.
Salve,
andiamo per gradi.
1) La sciatalgia
-nel suo caso è più che evidente l'interessamento del nervo sciatico. Questo può essere dovuto a numerosi fattori. Come già il collega che la segue avrà desunto dalla sua valutazione l'accorciamento cronico dei flessori d'anca e lo squilibrio muscolare della schiena, l'ipolordosi rilevata in RM unitamente alla sua condizione di sovrappeso sono di per se' validi a giustificiare il coinvolgimento in compressione del suddetto nervo.
Pertanto si rassereni sul fatto che il programma stabilito dal collega, anche se qui posso solo conoscerlo in parte, è la via corretta verso la soluzione, in quanto si evince anche dai pochi elementi a mia disposizione lo scopo ultimo di raggiungere una certa decompressione del nervo e dunque impedirne l'irritazione. Questo si può raggiungere esclusivamente attraverso un programma di esercizi/stretching che le permettano di correggere e ripristinare la fisiologica postura e decomprimere per l'appunto il nervo sciatico. Il sovrappeso è un altro fattore importante che concorre al problema, pertanto la correzione alimentare è più che necessaria, tanto quanto l'esercizio fisico mirato al dimagrimento. Su questo punto è utile eseguire (previa somministrazione da parte di uno specialista quale è il collega) programmi fisici che si eseguano per la maggior parte del tempo in scarico degli arti inferiori e della schiena (esempio: cyclette) in modo che l'attività sia possibile anche nei giorni in cui i sintomi sono più presenti.

-Il dolore originario.
Questo è il punto sul quale mi propongo di porre l'attenzione, poichè la sciatalgia APPARE essere conseguenza di una lesione algogena/sintomatologia in altra zona, ovvero "fianco destro, immediatamente al di sotto delle coste". Al di sotto delle coste, fianco destro, ci sono diverse strutture anatomiche che possono portare a dolore, per lo più strutture dell'apparato digerente e circolatorio.
Non voglio dilungarmi troppo, per cui venendo al punto, a volte una compromissione/interessamento doloroso di questi organi può portare al coinvolgimento del nervo sciatico.

-tempi
15 giorni non sono sufficienti a risolvere il problema e quindi a tirare le somme. La riduzione della sintomatologia da sciatalgia richiede dalle 4 alle 8 settimane di intervento terapeutico, tempi che possono essere accorciati o allungati da vari fattori, tra cui la sua aderenza al piano terapeutico e alla dieta.

Ciò detto, aspetti ancora 6 settimane prima di farsi venire dubbi, si fidi dello specialista che la segue e soprattutto segua un'alimentazione ben congeniata.

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diciamo che tutto quello che dice è abbastanza collegato, il corpo compensa fino a un certo punto, poi crea scompensi e disequilibri che vanno rimessi in "DIMA " valutazione posturale completa con esercizi mirati posturali da eseguire a casa, e in un secondo tempo uno sport mirato
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Salve, la situazione descritta è abbastanza dettagliata e anche il tipo di intervento è nella direzione giusta. Per il mal di schiena ci sono diversi fattori da considerare, ma visto lo stile di vita, l'impiego e la durata dei sintomi, credo che selezionare esercizi con aiutino la mobilità del bacino (sia in retro e che anti versione), un allungamento dei muscoli posteriori della coscia a livello del ginocchio e di quelli anteriori a livello dell'anca. E abbinare se possibile anche attivazione dei muscoli pelvici, in primis da sdraiati, poi in altri passaggi posturali. Questo per riportare i tessuti a una tensione bilanciata in carico e non sempre legati alla posizione seduta. Con beneficio di tutta la zona addomino-lombo-pelvica. La terapia manuale può servire nel momento in cui sono presenti sintomi, per ridurli e continuare un approccio attivo. Stesso utilizzo dovrebbero avere i farmaci in questo caso, a parere mio.
L'attività aerobica è consigliabile praticamente sempre, se possibile tra i 15' e 45' (intervallo in cui si liberano endorfine e il cortisolo resta basso) sopratutto se si resta in soglia 2, ovvero si è capaci di parlare mentre si fa movimento. Probabilmente meglio camminata della bici, per non tornare nello schema della seduta. Ma una attività a circuito ben dosata potrebbe essere anche migliore perché permette di dare più mobilità e stabilità alle articolazioni. Se fosse presente dolore invece da evitare l'alta intensità, ma appena possibile è fortemente consigliata da tutta la letteratura perché permette di rendere il corpo più forte e resiliente con un rapporto vantaggioso impegno-beneficio! Resto a disposizione, buon recupero!
Buongiorno, grazie per la descrizione dettagliata della Sua problematica. L’ipolordosi è una semplice riduzione della concavità posteriore della curva lombare; di per sè la RM è rassicurante: non ci sono alterazioni di segnale, quindi il percorso con il Suo fisioterapista è corretto! Aumentare la mobilità del tratto lombare e distendere la muscolatura è la soluzione vincente.
Dalla descrizione che rilascia, si evince la Sua voglia di stare bene, nella ricerca dell’accelerare il miglioramento della condizione attuale: bravissimo!

Consiglio una valutazione osteopatica per indagare le fasce, permettere un approccio cranio-sacrale alla colonna e controllare la sfera viscerale ( per quel dolore al fianco ).
Infine il massaggio può essere un buon coadiuvante: non è il trattamento elettivo, ma ha un buon effetto globale anti stress sull’organismo che giova sempre.
Spero di esserLe stata utile e motivante.
Buon proseguimento!
Salve, unadisfunzione origine viscerale o fasciale potrebbe causare un sovraccarico meccanico della colonna vertebrale, alterando la sua corretta mobilità e creando compensi anche a livello muscolare causando dolore, questo perché l intestino risulta legato alla colonna attraverso dei robusti legamenti. Le consiglio quindi una valutazione osteopatica per valutare la sfera viscerale e fasciale.
Spero di essere stata utile. Resto a disposizione
Buon recupero
buongiorno, la sua condizione clinica è pertinente ai suoi sintomi. ogni terapista ha la il proprio modus operandi e il proprio bagaglio di esperienza. sicuramente sta facendo il possibile per migliorare il suo benessere quindi la direzione è quella giusta.
la lombalgia potrebbe essere concausa di altri fattori, anche viscerali. probabilmente aggiungerei anche una valutazione osteopatica.
Riguardo al massaggio credo che possa essere un coaudiuvante al trattamento fisioterapico, ma non la soluzione.
spero di esserle stata d'aiuto,
buona giornata
Buonasera
AVrei necessita di alcuni chiarimenti. Potrebbe cortesemente chiamarmi al telefomo? senza alcun impegno

Cordialmente
Buongiorno,
Leggendo la sua dettagliata descrizione sembra ci sia un coinvolgimento del nervo sciatico. La RM esclude che ci sia una compressione a livello della radice, evidenzia una ipolordosi che da sola non può giustificare una comparsa della sintomatologia. Può esserne un fattore contribuente insieme allo stile di vita non corretto ed il sovrappeso.
La lombosciatalgia può essere davvero molto fastidiosa e richiede un percorso riabilitativo fatto di alti e bassi.
Il lavoro che sta svolgendo con il suo fisioterapista sembra andare nella direzione giusta. Potrebbe essere importante identificare dove avviene la compressione del nervo e cercare di lavorare con la terapia manuale sull’eventuale interfaccia meccanica e aggiungere qualche esercizio di neurodinamica per aiutare il nervo a scorrere meglio.
Fondamentale è l’attività fisica, un esercizio a bassa intensità come la camminata veloce per almeno 15’ , o , se è tollerata la posizione la cyclette, riesce ad attivare una serie di meccanismi fisiologici che abbassano il dolore e promuovono la guarigione.

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