Buongiorno, volevo chiedervi dei chiarimenti in merito all'aritmia idioventricolare che ho rilevato
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Buongiorno, volevo chiedervi dei chiarimenti in merito all'aritmia idioventricolare che ho rilevato con tracciato ecg.
In data 11 maro 2019 al mattino (mentre lavoravo in ufficio da seduto) e poi la sera (mentre ero al letto) ho avuto vari episodi di continuo ( 2-3 a distanza di 20-30 secondi uno dall’altro) di aritmia idioventricolare, tracciati rilevati dal cardiotelefono che fortunatamente quel giorno avevo, la sensazione che ho avuto, a parte la paura, blocco del cuore e come se in mezzo al torace passasse in un tubo con dell’aria. A seguito di tale malessere, il cardiologo mi ha fatto fare tac (dove mi è stato diagnosticato il decorso intramiocardico) e successivamente la scintigrafia (dove sembra che sia tutto nella norma), ma purtroppo non ho avuto una spiegazione in merito alle aritmie che ho avuto. Il mio medico curante mi dice che possa essere una recidiva dell’ablazione da duplice rientro nodale che ho fatto l’anno scorso a seguito di tachicardie atriali, ma non capisco perché adesso i ventricoli essedo aritmia idioventricolare. La mia paura è che possano tornare e soprattutto quello che mi ossessiona e non avere una risposta sul motivo di tali episodi. Chiedo pertanto a voi se potete aiutarmi a capire tale problema.
In data 11 maro 2019 al mattino (mentre lavoravo in ufficio da seduto) e poi la sera (mentre ero al letto) ho avuto vari episodi di continuo ( 2-3 a distanza di 20-30 secondi uno dall’altro) di aritmia idioventricolare, tracciati rilevati dal cardiotelefono che fortunatamente quel giorno avevo, la sensazione che ho avuto, a parte la paura, blocco del cuore e come se in mezzo al torace passasse in un tubo con dell’aria. A seguito di tale malessere, il cardiologo mi ha fatto fare tac (dove mi è stato diagnosticato il decorso intramiocardico) e successivamente la scintigrafia (dove sembra che sia tutto nella norma), ma purtroppo non ho avuto una spiegazione in merito alle aritmie che ho avuto. Il mio medico curante mi dice che possa essere una recidiva dell’ablazione da duplice rientro nodale che ho fatto l’anno scorso a seguito di tachicardie atriali, ma non capisco perché adesso i ventricoli essedo aritmia idioventricolare. La mia paura è che possano tornare e soprattutto quello che mi ossessiona e non avere una risposta sul motivo di tali episodi. Chiedo pertanto a voi se potete aiutarmi a capire tale problema.
É difficile darle una risposta adeguata alla sua conoscenza del sistema. Cardiocircolatorio. Il problema é legato all'impianto elettrico del ❤️. Il muscolo cardiaco é costituito da cellule cosí unite da apparire e funzionare come un'unica cellula e avere al suo interno non dei nervi, ma delle cellule specializzate in modo da fare comprimere prima gli Atri poi i Ventricoli , ma talvolta per motivi sconosciuti la corrente percorre scorciatoie o percorsi più lunghi e talvolta torna indietro con cortocircuito. Nato così? Può essere. Deve accontentarsi dell'aiuto altamente specialistico. Ablazione? Farmaci? Deve seguire il percorso. Mi spiace darle una risposta più esatta. Ogni persona é diversa.
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Buongiorno
non è chiaro dalla sua domanda cosa intenda Lei per "aritmia idioventricolare" e dove abbia ottenuto questa definizione. I tracciati che possono essere forniti dai telefoni attuali come Iphone o altri, per quanto siano anche di buona qualità, non forniscono una diagnosi pertanto non mi è chiaro come possa dire che sia una aritmia idioventricolare. è anche possibile che siano semplici extrasistoli e quindi che chi le ha prescritto il Bisoprololo abbia voluto alleviare il suo sintomo.
Ritengo altamente improbabile una recidiva dell'aritmia da rientro ablata efficacemente un anno fa, in quanto tali ablazioni hanno una elevata percentuale di successo al primo tentativo ablativo e le recidive sono molto rare.
Le consiglio una visita aritmologica dove possa mostrare i tracciati ottenuti con il telefono per valutare meglio cosa sia effettivamente questa "aritmia idioventricolare" definizione che in se non significa nulla se non che proviene dai ventricoli ma non ha alcuna implicazione nè terapeutica nè prognostica come definizione.
non è chiaro dalla sua domanda cosa intenda Lei per "aritmia idioventricolare" e dove abbia ottenuto questa definizione. I tracciati che possono essere forniti dai telefoni attuali come Iphone o altri, per quanto siano anche di buona qualità, non forniscono una diagnosi pertanto non mi è chiaro come possa dire che sia una aritmia idioventricolare. è anche possibile che siano semplici extrasistoli e quindi che chi le ha prescritto il Bisoprololo abbia voluto alleviare il suo sintomo.
Ritengo altamente improbabile una recidiva dell'aritmia da rientro ablata efficacemente un anno fa, in quanto tali ablazioni hanno una elevata percentuale di successo al primo tentativo ablativo e le recidive sono molto rare.
Le consiglio una visita aritmologica dove possa mostrare i tracciati ottenuti con il telefono per valutare meglio cosa sia effettivamente questa "aritmia idioventricolare" definizione che in se non significa nulla se non che proviene dai ventricoli ma non ha alcuna implicazione nè terapeutica nè prognostica come definizione.
Gentile Paziente,
La ringrazio per il suo messaggio e per aver condiviso la sua esperienza. Comprendo perfettamente le sue preoccupazioni, soprattutto quando si tratta di sintomi legati al ritmo cardiaco.
Dai dettagli che mi ha fornito, posso dirle che, nella maggior parte dei casi, le aritmie idioventricolari, soprattutto se sporadiche, non rappresentano un problema grave e non sembrano avere un legame diretto con l’ablazione effettuata per il duplice rientro nodale. La presenza di un decorso intramiocardico, diagnosticato dalla TAC, è generalmente un reperto benigno, e raramente è causa di disturbi significativi.
Per poterle fornire una risposta più precisa, sarebbe però importante poter visionare i tracciati e la documentazione degli esami che ha eseguito. Questo ci aiuterebbe a capire meglio la situazione e a escludere qualsiasi elemento di rischio.
Detto questo, le sue sensazioni possono essere legate anche al naturale adattamento del cuore, a un aumento del tono vagale o a eventi transitori, che non sempre hanno un significato patologico. La scintigrafia e gli altri accertamenti nella norma sono un ulteriore elemento rassicurante.
In ogni caso, le consiglio di:
Continuare a monitorare il ritmo con un Holter se necessario, per verificare la frequenza e la durata degli episodi.
Confrontarsi periodicamente con il suo cardiologo di fiducia per seguire al meglio l’evoluzione della situazione.
La rassicuro che quanto descritto non sembra indicare problemi maggiori e che, con un corretto monitoraggio, sarà possibile gestire tutto al meglio. Resto a sua disposizione per eventuali dubbi o per un’ulteriore valutazione.
Un caro saluto,
Dr. Alessandro Orrù
La ringrazio per il suo messaggio e per aver condiviso la sua esperienza. Comprendo perfettamente le sue preoccupazioni, soprattutto quando si tratta di sintomi legati al ritmo cardiaco.
Dai dettagli che mi ha fornito, posso dirle che, nella maggior parte dei casi, le aritmie idioventricolari, soprattutto se sporadiche, non rappresentano un problema grave e non sembrano avere un legame diretto con l’ablazione effettuata per il duplice rientro nodale. La presenza di un decorso intramiocardico, diagnosticato dalla TAC, è generalmente un reperto benigno, e raramente è causa di disturbi significativi.
Per poterle fornire una risposta più precisa, sarebbe però importante poter visionare i tracciati e la documentazione degli esami che ha eseguito. Questo ci aiuterebbe a capire meglio la situazione e a escludere qualsiasi elemento di rischio.
Detto questo, le sue sensazioni possono essere legate anche al naturale adattamento del cuore, a un aumento del tono vagale o a eventi transitori, che non sempre hanno un significato patologico. La scintigrafia e gli altri accertamenti nella norma sono un ulteriore elemento rassicurante.
In ogni caso, le consiglio di:
Continuare a monitorare il ritmo con un Holter se necessario, per verificare la frequenza e la durata degli episodi.
Confrontarsi periodicamente con il suo cardiologo di fiducia per seguire al meglio l’evoluzione della situazione.
La rassicuro che quanto descritto non sembra indicare problemi maggiori e che, con un corretto monitoraggio, sarà possibile gestire tutto al meglio. Resto a sua disposizione per eventuali dubbi o per un’ulteriore valutazione.
Un caro saluto,
Dr. Alessandro Orrù
in realtà bisognerebbe fare un po' ordine: la sededi aritmie, IDIO oppure VENTRICOLI oppure ATRI può variare per motivi anche troppo tecnici e non è detto che sia recidiva della patologia trattata a suo tempo con ablazione. Tuttavia, rispondere in modo totalmente esaustivo a un simile quesito senza un controllo cardiologico reale non credo sia possibile nè corretto dal punto di vista intellettuale. Saluti.
Esperti
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