Buongiorno, sono una signora di 73 anni; dopo biopsia epatica mi é stata diagnosticata epatite croni
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Buongiorno, sono una signora di 73 anni; dopo biopsia epatica mi é stata diagnosticata epatite cronica autoimmune. Ho anche effettuato Fibroscan con risultato di fibrosi del fegato a 9,4. Ho iniziato una terapia di 50 mg. di cortisone giornalieri. Dopo i primi 60 giorni ho iniziato a diminuire 5 mg. a settimana. Ora sono a 40 e devo ripetere gli esami delle transaminasi per sperare di continuare a scalare il dosaggio.
Sono molto preoccupata per gli effetti collaterali del cortisone; quale potrebbe essere un dosaggio di minore impatto sull' organismo ?. Ringrazio anticipatamente.
Sono molto preoccupata per gli effetti collaterali del cortisone; quale potrebbe essere un dosaggio di minore impatto sull' organismo ?. Ringrazio anticipatamente.
Gentile utente,
sicuramente è seguita da un epatologo che ha correttamente formulata una diagnosi e le ha prescritto una terapia adeguata. Con il cortisone si parte da un dosaggio alto per poi scalare lentamente la dose, fino a sospenderloo , comunque a dare la minor dose possibile. Segua serenemente le indicazioni del suo epatologo.
Saluti
Marco Sanges
sicuramente è seguita da un epatologo che ha correttamente formulata una diagnosi e le ha prescritto una terapia adeguata. Con il cortisone si parte da un dosaggio alto per poi scalare lentamente la dose, fino a sospenderloo , comunque a dare la minor dose possibile. Segua serenemente le indicazioni del suo epatologo.
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Marco Sanges
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Gentilissima,
comprendo la Sua preoccupazione. Il cortisone ad alti dosaggi long-term può avere effetti poco piacevoli. Tuttavia, non dovrà sempre praticare terapia ad alti dosaggi e, potrà, progressivamente ridurre la dose ("tapering") come sta già facendo fino a raggiungere quella minima "in grado di controllare" il disturbo. Le consiglio, inoltre, a tal proposito, al fine di ottimizzare la riduzione del dosaggio del cortisone, di praticare visita specialistica epatologica, per valutare inserimento in terapia di altro farmaco (i.e. azatioprina) per desigare terapia di mantenimento ottimale a lungo termine che non abbia ripercussioni sulla Sua qualità di vita.
comprendo la Sua preoccupazione. Il cortisone ad alti dosaggi long-term può avere effetti poco piacevoli. Tuttavia, non dovrà sempre praticare terapia ad alti dosaggi e, potrà, progressivamente ridurre la dose ("tapering") come sta già facendo fino a raggiungere quella minima "in grado di controllare" il disturbo. Le consiglio, inoltre, a tal proposito, al fine di ottimizzare la riduzione del dosaggio del cortisone, di praticare visita specialistica epatologica, per valutare inserimento in terapia di altro farmaco (i.e. azatioprina) per desigare terapia di mantenimento ottimale a lungo termine che non abbia ripercussioni sulla Sua qualità di vita.
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