Buongiorno a tutti, avrei bisogno di una vostra opinione. Ho 42 anni e una pelle del viso né troppo

Gentile signora, probabilmente se il collega ha optato per dei fili di trazione ed ha sconsigliato il filler è perchè il suo problema principale erano le pieghe che si formano per lo scivolamento verso il basso dei tessuti, più che le rughe nasogeniene. In ogni caso il tempo di riassorbimento dei fili dipende dal proprio metabolismo, dall'attività fisica praticata e dall'esposizione solare, che sono tutti fattori predisponenti la degradazione. In estate chiaramente la durata è inferiore, ma in ogni caso non ha buttato soldi perchè il filo degradato viene sostituito da fibrosi che contribuisce a ridurre la ptosi dei tessuti ed a creare un sostegno al viso. Per quanto riguarda la ripresa delle normali attività della vita quotidiana si può considerare completa nel momento in cui non è più presente edema e lividi. Se dovessero persistere le rughe nasogeniene è possibile, comunque, riempirle con acido ialuronico. Cordiali saluti

Certamente, ecco una versione più formale e composta del testo:

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Buongiorno, è assolutamente comprensibile avere dei dubbi o dei ripensamenti dopo un trattamento estetico, soprattutto se si è optato per una metodica diversa da quella precedentemente considerata. La scelta di utilizzare i fili di trazione al posto del filler a base di acido ialuronico è spesso motivata dal desiderio di ottenere un effetto più liftante e armonioso, senza creare un eccessivo volume in zone delicate come i solchi naso-genieni.

I fili non si rompono dopo poche settimane, come talvolta si legge online: si tratta di materiali riassorbibili che, oltre a fornire un effetto meccanico di trazione, stimolano la produzione di collagene, migliorando nel tempo la compattezza e la qualità della pelle. L'effetto visibile può variare da persona a persona, ma in media la durata si attesta tra i 6 e i 12 mesi, anche se la componente liftante iniziale può attenuarsi più precocemente. In ogni caso, non si tratta di una spesa inutile, bensì di un investimento in un trattamento soft, con risultati graduali e naturali.

Per quanto riguarda l’attività sportiva e l’esposizione al sole, è consigliabile osservare una certa prudenza nelle prime due settimane. Il nuoto, in particolare se praticato a livello agonistico, può sollecitare i tessuti in fase di stabilizzazione. L’esposizione solare non è vietata, ma andrebbe limitata e sempre accompagnata da una protezione solare molto alta, soprattutto se sono ancora presenti gonfiore o sensibilità.

Dal punto di vista dell’intimità, dopo una settimana, salvo eventuali fastidi, non ci sono particolari controindicazioni: i fili sono stabili e ben posizionati, e non è necessario modificare le proprie abitudini.

Infine, comprendo il rimpianto per non aver scelto il filler, ma è importante ricordare che i due trattamenti rispondono a logiche differenti e non sono necessariamente in conflitto. In futuro, nulla vieta di integrarli, se desiderato, per completare o perfezionare il risultato. Al momento, il consiglio è di osservare l’evoluzione del trattamento, dare tempo al viso di assestarsi e, se persistono dubbi o incertezze, confrontarsi nuovamente con il proprio medico per una valutazione personalizzata.