Buongiorno dottori, vi scrivo a seguito di una situazione di 3 settimane fa dove ho accusato dolore

Non aveva senso un antibiotico in assenza di una coltura significativa ed infatit a nulla è servito, oltre a lasciar peggiorare le cause costitutive. L'evento intestinale descritto certo può aver influito negativamente sullo stato pelvico-prostatico e, per quanto autorisolto, credo che debba essere valutato nelle sue effettive ragioni e nella sua reale soluzione o nello stato lasciato. Lo stato testicolare può derivare da condizioni esclusivamente testicolari o da situazioni legate allo stato pelvico-prostatico o da entrambe: solo la adeguata valutazione con i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina) ben gestiti da un buon andrologo potrà dare le indicazioni per agire o in ulteriori passi diagnostici o nella utile terapia. Certo non deve far passare del tempo, stante il fatto che lei afferma non essersi risolto nulla.

Buongiorno. Mi permetta di sottolineare che manca la diagnosi fatta al PS. Forse era “epididimite acuta”? Il fatto che le abbiano prescritto un antibiotico sembra rafforzare questa ipotesi di diagnosi. Il mancato miglioramento del quadro testicolare potrebbe dipendere dall’inefficacia dell’antibiotico (quello prescritto ahimè ha un discreto tasso di resistenza batterica) che quindi andrebbe cambiato. Il virus intestinale non credo c’entri con tutto questo.