Buongiorno volevo fare una domanda mio figlio ha 15 anni il suo sviluppo e sempre stato normale sia

9 risposte
Buongiorno volevo fare una domanda mio figlio ha 15 anni il suo sviluppo e sempre stato normale sia motorio sia linguistico ma quando ha iniziato la prima elementare ha avuto sempre problemi di apprendimento così mi dicevano le maestre e anche io a casa notava che faceva molto fatica ma la cosa non mi preoccupava molto perché anche se con fatica riusciva a capire le cose poi quando e andato alle superiori le cose si sono complicate mentre per le medie e la quinta elementare il consiglio di classe ha fatto un PDP anche se più ci avevano proposto di fare una valutazione cognitiva ma alle superiori ci hanno detto chiaramente che senza valutazione non potevano fare il PDP conoscendo le difficoltà di mio figlio ho fatto la valutazione da un neuropsichiatra privato mio figlio ha ottenuto qi 64 quindi paragonabile a una disabilità intellettiva lieve poi abbiamo dato la valutazione a commissione Inps che ha visto mio figlio parere positivo commissione scritto nel verbale quindi non ha riconosciuto la disabilità intellettiva lieve mio figlio a parte la scuola non ha particolari problemi e autonomo va a scuola da solo prende il treno ha qualche interesse tipo la musica e qualche amico ho letto che la scala di valutazione può avere un errore di 5 punti di quello che ho letto mio figlio mi sembra più un borderline cognitivo e possibile
Dott. Alessandro Casalone
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Cagliari
Gentilissima,

Potrebbe procedere con una valutazione neuropsicologica che, oltre a valutare il quoziente intellettivo globale di suo figlio, approfondisce eventuali disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) che potrebbero rappresentare ledifficoltà che suo figlio sta incontrando nel suo percorso scolastico.

Rimango a sua disposizione necessitasse di informazioni più dettagliate sull'argomento.
Cordialmente,
Dott. Alessandro Casalone




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Dott.ssa Franca Sebastiana Goddi
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Mazzano Romano
Salve, un margine di errore può esserci ma solitamente sono molto accurati poiché ci sono delle griglie di valutazioni validate a livello nazionale e internazionale che ci permettono di essere il più precisi possibile.
Dott.ssa Laura Manzini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Magenta
Buongiorno, comprendo le sue preoccupazioni riguardo alle difficoltà scolastiche di suo figlio e alla discrepanza tra la valutazione neuropsichiatrica e il responso della commissione INPS. Il QI di 64 rientra tecnicamente nella fascia della disabilità intellettiva lieve, ma la valutazione non si basa esclusivamente su un numero: il funzionamento adattivo, ovvero il grado di autonomia nella vita quotidiana, gioca un ruolo fondamentale. Il fatto che suo figlio sia indipendente negli spostamenti, abbia interessi e relazioni sociali, potrebbe aver influito sulla decisione della commissione nel non riconoscere la disabilità. Lei menziona il concetto di “borderline cognitivo”, un termine che descrive chi si trova tra la norma e la disabilità intellettiva, ma non è una diagnosi ufficiale bensì una definizione utile a comprendere meglio il quadro. Ciò che conta ora è individuare strategie di supporto adeguate, andando oltre alla possibile "etichetta": la scuola, anche senza certificazione, potrebbe attivare strumenti compensativi attraverso un PDP per bisogni educativi speciali (BES), perciò vale la pena confrontarsi con gli insegnanti. Una valutazione neuropsicologica più approfondita potrebbe chiarire i punti di forza e di debolezza di suo figlio, aiutandolo a trovare un metodo di apprendimento più adatto. Inoltre, un supporto psicologico potrebbe rivelarsi utile per la gestione dell’autostima e della motivazione scolastica, spesso messe alla prova da difficoltà di questo tipo. Le consiglio di consultare uno specialista in neuropsicologia per un quadro più dettagliato e strategie su misura. Rimango a disposizione e le auguro il meglio per il futuro di suo figlio. Buona giornata.
Dott.ssa Carlotta Volpi
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Modena
Buongiorno signora, le valutazioni cognitive sono molto complesse e delicate, esistono molti test differenti che valutano aspetti simili ma attraverso prove molto diverse tra loro. Il punteggio di un test è relativo, dipende anche dal tipo di test utilizzato (se è una batteria mono o multi componenziale, se valuta le capacità verbali o non verbali..), da chi ha somministrato, dal momento in cui viene somministrato, dallo stato emotivo in cui si trova la persona che deve eseguire le prove... Ci sono molte variabili in gioco. Può essere che il punteggio ottenuto da suo figlio abbia sottodimensionato le sue reali capacità cognitive e che ci possa essere una profilo border cognitivo, piuttosto che una reale disabilità. Tuttavia, sarebbe necessario visionare la relazione diagnostica prodotta dal collega e vedere il ragazzo, per fare una valutazione piu realistica.
Un caro saluto,
Dott.ssa Carlotta Volpi
Dott. Dario Papa
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Ferrara
Capisco la sua preoccupazione e il bisogno di avere maggiore chiarezza sulla situazione di suo figlio. Il punteggio di QI di 64 rientra nella fascia della disabilità intellettiva lieve, ma come ha giustamente letto, i test di valutazione cognitiva non possono essere considerati estremamente precisi e servono in genere, al di là del potere diagnostico, ad avere una stima globale del funzionamento cognitivo. Peraltro, il QI da solo non è sufficiente per definire una diagnosi: è fondamentale osservare il funzionamento globale della persona nella vita quotidiana, nell'autonomia e nelle capacità adattive.
Dal momento che suo figlio è autonomo nei suoi spostamenti, ha interessi personali e mantiene relazioni sociali, è possibile che si collochi nella fascia del "borderline cognitivo", che si trova tra la norma e la disabilità intellettiva lieve. In questi casi, il supporto scolastico è essenziale per aiutarlo a colmare le difficoltà di apprendimento e trovare strategie efficaci.
Se la scuola ha già evidenziato difficoltà significative, sarebbe utile confrontarsi con un neuropsichiatra o un esperto di disturbi dell'apprendimento per capire quali strumenti possano essere più adatti a lui, indipendentemente dal riconoscimento formale della disabilità. Anche se l'INPS non ha riconosciuto la disabilità, potrebbe comunque aver diritto a un Piano Didattico Personalizzato (PDP) se emergono difficoltà di apprendimento che lo giustificano. Suo figlio ha mai svolto una valutazione per certificare che non abbia magari un DSA che ne comprometta la sua massima efficienza in ambiente scolastico?
Resto a disposizione per qualsiasi evenienza.

Dario Papa.
Dott. Ivan De lucia
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Ovada
Buongiorno,
il valore di QI che riporta (64) si colloca nella fascia del funzionamento cognitivo significativamente al di sotto della media, ma è importante ricordare che da solo non è sufficiente per formulare una diagnosi di disabilità intellettiva. Servono anche una valutazione del funzionamento adattivo e un’analisi complessiva del profilo evolutivo.

Il fatto che suo figlio sia autonomo, socializzi, abbia interessi e si muova da solo è un aspetto rilevante e va tenuto in considerazione. In alcuni casi, si parla infatti di “funzionamento intellettivo limite” (o borderline), che può comportare difficoltà scolastiche anche importanti, ma con buone risorse sul piano pratico e relazionale.

Se può esserle utile, posso aiutarvi a orientarvi nella lettura della valutazione e a definire eventuali strategie di supporto psicologico e scolastico, anche online.

Un caro saluto,
Dott. Ivan De Lucia
Dott.ssa Francesca Libetta
Psicologo, Neuropsicologo
Guagnano
Buongiorno, capisco benissimo la sua domanda. Lei scrive di un QI di 64, valutato dal Neuropsichiatra. Poichè, come ha ben esposto, è al limite (il parametro per considerare un Ritardo mentale lieve va da 50 a 70), io le consiglierei di fare anche una valutazione delle abilità scolastiche (Dislessia, disgrafia e discalculia), da portare a supporto della documentazione del Neuropsichiatra presso la commissione Inps. In questo modo potrebbe avere maggiori possibilità che vengano riconosciute le difficoltà, oggettive, di suo figlio e, finalmente, ottenere un PDP. Cordiali saluti
Dott.ssa Mirea Colantuono
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Marano di Napoli
Salve, capisco che questi termini possono sembrare un po' tecnici, ma provo a spiegarglieli in modo semplice. Immaginiamo una scala che misura le capacità cognitive, cioè il modo in cui una persona capisce, ragiona e si adatta alla vita di tutti i giorni.

Il funzionamento borderline si colloca appena sotto la media. Il bambino può imparare, ma a volte ha bisogno di più tempo o strategie diverse, specialmente in contesti scolastici o quando ci sono richieste complesse. Non si parla di disabilità, ma di una certa fatica che può emergere in alcune situazioni.

La disabilità lieve, invece, è un gradino più in basso: le difficoltà sono più marcate e riguardano sia l'apprendimento che l'autonomia nella vita di tutti i giorni. In questo caso, è necessario un supporto più strutturato e costante.

In pratica: il funzionamento borderline richiede attenzione e aiuti mirati, ma la persona può cavarsela abbastanza bene con un ambiente favorevole. La disabilità lieve comporta invece un bisogno di aiuto più continuativo.

Se ritiene di voler rifare una valutazione si rivolga ad altro professionista e cerchi di risolvere ogni suo dubbio.
Ciò che mi sento di dirle è che queste "etichette" diagnostiche servono a garantire i diritti e gli aiuti necessari a chi affronta una difficoltà.
Il suo obiettivo deve essere rendere quanto più autonomo il ragazzo e sostenerlo nelle aree di difficoltà, come la scuola.
Le mando un caro saluto e resto a disposizione per altre domande.
Dott.ssa Colantuono, Psicologa
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,
Capisco bene la sua preoccupazione, ed è del tutto comprensibile voler comprendere meglio la situazione di suo figlio. Il quadro che descrive è piuttosto frequente: ragazzi che hanno avuto uno sviluppo iniziale nella norma, ma che incontrano difficoltà crescenti quando le richieste scolastiche diventano più astratte e complesse.

Un quoziente intellettivo di 64, come riportato nella valutazione, rientra tecnicamente nell’intervallo della disabilità intellettiva lieve, ma va sempre interpretato con cautela. Ha ragione: le scale cognitive, come la WISC, hanno un margine di errore di alcuni punti (di solito ±5), e soprattutto il punteggio non racconta tutto. A volte un ragazzo può ottenere risultati inferiori per fattori emotivi (ansia, stanchezza, scarso coinvolgimento nel test) oppure per difficoltà specifiche di apprendimento o di attenzione che influenzano la performance.

Il fatto che suo figlio sia autonomo nella vita quotidiana, gestisca gli spostamenti, abbia interessi e relazioni, è un segnale molto positivo: sono tutti indicatori di un buon funzionamento adattivo, che spesso distingue una condizione di funzionamento cognitivo “borderline” da una vera e propria disabilità intellettiva. È proprio per questo che la commissione INPS può non aver riconosciuto una disabilità, ritenendo che il suo livello di autonomia e di integrazione sociale non corrispondesse pienamente ai criteri richiesti.

In questi casi, più che focalizzarsi sul numero, è utile pensare a quali strumenti possono supportarlo al meglio: un PDP personalizzato, strategie di apprendimento più visive e pratiche, tempi più lunghi nelle verifiche, e un ambiente educativo che valorizzi le sue competenze e interessi (come la musica, ad esempio). Con un sostegno adeguato e una buona rete scuola-famiglia, molti ragazzi con profili cognitivi borderline riescono a costruirsi percorsi soddisfacenti e autonomi.

Un caro saluto, resto a disposizione se desidera approfondire come impostare al meglio il percorso scolastico e di supporto per suo figlio.

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