Buongiorno, ho avuto un paio di episodi di FA negli ultimi 7/8 mesi per la prima volta in vita mi
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Buongiorno,
ho avuto un paio di episodi di FA negli ultimi 7/8 mesi per la prima volta in vita mia. Inizialmente in terapia con solo Eliquis e betabloccante, ora anche con Flecainide, oltre a farmaco per l'ipertensione. Purtroppo sono affetto anche da ipotiroidismo subclinico e assumo Eutirox. Ho quasi 50 anni e peso circa 85Kg.
Purtroppo ho sempre sofferto di problemi legati all'ansia e depressione pertanto mi sono rivolto a uno psichiatra che mi avrebbe prescritto della sertrallina. Non è la prima volta in vita mia che seguo una terapia con SSRI, ma ho sospeso in diverse occasioni.
Avrei bisogno semplicemente (capisco che forse la risposta non sia semplice) di capire se questo farmaco può avere ripercussioni negative date dall'interazione con i farmaci che assumo, in particolare con Eliquis (infatti sul bugiardino mi sembra esserci riportato di evitare l'assunzione di queste molecole).
Il mio timore nell'inizio della nuova terapia (oltre alla necessità di introdurre un altro farmaco alla serie già in essere) è rafforzato dal fatto che a me sembra che l'assunzione di SSRI determini emospermia, la quale dopo qualche mese dall'interruzione del farmaco puntualmente scompare.
A riguardo ho interrogato un paio di cardiologi che hanno posizioni tra loro discordanti. In un caso ho avuto il via libera, mentre nell'altro mi è stato chiesto di fare riferimento allo Psichiatra per una valutazione rischio/beneficio dato che effettivamente studi hanno riscontrato un aumento del rischio di emorragie maggiori.
Non so veramente cosa fare.
Grazie in anticipo
ho avuto un paio di episodi di FA negli ultimi 7/8 mesi per la prima volta in vita mia. Inizialmente in terapia con solo Eliquis e betabloccante, ora anche con Flecainide, oltre a farmaco per l'ipertensione. Purtroppo sono affetto anche da ipotiroidismo subclinico e assumo Eutirox. Ho quasi 50 anni e peso circa 85Kg.
Purtroppo ho sempre sofferto di problemi legati all'ansia e depressione pertanto mi sono rivolto a uno psichiatra che mi avrebbe prescritto della sertrallina. Non è la prima volta in vita mia che seguo una terapia con SSRI, ma ho sospeso in diverse occasioni.
Avrei bisogno semplicemente (capisco che forse la risposta non sia semplice) di capire se questo farmaco può avere ripercussioni negative date dall'interazione con i farmaci che assumo, in particolare con Eliquis (infatti sul bugiardino mi sembra esserci riportato di evitare l'assunzione di queste molecole).
Il mio timore nell'inizio della nuova terapia (oltre alla necessità di introdurre un altro farmaco alla serie già in essere) è rafforzato dal fatto che a me sembra che l'assunzione di SSRI determini emospermia, la quale dopo qualche mese dall'interruzione del farmaco puntualmente scompare.
A riguardo ho interrogato un paio di cardiologi che hanno posizioni tra loro discordanti. In un caso ho avuto il via libera, mentre nell'altro mi è stato chiesto di fare riferimento allo Psichiatra per una valutazione rischio/beneficio dato che effettivamente studi hanno riscontrato un aumento del rischio di emorragie maggiori.
Non so veramente cosa fare.
Grazie in anticipo
I problemi che lei riferisce sono trascurabili. Il rischio emorragico è molto basso e comunque si può presentare in pochi casi con epistassi saltuaria o fragilità gengivale (sanguinamento) comunque irrilevante. Il farmaco che lei assume è un antiaggregante, non un anticoagulante per cui non ci sono problemi o interazioni particolari per cui può avere effetti collaterali che ne sconsiglino la co assunzione. Valuti invece i benefici che le può dare un trattamento per l’ansia in termini di qualità della vita.
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La tua preoccupazione è assolutamente fondata e mostra una buona consapevolezza dei rischi. Esiste effettivamente un'interazione tra sertralina e anticoagulanti come Eliquis (apixaban) che può aumentare il rischio emorragico, anche se nella maggior parte dei casi questo rischio è gestibile.
Gli SSRI come la sertralina influenzano l'aggregazione piastrinica riducendola, e quando combinati con anticoagulanti possono teoricamente aumentare il rischio di sanguinamenti. L'emospermia che hai sperimentato in passato con gli SSRI è proprio un esempio di questo effetto, anche se generalmente benigno.
Tuttavia, la decisione non può essere presa solo sulla base del rischio teorico. Bisogna valutare il rapporto rischio-beneficio considerando la gravità dei tuoi sintomi ansiosi-depressivi, l'impatto sulla qualità di vita, e il fatto che ansia e depressione non trattate possono a loro volta influenzare negativamente il tuo quadro cardiologico.
Il mio consiglio è di organizzare una consulenza congiunta tra il tuo psichiatra e il cardiologo che segue la tua fibrillazione atriale, in modo da prendere una decisione condivisa. Nel frattempo, potreste valutare alternative agli SSRI con minor impatto sull'aggregazione piastrinica, o considerare approcci non farmacologici come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che è molto efficace per ansia e depressione.
Se si decidesse comunque per la sertralina, sarebbe necessario un monitoraggio più stretto per eventuali segni di sanguinamento, specialmente nelle prime settimane di terapia.
Gli SSRI come la sertralina influenzano l'aggregazione piastrinica riducendola, e quando combinati con anticoagulanti possono teoricamente aumentare il rischio di sanguinamenti. L'emospermia che hai sperimentato in passato con gli SSRI è proprio un esempio di questo effetto, anche se generalmente benigno.
Tuttavia, la decisione non può essere presa solo sulla base del rischio teorico. Bisogna valutare il rapporto rischio-beneficio considerando la gravità dei tuoi sintomi ansiosi-depressivi, l'impatto sulla qualità di vita, e il fatto che ansia e depressione non trattate possono a loro volta influenzare negativamente il tuo quadro cardiologico.
Il mio consiglio è di organizzare una consulenza congiunta tra il tuo psichiatra e il cardiologo che segue la tua fibrillazione atriale, in modo da prendere una decisione condivisa. Nel frattempo, potreste valutare alternative agli SSRI con minor impatto sull'aggregazione piastrinica, o considerare approcci non farmacologici come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che è molto efficace per ansia e depressione.
Se si decidesse comunque per la sertralina, sarebbe necessario un monitoraggio più stretto per eventuali segni di sanguinamento, specialmente nelle prime settimane di terapia.
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