Buongiorno. Mia moglie, 72 anni, da metà settembre ha iniziato a soffrire di dolore alla coscia sin

2 risposte
Buongiorno.
Mia moglie, 72 anni, da metà settembre ha iniziato a soffrire di dolore alla coscia sinistra che prendeva anche l'inguine e anche lateralmente (zona anca).
Nessun movimento o sport che abbiamo provocato strappo o altro.
Dopo i classici antidolorifici (tachipirina) presi per 10 giorni sperando che fosse una cosa passeggera, visto il persistere ed aumentare d'intensità il dolore, siamo andati al PS, dove le è stata fatta anche una radiografia della zona evidenziando una normale artrosi e nulla più con diagnosi di infiammazione.
Il medico di base anch'egli l'ha classificata come una forte infiammazione prescrivendo un antidolorifico/infiammatorio per circa 7/10 giorni per vedere se la cosa si risolveva e senza manipolazioni da parte di nessuno (fisioterapista ecc...) e soprattutto non prescrivendo nessun altro esame diagnostico o simile.
Dopo i 10 gg.
siamo ritornati da MMG poichè col medicinale prescritto non c'era stato nessun miglioramento e ancora senza approfondimenti ce ne siamo usciti con una prescrizione di cortisone e ancora conferma di infiammazione.
Anche questo senza una risoluzione del tutto.
Ci siamo rivolti, ad un bravo fisioterapista che ha escluso, che "anca" e l'artrosi (pur presente) non era la causa principale della forte e invalidante infiammazione.
Si è così passati a questo bravo fisioterapista, che senza medicinali e senza toccarla ma solo con laser, cerotti e movimenti durante la seduta HA risolto il problema della gamba sinistra quasi del tutto.
Ad un mese abbondante dall'inizio del tutto.
Sennonché, quasi ripeto, risolto finalmente il problema...l'altra gamba, la destra, finora intatta da dolori o altro, ha cominciato, in modo anche più doloroso della sinistra, a far male, allo stesso identico modo.
Risolto una, iniziata allo stesso modo e punti, l'altra...in modo più virulento.
Immediatamente ricorso al fisioterapista.
Il problema PERO' è che un giorno/due sembra che piano pianino il dolore si attenua e quindi anche la deambulazione e altri giorni ritorna al punto di partenza.
Ora, anche lui, il fisioterapista, rimane perplesso di questi passi avanti e indietro.
Purtroppo il medico di base non è "molto partecipe" ad andare a fondo della cosa, se non nello prescrivere medicinali e i sospetti che sia qualcosa di ben ma ben più grave aumentano.
Mia moglie non ha problemi di altro genere.
Le funzioni fisiologiche sono nella norma.
Ha perso circa 2 kg (fatto presente la cosa) dovuta al fatto di non muoversi molto e quindi anche l'appetito viene leggermente meno.
Non stiamo certo con le mani in mano MA la preoccupazione che possa essere qualcosa di maligno c'è sempre più.
Vorremmo gentilmente un parere, alla luce di quanto esposto se è tutto un fattore muscolare e di nervi oppure ci dobbiamo aspettare ben altro purtroppo?
Buonasera e grazie per aver condiviso nel dettaglio la situazione di sua moglie. Capisco la preoccupazione, e la sua descrizione rende evidente un quadro complesso, che merita attenzione e approfondimento.

Iniziamo con alcuni punti principali. Il dolore che ha descritto, localizzato inizialmente alla coscia sinistra e poi alla destra, potrebbe derivare da molteplici cause. A livello muscolare, come suggerito dal fisioterapista, potrebbero esserci delle problematiche legate alla muscolatura della zona, come contratture o tensioni muscolari persistenti, che si manifestano attraverso dolore irradiato. Tuttavia, il fatto che il dolore si sposti dall'una all'altra gamba, anche se in maniera intermittente, e la sua intensità variabile, suggerisce che potrebbe esserci una componente neurologica in gioco. Potrebbe trattarsi di un'irritazione del nervo (come una sciatalgia o altre neuropatie), che può causare dolore a partire dalla zona lombare e irradiarsi lungo le cosce. Questo tipo di dolore può essere acuto e variare in intensità, con periodi di miglioramento alternati a riacutizzazioni, come descritto.

La diagnosi di artrosi all'anca, sebbene possa spiegare parte del dolore iniziale, sembra meno probabile come causa primaria del problema, ma andrebbe comunque esclusa durante la visita. L'assenza di altre evidenze cliniche rilevanti (come un'ernia discale o patologie neurologiche documentate) rende difficile stabilire se ci sia una causa organica ben identificata, e questo solleva giustamente il dubbio su un possibile problema di natura neurologica o muscolare.

In merito alla possibilità di una condizione più grave, come un tumore o una malattia degenerativa seria, va precisato che, purtroppo, non sempre un dolore intenso è indice di una patologia oncologica. Tuttavia, il fatto che il dolore sia persistente e il miglioramento, seppur parziale, sia stato altalenante, giustifica la necessità di escludere altre cause.

Le consiglio di parlare con il medico curante per valutare ulteriori accertamenti.

Potrebbe essere utile consultare un fisiatra per una valutazione più mirata e per escludere problematiche muscolari o neurologiche. In alcuni casi, una terapia combinata che include fisioterapia, supporto farmacologico mirato (antidolorifici, anti-infiammatori o anche trattamenti neurologici specifici) potrebbe aiutare a gestire meglio il dolore.

Spero che queste informazioni possano essere utili per prendere le giuste decisioni per la salute di sua moglie. Rimango a disposizione per qualsiasi altra domanda o chiarimento.

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Dott. Antonino Russo
Fisiatra, Ecografista
Misterbianco
Buongiorno,
il fatto che il dolore migliori con la terapia fisica mirata e non con antinfiammatori o cortisone orienta verso una causa meccanico-funzionale (lombare, sacroiliaca, coxartrosi). Vista però la durata e il coinvolgimento di entrambe le gambe, è corretto procedere con un iter diagnostico ordinato:

Valutazione fisiatrica funzionale

RX bacino e rachide lombare per un primo inquadramento osseo;

RM lombare e anca se il dolore persiste o è atipico;

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