Buongiorno. Ho una diagnosi di ansia con somatizzazioni. Manifesto l'ansia con forte senso di pressi
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Buongiorno. Ho una diagnosi di ansia con somatizzazioni. Manifesto l'ansia con forte senso di pressione alla testa e talvolta picchi di ansia più forte con nausea, tremori e diarrea. È possibile stabilire a priori quale antidepressivo ha più probabilità di successo nel mio quadro clinico?
Buonasera,
Capisco quanto possa essere invalidante il quadro che descrive, soprattutto quando i sintomi somatici amplificano il disagio emotivo. Nel trattamento dell'ansia con somatizzazioni, la scelta dell’antidepressivo si basa su diversi fattori, tra cui la specificità dei sintomi, la tollerabilità individuale e la risposta ai farmaci in eventuali precedenti trattamenti.
Gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), come escitalopram, sertralina o paroxetina, sono spesso considerati di prima scelta per il disturbo d’ansia generalizzato e i sintomi somatici associati, grazie alla loro azione ansiolitica e alla capacità di modulare la sensibilità del sistema nervoso autonomo. Tuttavia, alcuni pazienti possono trarre maggior beneficio dagli SNRI (come venlafaxina o duloxetina), soprattutto se i sintomi somatici sono molto marcati.
Non esiste un test definitivo che possa prevedere con assoluta certezza quale farmaco sarà più efficace per lei, ma alcuni elementi possono guidare la scelta:
Se i sintomi somatici sono molto predominanti, un farmaco con un’azione anche sulla noradrenalina (come gli SNRI) potrebbe essere considerato.
Se ha una sensibilità particolare ai farmaci, è utile iniziare con dosaggi molto bassi e titolare gradualmente.
Se vi è una componente di iperattivazione con nausea e tremori, potrebbe essere preferibile un SSRI con un profilo più “calmante”, come l’escitalopram o la paroxetina.
In alcuni casi, soprattutto all’inizio del trattamento, può essere utile un supporto temporaneo con ansiolitici a basso dosaggio per gestire eventuali aumenti transitori dell’ansia.
Il percorso terapeutico è sempre personalizzato e richiede un monitoraggio attento nei primi mesi per valutare la risposta e gli eventuali effetti collaterali. La collaborazione con lo specialista permette di modulare la terapia nel tempo, adattandola alle sue esigenze specifiche.
Se ha domande o preoccupazioni, non esiti a parlarne con il suo psichiatra, in modo da trovare insieme la strategia più adatta a lei.
Resto a disposizione.
Capisco quanto possa essere invalidante il quadro che descrive, soprattutto quando i sintomi somatici amplificano il disagio emotivo. Nel trattamento dell'ansia con somatizzazioni, la scelta dell’antidepressivo si basa su diversi fattori, tra cui la specificità dei sintomi, la tollerabilità individuale e la risposta ai farmaci in eventuali precedenti trattamenti.
Gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), come escitalopram, sertralina o paroxetina, sono spesso considerati di prima scelta per il disturbo d’ansia generalizzato e i sintomi somatici associati, grazie alla loro azione ansiolitica e alla capacità di modulare la sensibilità del sistema nervoso autonomo. Tuttavia, alcuni pazienti possono trarre maggior beneficio dagli SNRI (come venlafaxina o duloxetina), soprattutto se i sintomi somatici sono molto marcati.
Non esiste un test definitivo che possa prevedere con assoluta certezza quale farmaco sarà più efficace per lei, ma alcuni elementi possono guidare la scelta:
Se i sintomi somatici sono molto predominanti, un farmaco con un’azione anche sulla noradrenalina (come gli SNRI) potrebbe essere considerato.
Se ha una sensibilità particolare ai farmaci, è utile iniziare con dosaggi molto bassi e titolare gradualmente.
Se vi è una componente di iperattivazione con nausea e tremori, potrebbe essere preferibile un SSRI con un profilo più “calmante”, come l’escitalopram o la paroxetina.
In alcuni casi, soprattutto all’inizio del trattamento, può essere utile un supporto temporaneo con ansiolitici a basso dosaggio per gestire eventuali aumenti transitori dell’ansia.
Il percorso terapeutico è sempre personalizzato e richiede un monitoraggio attento nei primi mesi per valutare la risposta e gli eventuali effetti collaterali. La collaborazione con lo specialista permette di modulare la terapia nel tempo, adattandola alle sue esigenze specifiche.
Se ha domande o preoccupazioni, non esiti a parlarne con il suo psichiatra, in modo da trovare insieme la strategia più adatta a lei.
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Buongiorno, esistono farmaci indicati ed efficaci nella condizione che ha descritto. É necessario a tal proposito eseguire una valutazione psichiatrica per una raccolta anamnestica completa e una valutazione clinica accurata. Cordiali saluti
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