Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni, sono al secondo anno di università ma ad oggi non ho ancora
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Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni, sono al secondo anno di università ma ad oggi non ho ancora dato esami, se non uno andato un pò male, mi sento indietro, con un peso addosso, mi sento da una parte di voler lasciare tutto perchè non riesco a organizzarmi, mi sento indietro e con tutto questo carico mi sento di non riuscire a stare al passo, inoltre vorrei trovare un lavoro per avere qualche soldo da poter mettere da parte, e anche per sentirmi meno "in colpa", purtroppo però anche in questo caso non riesco perchè ho paura che nessuno mi possa prendere e perchè non mi sento capace di riuscire a fare anche la cosa più banale..non so che fare. Potreste darmi un'indicazione?
Buongiorno, il mio consiglio è di cercare di affrontare la questione con un professionista. In uno spazio privo di giudizio potrà capire quali sono i suoi desideri e quali sono gli ostacoli che le impediscono di raggiungerli. Seguire un percorso terapeutico le permetterà di capire lei stessa cosa è meglio fare e soprattutto di prendersi cura di sè.
Rimango a disposizione nel caso avesse domande o volesse prenotare un colloquio. Un saluto, dott.ssa Laura Castellino
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Buongiorno, è chiaro dalle sue parole che la percezione che ha di sé in questo momento come persona impotente su molti fronti (che " non ce la fa, che è rimasta indietro, che si sente in colpa" ) non favorisce la sua attivazione per rispondere agli obiettivi che vorrebbe, bisognerebbe lavorare su questa percezione negativa di se' e sulla sua autostima attraverso consultazione specialistica, resto a disposizione. Cari saluti
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando. Da quello che emerge dalle sue parole, mi sembra di capire che ha un'immagine di sé abbastanza negativa e non si sente in grado di affrontare le situazioni presenti e raggiungere gli obiettivi che vorrebbe porsi. Mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso psicologico per lavorare sulla sua percezione di sé, sulla sua autostima e sulla sua capacità di affrontare le situazioni. Ciò la aiuterebbe a ritrovare la serenità e a capire quale sia la scelta migliore per lei e per la sua vita. Se avesse bisogno, sono a sua disposizione. Un caro saluto, dr.ssa Sara Della Bella
Buona sera, mi spiace per quello che le sta succedendo. Credo, dal suo racconto, che si tratta di una questione riguardante la soddisfazione di sé, l’intima consapevolezza del proprio valore e la fiducia nella propria capacità di svolgere un determinato compito.
Stimare noi stessi significa non mettere in discussione la nostra importanza e, di conseguenza, essere capaci di assumersi responsabilità nei confronti nostri e degli altri.
Il rispetto per noi stessi, per i nostri bisogni, emozioni, potenzialità, aiuta ad entrare in un rapporto costruttivo con gli altri. Se questo rispetto manca (bassa autostima), anche il rapporto con gli altri ne viene profondamente condizionato. Le persone con scarsa autostima hanno una visione negativa del proprio valore, incondizionata, pervasiva e di lunga durata. Le consiglio perciò di rivolgersi ad uno specialista per un colloquio e magari un breve percorso che potrebbe aiutarla a comprendere i motivi di questo suo stato e sbloccarla affinché possa andare avanti nella sua vita in maniera soddisfacente.
Cordialmente dott.ssa GM
Stimare noi stessi significa non mettere in discussione la nostra importanza e, di conseguenza, essere capaci di assumersi responsabilità nei confronti nostri e degli altri.
Il rispetto per noi stessi, per i nostri bisogni, emozioni, potenzialità, aiuta ad entrare in un rapporto costruttivo con gli altri. Se questo rispetto manca (bassa autostima), anche il rapporto con gli altri ne viene profondamente condizionato. Le persone con scarsa autostima hanno una visione negativa del proprio valore, incondizionata, pervasiva e di lunga durata. Le consiglio perciò di rivolgersi ad uno specialista per un colloquio e magari un breve percorso che potrebbe aiutarla a comprendere i motivi di questo suo stato e sbloccarla affinché possa andare avanti nella sua vita in maniera soddisfacente.
Cordialmente dott.ssa GM
Salve, cerchi appena sarà possibile di fare richiesta del bonus psicologo. Davvero in questo momento della sua vita ha bisogno di lavorare su alcuni aspetti di sé come la mancanza di autostima, il senso di colpa e altro... Un caro saluto
Gentilissima, dalla sua richiesta emergono il malumore e la sfiducia con cui affronta questo momento così delicato. Accade spesso che gli studenti universitari si possano sentire disorientati ed impreparati di fronte ai ritmi che questo nuovo ed impegnativo percorso di studi impone (aggiungiamo anche il fatto che altrettanto spesso agli studenti non vengono proposti percorsi di orientamento adeguati al fine di consentire loro di scegliere con maggior consapevolezza quale strada intraprendere). Fatte queste premesse, valuti la possibilità di intraprendere un percorso di supporto psicologico che le possa permettere di esplorare il suo vissuto (ad es. come ha affrontato il percorso di studi precedente?), concentrandosi sulle fatiche che ha incontrato in questo ultimo periodo, facendo così maggior chiarezza circa i pensieri e le emozioni che sta vivendo e che le richiedono così tanta energia ed attenzione.
Restando a disposizione, le faccio i miei migliori auguri per il suo futuro, che sicuramente sarà brillante!
Dr.ssa Conti Francesca
Restando a disposizione, le faccio i miei migliori auguri per il suo futuro, che sicuramente sarà brillante!
Dr.ssa Conti Francesca
Salve, comprendo bene il suo disagio e mi sembra di capire che vorrebbe dare un senso a ciò che in qualche modo la sta facendo sentire 'bloccata'. Ha tutte le risorse per poterlo fare, provi a rivolgersi ad un professionista. Sono a disposizione per eventuali chiarimenti.
Quando si è in momenti di grande confusione vale la pena non prendere decisioni affrettate. Mi verrebbe da chiederle perchè ha scelto di fare l'università, che obiettivi ha in mente per la sua vita? Perchè ha scelto proprio quella facoltà? Che ruolo ha avuto a sua famiglia e le circostanze esterne nella sua scelta? Cosa desidera per se stessa? A cosa aspira?
Buongiorno, per lavorare su questi blocchi è necessario poterlo fare, all'interno di un percorso di terapia strutturato. Prenda in considerazione quest'opportunità.
Buona giornata
MT
Buona giornata
MT
Salve, comprendo il suo stato di confusione e malessere.
Andrebbero approfonditi vari aspetti, dalla scelta dell’università, a cosa aspira per esempio, ma anche a possibili eventi che abbiano potuto destabilizzarla (inerenti all’università o alla sua vita più in generale) e soprattutto comprendere cosa voglia davvero, in base a come lei vede se stessa, in termini di autostima e autoefficacia. Queste sono variabili fondamentali da tenere in considerazione al fine di poter prendere decisioni che possano garantire un benessere psicologico, lavorando sulle paure e sui sensi di colpa annessi.
Un percorso di supporto potrebbe aiutarla in tutto questo.
Cordiali Saluti
Andrebbero approfonditi vari aspetti, dalla scelta dell’università, a cosa aspira per esempio, ma anche a possibili eventi che abbiano potuto destabilizzarla (inerenti all’università o alla sua vita più in generale) e soprattutto comprendere cosa voglia davvero, in base a come lei vede se stessa, in termini di autostima e autoefficacia. Queste sono variabili fondamentali da tenere in considerazione al fine di poter prendere decisioni che possano garantire un benessere psicologico, lavorando sulle paure e sui sensi di colpa annessi.
Un percorso di supporto potrebbe aiutarla in tutto questo.
Cordiali Saluti
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Buongiorno,
per quanto riguarda l’ università trovo abbastanza comune il problema che ci descrivi in quanto i carichi sono molto diversi e occorre trovare una propria metodologia di studio per stare al passo e non scoraggiarsi davanti agli insuccessi che fanno parte del percorso.
Ti propongo di fare dei colloqui per valutare un buon metodo di studio.
Per il lavoro io sto cercando persone , scrivimi così ci organizziamo per un colloquio .
Dott. Michele Arnaboldi.
per quanto riguarda l’ università trovo abbastanza comune il problema che ci descrivi in quanto i carichi sono molto diversi e occorre trovare una propria metodologia di studio per stare al passo e non scoraggiarsi davanti agli insuccessi che fanno parte del percorso.
Ti propongo di fare dei colloqui per valutare un buon metodo di studio.
Per il lavoro io sto cercando persone , scrivimi così ci organizziamo per un colloquio .
Dott. Michele Arnaboldi.
Buongiorno. Si è interrogata su cosa veramente vuole fare della sua vita? Ha trovato, per usare un concetto orientale, il suo Ikigai? Cioè, quella cosa per cui vale la pena svegliarsi la mattina? Prima di interrogarsi sul come mai non riesce a dare gli esami all'università o perchè non trova lavoro, le chiederei di domandarsi, seriamente, cosa le piacerebbe veramente fare. Per qualsiasi chiarimento, può contattarmi.
Gentilissima, leggo la sua sofferenza fra diversi bisogni difficili da conciliare e lo sconforto di un periodo senza gratificazioni. Trovare il proprio modo di affrontare gli studi universitari è per moltissimi un passaggio complesso e comporta di conoscere bene il proprio funzionamento mentale ed affettivo.
In questa sede non mi è possibile darle una indicazione specifica, che tenga conto delle sue caratteristiche, risorse, fragilità, desideri ed obiettivi. Un percorso, anche breve, di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a chiarire se la scelta del percorso universitario è adatta a lei, che cosa la ostacola nel rendimento e ad elaborare i pensieri svalutanti che fa su di sé, come la colpa e il timore di non essere accolta sul lavoro, oltre a conoscersi meglio. Le consiglio di informarsi nella sua sede universitaria su sportelli di ascolto, orientamento e sostegno, ce ne sono di grande qualità, altrimenti può affidarsi ad un professionista nel privato. Il confronto con un professionista in un momento di smarrimento è un bisogno in realtà enormemente diffuso e fa parte del percorso di crescita degli adulti a confronto con le richieste che la formazione e il mondo del lavoro.
Le auguro di trovare sollievo e alleggerimento.
Dott.ssa Francesca Pieia
In questa sede non mi è possibile darle una indicazione specifica, che tenga conto delle sue caratteristiche, risorse, fragilità, desideri ed obiettivi. Un percorso, anche breve, di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a chiarire se la scelta del percorso universitario è adatta a lei, che cosa la ostacola nel rendimento e ad elaborare i pensieri svalutanti che fa su di sé, come la colpa e il timore di non essere accolta sul lavoro, oltre a conoscersi meglio. Le consiglio di informarsi nella sua sede universitaria su sportelli di ascolto, orientamento e sostegno, ce ne sono di grande qualità, altrimenti può affidarsi ad un professionista nel privato. Il confronto con un professionista in un momento di smarrimento è un bisogno in realtà enormemente diffuso e fa parte del percorso di crescita degli adulti a confronto con le richieste che la formazione e il mondo del lavoro.
Le auguro di trovare sollievo e alleggerimento.
Dott.ssa Francesca Pieia
Salve, sono d'accordo con i colleghi, forse in questo momento un consulto psicologico potrebbe aiutarla a gestire il disagio che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentilissima, mi spiace molto per i suoi vissuti e la frustrazione che ne deriva. Può capitare di attraversare un periodo di difficoltà nel percorso universitario, quello che mi sentirei di consigliarle è di intraprendere un percorso terapeutico per lavorare su di sé e poter così affrontare con più serenità i suoi progetti di vita. Resto a disposizione, un caro saluto.
Buonasera,dalle sue parole emergono confusione e dubbi su quale possa essere la sua strada. Come detto anche dai colleghi, un percorso psicologico le potrebbe essere d'aiuto per fare un po' di chiarezza su se stessa e su quali siano le sue aspirazioni e i suoi dubbi. Potrebbe ritrovare più sicurezza in se stessa e superare il peso che sente, così come i sensi di colpa in merito al suo momento di confusione che la sta portando a essere ferma nella sua strada.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Carissima,
intanto ti consiglio di prenderti un po' di tempo per capire se il percorso di studi che hai deciso di intraprendere è realmente ciò che vuoi. Se hai dubbi o domande su quali strategie utilizzare per meglio uscire da quest' impasse contattami pure, sarei felice di aiutarti a fare chiarezza.
intanto ti consiglio di prenderti un po' di tempo per capire se il percorso di studi che hai deciso di intraprendere è realmente ciò che vuoi. Se hai dubbi o domande su quali strategie utilizzare per meglio uscire da quest' impasse contattami pure, sarei felice di aiutarti a fare chiarezza.
Gentile utente, dalle sue parole trapela tutta la difficoltà che l'accompagna in questo momento. Le suggerisco di intraprendere un percorso di supporto psicologico così da poter trovare uno spazio all'interno del quale maneggiare il vissuto che descrive. Resto a disposizione per un colloquio -anche online. Saluti Dr.ssa Oliveri
Buona sera, sarebbe utile richiedere un supporto psicologico con un esperto che possa aiutarla a riflettere sulle sue scelte. Spesso ci si trova in difficoltà nella presa di decisione, si ha paura di deludere se stessi o gli altri, un percorso di consapevolezza potrebbe sostenerla nel suo momento delicato
si chieda se lei volesse proprio scegliere quella facoltà e o se i suoi sogni sono altri. Si sente veramente se stessa o pensa di aver scelto un cammino solo perchè lo volevano i suoi genitori? Faccia un percorso psicologico che le permetta di migliorare la sua autostima e ritrovare il suo Vero Sè. Un saluto
Gentilissima
a volte la paura di sbagliare non ci fa provare in qualcosa che magari al contrario sappiamo fare ma mai proviamo mai possiamo sapere quindi prova a mandare qualche richiesta di lavoro ricordando che nessuno all'inizio ha esperienza ma questa man mano arriva.
per quanto riguarda l'università è normale avere dei blocchi sopratutto se questi arrivano da un esame andato male ma devi perseverare sempre le vittorie arrivano con il tempo, piuttosto ti sei chiesta se la facoltà che hai scelto è davvero quella che vuoi fare?
a volte la paura di sbagliare non ci fa provare in qualcosa che magari al contrario sappiamo fare ma mai proviamo mai possiamo sapere quindi prova a mandare qualche richiesta di lavoro ricordando che nessuno all'inizio ha esperienza ma questa man mano arriva.
per quanto riguarda l'università è normale avere dei blocchi sopratutto se questi arrivano da un esame andato male ma devi perseverare sempre le vittorie arrivano con il tempo, piuttosto ti sei chiesta se la facoltà che hai scelto è davvero quella che vuoi fare?
Gentile utente,
quello che sta vivendo è più comune di quanto pensi, soprattutto in una fase di vita in cui le aspettative — proprie e altrui — possono diventare un peso. La sensazione di “non farcela” spesso non dipende da una reale incapacità, ma da un accumulo di ansia da prestazione, paura di fallire e senso di colpa, che blocca ogni tentativo di azione.
Il fatto che lei desideri reagire, trovare un lavoro, riorganizzarsi e costruire la propria indipendenza mostra che la motivazione c’è — solo che oggi è soffocata da un eccesso di pressione.
Può iniziare da piccoli passi concreti:
Ridimensionare gli obiettivi. Invece di pensare “devo recuperare tutto”, scelga un traguardo semplice e realistico (ad esempio concentrarsi su un singolo esame o preparare il curriculum). I risultati piccoli ma concreti aiutano a ripristinare fiducia.
Affrontare la paura dell’errore. Ogni esperienza, anche un colloquio o un esame andato male, è parte del processo di apprendimento. Il fallimento non è un segnale di inadeguatezza, ma di tentativo — e solo chi prova può davvero migliorare.
Sospendere il confronto. Il sentirsi “indietro” rispetto agli altri alimenta l’ansia e il senso di inferiorità. Ognuno ha i propri tempi: riconoscerli non è arrendersi, ma rispettarsi.
Creare una routine gentile. Piccole abitudini quotidiane (orari fissi, momenti di pausa, spazi dedicati allo studio e altri al riposo) aiutano la mente a ritrovare una struttura e riducono il disordine interno.
Valutare un supporto psicologico. Un percorso breve e mirato potrebbe aiutarla a gestire l’ansia da prestazione e a ricostruire fiducia nelle proprie capacità, soprattutto in questa fase di blocco decisionale.
Ciò che descrive non è un fallimento personale, ma un momento di disorientamento che può trasformarsi in un’occasione di crescita, se accolto con pazienza e non con giudizio. Il primo passo per rimettersi in movimento non è “fare tutto”, ma scegliere una sola direzione possibile, oggi, e iniziare da lì.
Dott.ssa Sara Petroni
quello che sta vivendo è più comune di quanto pensi, soprattutto in una fase di vita in cui le aspettative — proprie e altrui — possono diventare un peso. La sensazione di “non farcela” spesso non dipende da una reale incapacità, ma da un accumulo di ansia da prestazione, paura di fallire e senso di colpa, che blocca ogni tentativo di azione.
Il fatto che lei desideri reagire, trovare un lavoro, riorganizzarsi e costruire la propria indipendenza mostra che la motivazione c’è — solo che oggi è soffocata da un eccesso di pressione.
Può iniziare da piccoli passi concreti:
Ridimensionare gli obiettivi. Invece di pensare “devo recuperare tutto”, scelga un traguardo semplice e realistico (ad esempio concentrarsi su un singolo esame o preparare il curriculum). I risultati piccoli ma concreti aiutano a ripristinare fiducia.
Affrontare la paura dell’errore. Ogni esperienza, anche un colloquio o un esame andato male, è parte del processo di apprendimento. Il fallimento non è un segnale di inadeguatezza, ma di tentativo — e solo chi prova può davvero migliorare.
Sospendere il confronto. Il sentirsi “indietro” rispetto agli altri alimenta l’ansia e il senso di inferiorità. Ognuno ha i propri tempi: riconoscerli non è arrendersi, ma rispettarsi.
Creare una routine gentile. Piccole abitudini quotidiane (orari fissi, momenti di pausa, spazi dedicati allo studio e altri al riposo) aiutano la mente a ritrovare una struttura e riducono il disordine interno.
Valutare un supporto psicologico. Un percorso breve e mirato potrebbe aiutarla a gestire l’ansia da prestazione e a ricostruire fiducia nelle proprie capacità, soprattutto in questa fase di blocco decisionale.
Ciò che descrive non è un fallimento personale, ma un momento di disorientamento che può trasformarsi in un’occasione di crescita, se accolto con pazienza e non con giudizio. Il primo passo per rimettersi in movimento non è “fare tutto”, ma scegliere una sola direzione possibile, oggi, e iniziare da lì.
Dott.ssa Sara Petroni
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