Buongiorno Mio figlio 5 anni e mezzo È sempre stato manesco Dopo l'ennesimo episodio la scuo

18 risposte
Buongiorno


Mio figlio 5 anni e mezzo
È sempre stato manesco
Dopo l'ennesimo episodio la scuola mi ha chiamata per portarlo via una mattina.
Conosco queste persone da tanti anni e non mi aspettavo una reazione simile. Ci sono rimasta male.
Mio figlio non ha compreso il gesto anzi era quasi contento di uscire prima.
Come famiglia siamo coscienti del fatto che non è un atteggiamento corretto e glielo spieghiamo già a parole e con esempi. Non siamo maneschi. Non diamo sculaccioni educativi.

Vorrei capire cosa ne pensate di questo accadimento. La sto vivendo molto male come se invece di accoglierlo lo avessero escluso nel momento del bisogno più estremo.
Buongiorno, gli insegnanti solitamente si comportano in questo modo per far sì che la famiglia si attivi per una valutazione psicodiagnostica. Dietro il comportamento di un bambino c'è sempre una motivazione, che può essere più neurobiologica (es. impulsività) o ambientale. Nel vostro caso la scuola poteva invitarvi a rivolgersi al servizio di neuropsichiatria del territorio o ad un altro professionista privato, anziché allontanare il bambino. Dopo la valutazione, in questi casi, può essere proposto un percorso mirato di Parent-training e/o teacher-training, in cui si condividono consigli e strategie sulla gestione degli aspetti comportamentali, e un intervento psicoeducativo o neuropsicomotorio (preferibilmente in piccolo gruppo) per il bambino, in cui si lavora sull'autoregolazione e la gestione emotiva e comportamentale (anche in vista dell'ingresso alla scuola primaria!).

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Gentilissima signora, mi dispiace per il suo vissuto di "mamma", in relazione a quanto racconta, e grazie per il coraggio nell'esprimere il suo stato d'animo.
Credo che l'aiuto reciproco ( insegnanti-genitori), la condivisione di strategie da utilizzare sia a casa che a scuola, con un atteggiamento di sostegno accogliente e non giudicante, sono auspicabili, per favorire la comprensione ed il superamento di manifestazioni comportamentali, come quelle che descrive del suo BAMBINO. Consultare un professionista psicologo, può essere utile per lavorare in sinergia, valorizzando il ruolo di ognuno.
Resto a disposizione, e saluto cordialmente.
dottoressa Raffaella Starace
Gentile Signora, il suo vivere male il modo in cui la scuola ha gestito l'aggressività di suo figlio è del tutto comprensibile, la incoraggio però a non prenderla sul personale, piuttosto consideri la possibilità che si sia trattato di una reazione dettata dalla carenza di conoscenza adeguata per la gestione della situazione. A ciò vorrei aggiungere che l'aggressività nei bambini da zero a cinque anni è una manifestazione emotiva del tutto normale e rappresenta una delle modalità in cui si manifesta il loro bisogno di affermazione, può diventare un problema quando diventa il mezzo consueto ed esclusivo di relazionarsi del bambino. Per fornirle un'interpretazione adeguata dell'accadimento sarebbe necessario conoscere una serie di aspetti utili all'inquadramento del bambino e dell'ambiente familiare. Potrebbe essere utile per lei rivolgersi ad un professionista psicologo dell'età dello sviluppo che saprà guidarla nella gestione di questa delicata fase di crescita di suo figlio. Un caro saluto
Gentile utente, mi dispiace davvero tanto per questa situazione che ha raccontato. Immagino che quando non c'è equilibrio tra casa e scuola e le due parti non si comprendono, ne risentono soprattutto i bambini poiché sono i luoghi frequentati per la maggior parte delle ore del giorno.
Mi verrebbe da pensare che probabilmente potrebbero essere dei segnali che il bambino sta dando che c'è qualcosa dentro di lui che non va e la esternalizza in questo modo: purtroppo i bambini non avendo una complessità di linguaggio come gli adulti, speso esprimono le loro emozioni, desideri e bisogni in diversi modi.
Le consiglio di rivolgersi magari al pediatra di fiducia e vedere cosa ne pensa, potrebbe indirizzarvi verso la neuropsichiatria infantile dove verrà visto da un equipe multidisciplinare.
A voi genitori, consiglio di lavorare sul senso di colpa perché la causa potrebbe essere assolutamente esterna alla famiglia.
Per qualsiasi dubbio, può contattarmi.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Salve,
sembra necessario che lei intraprenda un percorso di consulenza psicologico.
So che quello che le sto per dire non le piacerà, ma molto spesso i problemi dei figli vengono generati dall'iperprotezione dei genitori o dall'estrema accondiscendenza degli stessi, i quali, con le migliori intenzioni, ottengono gli effetti peggiori, come diceva Shakespeare.
Ritengo che potrebbe esser molto utile per lei.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, le consiglio di parlarne con uno psicologo infantile. Raccontandogli nei dettagli quanto accade potrà aiutarla a comprendere il tipo di bisogno che sta esprimendo suo figlio.
Un caro saluto Dott.ssa Ramona Borla
Salve da quanto scritto emerge la sua amarezza e le sono vicina ma dovrebbe porre l' attenzione sul comportamento e ai bisogni del bambino, così piccoli non sanno esprimere il loro disagio e ne gestire le emozioni che a volte sono intense tanto da sfociare in atteggiamenti aggressivi. Cerca di parlare con gli insegnanti e insieme comprendere come poter aiutare suo figlio e consulti uno psicologo infantile ,il bambino è il bene da sostenere e aiutare nella espressione armonica di se stesso e gli adulti hanno la responsabilità di attivarsi in tal senso, genitori insegnanti e comunità.
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che state attraversando. Vi consiglio di considerare l'aiuto di uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
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Gentile utente, dietro il comportamento di un bambino c'è sempre una motivazione che non sempre si palesa ai familiari tanto meno al piccolo. Le consiglio una valutazione psicodiagnostica da uno psicologo
Buonasera, dal suo racconto mi sembra di sentire molta frustrazione ed è comprensibile.
Il bambino potrebbe avere agito in quel modo per un motivo più profondo che esula dall'essere "manesco"; potrebbe averlo fatto per provocazione, per richiamare l'attenzione, o come espressione di un disagio che non è riuscito sul momento ad esprimere in altro modo. Le motivazioni potrebbero essere molte e al di là della scelta presa da parte delle insegnanti, è bene trovare una modalità per permettere che sia suo figlio a "spiegare" il significato del suo gesto.
Spero possa trovare le risposte che cerca.
Cara Utente, immagino che la situazione sia difficile per lei, ma provi a vedere l'azione della scuola non come una sconfitta ma come un'opportunità. Potrebbe essere utile l'intervento di uno psicologo infantile che possa aiutarla a comprendere come mai suo figlio è spesso "manesco" e aiutare anche lui ad esprimere le sue emozioni e i suoi bisogni in modo diverso. Un caro saluto.
Buongiorno, posso immaginare quanto sia difficile affrontare una situazione del genere, soprattutto quando la reazione della scuola è stata così inaspettata. È importante ricordare che le scuole spesso hanno protocolli specifici in situazioni di comportamenti difficili, e il loro obiettivo principale è garantire la sicurezza e il benessere di tutti i bambini presenti. Avendo esperienza professionale nell'ambito scolastico, sono certa che la scelta degli insegnanti sia stata vissuta anche da loro come una "messa al muro". Per questo credo sia essenziale continuare a comunicare con la scuola, per comprendere appieno l'incidente e per cercare di trovare una soluzione insieme. Potrebbe essere utile organizzare un incontro con gli insegnanti per discutere i dettagli dell'accaduto, esporre il suo punto di vista e cercare di capire come affrontare la situazione in modo costruttivo, qualora dovesse ripresentarsi.
Per quanto riguarda il comportamento di suo figlio, è positivo che lei stia già cercando di spiegargli l'importanza del rispetto e del comportamento corretto. È possibile che, a questa età, il suo bimbo stia ancora imparando a gestire le proprie emozioni e interazioni sociali, potrebbe essere utile coinvolgerlo in conversazioni più approfondite su come monitorarsi e regolarsi: imparare a riconoscere come si sta è il primo passo per imparare a gestirne le conseguenze.
Per affiancare suo figlio in questo normalissimo processo di maturazione, potrebbe anche considerare la possibilità di consultare un professionista, come uno psicologo esperto nel supporto genitoriale, per comprendere come gestire al meglio i comportamenti in situazioni emotivamente calde.
Lei è chiaramente una madre consapevole, che si preoccupa del benessere di suo figlio, e cercare soluzioni insieme alla scuola potrebbe essere un passo importante nella gestione della situazione. Io sono disponibile, anche online, per ulteriori dubbi o per approfondire insieme.
Le auguro il meglio e spero che possa trovare una soluzione che ristabilisca il benessere familiare e scolastico. Dott.ssa Thelma D'Amico
Buongiorno,
Innanzitutto posso comprendere il suo dispiacere e stato d'animo. A mio parere ci sono poche informazioni per dare una risposta soddisfacente e per comprendere di come mai suo figlio utilizzi certi comportamenti; possiamo supporre che i suoi gesti siano un suo modo di esprimere qualche bisogno o emozione, quindi sarebbe opportuno fare una valutazione per indagare ciò. Inoltre, per lei come mamma, è consigliabile un supporto per affrontare il suo stato di malessere, come ha scritto, e affrontare al meglio tale situazione. Mi rendo disponibile per ulteriori approfondimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Carabba
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che state vivendo. Vi consiglio di rivolgervi al pediatra di vostro figlio, e di farvi fare un'impegnativa per una prima visita presso il servizio di Neuropsichiatria infantile del vostro bacino di residenza. Verrà così fatta una valutazione psicodiagnostica. Inoltre assocerei a questo percorso un supporto psicologico per il vostro bambino, allo scopo di aiutarlo nella gestione delle emozioni, ed un sostegno alla genitorialità indirizzato a voi.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi un'esperienza così importante e delicata. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare la preoccupazione connessa a questi comportamenti: i bambini a volte mettono in atto comportamenti aggressivi per motivi non sempre così palesi e a volte è necessario un intervento professionale per comprendere al meglio il loro malessere.
E' inoltre importante che il dialogo con la scuola non si chiuda, poichè quando si arriva a decisioni così importanti spesso è per protocolli ad hoc su cui non hanno diretto controllo.
Le suggerirei di rivolgersi al servizio di Neuropsichiatria infantile presente sul vostro territorio, per far sì che suo figlio acceda a un percorso di sostegno e valutazione adatto a lui e possa scoprire strategie di gestione delle sue emozioni alternative. Oltre a ciò, avreste anche voi genitori uno spazio di confronto con un/una professionista che potrebbe accogliere anche il vostro malessere e aiutarvi ad affrontarlo.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentile utente,
prima di tutto, ci tengo a manifestarle vicinanza e supporto per l'evento accaduto. E' sicuramente plausibile considerare che nel momento in cui un figlio mette in atto comportamenti non consoni all'ambiente ci si ritrovi a mettere in discussione le proprie competenze genitoriali, e non è sempre semplice. Non conosco le modalità utilizzate dalle insegnanti ma l'iter proposto è collaudato per procedere ad un valutazione psicodiagnostica del bambino. In casi come questi, è opportuno farlo per garantire al piccolo un trattamento efficace e per mantenere la sicurezza dell'ambiente scolastico e degli altri bambini (per quanto possano essere piccoli, le colluttazioni possono assumere sfumature di gravità notevoli e qualcuno si può far davvero male). Le consiglierei di andare a fondo nella questione poichè gli atteggiamenti di violenza possono avere molteplici significati che magari sfuggono all'"occhio nudo". Inoltre, potrebbe essere d'aiuto coltivare uno spazio di ascolto per voi genitori, al fine di affrontare al meglio la situazione. Resto a disposizione per qualsiasi confronto (sia in presenza che online). Cordialmente, dott.ssa Marta Enrica Giordano
Buongiorno, gli insegnanti solitamente si comportano così per richiamare l'attenzione dei genitori e spronarli ad attivare una valutazione psicodiagnostica. Capisco la sua delusione, data la relazione di lunga durata che intrattiene con gli insegnanti, ma non è facile tenere sotto controllo decine di bambini nella stessa classe, e far uscire l'elemento di ''disturbo'' è la soluzione più immediata. Il comportamento violento si verifica esclusivamente a scuola o anche in altre situazioni? Spesso i bambini esprimono le loro emozioni in modo fisico, quando non sono capaci di comunicare bene con le parole o quando si sentono sopraffatti da quella sensazione. Le consiglio comunque di rivolgersi a uno specialista, esistono dei percorsi specifici per imparare a comunicare e gestire meglio le emozioni; che è uno step fondamentale e indispensabile da raggiungere per instaurare relazioni funzionali con i pari e con le insegnanti. Se si trova nella mia zona, la invito a contattarmi, sono una psicologa dello sviluppo. Cordiali saluti, Dott.ssa Clarissa Colaiuda.
Buongiorno,
Per poter comprendere il gesto di suo figlio è necessario contestualizzarlo... Con i pochi elementi che ci ha scritto è impossibile. I comportamenti dei bambini non sono solo il frutto dell'imitazione per cui ci potrebbero essere altre cause.
Dott. Marco Cenci

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