Buongiorno , sono stato in cura per 4 anni con eutimil per una ricaduta dello stato ansioso

15 risposte
Buongiorno , sono stato in cura per 4 anni con eutimil per una ricaduta dello stato ansioso diagnosticatomi anni prima i e dopo un pò sono stato meglio. Lo scorso anno ho scalato dietro consiglio medico, tutto bene fino a questo Marzo 2023 in cui ho avuto nuovamente sintomi e il medico mi ha consigliato di aumentare nuovamente la dose. Rispetto agli altri episodi non sto malissimo e non viene compromesso molto il sonno notturno, e riesco a gestire abbastanza bene gli stati ansiosi, ma alcuni giorni mi lascio prendere troppo e vengo sopraffatto, non riuscendo a rilassarmi e fare le cose che più mi piacciono. Sono quasi tre settimane che ho aumentato la dose, avrei forse solo bisogno di un incoraggiamento, perché forse lo stato ansioso mi crea ansia stessa.
In questo stato mi capita di avere ansia di stare solo o di non sapere cosa fare quando sono a casa per distrarmi, girovagando e fumando molto. Cosa mi suggerite?
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Buonasera, mi sento di suggerirle di iniziare un percorso di psicoterapia di supporto alla cura farmacologica in modo da non intervenire solo sulle conseguenze del suo malessere ma anche sulle cause. Un caro saluto
Buonasera
grazie per averci scritto.
L'ansia è un sintomo che esprime una paura profonda. Gli attacchi di ansia possono essere facilmente gestibili con dei farmaci, come lei sa bene, ma per evitare di esserne sopraffatti occorre capire perché l'ansia arriva, cosa esattamente scatena e come passa.
Se lei prova ansia c'è una ragione. La invito pertanto a contattare uno specialista per capire con lei/lui il significato del sintomo e come gestirlo.
Rimango disponibile, eventualmente anche online.
Un caro saluto
D.ssa Torrente Simona - Torino
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, immagino che la sintomatologia che ha sia fastidiosa e compromette il suo benessere psicologico. Oltre la terapia farmacologica, le sarebbe molto di aiuto intraprendere un percorso psicoterapeutico cognitivo-comportamentale per conoscere i fattori di mantenimento della sintomatologia ansiosa e per poi intervenire con specifiche tecniche cognitive, emotive e comportamentali. Studi scientifici hanno dimostrato che la psicoterapia CBT porta a cambiamenti significativi a breve e lungo termine (cioè una volta concluso il trattamento).
Le auguro buona giornata, se ha bisogno mi può contattare anche online
Dott.ssa Melania Filograna
Salve, in merito al percorso farmacologico sarà il medico che ha prescritto il farmaco a monitorare efficacia ed eventuali variazioni da apportare alla posologia. Tuttavia le consiglio vivamente di affiancare al sostegno farmacologico una terapia al fine di scoprire i motivi che le creano ansia . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile Utente,
concordo con i colleghi che le hanno suggerito di integrare la terapia farmacologica con uno spazio psicoterapico utile a riflettere e comprendere meglio la natura e il significato di questo sintomo ansioso che si ripresenta.
C''è sempre un motivo per cui proviamo qualcosa, compresa l'ansia e potrebbe essere importante darsi l'occasione di conoscere il suo.
Cordiali saluti. Dott.ssa Camilla Raccosta
Salve, capisco il disagio che riferisce.
In questa fase le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale per lavorare sulla gestione dell’ansia.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott ssa Daniela Chieppa
Buonasera, comprendo il disagio da lei espresso e la ringrazio per averlo condiviso qui con noi.
Mi trovo concordo con i colleghi che le hanno suggerito di integrare la terapia farmacologica con un percorso terapeutico.
La terapia in situazioni come la sua è sicuramente uno spazio utile per dare voce al vissuto ansioso e lavorare sulla simbolizzazione del suo malessere, poiché il sintomo è un messaggio che attende di essere letto e ascoltato al fine di comprendere il reale significato che vi si cela.
Per eventuali dubbi resto a disposizione.
Saluti.
Dottoressa Nicoletta Morrone

Buon pomeriggio, la persona può decidere di intraprendere due percorsi: scegliere di essere seguito e trattato farmacologicamente senza capire cosa l'ansia vuole dire alla persona stessa ma ciò comporterà il ritorno della sintomatologia, oppure utilizzare i farmaci come stampella per accompagnare la persona verso un percorso di consapevolezza e crescita personale. Comprendo il suo malessere e mi auguro che il suo psichiatra assieme alla prescrizione farmacologica abbia anche lavorato sulla ricerca di senso della sintomatologia.
In caso contrario Le consiglio di parlarne con il suo psichiatra per togliersi ogni dubbio a riguardo.
I farmaci non curano ma sono una stampella che certamente aiutano ma se non accompagnati da un percorso psicoterapico la persona resta imprigionato e dipendente non solo dalla sintomatologia ma anche dal farmaco stesso.
Mi farebbe piacere, nel caso in cui decidesse di parlarne con il suo psichiatra, sapere se tale confronto è stato chiarificatore per lei.
In attesa di una Vostra risposta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Toma
Gentile utente,
il farmaco la aiuta a gestire i momenti di forte ansia ma non comunica il motivo per cui questi sintomi insorgono, come la punta di un iceberg.
Un percorso terapeutico la aiuterebbe a esplorare a fondo la sua storia, dare un significato alla sua ansia, individuare connessioni che, per usare le sue parole, potrebbero incoraggiarla a immettere nuovi movimenti e un nuovo equilibrio.
Rimango a disposizione, un caro saluto
Gentile utente, posso immaginare il suo disagio attuale. Assumere il farmaco aiuta certamente ad attenuare gli stati ansiosi, iniziare un percorso di psicoterapia serve per comprendere da dove ha origine la sua ansia e serve per poter lavorare sulla gestione di quest'ansia. Per qualsiasi cosa sono a sua disposizione.
Buona giornata,
Dafne Devetta
Buonasera,
l'ansia è davvero una brutta compagna di viaggio. Il supporto farmacologico attenua i picchi, ma non può rimuovere le cause.
Affiancare una serie di incontri di psicoterapia, può portarla a capire la sorgente della sua ansia e aiutarla a risolvere il problema proprio nel punto in cui nasce.
Per qualunque chiarimento resto a totale disposizione.
Cordialmente,
dott.ssa Elena Rolfo
Buongiorno, il suggerimento che le posso dare e cercare di capire da dove si origina l'ansia. Quindi di provare a contattare uno psicoterapeuta che la posso accompagnare il questo percorso.
Resto a disposizione e un caro saluto
Dott.ssa Robertiello
Gentilissimo, l'ansia è un sintomo che ci parla sempre di qualcosa.
Bene la terapia farmacologica, ma, se non lo sta già facendo, Le consiglio di prendere in considerazione l'idea di iniziare una psicoterapia individuale, ad indirizzo cognitivo comportamentale, per approfondire l'origine del sintomo e per apprendere strategia per gestirla.
Un caro saluto
Dott.ssa Andreoli

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