Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni, ho preso il covid a giugno. Ho avuto i classici sintomi e a

9 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni, ho preso il covid a giugno. Ho avuto i classici sintomi e anche un episodio convulsivo di pochi secondi. Da quando l'ho preso mi sembra di essere rallentata nella parola, ad esempio mi capita di balbettare, per rispondere ad una domanda ci metto almeno 15 secondi, a ricordare una parola che voglio dire forse di più, la mia memoria è peggiorata, sono più distratta del solito, ho difficoltà a mettere in ordine i pensieri o a concentrarmi. Anche prima non ero particolarmente veloce, ma ora mi sembra di non riuscire in alcun modo a compensare queste mancanze, soprattutto di memoria.
Ho un appuntamento dal neurologo ma quale medico o figura sanitaria sarebbe il più adatto? C'è qualcosa che posso fare nel frattempo?
Dott.ssa Veronica Verbeni
Psicologo, Neuropsicologo
Porcari
Buonasera
Ha fatto benissimo a chiedere una visita dal neurologo.
Per approfondimenti potrebbe richiedere una consulenza dal neuropsicologo che può aiutarla a definire le difficoltà che sente di avere e se necessario a recuperle.
Cordiali saluti
Veronica Verbeni

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Dott.ssa Jessica Carretta
Neuropsicologo
Thiene
Buongiorno, è purtroppo comune manifestare debolezza cognitiva successivamente al covid, anche in assenza di grave sintomatologia respiratoria. Il consulto neurologico è fondamentale per definire l'eventuale presenza di alterazioni organiche, ma l'unico modo per quantificarle è sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica. Sarà poi possibile pensare ad un percorso di recupero delle funzioni cognitive coinvolte.
A disposizione per eventuali chiarimenti,
Carretta Jessica
Dott.ssa Giada Cristofalo
Neuropsicologo, Psicologo
Torino
Gentilissima, comprendo le sue preoccupazioni relative a questi cambiamenti nella memoria, linguaggio e attenzione.
Nebbia mentale, rallentamento, problemi di memoria e concentrazione sono alcuni dei sintomi del long covid. Le consiglio di rivolgersi ad un neuropsicologo per effettuare una valutazione più attenta delle funzioni cognitive.
Resto a disposizione, saluti
Dott. Giuseppe Scuderi
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Trapani
Salve, sembra, da quanto dice, che lei presenti la famosa nebbia cognitiva o sindrome disesecutiva da Covid - 19. Le consiglio un approfondimento diagnostico con un neuropsicologo per eventualmente accertare quest'ipotesi o disconfermarla. Cordiali saluti, rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Giulia Antognoli
Neuropsicologo, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buongiorno, da ciò che ha descritto, sembrerebbe essere la sintomatologia cognitiva associata al long-covid. Non so quanto tempo è passato da questa domanda, ma se i sintomi descritti non sono diminuiti e influenzano negativamente la sua vita quotidiana e il funzionamento normale, le suggerisco di parlare con il neurologo rispetto ad un approfondimento neuropsicologico. Tale approfondimento prevede la somministrazione di test e prove per valutare le sue competenze cognitive ed eventuali difficoltà nelle varie aree di funzionamento cognitivo (memoria, attenzione, ragionamento ecc). Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve,
quello che lei esperisce si chiama nebbia cognitiva ed è davvero più comune di quanto pensiamo.
ha fatto benissimo a prendere appuntamento dal neurologo, sicuramente lui saprà il da farsi.
le auguro buona fortuna.
Saluti
Dott.ssa Elisabetta Lupidi
Psicologo, Neuropsicologo
Torino
Buongiorno, ha agito correttamente nel prendere appuntamento con un neurologo in modo da iniziare ad analizzare tali sintomi per capirne eventuali origini organiche. Diversi studi hanno confermato che il covid può portare a delle difficoltà nel funzionamento cognitivo, quali memoria,
concentrazione, abilità visuo-spaziali,... Potrebbe quindi essere anche utile una visita da un neuropsicologo in modo che possa valutare le sue funzioni cognitive ed eventualmente, se necessario, proporre un percorso di riabilitazione neuropsicologica adeguato ed individualizzato.
Rimango a disposizione per altri dubbi o domande.
Elisabetta Lupidi
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Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno,

Dopo un'infezione come il COVID-19, è comprensibile avere preoccupazioni riguardo a cambiamenti cognitivi e sintomi come difficoltà nella parola, memoria e concentrazione. È positivo che abbia già un appuntamento con un neurologo, che sarà sicuramente in grado di valutare la sua situazione in dettaglio.

Nel frattempo, potrebbe considerare la terapia breve strategica per affrontare e gestire i sintomi di rallentamento cognitivo e migliorare la concentrazione e la memoria. Questa terapia mira a fornire strategie pratiche per migliorare il funzionamento quotidiano.

Resto a disposizione per una consulenza al riguardo e per aiutarla a trovare la giusta strada verso il miglioramento.

Un caro saluto,
Dott. Michele Scala
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Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno, grazie per aver raccontato con chiarezza la sua esperienza. Quello che descrive rientra in un quadro che oggi viene spesso definito come “long COVID con sintomi neurologici e cognitivi”. È comprensibile che, dopo un’infezione da COVID-19, possano emergere difficoltà nella memoria, nella parola, nella concentrazione e nella pianificazione dei pensieri; il cervello può reagire con un senso di rallentamento generale, confusione o “annebbiamento mentale”. Anche l’episodio convulsivo che ha avuto merita attenzione, ed è corretto che lei abbia già fissato un appuntamento con un neurologo.

Dal punto di vista neuropsicologico, il neurologo sarà la figura più indicata per escludere complicanze organiche, valutare eventuali sequenze di encefalite post-virale o problemi neurologici residui e, se necessario, indirizzarla verso una valutazione neuropsicologica approfondita. Questa valutazione viene condotta da neuropsicologi clinici, che tramite test standardizzati possono misurare memoria, attenzione, linguaggio, funzioni esecutive e velocità di elaborazione. In base ai risultati, possono proporre esercizi di riabilitazione cognitiva mirati al recupero delle funzioni compromesse.

Nel frattempo, ci sono alcune strategie pratiche che può mettere in atto: cercare di dormire regolarmente e bene, mantenere una routine giornaliera, suddividere compiti complessi in passaggi piccoli, usare strumenti di supporto per la memoria (appunti, promemoria, liste), fare pause frequenti nello studio o nel lavoro e svolgere attività fisica leggera, che supporta la circolazione cerebrale. Anche esercizi cognitivi semplici, come leggere ad alta voce, raccontare a parole proprie ciò che si è appreso o fare piccoli giochi di memoria, possono aiutare a stimolare il cervello.

È importante essere gentile con se stessa: questi sintomi spesso migliorano gradualmente con il tempo e con il supporto adeguato, e non indicano una perdita permanente delle capacità cognitive.
Saluti, resto a disposizione

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