Ciao, Ho 28 anni ho subito una caduta e mi sono fratturata una vertebra d7. Sono stata col bus

11 risposte
Ciao,

Ho 28 anni ho subito una caduta e mi sono fratturata una vertebra d7.

Sono stata col busto due mesi e mezzo poi ho iniziato lo svezzamento
L’ortopedico mi ha detto di fare un po’ di pilates.

La fisioterapista mi ha detto che la frattura non c’è più è rimasto lo schiacciamento a livello d5 (credo) e quello rimarrà.

Ho iniziato da metà Maggio fino a fine giugno esercizi di pilates e due tecarterapie. Stando da febbraio a giugno a casa sono stata tantissimo distesa. Distesa stavo benissimo.. al contrario di seduta.

A luglio sono rientrata a lavoro (in ufficio) e a sedere ho come gli spilli.
Cambio sedia ogni 3x2, 10’ minuti sto bene con la schiena appoggiata allo schienale poi non ci sto più bene perché mi entra il dolore. Tutto un lavoro così.
E purtroppo quando entra il dolore (pur alzandomi), quando mi rimetto a sedere mi rinizia.

Il dolore che sento è nella parte centrale della schiena però a destra e a sinistra (la fisioterapista mi diceva che a destra avevo una grossa contrattura).
Il dolore è al centro della schiena tra il fianco e la vertebra (sia da un lato che l’altro).

Sto bene solo quando sono distesa.
Es. Vado a lavoro, torno a casa cucino o magari mi piego per darmi lo smalto mi entra il dolore. Distesa sto da 10.

E anche a camminare sto bene.

È normale questa cosa? Dovrei tornare a farmi rivedere? Questo dolore andrà mai via?
Dott. Alessandro Sozzi
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Roma
Salve, se attraverso visita clinica ed esami diagnostici abbiamo appurato che la frattura si è consolidata, tutto sta nel riequilibrare la muscolatura e le strutture passive che lavorano attorno al segmento interessato.
Consideri che aver portato il busto per due mesi e mezzo può avere indebolito i suoi muscoli "dorsali" in termini di tono e in termini di trofismo.
Lavoreri con un professionista su delle mobilizzazioni passive sul tratto toracico e/o vertebrale con delicatezza e attivando la muscolatura rendendola piano piano più forte, analizzando le posture che le sono più fastidiose al momento.

Saluti.

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Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono da questo sito?Senza impegno economico.
grazie
Dott. Andrea Battaglia
Fisioterapista
Como
Buongiorno, molto probabilmente dopo 2 mesi e mezzo di busto ci saranno dei deficit della muscolatura dorsale. La situazione dolorosa è quindi dovuta a una problematica di tipo muscolare e quindi è "normale" nel senso che è giustificata. Dovrebbe procedere con un programma di rinforzo graduale della muscolatura del tronco in modo da stabilizzare anche la zona lombare. Chiaramente queste che ho appena fatto sono tutte supposizioni legate a quello che ho letto, sicuramente in seguito a una valutazione clinica possono esserci elementi che portino a cambiare il tipo di trattamento.
Dr. Giovanni Perutelli
Fisioterapista, Osteopata
Carrara
Buongiorno, senz'altro, dopo due mesi di immobilizzazione all'interno del busto, la muscolatura ipostenica (con perdita di tono muscolare) dei paravertebrali (muscoli deputati alla stabilizzazione della colonna vertebrale durante la stazione eretta) può dare quel tipo di dolore da lei provato, Per risolvere è necessario farsi seguire da un Fisioterapista/Osteopata per eliminare i vizi posturali provocati dalla prolungata immobilizzazione , recuperare la corretta mobilità del rachide ed allenare in sicurezza la muscolatura deficitaria del rachide e delle strutture limitrofe.
Dott.ssa Barbara Matteucci
Fisioterapista, Posturologo
Viterbo
Buongiorno, per rispondere in modo appropriato sarebbe necessaria una valutazione clinica approfondita. In ogni caso deve sapere che il carico sulla colonna (e dunque anche sull'area traumatizzata) è più alto da seduti che in piedi o sdraiati. E il carico aumenta ancor più se la posizione seduta non è corretta ma si sbilancia troppo in avanti. Per questa ragione quando sta seduta il dolore è maggiore e aumenta al passare del tempo. Detto ciò, il tempo di recupero dopo una frattura vertebrale è molto variabile e dipende non solo dal tipo di frattura ma anche dal tipo di riabilitazione effettuata. Come le hanno detto i colleghi, è importante recuperare il tono-trofismo della muscolatura paravertebrale e dorsale, nonché un generale equilibrio muscolare che la prolungata immobilizzazione ha certamente compromesso. Anche un buon lavoro con la respirazione la può aiutare. Non si preoccupi comunque, l'impegno che metterà nel recupero motorio sarà ricompensato con il ritorno ad una condizione di assenza di dolore.
Dott. Filippo Tommaso Zanella
Osteopata, Fisioterapista, Terapeuta
Bologna
Buongiorno, concordo coi colleghi che l'aver portato il busto ha causato una perdita di tono della muscolatura addominale e dorsale.
Finché non si recupererà un po' di forza temo che sentirà del fastidio durante i cambi di posizione e nel tenere la postura seduta per tempi medio lunghi.
Una cosa che potrebbe sicuramente aiutarla è andare in piscina in quanto l'acqua sostiene (quindi toglie del peso dalle vertebre), offre resistenza (permette di tonificare) e nel frattempo comprime e rinfresca mitigando l'eventuale infiammazione residua dovuta all'instabilità muscolo scheletrica.
Se ha bisogno di altre indicazioni non esiti a scrivere.
Dott. Francesco Colaianni
Fisioterapista
Bari
Salve, concordo anch'io con i miei colleghi, i sintomi dolorosi sono dovuti ad ipotonie diffuse!
concordo sull'utilizzo dell'acqua come mezzo essenziale per il recupero in questo momento di sub-acuto.
per il futuro utile sarà frequentare una palestra seguita da personale qualificato per il rinforzo della muscolatura in toto, tronco addome e gambe in primis.
se ha bisogno di altre indicazioni mi contatti
Dott.ssa Alessia Conforti
Fisioterapista
Bari
Salve.
Quando siamo in piedi siamo in movimento,
quando siamo seduti siamo fermi,
il nostro carico in stazione eretta è in continuo equilibrio, non è mai statico.

Provi a ricreare il movimento anche da seduta. La base d'appoggio seduti è molto più ampia e stabile di quando siamo in piedi, dunque, anche il carico sulla colonna è fisso, varia poco ed in relazione all'attività svolta, ed in lei questa condizione è accentuata, anche dal fatto che per mesi ha dovuto mantenere l'immobilità forzata. Le consiglio di "ri-partire" dalla posizione seduta e dal movimento naturale. Provi a creare lo squilibrio fisiologico del movimento naturale in questa posizione, variando il carico sulla base d'appoggio. Inizi a far partire il movimento direttamente dal bacino, di riflesso genererà piccoli spostamenti anche a livello della colonna vertebrale. Poi, piano piano può divertirsi ad invertire il punto di partenza dello squilibrio, sentendo come cambia il peso sulla base d'appoggio, anche quando il movimento ha origine dai diversi punti della colonna. Il peso in quest'ottica è una relazione, tra movimento e base d'appoggio. Non abbia paura di "incontrare il dolore", esso è solo un messaggio del suo corpo, che di fatto si trova in una situazione nuova, subito dopo la frattura e, poi, subito dopo l'immobilizzazione. Il tronco è la parte del corpo che più collabora in tutte le fasi del movimento, sostiene, dà direzione, prolunga, ammortizza e stabilizza tutti i movimenti degli arti e del corpo durante il cammino.

Se ha piacere di approfondire la questione possiamo programmare un breve consulto online gratuito e senza impegno. Sicuramente, la modalità dialogica aiuterà, sia me che lei ad essere più puntuali, lei nella richiesta specifica, ed io nella possibile risoluzione del problema.
Cordialmente,
Alessia C
Ciao,

Grazie per aver condiviso la tua situazione. È comprensibile che tu stia affrontando delle difficoltà dopo la frattura e il lungo periodo di riposo.

Il dolore che descrivi, soprattutto quando sei seduta e il miglioramento della sintomatologia quando sei distesa o in movimento, potrebbe essere collegato a diversi fattori, tra cui la debolezza muscolare e la contrattura che la tua fisioterapista ha già notato. Dopo un lungo periodo di immobilizzazione con il busto, come hai giustamente osservato, è normale che si verifichi un'atrofia muscolare, specialmente nei muscoli che stabilizzano la colonna vertebrale. Questo può rendere difficile mantenere una corretta postura seduta senza dolore.

Il mio consiglio è sicuramente quello di tornare a fare una visita fisioterapica. Una valutazione approfondita ti permetterà di capire se ci sono ulteriori aspetti che possono essere trattati, ad esempio rafforzare i muscoli paravertebrali, addominali e del core, che sono fondamentali per mantenere una postura corretta e ridurre lo stress sulla schiena durante le attività quotidiane e sedentarie.

Inoltre, l'esercizio fisico regolare, mirato al rinforzo muscolare e alla mobilità, può essere molto utile per stabilizzare la colonna vertebrale e migliorare i sintomi. Il Pilates che stai facendo è sicuramente un'ottima scelta, ma potresti aver bisogno di un programma più specifico che ti aiuti a lavorare sulle aree più deboli o su eventuali compensazioni che si sono sviluppate.

Riguardo alla tua domanda se il dolore andrà via: con la giusta terapia e un piano di esercizi adeguato, è probabile che tu possa ottenere un significativo miglioramento nel tempo, anche se lo schiacciamento vertebrale potrebbe comportare qualche limite a lungo termine.

Ti consiglio di non rimandare una nuova visita per affrontare meglio la situazione e adattare il tuo percorso di recupero.

Se hai altre domande o dubbi, sono qui.

Un saluto,
Philipp
Dr. Riccardo Bianucci
Fisioterapista, Osteopata, Chinesiologo
Roma
Gentile utente,
Grazie per aver condiviso la tua situazione. Dopo una frattura vertebrale, soprattutto se ha comportato uno schiacciamento residuo, è comune sperimentare dolore posturale e difficoltà a mantenere la posizione seduta per lunghi periodi. Il fatto che tu stia bene da distesa e camminando suggerisce che il dolore sia legato principalmente a una compensazione muscolare e a un sovraccarico posturale.

Dopo un periodo prolungato di riposo, la muscolatura della colonna e del core può risultare indebolita, generando tensioni muscolari e difficoltà nel supportare la colonna in posizione seduta. Inoltre, lo schiacciamento residuo a livello D5 potrebbe alterare la distribuzione dei carichi sulla schiena, causando contratture su un lato più dell’altro, come ha notato la tua fisioterapista.

Cosa puoi fare per migliorare la situazione?
Il tuo corpo ha bisogno di riadattarsi progressivamente allo sforzo posturale. Alcuni trattamenti ed esercizi possono aiutarti a ridurre il dolore e migliorare la resistenza alla posizione seduta:

Fisioterapia per migliorare la postura e rinforzare la muscolatura di supporto.
Chinesiterapia attiva e passiva per rilassare le tensioni muscolari e migliorare la mobilità toracica.
Manipolazioni vertebrali e articolari per riequilibrare la biomeccanica della colonna.
Riabilitazione posturale Metodo Mézières, utile per migliorare la distribuzione dei carichi ed evitare compensazioni muscolari.
Tecar terapia e laser alta potenza, per ridurre eventuali infiammazioni residue e rilassare le contratture.
Esercizi specifici per il rinforzo del core, per migliorare la stabilità e ridurre la sensibilità alla postura seduta.
Devi farti rivedere?
Se il dolore persiste e influisce sulla tua qualità di vita, è consigliabile eseguire una nuova valutazione per impostare un percorso terapeutico più mirato. Con il giusto trattamento, è possibile ridurre il dolore e migliorare la tolleranza alla posizione seduta.

Puoi prenotare un appuntamento in studio o richiedere una consulenza online tramite MioDottore.

Sono il Dott. Riccardo Bianucci, fisioterapista e osteopata, e metto a tua disposizione la mia esperienza per aiutarti a tornare al benessere e alla piena funzionalità.
Dott. Massimo De Marco
Fisioterapista, Osteopata
Roma
buongioirno, le consiglio di fare delle manipolazioni vertebrali specifiche per agire sulle disfunzioni vertebrali, divergere le faccette e decontrarre i paravertebrali, e agire con lo stretching in estensione pe "aprire" e liberare la zona dorsale.

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